«Ti trasformerò nel peggior ragazzaccio che questa città abbia mai visto, è una promessa, Maynard!»
«E se invece dovessi vincerlo io questo gioco?»
«Beh... in quel caso io diventerò una brava ragazza!»
***
«Non mi avevi detto che le cattive ragazze di solito non piangono?» domandò, asciugando l'ennesima lacrima sul mio viso.

"Un attimo, ma non sono tre! Sono..
Senza nemmeno avere il tempo di concludere, la mia schiena ebbe contatto con qualcosa di altrettanto duro, il petto di qualcuno. Mi giro di scatto. Il biondo mi stava guardando con un sorriso malefico.
"Ciao dolcezza." dice con voce provocante."

Dopo avermi riferito le sue ultime parole si portò la sigaretta alla bocca,ne assaporò ogni minima parte come se quella fosse la sua unica consolazione al momento;poi tossì,tossì così forte come se stesse per vomitare l'anima.

Tiro fuori il telefono e lo sblocco.
Aspetta.
Lo blocco e guardo il display.
Sicuramente non avevo come sfondo Justin Bieber e Selena Gomez.
Lo sblocco di nuovo e vado a controllare i messaggi.
Ho scambiato il mio telefono con una ossessionata con Justin? Perfetto.
Selena, Scooter, Chaz, Christian, Taylor, Fredo.
Vado a vedere le foto.
Justin, Justin, Justin, un cesso, Justin, un braccio, un gufo.
Decisamente non è il mio telefono.
Grande.
Ho il telefono di Justin Bieber in mano e l'unica cosa che sono capace a fare è andare a vedere se tiene foto di se stesso nudo.

Le labbra fucsia si curvarono in un sorriso soddisfatto e compiaciuto.
A quel punto non mi restava che aspettare.

Uscì dalla doccia e si mise l’accappatoio, non fece in tempo a vestirsi che suonarono alla porta, “Arrivo!” gridò dal piano superiore sperando che chiunque fosse l’avrebbe sentita, ma il campanello cominciò a suonare senza interruzioni così mise le ciabatte e scese le scale, aprì la porta “Ci avrei scommesso che eri tu!” , “Mimi!... Mimi?... Mimi!!” Conor appena vide Michaela venirgli ad aprire il quelle condizioni cambiò espressione in cinque minuti, passò da un espressione di felicità, a una confusa, a una arrabbiata. La spinse dentro casa “Come ti viene in mente di venire ad aprire la porta in queste condizioni?! E se non ero io? Ti si vedono tutte le gambe Michaela!” chiuse la porta alle sue spalle guardando l’amica in cagnesco mentre lei scoppiò a ridere “Che ti ridi! E se non ero io? Potevano farti qualcosa!” , “Hey stai calmo, ahahah non succederà più papà promesso!” si allontanò da lui avviandosi verso le scale ridendo ancora, lui la guardava sconvolto “Michaela non sei più una bambina ormai sei una donna, ormai hai 18 anni come me non sei una bambina ripeto, e poi era anche allacciato male l’accappatoio metti che si vedeva qualcosa”

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.