Bill si era sempre considerato il punto di riferimento della band, tutti lo ascoltavano e lo rispettavano, le sue opinioni venivano sempre tenute in gran conto e la sua presenza era sempre richiesta. Allora perché, secondo Georg e Gustav, lui era alla mercè di suo fratello? Non era affatto vero che Tom non lo rispettava. Doveva essere per forza così. Gustav e Georg si sbagliavano di grosso…

*"Bill.." "Dimmi.." "Cosa hai provato quando sei morto?"* fa schifo quindi è ottima se volete vomitare^^

Piansi perché non ero quello che desiderava mio padre.
Piansi perché avevo lasciato sola mia madre.
Piansi perché avevo amato Chiara con tutto me stesso ed ora, per colpa mia, l’avrebbero umiliata e messa in disparte.
Piansi perché, in questo mondo crudele, non c’è spazio per quelli come me.
E nemmeno per quelli che ci sono amici.
Finalmente avevo capito chi ero: ero un’anormalità, come mi definivano i giornalisti, ed ero una disgrazia. Per quelli che mi amavano. Ed ero soltanto un peso.
Ma, in un mondo dove non c’è spazio per altre disgrazie oltre quelle già presenti, ci può essere un raggio di luce.
Ed il mio fu un ragazzo.

E' la storia di un rifiuto e una lotta tra egocentrismo dilagante. Casse audio del computer che addobbano alberi di natale, email in birmanico (spacciato per inglese) e una storia che ormai molti pensano possa avverarsi...
Guarda e Impara Tom...Guarda e impara...

Il moro non riuscì ad emettere alcun suono. Era sconvolto da quella visione.
Tom si guardò le mani terrorizzato. Alzò poi lo sguardo su suo fratello. Era come sull’orlo di piangere per il terrore.
Anche lo sguardo di Bill si spostò dal viso di Tom e si posò sulle sue grandi mani. Erano tinte di rosso, un rosso scarlatto, acceso… e così anche la sua maglia.
Tornò a guardare suo fratello negli occhi. Erano colmi di paura.
Voleva chiedere spiegazioni, ma non riusciva a parlare.
“… Bill… credo di aver ucciso qualcuno…” mormorò il fratello spaventato.

Non era per la scena in se, perché non era certo la prima volta che sorprendeva suo fratello in atteggiamenti compromettenti con qualche ragazza. Ma lui sapeva chi era lei e capiva che una relazione con Tom era potenzialmente pericolosa. Così lo aveva detto al fratello. Era la reazione di Tom che non aveva previsto. NO twincest.

La musica, la scuola, i sogni. La vita. L'amore. Ma come è difficile quando hai diciott'anni e hai perso la testa per il tuo migliore amico. Come è difficile se tutto sembra assurdo, come una lastra di vetro nero che, improvvisamente spezzandosi, rivela tanti, minuscoli frammenti bianchi...