Mi voltai piano, quel poco che bastava per osservare il nuovo arrivato.
Cominciai dal basso.
Degli anfibi neri erano poggiati sui pioli dello sgabello con indolenza. Sopra quelle scarpe, si snodavano dei pantaloni di pelle nera. All'altezza dei fianchi, una catena di metallo ricadeva di lato, tintinnando di tanto in tanto.
Una camicia anch'essa nera, lasciata aperta sul petto, circondava il busto della persona accanto a me.
Intorno al collo, come anche ai polsi, dei cinturini in pelle nera coperti di piccole borchie contrastavano con una pelle candida.
Spostai lo sguardo di nuovo, ancora più su...
Orecchini disseminati su tutto l'orecchio sinistro, rasatura sulla nuca, capelli nero corvino, un profilo austero e al tempo stesso delicato.
Durò una frazione di secondo, lo scambio di sguardi con un paio d'occhi di un azzurro così chiaro e penetrante da sembrare bianchi.

In un’instancabile America, Levi Ackerman sta per sposarsi, spinto solo dal desiderio di potere, soldi e gloria. Per farlo, deve fare i conti con il suo passato e con la sua fedina penale sporca. Una sera si ritrova in un bilocale di periferia a sborsare ottocento dollari per far eliminare il proprio nome dall’archivio della polizia e arrivare pulito al giorno del suo matrimonio. Quello che non sa, è che Eren Jaeger è una persona troppo curiosa per rimanere in silenzio dopo aver scoperto dell’arresto di Levi, avvenuto sedici anni prima.
Dal capitolo IV:
«Lo sai, Erwin. Quella parte della mia vita è finita sei anni fa.»
«Lo sai meglio di me che non puoi decidere certe cose di punto in bianco, Levi. Non è un interruttore che accendi o spegni a seconda del tuo umore.»
«Infatti, dopo sette anni passati dietro le sbarre e tre all’università, ho capito che era un capitolo chiuso.»
«Va bene.»
«Cosa?»
«Ti credo e mi fido di te. Se mi dici che hai chiuso per sempre, allora sarà vero. Anche se ho ancora qualche dubbio sulla tua presunta fedeltà.»
|AU||LevixEren||LevixPetra||JeanxEren||Accenni JeanxMarco|

Quando era bambino, suo padre gli diceva che non doveva avere paura del buio. Non ne aveva motivo, perché i mostri non esistevano, e se anche fossero esistiti di certo non si sarebbero nascosti sotto il suo letto. No. No, suo padre e la sua amatissima logica avevano sbagliato questa volta, perché i mostri c'erano. Respiravano. E si nascondevano nell'armadio.
AU di amore e paura, amicizie e segreti. Una storia ereri piuttosto insolita.

Eren Jaeger, adolescente sociopatico e noto amante dei videogiochi, si ritrova a fare i conti con un'irritante e costante sensazione che lo porta a reagire sempre più impulsivamente a qualsiasi esperienza quotidiana. Ignaro di ciò che realmente sta accadendo nella sua vita, si convince che la causa di tutto quel nervosismo scaturisca da un particolare gioco di Simulazione che aveva scoperto poche settimane prima, senza neanche immaginare che il vero gioco sarebbe iniziato a breve e che il suo avversario avesse già un grande vantaggio su di lui.
"A differenza di tutti gli altri, ti ritroverai a desiderare che il tuo senpai non ti abbia mai notato".
___________________________________________________________________________
Yandere!Senpai!Levi x Kouhai!Eren

[♥Eren x Levi♥] | Titolo originale: Morirò con lui
E' tempo di inganni, intrighi e lotte per il potere. Due fazioni, i Titans e gli Hunters, combattono tra di loro per il predominio sulla città di Shiganshina, incoscienti del fatto di essere dei burattini nelle mani dell'"incubo". E' proprio sotto questa cattiva stella che nascerà uno degli amori più macabri e proibiti che l'umanità abbia mai conosciuto. E' il proibito, il divieto, la passione ed il mistero che tesse i fili di questa storia, fino a ripercorrere l'antica tragedia di Shakespeare. Non furono forse condannati dalla stessa maledizione, Romeo e la sua Giulietta?
"Eren, dolce creatura quasi ultraterrena... Io ti amo, te lo giuro sulla Luna."

