Harry si distrae in classe, e ascolta confidenze che lo cambieranno drasticamente. La storia parte da dove l'odio cieco che si era protratto per anni finisce, frantumato all'improvviso contro gli spigoli di una verità assai diversa. Inizia, ossessiva, l'attrazione.
"Dopo quella lezione rivelatoria, niente fu più come prima per Harry. Le lunghe interrogazioni-trappola lo coglievano sempre impreparato, non perché realmente non avesse studiato ma perché si ritrovava agitato dagli occhi intensi di Snape a inchiodarlo alla sedia, che lo facevano immaginare in ben altra situazione. Sempre inchiodato. A un letto, sotto di lui."
(Collocazione, libro V)

Galeotto fu l'Artiglio del Diavolo.
Dopo la Battaglia di Hogwarts, Harry è costretto a tornare a studiare per conseguire i M.A.G.O.: ma qualcosa di nuovo accadrà tra lui e il suo Professore di Pozioni, qualcosa che soltanto la fine della Guerra poteva far sbocciare.

Dal secondo capitolo:
"Fu soltanto più tardi quella notte che, prima di addormentarsi, John ripensò a quello che aveva fatto. Non era sicuro del perché lo avesse fatto. C’era qualcosa sull’aver visto un altro uomo spingersi così vicino a Sherlock che aveva spinto il medico a reagire. Non poteva fare a meno di ricordare la furia istantanea che aveva traboccato, la volontà di fare del male a qualcuno, se avesse tormentato il suo amico un attimo di più. Ricordò l’espressione sul viso di Sherlock: il sollievo, la fiducia nella sua voce nel momento in cui John era stato a portata di mano, quanto caldo e naturale fosse sentire la sua mano sulla spalla. "
Questa storia non mi appartiene, è una traduzione della divertentissima storia di Distantstarlight da cui ho avuto il gentile permesso di pubblicare la mia versione.
Se volete leggere l'originale, la trovate quì:http://archiveofourown.org/works/1273975/chapters/2634016
Il rating diventerà rosso nei capitoli successivi.

Ecco il seguito di "Il mio migliore amico", fanfic precedentemente pubblicata e conclusa nell'aspettativa di scrivere questa.
[...]I tempi della Wammy's House erano veramente lontani anni luce: non c'erano più sguardi dolci ed abbracci, serate passare a chiacchierare e a divertirsi, sorrisi complici e desideri condivisi; ora c'era solo un grande muro che li divide, un muro che Mello aveva preteso di erigere dicendo: “Non siamo più ragazzini”.[...]
Attenzione: spoiler! Linguaggio volgare MxM

[AU- Steve/Tony]
Steve Rogers era un ragazzo appena ritiratosi a vita civile dopo essere stato qualche anno nell’esercito, a seguito della morte del suo ultimo genitore: sua madre. Sarah Rogers era stata la donna più buona, gentile, generosa, altruista e paziente che il mondo avesse mai visto. Nonostante tutte queste qualità, però, nella sua ingenuità, non aveva mai imparato a gestire il suo denaro. Per questo, quando era in vita, si era ritrovata spesso a rischio di sfratto, a causa dei suoi innumerevoli debiti. Dopo la sua morte, i suddetti debiti, passarono al suo unico figlio.
[...]
Quando il ragazzo tornò a Brooklyn senza una lira bucata, Natasha gli propose un lavoro abbastanza redditizio, in un locale dove lei aveva lavorato fino ad un anno prima. Gli assicurò che era un posto assolutamente rispettabile, pulito.
Peccato che si trattasse di fare lo spogliarellista.

Questa fan fiction è una What if sui personaggi principali del Death Note.
Mi sono chiesta: se anche loro andassero al liceo, come passerebbero le loro giornate?
E' un po' OOC, me ne rendo conto e chiedo venia, ma spero possiate gradirla ugualmente! :)
Fatemi sapere che ne pensate se vi va!
estratto --->
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“COSA INTENDI DIRE?”
“Quello che ho appena detto.”
“NON CI SPEREREI SE FOSSI IN TE! E ORA ESCI DI QUI!”
“E perché dovrei?”
“PERCHè SE NO VENGO LI E TI STRAPPO I BULBI OCULARI!”
“Mi sembra un’ottima risposta” rispose infine il ragazzo, lievemente preoccupato per i suoi bulbi oculari.
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Fissavo uno scantinato illuminato quasi a giorno dalle finestre in alto, che davano probabilmente sulla strada sopra di noi, pieno zeppo di… quadri.
Appesi e appoggiati alle pareti, impilati l’uno sull’altro. Un cavalletto illuminato, sotto una delle finestrelle, ospitava una tela ancora incompleta.
Ma non era solo questo a farmi sentire come se qualcuno mi avesse calciato fuori dal mondo per proiettarmi in un sogno strano e surreale.
Tutti i dipinti raffiguravano, ora chiaramente, ora in modo quasi astratto, due volti femminili, che si alternavano nella stanza dando e restituendo molteplici sguardi.

Deviando dal suo percorso, Matt decise di spegnere l'interruttore della stanza dell'amico per permettergli di riposare meglio, così, con cautela, aprì un po' di più la porta e insinuò il braccio sinistro per raggiungere l'interruttore sulla parete; ma per compiere quel gesto fu costretto ad allungare la schiena fino a far arrivare la testa oltre la porta. Girò il capo per assicurarsi che l'altro stesse dormendo e ciò che vide lo colpì profondamente.

E poi chi diamine era questo Matt?! Avrebbe potuto sfruttarlo per se.. qualcuno che gli avrebbe comprato la cioccolata. E il biondo amava la cioccolata.. MelloxMatt, linguaggio esplicito, situazioni pure.

Mello divenne ancora più agghiacciante: chiunque lo avesse visto in quel momento sarebbe fuggito a gambe levate a chilometri di distanza. Ma non Matt: lui lo fronteggiava a testa alta pronto a spaccargli la faccia se solo si fosse azzardato ad avvicinarsi.
Due mondi che si incontrano/scontrano, una grande amicizia che nasce e cresce in un modo particolare, Matt e Mello che scoprono chi sono per sè stessi e per l'altro.
Avvertenze: Linguaggio estremamente volgare MelloXMatt