Era il ventun marzo, quel giorno iniziava la primavera.
Un baccano lo costrinse a svegliarsi, sentiva Niall e Zayn discutere per non capiva che cosa, Louis parlare al telefono e Liam probabilmente era quello che aveva appena gridato di smetterla.
Harry aprì gli occhi ed il verde incontrò il blu.
Sorrise.
Lo sapeva.

20 novembre: 61 chiamate, appostato sotto casa due ore.
21 novembre: 72 chiamate, appostato sotto casa un’ora.
22 novembre: 85 chiamate, appostato sotto casa tre ore, passato anche davanti al bar.
23 novembre: 90 chiamate, entrato nel bar e riuscito dopo avermi sorriso.
24 novembre: 98 chiamate, appostato sotto casa dalle otto di mattina, ancora lì alle sei di sera.
25 novembre: 101 chiamate, entrato nel bar, ha preso un fazzoletto di carta, ha scritto: “puttanella, non smetterò mai di chiamarti. Meriti la sofferenza.” e se n’è andato.
26 novembre: 115 chiamate sul cellulare, 1 al telefono fisso, appostato sotto casa tutta la notte.
27 novembre: 95 chiamate al cellulare, 20 al telefono fisso, appostato sotto casa.
29 novembre: 135 chiamate al cellulare, 24 al telefono fisso.
30 novembre: 133 chiamate al telefono fisso, 92 al cellulare.
1 dicembre: 100 chiamate al telefono fisso, 15 al cellulare.
2 dicembre: 123 chiamate al cellulare, 89 al telefono fisso.
1449 chiamate.

«Hai una ragazza, nonché mia migliore amica Zayn.. » continuai mettendogli le mani dietro la testa.
Lui si avvicinò ulteriormente facendo scontrare le nostre fronti.
«Mh mh… » mugugnò lui sdraiandosi su me, appoggiando i gomiti al divano per non pesarmi.
«Fra poco torneranno i miei, noi non… non possiamo… » iniziai a balbettare quando le sue labbra si posarono calde sul mio collo, facendomi sussultare.
Se ne accorse e sorrise.

“Tieni, questo è per te!” esultò tendendomi un anellino di plastica.
“Perche?” chiesi arrossendo.
“Perche un giorno, quando ci sposeremo, ti ricorderai che questo è il primo regalo che ti ho fatto!” strinse l’anellino nelle mie manine e mi abbracciò.
“Grazie..” sussurrai.

Era pazza, ecco cos’era.
O malata di mente.
O bipolare, considerato che scoppiò in lacrime di lì a due secondi, facendo tremare la canna della pistola contro il suo stomaco in maniera tutt’altro che rassicurante.
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Curiose? Non vi resta che leggere :)

"Io ti amo, ti amo alla follia dal primo momento in cui ti ho visto, volevo da tanto tempo dirtelo ma non ne avevo il coraggio,
avevo paura che tu non ricambiavi e non te l'ho mai detto, ma dopo questa sera mi è sembrato tutto più facile.." dissi tutto
d'un fiato e lui sorrise. Forse questa frase non avrei dovuto dirla..
"Sai una cosa?" disse chiudendosi i pantaloni
"Ti amo anche io e non te l'ho mai detto" disse infine per poi baciarmi con foga.

Con abbastanza forza riuscì a mozzare un sospiro tramutandolo in parole:
-E’ un segreto questo, lupo?- chiese quest’ultima. Il moro smise un secondo di baciarle la schiena, giusto in tempo per aggiungere:
-E’ il segreto fra il lupo ed il diavolo- sorrise maliziosamente.
La ragazza si girò giusto in tempo per incollare le sue labbra a quelle del lupo.
Si amavano? Una notte sarebbe bastata? Probabilmente sì.
Per il momento era sicura che la sua preda fosse un lupo.. e chissà, sarebbe stata capace di mantenere un segreto o sarebbe ricaduta nello stesso errore innamorandosi della sua stessa preda?

-Perché mi stavi fissando?- Louis mi guarda, serio. I suoi occhi che incontrano i miei mi fanno rabbrividire. Sono un po' come il ghiaccio e il fuoco, due cose molto diverse, ma dopo un po' il contatto genera qualcosa di fantastico.
-Perchè tu stavi fissando me?-
-Ma l'ho chiesto prima io.-

«Dai ragazzi non deprimetevi, si possono fare tante cose con una bottiglia vuota... e poi sono rimaste le cartine e la roba...» Genny scoccò un occhilino e prese da terra la bottiglia vuota di vodka alla pesca, mettendola al centro del cerchio
«Grande Gen! Allora chi ci sta?» chiese Harry malizioso alzando la mano seguito da altri 8, tutti tranne Bree, la bionda dagli occhi color prato
«E cazzo Bree dai non fare la difficile...» si lagnò Steph (Stephanie)
«Odio il gioco della bottiglia... è il modo per gli sfigati di dare un bacio ogni tanto...» Bree incrociò le braccia roteando gli occhi
«Finiscila e mettiti a giocare! Pensi che si baci e basta qui?» disse Megan con un sorrisetto malizioso
«E’ tipo verità o obbligo... solo che si usa la bottiglia, mai fatto?» chiese Louis spostando lo sguardo sul viso poco illuminato di Bree, in quella stanza il buio quasi dominava.
«Ufff... e che palle va bene ci sto...» accettò Bree sbuffando.

“Grazie.” disse infine il riccio. Annie lo guardò stranita.
“Di cosa?”
“Di aver preso quella metropolitana.” sorrise un ultima volta, si voltò e se ne tornò a casa, improvvisamente vuoto, sprofondato in se stesso. Annie lo vide andarsene, anche lei improvvisamente e inspiegabilmente vuota.
E da quel giorno, Harry Styles non incontrò mai più la ragazza della metropolitana.