(...) In cima ad una scogliera, la più alta di tutte, sorgeva una rosa rossa come il tramonto, bella come il sole. Un ragazzo vide il fiore, e se ne innamorò. Tutti i giorni si fermava ai piedi della scogliera. Quelle rocce erano inaccessibili e così si doveva accontentare di stendersi ai piedi dell'altura, fissandola da lontano con amore, senza mai poterla toccare. A volte gli arrivava il profumo ed il ragazzo era felice così, aspettava il giorno in cui sarebbe finalmente potuto andare dalla sua rosa per amarla per sempre. Ma sulle isole tirava un forte vento. Un vento crudele che si prendeva gioco della rosa e la sbatacchiava di qua e di là secondo i suoi capricci, sotto gli occhi impotenti del ragazzo che tanto amava quel fiore...ma non poteva intervenire...Il ragazzo guardava la rosa ogni giorno, anche se con il tempo il vento le strappava i petali e li gettava lontano...ma lui continuava a trovarla bella. Solo quando il vento strappò al fiore anche il suo ultimo petalo il ragazzo si rese conto di essere stato un codardo. Che senza curarsi della sua vita avrebbe dovuto scalare l'altura, rompersi le mani, pur di proteggere quel delicato fiore di cui era innamorato follemente. La rosa aveva perso ogni energia, ogni scintilla di vitalità...allora il ragazzo decise di cercare in mezzo al deserto tutti i petali della rosa...per poterla rimettere a posto e finalmente poterla amare..."
"Li ha trovati?" chiese Axel.
"Li sta cercando" concluse Riku. (...)
Fanfiction yaoi ambientata in una lontana terra dove si cerca la pace tra paesi in guerra, dove la magia esiste e viene temuta, dove la bellezza risiede nel più fragile fiore tra le dune d'oriente.

La scena che il detective vede aprendo cautamente la porta socchiusa della stanza da letto ha il potere di bloccarlo sul posto e fargli fremere ogni singola cellula come se fosse attraversata da corrente elettrica ad altissimo voltaggio: John, ovviamente, sta dormendo, ma è abbracciato al cuscino di Sherlock e, soprattutto, indossa come unico capo di vestiario un paio di slip rossi. Quegli slip rossi. Quelli che Sherlock adora fino all’inverosimile e che hanno il potere di fargli ribollire il sangue nelle vene quando ne vede anche solo il bordo bianco che spunta appena dai pantaloni, tenuti sapientemente un po’ più bassi da John negli ultimi mesi.
Basta questo particolare indumento intimo per risvegliare gli istinti di Sherlock dopo un caso particolarmente complesso.

« Reborn. »
Tsuna appoggiò le mani sulle cosce, la luce che filtrava dalla finestra si riflettè in un lezioso luccichio sui suoi X-Gloves. Sembrava si stesse preparando per un discorso importante e per la prima volta, da quando Leon aveva sparato quel proiettile, Reborn parlò.
« Cosa c'è? » non smise di sorridere.
« Per quanto le mie parole potranno essere inutili... in futuro, potresti evitare di testare a freddo i nuovi proiettili di Leon su di me? »
Selfcest [7227] - pwp - nonsense

nemmeno noi siamo solo logica e calcolo, per il semplice fatto che si arriva a un punto dove non c’è alcuna logica né alcun calcolo e la differenza è fatta solo dalla nostra volontà

Raccolta di 30 brevi oneshot lemon. [Axel/Roxas]

Una risata ironica gli sfugge dalle labbra mentre si volta lentamente per lanciare un’ultima occhiata ai due ragazzi dietro di lui, che spalancano gli occhi, ora colmi di terrore. Che sia per la presenza dell’Arca all’interno dell’Ordine, per l’odiata farfalla carnivora che può attaccarli da un momento all’altro, o per lo sguardo spento e inespressivo dei suoi occhi sfumati d’oro che ha indirizzato loro, questo non lo sa. Finalmente la risata si spegne e ricade nel vuoto da dove è arrivata, ma i giovani esorcisti lo guardano ancora come se fosse il Conte in persona.
[No pairing] Sorta di trasposizione del mondo di D.Gray-Man in un Paese delle Meraviglie in versione dark.
Avviso: Rating rosso per spargimenti di sangue.

Erano giorni che ti osservavo.
Eri bello.
Eri bello la mattina.
Eri bello la sera.
Eri bello la notte.
Bello e mio, perché io ti avrei preso, prima o poi.
...
- Fallo. -
*Quando un furto segna la tua vita*

Fan fiction vincitrice del contest di Natale nel PDO: è una one-shot su come in teoria l'Organizzazione XIII potrebbe trascorrere il Natale, tenendo conto della loro impossibilità di provare sentimenti. Leggerissime tracce shonen-ai, quasi impercettibili. Un commento è sempre ben visto, anche se si tratta di una critica, basta che sia costruttiva.

Ispirato dalla lettura di "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino". Una one-shot amara e un po' triste, che può riassumere molti modi per buttare via la propria vita.
E i ragazzi dell'Organizzazione XIII li hanno sperimentati in pieno.

"Sono stato morto per molto tempo." è tutto ciò che Roxas dice, apatico e schietto, come è sempre, come Sora non è mai stato. "Non c'è bisogno che mi tratti come se fossi reale."
[Sora/Roxas] [tradotto da Fumika]

E’ chiuso in gabbia con nemici che, prima o poi, si accorgeranno della sua presenza.
Naturalmente, questo significa che anche i nemici sono chiusi in gabbia con lui.

"Axel era denti, ossa, artigli e muscoli. Era un insieme disomogeneo di quegli elementi che avrebbero dovuto creare un essere vivente, ma erano presenti in quantità così essenziale, così scarsa, che riuscivano a malapena ad imitarlo.
Axel era la cosa meno umana che avesse mai visto." [Axel/Demyx]