"Alexandra si accoccolò fra le sue braccia, lasciando che l’ansia di poco prima scivolasse via, non le sarebbe successo niente finché suo fratello fosse stato lì con lei, Zack non lo avrebbe permesso. [...]
Si addormentò con quel pensiero, sarebbe andato tutto bene, finché c’era Zack sarebbe andato tutto bene."

Il clima freddo di Novembre, si fa' sentire anche nella calda Huntington Beach. L'aria fresca della sera colpisce dispettosa il viso della giovane ragazza dalla maglietta tagliuzzata dei Guns 'n Roses e con una sigaretta mezza consumata tra le labbra. Con cautela, si avvicina alle sue spalle l'uomo dei suoi sogni: l'uomo dai capelli neri in aria e t-shirt nera con uno scollo a V che mette in mostra una parte di una frase dolorosa del tatuaggio: FoREVer. L'uomo che per tutta la sua adolescenza ha guardato da lontano sperando che, un giorno, la notasse tra la folla di qualche concerto o solo per le strade della città. L'uomo, che corrisponde al nome di Brian Haner, copre gli occhi della ragazza dai capelli rossi con le sue mani fredde, ogni volta che si trova al suo fianco lui capisce che è lei, la donna della sua vita.

7/10
BianXjimmy
L'altro gli aveva sorriso nuovamente, commentando con un semplice "Touche". Eppure non si era fermato dal camminare, non si fermato per aspettare che l'altro gli indicasse la via, aveva proseguito nel suo cammino guardandosi intorno e illuminando le varie tombe. Era così sicuro di sé da far gola a Brian che non aveva neanche il dieci percento della sua sicurezza. Ogni tanto si voltava per guardarlo, per guardare lui non per guardare la direzione che l'altro stava prendendo.
Brian era così preso dai suoi pensieri che, inconsciamente, lo seguiva, calpestando alla perfezione le orme che l'altro lasciava sulla terra umida di pioggia. Erano bastati dieci secondi e già si era dimenticato la strada giusta, quella da percorrere, troppo preso a seguire l'altro.
« Non hai detto che sai dov'è la tomba? »
« Ho detto che lo sapevo, non che lo so! »

Zacky è caduto in una spirale di disperazione da cui, forse, non ne uscirà più.

"Zack si trascinò fino al pontile, lasciandosi pesantemente cadere sotto di esso, così da essere nascosto da sguardi indiscreti.
Stava malissimo.
Forse quella volta aveva un po’ esagerato, ma ultimamente non gli bastava mai, sempre più dosi, sempre più alcool"

Eccole.
Tre vecchiette piene di tatuaggi sul terrazzo davanti a un caffe' e una sigaretta.
Abitudine non persa neanche dopo tutti questi anni.
Sessanta.
Non sapevano perche', ma dopo tutto quel tempo, non si erano ancora stancata l'una dell'altra.Mai.

Ma Brian era sempre stato così voleva tutti ai suoi piedi,poi allontanandoli senza motivo e pentendosi successivamente dei suoi sbagli madornali.

"Senti, dovremmo smetterla..."
Brian sospirò, esalando una grossa boccata di fumo che si dissolse rapidamente nell'aria fresca di novembre.
"Di andare a letto insieme?"
"Certo che no, dovremmo smetterla di ballare sul cubo e vendere il culo sulla statale. Brian, sii serio, cazzo!"
Il chitarrista sospirò di nuovo.
"Hai ragione, scusa. Dovremmo smetterla..."
"Siamo sposati..."
"Abbiamo trent'anni, dovremmo smetterla di fare i ragazzini"