Harry Potter é un ragazzo di 21 anni iscritto al secondo anno di Sociologia della University of Kent di Londra. Ha una vita ordinaria, lavora in una caffetteria per mantenersi gli studi, é gay e condivide un appartamento col suo migliore amico Ron ed una coppia di loro amici: Dean e Seamus. Ha una vita noiosamente regolare che verrà completamente stravolta dal suo professore di Psicologia: Draco Malfoy, 32 anni ed amante delle moto, della musica rock e dei bei ragazzi.
ATTENZIONE: questa storia é una AU, Harry e DRaco non saranno maghi.

Harry e Ron, due amici...o due amanti? Non importa. Draco Malfoy gli rovinerà la vita in ogni caso.

L'ennesima storia in cui Harry e Draco sono costretti a stare insieme per cause al di fuori del loro controllo e poi succedono un sacco di cose che condurranno al Vero Amore. Perché ogni scrittore di H/D deve scriverne almeno una.

Emicrania.
Definizione dal vocabolario: dolore che colpisce una parte della testa.
E allora perchè a lui gliela colpiva tutta, la testa?
Harry aprì gli occhi, con il peggior dopo sbronza di tutta la sua vita, gemendo qualcosa di non ben definito, e tentando di riottenere sensibilità al braccio, schiacciato da...
... era a letto con qualcuno.
...
...e non un qualcuno qualsiasi.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
[Draco/Harry] [Ron/Hermione] [Un po' tutti]

I grandi occhi scuri guardavano oltre la finestra di casa sua, dandogli le spalle: non voleva che sapesse che stava piangendo.
«Hermione, sei troppo intelligente per non comprendere la gravità della situazione.»
Oh, ma lei comprendeva benissimo. Era proprio quello il problema: avrebbe desiderato rimanere all’oscuro, non sapere, non sentire niente del genere. Avrebbe preferito strapparsi occhi e orecchie pur di non ascoltare quella che non era altro che un’orribile verità.
Il Sole stava per tramontare: l’arancio e il rosso brillavano nel giardino, mutandone i colori. Quante volte era rimasta lì ad ammirare quel momento con lui?
Tante. Troppe per potere rispondere alla domanda di Ron.
«Mi spiace, Ron. Io non so niente.»
Un sospiro dietro di lei le lasciò intendere che non le credeva. «Va bene.» Si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia, indugiando qualche secondo. «Non permettergli di farti del male.»
E poi, lentamente, uscì dalla stanza ed Hermione, tristemente sola, poté dar sfogo al suo dolore scoppiando in un sonoro pianto di disperazione.

La libertà non è che una possibilità di essere migliori, mentre la schiavitù è certezza di essere peggiori. (Albert Camus)
1518, Londra. Harry Potter impara cosa sia l'obbedienza, il sacrificio, la sottomissione. Costretto a rinunciare alla propria libertà, apprende quanto il mondo possa essere spregevole per chi, come lui, non è altro che... uno schiavo!

Sono passati quasi dieci anni dalla Seconda Guerra Magica e tutto va come deve andare.
La vita è bella. Se non si considerano gli ex Serpeverde.
Ma è difficile non tener conto di Blaise Zabini, cinico avvocato di giorno e affascinante seduttore la notte. Ancora più difficile è ignorare Draco Malfoy, che spunta fuori dal nulla in cui sembrava essere stato inghiottito e torna ad ossessionare la mente di Harry.
[Draco/Harry con un bel po' di accenni alla Blaise/Neville]

Da quanto ne so, il Blue Diamond era uno degli alberghi più lussuosi di tutta Londra già dai primi del 1900. Veniva usato da gente rilevante come membri della politica, stelle del cinema, squadre sportive... pensa che queste due sale al piano terra, prima che Beef le trasformasse in locali - per così dire - a luci rosse, erano usate per congressi, o interviste. Era molto popolare.

La Guerra è finita ma,nonostante i buoni abbiano vinto, Harry sembra precipitare sempre più in un vortice di depressione e insofferenza.Neppure gli amici di sempre sembrano in grado di risollevare l'Eroe del Mondo Magico dal barato in cui sembra sprofondare ogni giorno di più.Fino a che...
"...mosse qualche passo, sentendo il respiro bloccato in gola. La cruda realtà lo colpì come un treno in corsa facendolo barcollare... immobile, il volto pallido, le labbra livide, le braccia abbandonate lungo i fianchi e, sotto di lui, una pozza di sangue che si allargava a vista d'occhio." (Ho cambiato l'intro, quella di prima era così magra!)

...Eppure io mi sono innamorato di te, che sei uno stronzo, che mi ferisci in continuazione senza alcun ritegno. Sei più grande di me, un mio professore e per di più un ragazzo! Eppure, nonostante tutto, nonostante tu mi odi, mi trovi irritante, invadente, noioso, nonostante tu sia così meschino e...spregevole nei miei confronti, io continuo ad amarti e a volerti con tutto me stesso.
Eccovi una Harry/Draco fuori da Hogwarts ambientata in una Londra babbana. Harry rimane un semplice studente liceale mentre Draco....

L'amore non ha sempre un lieto fine; anzi a volte ci sono storie che sono destinate a bruciarsi come se fossero stelle cadenti. Cosa può succedere se un' amicizia viene corrotta e la sua purezza inizia assumere le sfumature scarlatte di un amore proibito?

Tutto nasce da una scommessa, anzi, per meglio dire, da una sfida.
Dalla storia:
-Non
lo so. E’ iniziato con il solito battibecco
Sfregiato-Malferret, poi, quell’idiota,
mi ha detto “Senti, Potter. Invece di farmi perdere tempo a
sfotterti, ti sfido
a duello. Sul campo di Quidditch.”- disse Harry scimmiottando
il Serpeverde.
-E
poi?
-Poi
ha detto che se avesse vinto lui, il premio sarebbe stato una serata
con
Hermione.
-Hermione?
-Sì.
-Ma
lui è Malfoy e lei è…

“RISPONDI, STRONZO! CHE CAZZO MI HAI FATTO! UN FILTRO D’AMORE?! UNA MALEDIZIONE?! AMORTENTIA?! COSA?!”.
Oh Santo Salazar, non crederà mica che lo abbia affatturato, vero?!
“Ti ho baciato”, rispondo, stranamente tranquillo. “Ti ho fatto solo questo”.
Mi prende il mento con due dita. “Sei un bugiardo!”, abbaia, le nostre labbra si sfiorano, tanto sono vicine.
“Sei stato un fottutissimo Auror, Potter! Credo che tu sappia come fare per vedere se ti ho stregato!”
Mi da uno schiaffo. Forte. Talmente forte da farmi girare il capo di lato. I capelli si impregnano del sangue che cola dal labbro spaccato. Un sapore ferroso mi invade la bocca. “Hai ragione, lo so! Spero per te che tu non mi abbia fatto niente, altrimenti nulla mi impedirà da romperti il culo da troia che ti ritrovi! E ora vattene da casa mia! FUORI!”.
Mi sono sbagliato. Lo ammetto. Harry Potte non è schizofrenico. Dire il contrario sarebbe un’offesa nei confronti degli schizofrenici.