No, non ho sbagliato a scrivere il titolo c:
E se Leto non fosse solo una parola latina? Se ci fosse qualcosa di più? Tutti sanno che il cognome è qualcosa che si tramanda per secoli, ma pochi approfondiscono il perchè.
"Non era mai successo prima, mi sentivo in trappola.
Scorrendo la mano sulla grande parete di piastrelle trovai una finestra: - Si,dai..- dissi annaspando per aprirla.
Stavo per uscire alla luce della luna quando due braccia mi tirarono indietro, e mi sentii come un uccellino tra le zampe del predatore.
Un predatore dagli occhi verdi." [Chap. 25]
Cinica e realista, Veneris è diretta nei suoi scopi senza mezze misure; anche quando la verità riemerge non riuscirà a farla battere in ritirata, perchè affrontare la paura è la prima regola che le ha insegnato la vita.
 

Abbiamo un'idea per una nuova storia. Ma attenzione, non sarà come tante, sarà una storia diversa. Ormai tutti scrivono della tipica fan che incontra un componente della band preferita e ci si innamora; ma se non fosse così? E se lo stesso Jared Leto trattasse male un'echelon, a tal punto da farle perdere la fede in loro?

Sono innamorata di un uomo, non il mio fidanzato.. ma un vero e proprio uomo.
Andai al concerto di New York 2 settimane fa, e incontrai i suoi occhi.
Quei enormi e bellissimi occhi azzurri.
Io l'ho potuto toccare, baciare e amare.
Ma nessuno mi credeva.
Prima di andarmene da quel enorme letto mi disse "Raggiungimi a Parigi tra 2 settimane.".
Benissimo, sono passate due settimane.
Avvertii a tutti quello che successe, che lo conoscetti e che dovevo immediatamente scappare a Parigi.
Sapete cosa hanno fatto?
Mi hanno mandato al manicomio.
 
 

Quanto è difficile essere fedeli?
Quanto è difficile mantenere le parole date?
Una storia nata al suono di un temporale, una storia che nemmeno io vi so descrivere..
Leggete, forse capirete.

Jared Leto e Alice, una ragazza come tante.
L’inverno qui a New York è molto rigido, e mentre cammino per la strada per raggiungere la metropolitana mi tornano in mente le parole del mio capo per giustificare quella riunione straordinaria “Alice dobbiamo parlare è molto importante…cerca di venire il prima possibile”
E’ l’inizio di dicembre e la rivista per la quale lavoro va a gonfie vele. Si chiama “Heart of Music” e io sono giornalista qui da un anno. E’ una delle più belle esperienze della mia vita e adoro il mio lavoro che mi permette di incontrare artisti internazionali e intervistarli, molto spesso riesco anche a farmi firmare i cd e fare foto con loro. Beh ultimamente il mio capo mi tolto un po’ del lavoro dicendomi che faccio troppo e riesco un esaurimento nervoso, ma io mi sento benissimo. Anzi, lavorerei 24 ore su 24.