/anno 853/ LevixEren; ErenxLevi/
Dal primo capitolo:
“Fottuti vicoli.” digrignai tra i denti, attirato poi da una luce fioca, provenienti da un ennesimo vicoletto, dietro una specie di locale. Forse era un bimbo che si era smarrito, forse qualcuno che mi poteva indicare la via di casa o, nelle peggiori delle ipotesi, un ladro.
Assottigliai lo sguardo mentre mi dirigevo cauto verso quella luce, cercando di fare meno rumore possibile coi miei passi, camminando in punta di piedi. Mi addossai con la schiena alla parete del locale, mordicchiandomi nervosamente il labbro inferiore, abitudine che avevo sfortunatamente preso.
Voltai la testa verso la mia sinistra, assottigliando poi lo sguardo per mettere a fuoco ciò che stava succedendo, cercando di sentire ogni rumore, suono o quant’altro .
“L-Levi..”
“Taci, idiota.”

... O di quella volta, in cui Eren Jaeger ottenne la sua rivincita.
Attack On Titan / Harry Potter Crossover
Hogwarts!AU
Student!Eren Jaeger x PotionMaster!Levi Ackerman

[ Ereri - ErenxLevi ] * [ Reincarnation Au ]
Soffriva di insonnia in senso clinico, avrebbe dovuto farci i conti prima o poi, anche perché invecchiando stava diventando davvero scorbutico.
Nessuno strizzacervelli, però, avrebbe mai potuto aiutarlo, perché lui già conosceva la causa di quel patimento interiore e non aveva bisogno di sentirsi dire che il problema risiedeva nel rapporto con sua madre o in quanto stronzo fosse stato il suo tutore quando era un bambino. No, il problema erano i suoi ricordi. I ricordi di un’altra vita.
La sua vita precedente, a quanto pare.
[...]
Detta così, in modo spicciolo, sembra una stronzata. Anche Levi si sentiva abbastanza cretino, ripensandoci, e conservava un ricordo poco simpatico dell’unica persona a cui l’aveva raccontato. Come se poi suo zio Kenny, che era stato il famoso tutore legale stronzo sopracitato fino a che non aveva raggiunto la maggiore età, fosse la persona giusta a cui aprire il proprio cuore.
Faceva schifo in una vita, non poteva essere migliore nell’altra.
Ok, il problema però non era Kenny.
Non in quel caso, quanto meno.

«Sì. Tutto chiaro. Posso sapere il nome da cercare sul campanello?» - domandai con la massima pazienza di cui disponevo in quel momento.
«Avevo detto che l'indirizzo te lo avrei mandato per sms, quindi anche il nome. Sicuro di aver bisogno di ripetizioni solo di inglese? Mi sembra tu abbia ben altri problemi. Comunque... Rivaille. Rivaille Ackerman» - feci appena in tempo ad appuntarmi mentalmente quelle parole che la chiamata mi venne chiusa in faccia.

Jean Kirschtein è sempre stato impulsivo, ed un giorno questa impulsività lo porta a commettere uno sbaglio che lo porterà in tribunale. Nonostante il suo aspetto non è mai stato davvero un criminale o un trasgressore delle regole, ma questo non gli impedisce di essere condannato a tre mesi di lavori socialmente utili in un ospedale. Ed è proprio qui che incontra Marco Bodt, malato di cancro, e da qui tutto sembra perdere senso, mentre memorie - o forse solo allucinazioni? - vanno a mischiarsi alla realtà.
Reincarnation!AU [JeanMarco] [Ereri] Jean&Eren!Punk; Marco!Cancer; Levi!Cop.

Raccolta di One-Shot
I - {Levi x Eren} Una cosa che i nobili delle casate non sapevano era che tra i vari tributi c’era la possibilità che il Lord scegliesse uno schiavo personale. O meglio, sapevano che il Lord avrebbe dovuto avere uno schiavo personale, ma non sapevano cosa ciò significasse.
II - {Erwin x Levi x Eren} Levi si era alzato e lo fissava a braccia conserte, come stesse ammirando una propria opera d’arte e ne stesse scrutando i dettagli. Poi si schiarì la voce. “Entra.”
Eren sgranò gli occhi quando vide la porta aprirsi ed una grossa figura oscurare la luce proveniente dal corridoio.
“Stasera ho bisogno di te” affermò Levi, facendo cenno all’ospite.

