"E così la vedo aprire la portiera. Mi rivolge un ultimo fugace sguardo, intenso come non mai, per poi scivolare silenziosamente fuori dalla Chevrolet, barcollando appena sui suoi tacchi di vernice nera e svanendo come un lontano miraggio sotto la fredda Luna del New Jersey."
Piccola One Shot ispirata da "I'm On Fire", bellissima canzone di un artista che ho imparato a conoscere ed amare in questo periodo, Bruce Springsteen. Buona lettura!

Tre one shot, autonome ma allo stesso tempo connesse tra loro, per raccontare l’amore di Jimmy e Robert attraverso gli anni.
Tre movimenti della stessa suite, indipendenti ma destinati a completarsi, come la voce di Plant e la chitarra di Page.
Tre fasi della stessa Opera alchemica, che può legare eternamente due anime nella magia dell'amore.

1969.
La tumultuosa storia d'amore tra una rockstar in erba e la sua groupie, di fronte ad una fama e ad un'ambizione in continua crescita.
***
(TRADUZIONE A CURA DI MOREUMMAGUMMA)

- Scusami Robert.
Il cantante sorrise dolcemente. Nonostante dovessero essere gli altri a dover capire il suo stato, con Jimmy era diverso; lo capiva, scavava nel profondo del suo cuore con poco, con uno sguardo, e per lui era difficile essergli indifferente.
- Non preoccuparti, Pagey. – disse con voce profonda – Vieni qui, parliamo.
Il chitarrista si grattò il mento prima di andare a sedersi a terra, di fronte all’amico, le spalle poggiate sul muro sotto il davanzale. La finestra era di nuovo aperta e il profumo di pioggia così intenso che gli sembrò di poterla sentire cadere dentro di sé. Chiuse per un attimo gli occhi e quando li riaprì li puntò in quelli dell’altro.
- Sì, parliamo, ma non farmi la predica, te ne prego.
***
Angst e sentimentale che sfociano nello slash seguendo, ovviamente, la linea tracciata da decine di OS uguali a questa.
Niente di originale, ecco.
Detto questo, buona lettura.

Jim si copre meglio e si rannicchia tremando. "Resta qui vicino..." magari non ricambia il mio amore, ma sicuramente gradisce la mia presenza. Gli tiro su il busto e mi siedo sul divano, poggiando la sua testa sulle mie gambe. "Mmmmmm..." Jimmy mugugna ed io prendo ad accarezzargli il viso. È così caldo... "baciami ancora." Deve avere le allucinazioni! Come può chiedermi una cosa del genere?! "Jimmy, sei sicuro che non stai diventando gay?" Chiedo scherzoso, ma in realtà vorrei che dicesse di Sí. "E se fosse? Ti farei schifo?" Magari fosse così... "no, tu non potresti mai farmi schifo... sei la persona che preferisco in assoluto..." ecco che comincia la mia dichiarazione. "Meno male, perché lo sai biondo? Tu mi piaci un sacco!"

Alzò lo sguardo, scontrandosi con quel verde agghiacciante e caloroso allo stesso tempo.
Gli sorrise, tentando di mascherare uno strano imbarazzo che si stava impossessando di lui.
***
E' tempo di Jimbert, siore e siori.
Nata dal fatto che guardo Celebration Day a ripetizione e che da vecchia depravata, nonché slash-maniaca, non posso non farmi certi film mentali vedendo certe cose.
Voi leggete e fatemi sapere.

“Non posso crederci, che cazzo ci fa qui?” pensò continuando a cantare, anche se la sua voce era diventata improvvisamente nervosa, tesa. Sentì gli occhi di Jimmy sulla propria nuca, poteva quasi vedere il suo sguardo turbato nonostante gli desse le spalle. Cercò di darsi una calmata, concentrandosi sulle parole e lasciandosi rubare dal ritmo.
♦
1975 e una tappa nel Nord America come tutte le altre. O no?
Storia giustificata da uno scatto, nata in realtà dalla mia pazzia che avanza. Un crossover ai limiti della credibilità.
Come sempre, vi chiedo perdono.

“-Tu mi appartieni. La tua voce appartiene alla mia chitarra, quando le rispondi. Siamo legati da qualcosa di inspiegabile e forte.
-E' questo che mi fa paura. È troppo forte.
-E' quello che ci permetterà di dare un significato a ciò che stiamo facendo. Tu sei straordinario, Percy. Osa esserlo anche se quelli là fuori non dovessero mai riuscire a comprendere la tua grandezza.”
***
Robert Plant, al continuo inseguimento della propria perfezione spirituale. Jimmy Page, alla ricerca del suono ideale, tra genialità e distruzione.
La luce e l'ombra. Un incontro di anime e di sensi...

Tirarono dei sassi lisci nell’acqua finché non finirono per ridere ed accasciarsi l’uno sull’altro,
e si amarono ancora e ancora finché all’alba si alzarono e presero la via da dove erano arrivati.