Dal terzo capitolo:
"cosa ci fai nel mio corpo?"mi chiese,fissandomi.
"E lo dici a me,Niall?O dovrei chiamarti Carol..."mi viene il dubbio,
"Sono una ragazza!Cosa devo fare?!"era disperato.
"Ed io che sono un ragazzo?!Rivoglio il mio ciclo!"dissi.
"Oh Dio!Io avrò il ciclo"disse,diventando pallido.
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Caroline odia essere Niall.
Niall odia essere Caroline.

Dal prologo:
"Chi sei?" Ringhiò il tipo nel suo orecchio. Fagli credere di avere il controllo.
" Mi chiamo Crystal." Rispose con voce piatta, senza far trasparire alcuna emozione. Doveva ammettere di avere un po’ di paura, e brividi freddi le scendevano lungo la schiena quando il metallo della lama premeva contro la pelle rovente della sua gola.
" Non voglio sapere il nome, puttanella! Come diavolo hai fatto a fare questo!?" Ed indicò con un cenno della testa i ragazzi stesi per terra.
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Dal secondo capitolo:
Lui era Harold Edward Styles; l’Angelo della Morte, il Tenente di Ghiaccio, il Killer… I suoi soprannomi erano innumerevoli, così come la somma di denaro che c’era sulla sua testa.
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" Attenta, Crystal. Sto arrivando."
" Attento, Harry. Ti aspetterò."
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STORIA A RATING ROSSO, CONTENENTE SCENE DI SESSO E VIOLENZA ESPLICITE. NON LEGGETE SE NON VI PIACE IL GENERE.

E se gli Dei dell'Olimpo esistessero davvero?
E se ci fossero-sparsi per il mondo-, i figli degli Dei?
E se Ade, rapisse le figlie degli Dei?
E se fosse una trappola per uccidere tutti i ragazzi?
E se fosse la nostra protagonista?
♥

SOSPESA.
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Breve estratto.
"Harry la sovrastò e scrutò dall’alto della sua statura, come un’ombra massiccia e imponente.
Il cuore della ragazza era completamente andato fuori controllo. Domarlo era come cercare di legare due innamorati lontani l’uno dall’altro.
Affogò, fremendo, in quelle iridi cristalline che nella penombra avevano assunto il colore del metallo fuso.
Lui era la sua fine, il punto di non ritorno.
Lei era il fuoco. E lui la falena che ne veniva attratta e ammaliata per poi morire tra le fiamme.
Sapevano entrambi di star commettendo un errore, eppure, sentivano che era giusto così.
Farsi male per stare bene..."