Raccolta di flash e drabble esclusivamente slash.
1# Remember me once more [Sam/Finn]
2# Three [Finn/Blaine/Kurt]
3# A scared little boy [Blaine/Dave]
4# Awakening [Kurt/Blaine]

Non può essere quello, il posto.
Un genio dell’investigazione – consigliato dal governo in persona, o almeno dalla persona di Mycroft Holmes, che è quindi la stessa cosa – non può certo risiedere in quella via fatta solo di ripari di fortuna e siringhe.
[Partecipa alla settima giornata della Sherlock Week@sherlockfest_it]

Irene Adler fissa il soffitto di quell’albergo scadente con insistenza, come se là potessero magicamente apparire le risposte alle domande che le affollano la testa da giorni.
[Partecipa alla sesta giornata della Sherlock Week@sherlockfest_it]

Tutto è come quella maledetta notte nella piscina: le luci soffuse, i laser dei cecchini puntati su ogni centimetro del suo petto, le narici inondate dall’odore pungente del cloro, la paura che gli fa tremare la spalla che porta i segni di quella vecchia ferita da guerra.
Esattamente come quella notte.
Con un'unica importante differenza.
[Partecipa alla quinta giornata della Sherlock Week@sherlockfest_it]

Gregory Lestrade non riesce a prendere sonno: c’è la voce di Sally Donovan, nelle sue orecchie. Sta ripetendo quelle parole, quelle frasi, quelle accuse.
"Un'impronta. Era tutto quello che aveva. Un'impronta."
[Partecipa alla quarta giornata della Sherlock Week@sherlockfest_it; spoiler per la 2x03]

[Partecipa alla terza giornata della Sherlock Week@sherlockfest_it e alla V edizione del porn!fest @ fanfic_italia]
« Sei fortunato, sai? » ride contro il suo collo.
Sherlock alza eloquentemente le sopracciglia e tenta di muovere le mani legate saldamente alla testiera del letto.
« Inequivocabilmente fortunato, sì » risponde con sarcasmo.
[Lieve spoiler per la 2x03]

È la prima volta che si incontrano dopo la morte di Sherlock – al funerale Mycroft è riuscito a sgusciar via a ogni suo tentativo di avvicinamento – e Greg viene assalito da un forte senso di nausea che sa di sensi di colpa.
« Non dirlo. » tuona Mycroft.
[Partecipa alla seconda giornata della Sherlock Week @ sherlockfest_it]

Sherlock non capisce.
Sa perché gli altri dovrebbero trovare gradevole quella situazione – studia il comportamento umano da sempre, conosce perfettamente i meccanismi che muovono le loro banali menti – eppure non capisce perché dovrebbe trovarlo gradevole lui, che di ordinario non possiede nemmeno un neurone.
Sherlock non capisce.
[Partecipa alla prima giornata della Sherlock Week @ sherlockfest_it]

[Spoiler 2x03]
« Non importa quanto tempo passi... Continua a fare male come il primo giorno. Come il p-primo f-fottuto maledetto momento che è m-m-mo... » la sua voce gracchia e cessa di colpo, come una vecchia radio rotta.
Non riesce a dirlo; non vuole riuscire a dirlo.
John crede che non serva, dirlo.
Non ha smesso di credere in Sherlock.

Fa caldo, a Finn fa molto – troppo – caldo, ha persino la gola secca, e che sia piena estate non c’entra affatto.
Dev’esserci qualcosa di sbagliato in lui, qualcosa di profondamente e oscenamente sbagliato, sì; altrimenti perché continuerebbe a fissare quelle dita senza fuggire lontano o urlare a Kurt di smettere immediatamente di fare ciò che sta facendo?
[Scritta per la V edizione del p0rn!fest, partecipa alla maritombola di Maridichallange]

[Prima timida flash scritta per la V edizione del porn!fest]
Kurt lo sta facendo impazzire, completamente e in modo piuttosto patetico ma senza alcun dubbio in maniera decisa e forse anche un po’ crudele.
Finn stringe con poca convinzione le lenzuola tra i pugni e rilassa ulteriormente il corpo, beandosi di quel cumolo di sensazioni che gli agitano il ventre; si offre senza alcuna vergogna, accogliendo con serenità lo sguardo insistente e desideroso che sente rivolto su di sé.

Non succede spesso; il tuo ego è così giustamente (?) consapevole della propria superiorità che no, non succede spesso che ti raggiunga l’asfissiante sensazione di sbagliare qualcosa, di essere tu l’unica vera causa del tuo dolore.
Flashfic sperimentale, adattabile e modellabile.

- A Very Hudson/Hummel Christmas -
L'attenzione di Finn si riversò improvvisamente sulle proprie scarpe. « No, no, no » balbettò in imbarazzo, tormentandosi le dita e arrossendo visibilmente.
Perfetto, era fregato: Kurt aveva usato l'espressione "gusto artistico" per riferirsi a un semplice albero da addobbare.
La sua sarebbe stata una morte lenta, dolorosa e legata alla porporina.
[Per Elisa e Sara e per tutte le Furtiane-Kinniane! Buon Natale!]

« Questa brutta tosse non ti è ancòra passata, nonna? »
« Come sta Hannah? » Neville roteò gli occhi, spazientito « Nonna. Te l’ho già detto: non c’è niente tra me e Hannah Abbott. E smettila di eludere le mie domande riguardo alla tua salute ».
Ciò che Neville odiava della propria Casa, era certamente l’assurdo orgoglio da Grinfondoro.

« Ho appena avuto un incubo. Un orribile, terribile incubo » esclamò.
La sagoma che divideva con lui il letto nascose la testa sotto il cuscino, mugugnando senza energia.
« Finn » ringhiò Kurt « Sai, sarebbe gradito un tuo vago interessamento ».
Future!Furt-Kinn, vagamente nonsense e con un pizzico di fluff-porn (ma solo accennato. Il porn, non il fluff).