[COMPLETA] Tra dissezioni anatomiche, clownterapia e progetti in power point dalla dubbia utilità, cinque studenti di medicina si approcciano al primo anno.
Christian bacia per sbaglio un ragazzo.
Lorenzo è gay ma non vuole che si sappia in giro.
Sandra passa il test mettendo crocette a caso.
Davide sviene alla vista di interiora e sangue.
Paola si diverte a dissezionare cadaveri per hobby.
È tutto un casino e questi non sono normali studenti di medicina.
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Superata la soglia dei famosi quaranta, un gruppo di amici storici si ritrova e finisce col confessarsi le paure, gli sbagli e i desideri. C'è chi ha deciso di crescere e mettere la testa a posto, chi invece è tornato ragazzino, chi aspetta un figlio da un uomo sconosciuto e poi ci sono loro: lo chef Dubois e la sua storica amata, che dopo un doloroso divorzio continuano ad amarsi ai lati opposti del globo, senza avere il coraggio di provare a recuperare il loro rapporto, fino ad un'estate speciale...
Ricordo a tutti che questa storia è il capitolo conclusivo della serie "La ragazza di Tokyo" e potete leggerla da sola, oppure iniziare a leggere qui la serie https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3886156&i=1

Avvertenza: la lettura è consigliata ad un pubblico adulto.
Margot Moore è una ragazza di venticinque anni, tenace, forte e molto sfacciata, è un vero e proprio uragano di emozioni e di idee, adora la pittura e la scultura ed è la proprietaria di una piccola bottega d'arte in città.
La sua vita è apparentemente tranquilla, se non fosse per il suo cuore che sembra spingerla verso la persona sbagliata: Abraham Williams, il migliore amico di suo padre.
Lui è un poliziotto di quarantacinque anni dal fascino irresistibile, donnaiolo e a tratti anche rozzo ma dannatamente sexy.
Abe per sei lunghi anni non la degna di uno sguardo ma un pomeriggio d'estate qualcosa cambia e da quel momento in poi, nascerà tra i due una bollente passione, fatta di ricchi colpi di scena e risate.
D'un tratto, Margot si troverà catapultata nel mondo poliziesco di Abe perché verrà coinvolta nelle indagini di un caso losco ed introspettivo che ha sconvolto la piccola città.
Ma Abe sarà davvero quello che Margot crede? Cosa nasconde il bel poliziotto?
Una cosa è certa: la vita di Margot cambierà drasticamente. Come? Lo scoprirete solo leggendo.
Posso solo dirvi che questa non è la solita storia d'amore anzi...

Cassarah Solomon e Zacarias Hernandez. Il mondo tranquillo di lei, ragazza del tutto normale che tutto quello che vorrebbe è passare il suo ultimo anno di liceo nel migliore dei modi per poi essere ammessa ad Harvard, si scontra contro il mondo oscuro e misterioso di lui, ragazzo messicano cresciuto per strada, spedito a casa dello zio in California dopo averla combinata grossa nel suo Paese. Cosa succede quando due mondi tanto diversi entrano in collisione?

Storia a quattro mani con SidRevo.
“No Excuses”. Nessuna scusa.
Scritto a caratteri cubitali e netti sopra lo stipite della porta. Un monito bianco su sfondo blu, a ricordare che, oltre quella soglia, nessun tipo di giustificazione è accettata. Non per una partita persa, un goal mancato, un passaggio sbagliato.
“No Excuses”. Un mantra che ogni giocatore deve ripetere nella propria testa, da seguire ciecamente ogni secondo trascorso a graffiare la lastra fredda sotto i propri pattini, e per cui abbassare la testa nell’assumersi le proprie responsabilità, senza sconti, come singolo e come squadra, per poi rialzarla e affrontare con orgoglio la successiva sfida.
Due semplici parole e una storia centenaria su cui cementano, fatta di vittorie e sconfitte, imprese al limite dell’impossibile, ed eroi che sfrecciano sul ghiaccio: esempi intoccabili, da ammirare e imitare; da ricordare con una nota nostalgica in bocca e il desiderio bruciante di raggiungerli, lassù sull’Olimpo degli sportivi.
“No Excuses”. Un significato che ti entra sotto la pelle e ti plasma da dentro e lega a filo doppio con chi condivide quel tuo stesso credo, in una squadra dove il logo sulla maglia è più importante del nome scritto sulla schiena.

Sao paolo e Stoccolma, Lena, Javier e un' agenzia di viaggi che fa pubblicità meravigliose.
A ... delle persone.

Questa è la storia di una giovane ebrea che dovrà tener testa al peggiore dei tedeschi, un uomo di ghiaccio che non conosce pace.
I caratteri forti dei due protagonisti renderanno tutto più interessante e coinvolgente, riuscirà Rosalie a resistere? O sarà Dimitri a domarla?

il corpo della ragazza stava diventando sempre più gelido, e nella baracca non c'era niente per riuscire a scaldarla; la legna messa vicino al camino mezzo distrutto odorava di muffa, e sebbene le pellicce di animali sembrassero in buono stato anche esse puzzavano terribilmente di putrefatto.
riuscì a sussurrare Anna con quel poco di voce che le corde vocali riuscivano a produrre sbrinando un po' di ghiaccio dalla propria gola.
Il montanaro si avvicinò a lei, abbracciandola e cominciando a strofinarle le mani lungo tutto il corpo, cercando di non passare su zone a lui non ancora concesse.
Era troppo timido, e Anna sapeva che anche il suo rango non lo aiutasse a lasciarsi andare.
disse di nuovo. Lei lo voleva. Per dargli un po' di coraggio si avvicinò a lui e gli posò un bacio sulle labbra. Sapevano di ghiaccio.
[KristoffXAnna] [momenti Jack FrostXElsa]

