Due anni erano il prezzo del silenzio che John aveva pagato nascondendosi dal mondo e da se stesso, camuffandosi dietro i dolci occhi di Mary e vagando nel nulla come un anima vuota.

John H. Watson era un rispettabile medico di famiglia entrato da poco nel suo trentanovesimo anno di vita, senza troppe paranoie e con pochi grilli per la testa. Sicuramente già riusciva a ritenersi un padre anziano; in fondo quando sua figlia avrebbe compiuto venti anni, lui sarebbe stato sui sessanta. Rabbrividiva quasi, pensandoci su. Ma la sua vita era sempre andata così; un po' a rilento, come un percorso intrapreso col freno a mano tirato. Il tutto aveva però preso un’evidente accelerata nel momento in cui aveva deciso di trasferirsi a Londra. La City gli aveva rivoluzionato l’esistenza, su questo non vi erano dubbi: un nuovo lavoro, nuove conoscenze e la tanto agognata stabilità economica. Ma la sua famiglia era stata sicuramente la novità più importante; lui, John Watson!, marito e padre nel giro di cinque anni. Non se lo sarebbe mai potuto neanche immaginare, ai tempi. Nonostante tutto ciò, appena arrivò il giorno di chiusura settimanale del suo studio medico, John Watson non ebbe remore nel decidere di recarsi di nuovo da Tesco.
La verità, per quanto scomoda ed assurda, era che voleva rivedere Sherlock H.
[Fem!Sherlock] [Johnlock]

Dal testo:
- “Tu sei tutto ciò che io vorrei, ma lui è tutto ciò che tu non potrai mai essere. Tu sei fra tutto ciò che avrei potuto fare e ciò che potevo realmente fare. Tu sei Sherlock Holmes, ed io non smetterò mai di amarti, perché ti amerei anche in un’altra vita. Esattamente così come sei. Ma tu non mi ami, ed io devo solo accettarlo...” abbassò lo sguardo per non incrociare i suoi occhi affilati. -

[JOHNLOCK]
Per tutti Sherlock e John sono una coppia. Una cosa sola è sicura: Sherlock è innamorato follemente di John.
Un'esplosione. La paura di perdere John per sempre...
[Dal testo]
“John!” urlo quando mi accorgo che si è messo a correre come una furia verso quei passi, ma è troppo tardi! L’esplosione, un rumore forte, fortissimo che mi stordisce immediatamente. L’onda d’urto mi scaraventa non so dove e tutto intorno a me sembra crollare.
Quando riapro gli occhi sembrano passati alcuni secondi, devo aver perso conoscenza. Le orecchie fischiano forte a causa dell’esplosione, la vista è annebbiata e c’è molta polvere nell'aria. L’immagine di John che corre verso quel rumore forte mi scuote fin dentro le viscere.

Anche dietro la maschera di un uomo etereo ed imperturbabile si può nascondere un' animo fragile e tormentato dai ricordi di un' infanzia traumatica.
Anche in un uomo forte e deciso si può annidare un pensiero autolesionista, il più terribile: quello di porre fine alla propria esistenza.

[Fem!Sherlock, Fem!John, Asexual!Jhon, High School AU - sequel di "I was scared, tired, and underprepared, but I'll wait for you" di Sognatrice 99 (link nelle N.d.A.)]
La scuola delle ragazze organizza un ballo al quale Joan vuole andare a tutti i costi, Sherlock invece non è molto convinta. Seguono litigi, ragazzini poco istruiti, e Coldplay.

Sherlock vuole impedire il matrimonio del suo amato dottore...è pur di riuscirci ricorrerà al suo ex fidanzato dei tempi dell'università...riuscirà nel suo intento?

Storia partecipante al contest “Memorie impresse su specchi rotti” indetto da AriaBlack e Marina Swift sul forum di EFP.
Missing Moment dell’episodio 3X01, ambientato dopo il salvataggio di John dal falò da cui Sherlock l’ha tirato fuori.
Sherlock va a riflettere sul tetto da cui si è gettato due anni prima, ferito dal dolore che ha inflitto al suo più caro amico: teme che ciò che ha fatto sia irrimediabile, che la distanza e le menzogne li abbiano allontanati in modo definitivo.
Un breve scorcio dei pensieri dell’unico consulente investigativo al mondo: l’uomo che è tornato dalla morte.
Dal testo: ‘Si sedette su quel maledetto cornicione che di tanto in tanto appariva nei suoi incubi, chiedendosi se lo stesso accadesse anche a John.
Aveva perso ventiquattro mesi, una settimana e tre giorni in sua compagnia: era un tempo considerevole, un periodo in cui il suo amico aveva portato il lutto, ma poi era andato avanti e si era innamorato.
Non avrebbe mai recuperato ciò che si era perso, improvvisamente ne era dolorosamente consapevole. Qualcuno gli era stato accanto, aveva asciugato le sue lacrime e aveva causato i suoi sorrisi… qualcuno che non era lui.’

E se John si fosse accorto della mancanza di Sherlock quando cominciarono le danze al suo matrimonio? Lo avrebbe cercato.

Nella notte londinese tutti dormono, tranne un uomo che culla tra le braccia una bambina. Lei è la piccola Rosie Watson e con una sola parola riuscirà a commuovere il grande detective Sherlock Holmes.
Storia partecipante al contest: una sana risata

Una piccola raccolta dei momenti che hanno creato la routine all'interno del 221b di Baker Street.
Ho cercato di ricreare nei piccoli spezzati quotidiani di questa raccolta l'ambiguità che caratterizza l'intera serie sulla relazione tra Sherlock e John.
Capitoli:
1-Di strane sorprese e di gusti assurdi
2-Di incubi e musica

Possibile spoiler. After 4x03.
Missing moments della vita familiare di Sherlock, John e Rosie.

Sherlock e John.
Un caso.
Uno sparo.
Una fine.
...e un colpo di scena.

Sherlock apre gli occhi, piano, in una fresca sera di inizio estate.
John sta dormendo, raggomitolato in una posizione scomoda, sul divanetto di fianco al suo letto.
Ha il viso magro, e gli occhi infossati. I capelli e la barba lunga, somiglia solo in parte all’uomo che ha accompagnato i sogni del detective fino a quel momento.
[Johnlock][“What if?” 03x03]

[ One Shot | Johnlock | explicit ]
«Sherlock!» Aveva spalancato la porta con violenza, terrorizzato da quell'ultimo grido, ma quello che si ritrovò davanti lo lasciò di sasso, stravolto, sgomento. Aveva richiuso, prima, la sua bocca che ormai aveva raggiunto il piano terra, e, poi, la porta della camera da letto di Sherlock che, probabilmente, non si era mai sentito così bene come in quel momento. Peccato che la stessa cosa non si potesse dire di John.