Si staccarono di nuovo dal bacio per prendere fiato approfittando di quel momento per scrutare l’una il corpo dell’altra con solo l’intimo addosso. Si sorrisero, contente di ciò che stavano guardando.
“Sei veramente bella!” constatò Perrie facendo vagare ancora lo sguardo sulla pelle seminuda della sua ragazza che, inevitabilmente, arrossì di nuovo.
[Attenzione, la storia contiene Jade/Perrie esplicito.]

Zayn aveva iniziato ad odiare Harry Styles ancora prima di conoscerlo personalmente.
Ne aveva sentito parlare talmente tanto che era quasi arrivato a credere di esserci cresciuto insieme; ma in realtà, le cose non erano affatto andate così.
[Attenzione, la storia contiene Zayn/Harry esplicito con accenni Lirry e Ziam.]

“Forse dovremmo solo andare a casa.” aveva aggiunto subito dopo poggiando le mani al lato dei suoi fianchi per tentare di alzarsi. Ma non era riuscita a farlo perché con uno scatto rapidissimo, Perrie era balzata in piedi e si era riseduta a cavalcioni sulle gambe di Jade stringendo le ginocchia intorno alle sue cosce per impedirle di muoversi. “Oppure potremmo provare anche noi.” aveva ribattuto, finalmente con un’affermazione, un attimo prima di poggiare le sue labbra su quelle dell’amica.
[Attenzione. La storia contiene Perrie/Jade esplicito.]

Quel bambino riccio riccio seduto al banchetto vicino a lui e che da due minuti circa è diventato il suo amichetto del cuore, riceverà un sacco di giocattoli bellissimi. Ne è certo, perché Harry ha proprio la faccia di un bimbo che non fa mai capricci e che finisce sempre la cena che ha nel piatto. E Louis gli vuole già un gran bene. È per lui che ha le mani sporche di porporina colorata e colla vinilica. Vuole essere il primo a dargli uno dei tanti regali di Natale che gli arriveranno.
[Larry Kids!AU]

Forse aveva passato troppo tempo a guardare telefilm per adolescenti, ma Louis ricordava perfettamente di aver sentito da qualche parte che, ad una certa distanza, lo scattare del bacio è inevitabile. E mentre guardava quegli occhi verdissimi ancora circondati dalla maschera, intenti a scrutarlo, si stava chiedendo se quella regola valesse anche con gli sconosciuti. Forse l’alcool gli aveva dato alla testa. O forse era semplicemente ancora troppo eccitato per la piega che la serata aveva preso, ma in quel momento, senza pensare alle conseguenze, si era avvicinato all’angolo destro della bocca che gli stava di fronte, e, chiudendo gli occhi, l’aveva baciato.
[Attenzione. La storia contiene Louis/Harry.]

“Sbaglio, o le avevo chiesto di rappresentare uno dei tanti capolavori presenti nella National Gallery?” aveva chiesto quello come se fosse in dubbio sul compito che lui stesso aveva assegnato. E “È esattamente quello che ho fatto, Professore.” era stata la risposta convinta del suo allievo.
[Attenzione. La storia contiene Louis/Harry esplicito.]

Così, dopo aver riletto per l’ennesima volta la targhetta della VHS, che recitava testualmente “Louis in campo” nell’elegante calligrafia di Jay, si era precipitato per le scale diretto verso il salotto non curandosi dello stato pietoso in cui aveva lasciato la mansarda.
[Attenzione la OS contiene Louis/Harry]

Raccolta di cinque OS Larry autoconclusive sui sensi di percezione.
-Tatto
-Gusto
-Udito
-Vista
-Olfatto

“Descrivetevi a vicenda con una sola parola.”
“Seeeexy” è tutto ciò che le orecchie del pubblico, e anche quelle di Louis, avevano sentito prima di un boato assordante sollevatosi dalla folla per approvare la descrizione del riccio appena offerta da Zayn.
[Attenzione. La storia contiene Louis/Harry.]

Sono due giorni, sette ore e venticinque minuti che non osa mettere piede fuori casa. Centonovantanovemila e cinquecento secondi.
Louis Tomlinson non è uno che bada molto al tempo. Non da quando sono gli altri ad organizzare le sue giornate. Tuttavia, seduto su quel costosissimo divano di pelle che mai avrebbe creduto di potersi permettere, non può fare a meno di pensare che non sente la voce di Harry da quasi duecentomila secondi.

Sono fondamentalmente quattro le meraviglie “Made in England” che Louis Tomlinson ama: il thè dello Yorkshire, quello che sorseggia alle cinque in punto ogni pomeriggio da perfetto inglese qual è, il suo vinile di Abbey Road, che custodisce gelosamente su uno scaffale della mansarda nella sua casa a Doncaster, i prati perfettamente tagliati, su cui gli piace passeggiare quando non è in un centro commerciale a firmare autografi o su un palco ad intonare i suoi assoli, e infine, ovviamente, Harry Styles.