Kate e Louis, sfogano le loro fantasie più perverse, in un pomeriggio di noia...Buona lettura!

Spin off della mia os:" Harry Style and his Haribo: A family of three man", scritta per il contest “ le mille e una fic” indetto dal thegays ( settimo giorno)
“Harry e Louis. The first word the first walk”
Mi trovavo sul divano con Harry, come mio solito, a chiedermi come fossi finite a quell punto.
Ormai il piccolo Sweet aveva cinque anni ed era cresciuto forte e tenero, proprio come quel riccio, quell’Harry che in quel momento stavo tenendo tra le braccia.
Era stupendo sentire quel respiro tanto regolare e sottile quasi quanto quello di Sweet quel giorno, un respiro particolare in un certo senso e portatore di grandi ricordi: La prima parola, la prima camminata, la prima volta in cui avevo portato al parco Sweet.
Harry, tutto di Harry mi ricordava quel bambino, la luce dei miei occhi, quell’esserino che avevo , ingenuamente, pensato avesse sfornato qualche sua sveltina, o forse dovrei direi malignamente?
“Lou, Lou!” era stupendo sentire quella voce così tenera e bassa, ma ben udibile e sincera, speciale in un qual senso.
“ Shh … o il paparino si sveglia!” lo presi in braccio e mi beai del bacio sulla guancia che mi donò: era stupendo.

“ ma che diamine deficiente, sta piu attento, gia sono in ritardo e tu mi fai anche cadere i libri?!?! Grazie eh!” sbbuffai, e mi abbassai a raccogliere i libri di matematica, che un perfetto sconosciuto, che per altro non avevo nemmeno guardato in faccia, mi aveva fatto cadere.
“scusami davvero tanto, aspetta ti aiuto.” Lo guardai, aveva gli occhi come il mare, e aveva una chioma bionda che si alzava sulla sua testa (?). “bene, sappi che te la faccio pagare. Il prof sara arrabbiatissimo con me.” Dissi, duramente. “temo che mi dovrai sopportare per altre cinque ore, corso di biologia?” oh no, gia mi stava antipatico e era anche nel mio stesso corso ç.ç

‘Perché mi hai scelta? Intendo, perché hai chiesto a me di venire a Sturbuks con te, ci sono milioni di ragazze pronte a uccidere qualcuno per uscire con te… e tu veni a chiederlo a una scema su una panchina mai vista né conosciuta..’

Non so cosa scrivere sinceramente,ma se avete un idolo,aprite.
Credo che potrebbe aiutarvi,perchè..infondo,potremmo capirci.

Con questa storia voglio provare a raccontarvi l'amore di una fan in una maniera diversa dal "si odiano e si innamorano", spero vi piaccia.

Un ragazzo. Un sogno. Una città. Un grande malinteso. Che succederà?

- Cos’era la cosa che più amavi di lui? – domanda una voce, una fra tante.
Ride, ridacchia fra sé e sé e a voce bassa, alzando lentamente lo sguardo, sussurra – riusciva a farmi rinascere, ogni volta –

«Vorrei poter stare con l’uomo che amo, ma mi devo accontentare di amarlo di nascosto, come un clandestino. Perché mi sono innamorato del mio migliore amico».

Vide una chitarra abbandonata sul muretto del ponte. La prese e la osservò: era la stessa della ragazza che prima aveva incontrato, ma di lei non c’era nemmeno l’ombra. Cherry lesse, era la sua.. ne era sicuro. Ma Brook dov’era? Era un ponte, o si trovava davanti o dietro rispetto a lui, ma in entrambe le direzione Niall non riconosceva i suoi capelli biondo platino o la sua felpa nera extra-large.
Fece pochi passi in avanti, sempre con in mano la chitarra.
Poi capì tutto, e gli occhi gli si riempirono di lacrime.

Zayn *Questo non è mai successo, ti odio nuovamente*
Io * Ti odio anche io*

Sta di fatto che mi trovavo chiusa a casa Styles, a fare da baby-sitter ad Harry che aveva la febbre alta. Prendetemi anche in giro, ma potevo rifiutare dopo che Anne mi aveva gentilmente telefonato chiedendomi se ero disposta a passare una giornata intera con lui? Ovviamente no. Quindi, mentre lei e mia madre facevano i loro giri, io dovevo occuparmi di Harold.

E' vero, a tutti va data una seconda possibilità, io te ne ho date per ben due anni, ogni volta che Lei ti perdonava anche io ricominciavo a sperare che tutto potesse andare per il meglio... ero solo una bambina ancora persa nel mondo dei sogni...

Mi chiamo noemy e ho 14 anni , sono bassa occhi azzurri/verdi e ho i capelli castani.
Questa storia (non vera) racconta di come ho conosciuto i miei idoli... ed io sono la protagonista .... buona lettura ragazze

"Non la conoscevo bene, ma sapevo che era strana. I suoi capelli erano magici, si univano al suo sorriso o alle sue lacrime, accompagnavano ogni sua emozione."
"Il suo sogno era un’illusione, era l’impossibile.."