[KakaSaku] Sono passati quattro anni dalla fine della guerra. Kakashi serve Konoha al meglio delle sue capacità come jōnin d'élite sotto il comando della Godaime. Il Team 7 è definitivamente sciolto ma spesso si allena con Naruto e, nei rari giorni in cui Sasuke torna al Villaggio dalle sue missioni, tutti e tre si fermano da Ichiraku a mangiare una ciotola di ramen, ricordando. Sakura non è mai con loro... perché Sakura è morta durante la guerra.

Un piccolo omaggio alla meravigliosa novel "Sasuke Retsuden".

Storia potenzialmente erotica, ma anche romantica e malinconica.
Sakura e Hinata si ritrovano ad accettare un accordo fatto da Naruto e Sasuke, con cui dovranno passare due settimane al mare, ma quello che le ragazze non sanno e che i due hanno doppi fini. Ce la farà Hinata a conquistare il cuore di Naruto? E Sakura riuscirà a resistere al fascino di Sasuke?
Dal capitolo 2:
Lui alzò lo sguardo, tranquillamente "Se desideri puoi farti la doccia con me, risparmieremo tempo" le fece un ghigno, divertito all'idea.
Inutile dire che era rimasta a bocca aperta, stupita e lievemente imbarazzata dalla proposta.
Poi l'Uchiha portò le mani sull'unico bottone dei bermuda, e lo sfilò dalla fessura, tenendo il suo solito ghigno sulla faccia.
Sakura buttò l'occhio sul suo pacco, oh santo cielo, commentò avvampando e osservando ogni suo gesto, ci mancava davvero pochissimo e quello si sarebbe calato il costume.
"Hai intenzione di entrare e goderti lo spettacolo, o uscire e fantasticare su di me?" domandò malizioso.
[SasuSaku ♥ NaruHina; accenni SasoSaku][Modern!AU]

2WW!AU | SasuNaruSaku
La resistenza Partigiana in venticinque sentences.
17: Sasuke ogni tanto pensa a che faccia farebbe suo padre nel vedere Naruto: è così rosso, comunista fino al midollo, mentre con la chitarra canta Bella Ciao come serenata a Sakura.
[La storia partecipa alla “Sentences Challenge” del gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia.]

Che sia istinto primordiale.
Istinto di conservazione.
O solo un irrefrenabile bisogno di sentirsi vicini.
Il sesso era una cura per la solitudine in quel momento.
Una cura perfetta.
Un placebo che funziona meglio della medicina stessa.

Questa è una storia che parla di amicizie che hanno superato qualunque ostacolo ma che forse non potranno comunque avere una lunga vita; parla di amori, un amore rassegnato che sa di non essere ricambiato, un amore sbocciato lentamente e un altro che è sempre stato quasi impossibile e ora forse lo è del tutto; parla di tragedie, perché nel momento in cui la guerra è finita tutti hanno creduto che finalmente avrebbero respirato un po' di serenità, ma non hanno pensato alle conseguenze di ciò che era accaduto, e questa storia parla di pazzia, dello stare su un filo sopra un baratro, di addii sfiorati, di persone il cui mondo è cambiato. In questa storia si parla di sorrisi, di pianti, di sangue, di un team che sta per andare in pezzi un'altra volta e di tutti gli altri che orbitano attorno a esso tentando di tenere insieme i cocci prima che anche l'eroe di tutti crolli. In questa storia di parla della vita.
Se chiederete a loro, comunque, vi diranno che va tutto bene, di non badare alle grida nella notte o al sangue. Va tutto benissimo.