Harry e Louis sono vicini di appartamento e si odiano, Liam è fissato con la pulizia, Zayn osserva e Niall è l'essere più promiscuo di tutta Brighton.
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[Harry/Louis] [Zayn/Liam] [Niall/Josh] [30k] [Flatmates!AU]

[Louis P.O.V.]
«Ciao, dimmi pure.» Dice lui sorridendo.
I suoi denti bianchissimi quasi mi abbagliano e non riesco a proferire parola. Così indico, come un bambino.
«Vuoi una torta?» Mi chiede avvicinandosi a quella che sto segnalando dal retro del bancone.
Guardo la torta, poi guardo lui. Poi di nuovo la torta, poi lui. Non so di chi dei due ho più fame.
***
[Harry è il proprietario di alcune pasticcerie a Londra e per fortuna il destino decide di far capitare in una di queste l'annoiato, trattenuto ed etero Louis.]
[AU] [LARRY] [Louis P.O.V.] [Harry P.O.V.] [Era una OS ma sono pessima e ne ho fatto una long]

Harry Styles è decisamente un idiota totale perché, andiamo, si sta vantando un po’ troppo per questo fottuto goal e sa benissimo che non deve giocare con il fuoco. Assolutamente un idiota e un coglione di prima categoria, perché Louis Tomlinson, il suo fidanzato, quello che gioca a calcio seriamente e che invece si è visto portare via tutta “la gloria” da Harry davanti agli occhi, lo sta guardando da quando sono entrati negli spogliatoi con un’aria non del tutto rassicurante e il ventenne non sa seriamente che fare, davvero.
[Louis/Harry] [Charity footaball match!]

“Anche io ti amo” rispose, in ritardo. Soffiò quelle parole sulle labbra di Louis, prima che lui lo baciasse di nuovo e ancora e ancora, più dolcemente, accarezzando, cullando, facendo l'amore senza spogliarsi, senza guardarsi, senza toccarsi.
Harry sospirò, sentendosi così felice da poter morire; lì, fra le braccia di Louis, sussurrandosi attraverso quei baci silenziose e taciute parole d'amore, colme di tenerezza, non dette eppure comunicate, leggere come fiocchi di neve, luminose come raggi di sole.
E continuarono a fare l'amore, vestiti, ad occhi chiusi, immobili.
AU!Larry || Asshole!Louis || Cute!Harry
It's Larry con accenni Ziam

AU in cui Louis è costretto ad occuparsi di tutta la sua famiglia e Harry è in bilico tra il passato e il presente. Si incontreranno di nuovo dopo tanto tempo e per tutti e due sarà un radicale cambiamento.
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Harry Styles e Nick Grimshaw non si fanno vedere in giro da un po’. Doncaster non viene calpestata dalle suole delle loro scarpe da esattamente due anni e cinque mesi, le vetrine della città hanno dimenticato i loro volti e le panchine del parco non sanno più qual è il loro peso.
Louis Tomlinson invece ha sempre e solo calpestato Doncaster, le vetrine conoscono anche quante ciglia ha per ogni palpebra e le panchine sanno perfettamente che il suo peso è diminuito con il passare degli anni.
Louis ricorda l’ultima volta che ha visto la coppia più discussa di Doncaster, si trovavano in una macchina piena zeppa di valigie e scatoloni, le loro mani erano strette insieme e i loro sorrisi erano ampi.
Louis non sorrideva, invece, e quel giorno ha trattenuto le lacrime fino a casa sua per non scoppiare in singhiozzi per la strada. Appena arrivato, si è sfogato contro il suo cuscino, testimone di altre crisi di pianto come quella.

"Resti qui con noi? Racconto una storia ad Emily..." propone dolcemente accarezzandole la spalla. La ragazza ridacchia e si allontana, "Scusa, nonno, ma devo studiare.". L'uomo la guarda con un'espressione divertita e "Amore, penso che stavolta ti piacerà la storia..." esclama sistemandosi Emily sulle ginocchia dopo essersi seduto. Rebecca si gira e lo guarda scettico, "Scusa, ma non credo proprio, nonno. Non ho più cinque anni come quella." sibila fissando la sorellina aggrappata all'uomo. "Facciamo così," esclama lui,"se la storia non ti piacerà, ti darò 50 £ e potrai comprarti quel che ti parrà." Un sorriso beffardo increspa le labbra rosse della ragazza e "Ci sto!" annuncia sedendosi sulla poltrona. Il nonno sorride dolcemente e passa una mano fra i capelli scuri della bimba sulle sue ginocchia. "Allora, c'era una volta...

Vorrei soffermarmi su Harry Styles. Probabilmente egli presentandosi direbbe di essere una foto incorniciata nella cucina sporca di mammina.
Un errore dai capelli ricci, un alunno quasi modello. All'età di sette anni infilò una matita nell'occhio di un bambino. Il resto dell'infanzia lo passò in una scuola religiosa. A quindici anni sua madre divorziò per la terza volta, aveva trovato uno più ricco.
Papà aveva un buffo accento italiano, veniva dalla terra del sole. Fumava sigari e portava a cena mammina. Aveva investito in un'azienda che aveva riscosso un grande successo, faceva affari con la mafia. Portò a vivere Harry nella lurida terra delle banconote, a Las Vegas. Mammina lo convinse ad entrare in una confraternita di ricchi adolescenti americani, fu il peggior errore della sua vita.
Se Dio è fatto a nostra immagine e somiglianza, forse ha un debole per i gangster.

Ma oggi, sotto quella colonna, con quella bambina e quella signora, tra quegli sconosciuti, oggi sono soltanto due persone.