*Questa storia è stata scritta da Shingeki_no_attiyyah, mia è solo la traduzione*
Eren Jaeger, sedici anni, pochi soldi, frequenta il liceo Titan High della città chiamata Maria. La sua vita consiste nel saltare, ogni giorno, la maggior parte delle ore scolastiche (incluse quelle del Professor Levi Ackerman), per fare sesso nei bagni scolastici con altri ragazzi della sua età, e, in cambio, ricevere denaro.
Ma, oltre la prostituzione di Eren, Levi scopre una crepa nell'animo del ragazzo che lo fa sanguinare e cedere, rievocando il suo passato, il che lo fa diventare l'adolescente insicuro che non lascia mai vedere a nessuno. La guida di Levi migliorerà in qualche modo la vita Eren? A parte innamorarsi di un ragazzino di sedici anni, e avere ambigue attitudini sessuali, non può essere un tipo così strano, no?
Dal capitolo 2: - “Quindi ti piacciono i ragazzini che sono...” feci finta di pensarci su, poi continuai. “...totali menefreghisti della scuola, a cui non fotte un cazzo della loro educazione e che non fanno altro che masturbarsi non appena rientrano a casa?”
Poi mi resi conto di quello che avevo appena detto.
...ah merda...-
[Traduzione] [LevixEren]

Dal testo:
" Sai, Rivaille, credo di amarti "
" L'amore è una puttanata per idioti "
Rivaille non crede nell'amore, per lui tutto si riduce al sesso dal momento in cui la vita ha divorato tutte le sue speranze nel futuro.
In una vita atona, consumata tra rapporti carnali e spogliarelli, la comparsa improvvisa di Eren riuscirà a sanare la ferita sanguinante del suo cuore arso da odio e rimpianti?

“ Mia mamma fa la casalinga, invece il mio papà è un idraulico “
“ La mia mamma è una avvocatessa, mio padre fa il giudice “
“ Il mio papà e l'altro sono investigatori “
La maestra sbatte gli occhi leggermente spaesata
“ Con l'altro cosa intendi? La tua mamma? “
“ No, l'altro è Rivaille ma tutti lo chiamiamo Levi ” non capivo l'espressione confusa della mia maestra, all'inizio pensai che fosse così azzittita per il mio modo di parlare. All'epoca avevo solamente otto anni, eppure a differenza degli altri bambini la mia pronuncia era certa, non masticavo le parole.
Il silenzio strano creatosi in classe mi suggerì che dovevo approfondire la questione del secondo padre
“ Non è una mamma, perché non ha le bocce, però è basso e pulisce sempre casa e rompe le scatole perciò sì, la possiamo chiamare mamma ”
Mi sembrava d'aver fornito una spiegazione perfetta, o perlomeno soddisfacente, eppure in classe tutti erano muti e persino i bambini più scemi con le dita infornaciate nel naso, erano rimasti sconvolti dalla mia affermazione.
All'epoca avevo otto anni e fu allora che capii che i miei genitori non erano tanto normali.

Ancora non riusciva a crederci. La sua esitazione era costata cara a quelle persone. Loro che dovevano proteggerlo, che dovevano stargli accanto, che dovevano insegnargli ancora molte cose, ora non c’erano più. Si era fidato quando aveva guardato gli occhi di Petra, incoraggiandolo ad andare avanti. [...]
“Moccioso” lo chiamò una voce dietro di lui, lo riconobbe e pregò che non si accorgesse che fosse sveglio.
Fingere di dormire era sempre stata la sua tecnica per evitare i discorsi, fin da quando era piccolo. Quando sua madre correva nella sua camera, dopo aver scoperto qualche sua mascalzonata, per rimproverarlo o dopo un litigio, lui fingeva di dormire. Così sua mamma, intenerita, gli posava una carezza e si dimenticava tutto, smettendo di essere arrabbiata con lui. [...]
"So che stai pensando sia colpa tua, ma non è così. Ho il tuo stesso rimpianto in questo momento” affermò fissando il ragazzo che, a quelle parole, si voltò verso di lui incrociando il suo sguardo. [...]
{EreRi}