Lorenzo è un santo, uno di quelli che sanno sempre cosa dire perchè, si sa, sono buoni per natura. Marzio è un po' goffo e impacciato, ma piace a tutti comunque. Roberto è un duro, non per niente, è il loro leader. Oreste è un bastardo e non si vergogna, quando lo chiamano così. Gioele è il suo migliore amico ed è un attore nato perchè sono anni che nasconde un segreto.

Le Dodici case, fra ieri e oggi.
Chi si sente in trappola e chi odia le sigarette; chi non ha capito, chi non ha dimenticato, chi ha ancora voglia di guardare le stelle. Chi soffre il freddo, chi soffre e basta, chi si rende conto che tutto e tutti sono perfettamente immobili.
E forse, sarebbe stata meglio una guerra.

Prima classificata al contest Kindertotenlieder
I loro occhi si distinguono. Ogni bambino ha un paio di occhi che lo rende speciale e che fruga quella patetica processione di anime alla ricerca del genitore.
Li hanno messi in una fila diversa, alla loro. Anche alcuni bambini sono stati mandati in un’altra fila. E quelli più grandi in un’altra ancora.
Sanno che una fila porta fuori dal campo. Lo sanno, perché vedono uscire le persone dai lunghi camini che rigettano le loro ombre cupe sul terreno.
Ma gli occhi… i loro occhi sono ancora vivi.

“Cosa cavolo credi di fare, eh?” ringhia Naruto furioso, sbattendo il genio contro il muro. Sasuke emette appena un respiro un po’ più rumoroso, rimane fermo con la schiena aderente alla parete e gli occhi fissi, un po’ sgranati e quasi confusi.
Naruto tira un pugno con forza al muro, per non darglielo in faccia e spaccargli il naso. Appoggia la testa alla parete e una mano dall’altro lato del capo di Sasuke.
“Cos’è, ti vuoi ammazzare?” rumina, inviperito.
BUON COMPLEANNO, MAURA.
[Legata a Konoha, mattina.]

Arrivata Terza - a parimerito con Ainsel - al contest sull'erotismo indetto da Rota23
Si guardarono e lui gli sorrise.
Quasi morì quando lo vide. Non era abituato, Sasuke NON sorrideva MAI.
Ghignava, per lo più, ma mai sorrideva, nemmeno con lui.
Altre volte lo aveva visto, pochissime in verità e tutte le volte che vedeva quel piccolo sorriso, gli veniva voglia di baciarlo e di stringerselo contro, perché aveva paura.
Paura di un sorriso, banale a dire il vero, ma aveva ragione.
Se Sasuke sorrideva, succedeva sempre qualcosa e quasi mai era positivo.
Sorrideva prima di una rissa particolarmente violenta; sorrideva alle tombe dei genitori; sorrideva prima di dirgli che quella sera si sarebbe sbattuto qualche ragazzina innamorata di lui e che, quindi, non doveva aspettarlo per andare a casa.
[SasuNaru]

Una convivenza forzata ed inaspettata.... Un matrimonio importante.... Il nemico in casa.... Tratta dalle famosissime opere di Mitsuba Takanashi e Wataru Yoshizumi, vi ripropongo un grande classico Questa è la mia nuova fic SasuNaru.....

“Cosa…ci fai qui, Sas’ke?” balbetta, incredulo.
L’altro si imbroncia lievemente, bizzoso.
“Sono tornato da Iwa. Non era previsto che ci restassi per sempre, sai, anche se sospetto che quando mi hanno proposto per l’incarico i consiglieri di Tsunade hime lo sperassero,” commenta ironico.
Naruto scrolla ancora la testa, senza riuscire a mettere insieme pensieri logici. Spalanca le braccia e inspira a vuoto.
“Sì, beh…cosa ci fai qui, davanti a casa mia?” riesce a chiedere, con un certo sforzo.
Raccolta di momenti della vita di Naruto e Sasuke in un ipotetico futuro post-Shippuuden. Tra dipendenze reciproche, problemi di vista e improbabili ANBU.

I riflessi delle fiamme lo accendono di una luce calda. Due ciocche sfuggite alla coda scendono più dorate che mai a incorniciare il suo viso perfetto, i suoi occhi ghiaccio sembrano ribollire delle fiamme riflesse e le sue labbra… le sue labbra sono più rosse che mai…

Le notti di Harry sono improvvisamente agitate da strani sogni. Ma qual è il loro significato? Chi è il misterioso personaggio in cerca di aiuto?