Nuages, ovvero nuvole.
Cariche di pioggia, presagio di tempesta, portatrici di una brezza nuova.
"Ti guardo, la luce fioca del camino illumina a tratti i tuoi occhi celesti nei quali cerco inutilmente tracce di paura, per poi accorgermi di essere io, stanotte, quello che trema.
Perchè ho paura, paura, Oscar, avverto un dannato terrore per ciò che potrebbe accadere se non riuscissi a fermarti, paura che tu possa essere più forte di me, questa notte, paura di non riuscire a resistenti.
Perché il tuo profumo potrebbe divorare la mia mente, vincere le resistenze, i tuoi occhi legarmi ai tuoi, desiderando di essere parte di te, per semore.
Scappa, Oscar.
Non c ‘é in fondo via d’uscita allo sconforto che entrambi proviamo, barricati in questa stanza, non c’é soluzione né espiazione ai nostri peccati.
Non c’é salvezza ma solo tanto dolore.
Fuggì, Oscar, perché non ci saranno sorrisi tra di noi, domani mattina, ma solo vergogna e commiserazione, non importa cosa faremo insieme stanotte, se piangeremo o ci ameremo, domani non saremo più noi, anime smarrite per il troppo amore".

Una semplice raccolta di OS che si collegano in modo più o meno funzionale alla storia principale, "Blowing Bubbles", utilizzando però il punto di vista di Aaron Dunham.
Si consiglia quindi la lettura della long - che prima o poi terminerò, giuro - perché da sole non avrebbero ovviamente senso.
- 1° OS: "Liverpool - 1°parte"; da collocarsi tra il 18° e quello che sarà il 19° capitolo.

Londra. Anni '80.
Tra il gli ultimi colpi del vero Rock, la scintilla di anarchismo del Punk e la follia degli Hooligans: C'è Lei: Elle, 23 anni, americana; e c'è Lui: Aaron, 26 anni, inglese.
Tratto dal primo capitolo: “Lasciai il sole prepotente di Jacksonville, per incontrare la sua versione timida, nascosta tra le nuvole grigie e spumose. Lasciai la luminosità accecante dell'oceano che si rifletteva sui grattaceli, per immergermi nelle strade fumose e più cupe di Londra. Lasciai quella parvenza di vita, per una vera. Una ventata d'aria fresca, elettrizzante, a tratti assurda e probabilmente un po' romanzata, ma era pur sempre vita e finalmente la sentivo davvero mia.
Tratto dal secondo capitolo: “«Perché le tue parole somigliano più ad una minaccia che ad un invito?» domandai, senza farmi problemi, dando il via libera ai miei pensieri.
«Perché non ho la faccia da bravo ragazzo.»
«Allora te ne rendi conto?»
Lui annuì. «E non è solo apparenza.»”
STORIA SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI.

Tratto dal testo:A Kaede Rukawa non piacciono le donne.
Non sopporta quel loro continuo, odioso starnazzare; il suo nome sulle loro labbra quasi lo nausea per il modo in cui lo pronunciano: sognanti ed eccitate alla sua sola presenza; e proprio non ne può davvero più delle loro asfissianti attenzioni o delle montagne di lettere che gli spediscono, ornate di cuoricini rosa e promettenti amore eterno.
Le donne proprio non le digerisce, insomma, ma non gli piacciono neanche gli uomini... o meglio, ad essere precisi, a Kaede Rukawa non piace proprio nessuno. Lui, semplicemente, detesta la gente.

Trecentosettanta miglia e un anno e mezzo a dividerli...
Quando il tempo – per quanto sia “solo tempo” – riesce solo a ferire, invece che rimettere le cose al loro posto; quando due persone, in quel loro ostinarsi a complicare le cose, nascondono l’innata capacità di ritrovarsi sempre e comunque, e la facilità con cui sanno rincontrarsi senza smettere mai di amarsi; quando si tratta di Brian e Justin.
Tratto dal capitolo: “«Se ci muoviamo, per le…nove di questa sera saremo lì!»
«Jace, sono stanco.» ribadì, ma l'altro non si arrese.
«D’accordo, allora domani!»
«Quale parte del ‘non verrò a Pittsburgh’ non ti è chiara?» domandò, e mai come allora ebbe l’impressione di sentirsi parlare esattamente come Brian.
«Oh, tu verrai. Verrai eccome!» sorrise sornione, come se avesse già vinto; e Justin non poteva neanche lontanamente immaginare quanto fosse vicino alla realtà dei fatti.”
So che è l'ennesima “sesta stagione” che viene pubblicata, ma ho voluto provare a dare una mia versione, visto che non ho altro modo per esorcizzare la mancanza di questo superbo telefilm! Spero vi piaccia!

Lo so che la dovrei smettere di intasare questo fandom stressando il resto del mondo con la mia malsana dipendenza, e che farei meglio a chiamare uno psicologo...ma Britin porta anche a questo!
Ci sono migliaia di raccolte sulla suddetta coppia, me ne rendo conto, ma anche stavolta non sono riuscita a resistere dal propinarvi la “roba” – appunto – che zampetta nella mia testa a riguardo, e che per ovvi motivi di trama non posso inserire nella long che sto scrivendo.
Ogni capitolo è scollegato dall’altro, portando quindi a raiting, timeline, generi e ambientazioni diversi. Un grosso e casuale agglomerato di Britin per intendersi, che spero vi piaccia!

One-Shot. SPOILER.
Nana riflette sulla sua vita, "parlandone" con Ren.
In queste poche righe, ho cercato di riprodurre quello che a mio avviso sarebbe stato il finale perfetto.