E, nonostante il suo logico consiglio, tu, illogicamente, rimani.

Anno 2156, Londra. Il mondo intero è sotto l’oppressione di un regime militarizzato che ha assoggettato le menti di tutti i popoli della Terra. Solo un gruppo di pochi ribelli si oppone all’Esercito, cercando di resistere strenuamente. Hanno trovato la loro forza e la loro guida in uno stregone millenario, la cui magia sta per estinguersi, ma che continua a lottare, anche fino ad un passo dall’annientamento. Ma ormai sono più di quindici secoli che Merlin attende invano il ritorno del suo re, e la speranza sembra affievolirsi ad ogni respiro.
Dal testo:
-“È quasi buffo pensare quanto a lungo ho sperato che tu potessi ancora tornare e fare luce sul mondo. Non avevo ancora vissuto tutto questo. Non pensavo che l’uomo potesse arrivare ad un odio tanto scellerato. Non credevo possibile che degli esseri umani potessero godere della disumanizzazione dell’individuo, e che il mondo potesse ridursi al silenzio di masse ordinate che lavorano come ingranaggi, all’interno di un sistema apparentemente perfetto e così tremendamente marcio al tempo stesso.” Sentì le lacrime affiorargli dagli occhi, bruciando e appannandogli la vista sul soffitto grigio. “Mio Dio, forse davvero, ora è tutto perduto.”-

I messaggi di John e Sherlock. L'evolversi dei loro sentimenti reciproci raccontata sotto forma di messaggi. Com'è cambiata la loro comunicazione nel tempo? Cosa è successo a loro? Una piccola rivisitazione del loro modo di vivere raccontata in modo diverso. Come passeranno i due da amici a compagni?

Due sono stati gli amori di Steve Rogers.
Una donna dal rossetto color ciliegia e la divisa di un tenente e un uomo dai sorrisi sempre in tasca e le piastrine di un sergente.
{ steggy & stucky }

[SPOILER 10x09 – 10x10]
“Il Marchio batte sul braccio, come un secondo cuore, ed è qualcosa di bruciante, qualcosa che scotta e Dean si sente sempre come se fosse sul punto di scoppiare da un momento all’altro, come una bomba che aspetta solo di essere innescata per esplodere”.
Dean se ne sta seduto da solo, al centro di una delle stanze del Bunker e riflette su quello che ha fatto guidato dal Marchio di Caino.

Ricordava l’ultima volta che aveva provato una sensazione del genere, l’ultima volta che aveva avvertito l’adrenalina scorrergli nel sangue come se fosse un organismo estraneo, l’ira trasformarsi in una melassa densa che gli riempiva i polmoni dandogli la sensazione di trovarsi sott’acqua. Ricordava il ragazzo che aveva pestato, quella volta; le sue lentiggini e le occhiate strafottenti che gli aveva lanciato, le sue parole quando lo aveva chiamato “perdente” e “poveraccio”e “figlio di un alcolizzato”. Ricordava anche di essere rimasto l’unico in piedi in mezzo a sei ragazzi piegati a terra doloranti e di come il naso di quel ragazzo non fosse mai più ritornato dritto come prima.
[Scritta per il TCATH Secret Santa 2014 su prompt di Ermete.]

Come ogni anno, ecco la mia fic scritta per il Secret Santa del TCATH su questo prompt della dolce Bethesda:
“Ne son state scritte mille, ma voglio qualcosa incentrato sulla/e cicatrici di John. Qualcosa di ambientato a Natale, fluffosissimo, che può sfociare in porn se la cosa vi diletta (in 'sto periodo ho questo kink).”
Spero di non aver fatto un pasticcio, Cate. Con tutto il mio amore.

Oscar Wilde, aforismi per l'animo complicato di Sherlock.
Fra violini, fantasmi, cravatte, neonate, manoscritti del '600, opere teatrali, i Queen, gigli e teschi.

Noi dobbiamo sopportare il peso di questo tempo triste.
Dire ciò che sentiamo e non ciò che conviene dire. (Shakespeare, King Lear)

Il problema o, da una diversa prospettiva, la soluzione, è l’alcolismo di John.

Il sangue scorre, la neve cade, un treno fischia e nulla tornerà indietro.
Nessuno tornerà indietro per Bucky...

«Ci sta uccidendo tutti.» Aladiah tirò su col naso, nuove lacrime gli solcavano le guance. «Prima ha annientato gli uomini. Poi è passato a noi. Sono uno degli ultimi, fratello.»
Fratello.
Michael si irrigidì. Sentiva la collera divorargli le viscere, le dita artigliavano le venature bluastre del marmo. Scosse la testa, imponendosi il controllo.
«Chi vi sta uccidendo?» chiese.
«Dean Winchester.»

SPOILER 10x03 "Soul Survivor"
_
Ti sorprendi ad assumere una posizione di difesa da questi suoi occhi verdi così dannatamente familiari e capisci di non poterli sostenere un momento di più.
Non da sobrio. Non quando sei così spossato; non con la voce
(gli occhi)
del demone ― il suo, il tuo, non fa differenza ― nella tua mente, quella che fingi da un'eternità di non sentire.

Sherlock dopo trent’anni di matrimonio dice a John una cosa, per la prima volta…

{Traduzione}
“Pensi che non sarei in grado di amarti? Solo perché sei fatto di metallo, e hai una programmazione dettagliata?” il dottore si appoggiò sul suo gomito, e abbassò lo sguardo. “Io non sono altro che sangue e ossa, e tessuti. Cose che sono riuscite a mettersi insieme in modo da farmi esattamente così. Proprio come tu sei stato messo insieme per diventare come sei. Quando ti bacio-” lo fece, brevemente, per avvalorare ciò che stava dicendo. Poi più profondamente, ed indugiando, perché poteva farlo. “Quando ti tocco, o ti sorrido, per te è diverso da come era quando lo hanno fatto altri in passato?”

Un certo giornale scandalistico offre a John l'opportunità di ricordare a Sherlock ciò di cui il detective ha davvero bisogno.
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