“Questo sarà solo l’inizio per queste ragazze, ne sono convinto “.
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“Sei ancora arrabbiato?”- chiesi mentre lo liberai dalla maglietta.
“Decisamente, ti ho visto prima appiccicata a Jack”- grugnì, mentre velocemente si sbarazzò della mia canottiera e osservando i piccoli dettagli del mio reggiseno rosso di pizzo.
“Gli ho dato il ben servito, adesso sono qui con te, e forse so cosa posso fare per farti passare la rabbia”- sussurrai sulle sue labbra con voce sexy.
“Sei sicura di essere tu Ally?”- chiese scherzando, mentre slacciai la cintura dei suoi pantaloni.
“Sei sicuro di voler continuare a parlare?”-
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I nostri occhi erano fissi gli uni negli altri, le nostre mani erano intrecciate e quando a pochi centimetri di distanza, mi sorrise, lì capì che ormai non c’era più niente da fare, ogni mia barriera, ogni mio singolo comportamento, ogni mia piccola speranza erano state distrutte dalla consapevolezza che mi avvolse. Mi ero perdutamente, incondizionatamente, segretamente, fottutamente innamorata di lui.

Mandy, dopo aver perso il suo ragazzo Harry in un incidente stradale, si chiude in se stessa, anche se il fratello Louis le rimane accanto. L'incontro con un ragazzo di nome Niall le porterà luce

Louis incontra Harry alla stazione e se ne innamora.
Harry non vuole dargli un addio e scappa.
"Forse un noi non c'è mai stato Louis,e mai ci sarà"

Sophie era pazza, pazza come lui. E lui amava questo fatto, più di ogni altra sfumatura marina negli occhi della ragazza, più di ogni copertura di tristezza e malinconia, più di ogni goccia di sangue che riusciva a piangere, di ogni dolore fisico, di ogni sofferenza, di ogni dipinto, della sensazione di libertà che gli dava dipingere, amava il fatto che lei fosse pazza, pazza come lui. Due energie differenti creano una scintilla, ma due energie dello stesso tipo creano un’esplosione. E lui era profondamente convinto che loro avrebbero potuto esplodere e far finire il mondo nell’istante in cui le loro scintille di pazzia si sarebbero incontrate.
***
La pelle era più chiara del solito, le labbra viola scure, i capelli spenti e bagnati che aderivano alla sua pelle, se non fosse stato per il tremolio che la scuoteva, June-Sophie sarebbe stata certa di stare guardando il suo cadavere. E quell’immagine le piaceva, trovava che il velo della morte le donasse. Aprì la bocca e lasciò uscire il respiro in sbuffi di vapore. Stava gelando. E voleva continuare a gelare.
***
(INCOMPLETA, manca l'epilogo)

Può un normale giorno piovoso cambiare la vita di due semplici ragazze?!
***
Tratto dal secondo capitolo:
"spingi...più forte" urlai al ragazzo.
"sto spingendo"
"non sembra che tu stia spingendo" urlai esasperata.
"lo vuoi capire che il buco è troppo piccolo?"
"di certo non è colpa mia se sta cosa è troppo grande" dissi ovvia.
"si invece" disse continuando a spingere.
"spungi più forte e infila questa cazzo di valigia sotto il letto" urlai alzandomi e andandomene.

«Con l'espressione Sindrome di Stoccolma ci si riferisce ad uno stato psicologico particolare che si manifesta in seguito ad un episodio violento o traumatico, ad esempio ripetuti episodi di violenza fisica o verbale. Il soggetto affetto da sindrome di Stoccolma, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aguzzino, che si può spingere fino all’amore, facendo sì che si crei una sorta di alleanza e solidarietà tra la vittima e il carnefice.», così recitava il suo libro di psicologia.
AU partecipante al contest "Why don't we go there?" di Iceteardrops

il mio sguardo cade su di lui, un ragazzo che cammina dall’altro lato del parco (non tanto distante da noi). Com’è bello: capelli biondi, occhi azzurri, indossa una maglietta grigia con scritta verde e un paio di jeans. Non so’ chi sia; non l’ho mai visto prima d’ora. Non so perché ma non riesco a togliere gli occhi da quel ragazzo dal nome a me sconosciuto.
Vedo che parla con un altro ragazzo dal buffo ciuffo, sicuramente un amico perché ci sta ridendo insieme: wow, che sorriso…..sembra un ragazzo divertente perché la sua risata sta facendo spuntare un sorriso sul mio viso.
Sono completamente persa in lui perché non sento niente: non sento le macchine delle strade della strada accanto al parco, non sento le risate dei bambini che giocano, non sento il mio gelato che si sta sciogliendo sulla mano, non sento Emily che mi parla…..ma a riportarmi sulla terra è proprio lei che muove una mano davanti ai miei occhi. mi chiamo zoey frassi, ho quasi diciottanni, abito a londra e ho origini anglo-italiane; sono una ragazza pazza, anche la mia vita lo è: grazie ai miei migliori amici sarebbe diventata ancora più pazza

Trailer della storia: https://www.youtube.com/watch?v=l7D69KmrKXs
Come si fa a non annoiarsi in un ospedale mentre aspetti l'arrivo di tua madre quando hai appena finito una visita?
-Ti sei persa?- ridacchia, -Vuoi che ti porto all'uscita?- si schiarisce la voce mentre si avvicina. Ha gli occhi iniettati di sangue, un ciuffo nero corvino che gli copre appena la fronte e le sue mani tremano. -..N-no, me ne stavo andando.- dico indietreggiando e superandolo ma per pochi centimetri mi blocca il braccio e mi riporta indietro. -Sai che ti uccideranno, cioè ti uccideremo?- si corregge ma io non lo capisco. -Lasciami.- dico cercando di liberarmi dalla sua presa ma lui, ovviamente è più forte di me e riesce a tenermi ferma. Mi fa scontrare contro il muro, facendomi battere la schiena. Lascio un gemito di dolore ma lo sussurro appena. -Vattene e non tornare! Sono, siamo tutti matti!- mi guarda attentamente negli occhi, e avvicina sempre di più i suoi occhi ai miei. Si vede che è matto, ha le pupille dilatate e tira gli occhi quando mi guarda. Mi lascia ed io, dolorante vado verso l'uscita mentre lo sento urlare.

Sembra che non mi stia ascoltando, quindi gli dico, passandogli una mano fra i suoi morbidi capelli -Niall ma a cosa stai pensando?- Lui mi guarda con quei suoi occhi colore dell'oceano e mi dice, con la sua voce dolcissima -Sto pensando a come le persone si innamorano in modi misteriosi. Forse è tutto parte di un piano, io mi innamoro di te ogni singolo giorno.-

Quel che un vero inglese deve inventarsi per poter bere del buon tè alle cinque in punto del pomeriggio
#present per thetommotomate✔️

-El, o vieni o vieni, non c’è un’alternativa!-
A parlare fu Sue, la mia migliore amica.
Quella pazza di Sue, che con la sua testardaggine cambiò per sempre la mia vita.
Mi presento, sono Ellen Smith, e voglio raccontarvi la mia storia.
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Vi prego passate, è sentimentale e molto avvincente, spero vi piaccia!!!

Louis e Harry vanno ad una scuola cattolica ma, a differenza del primo, Harry è davvero molto religioso e quando scopre di piacere al suo migliore amico nonché compagno di stanza non prende molto bene la cosa.

Zayn per Natale ha ricevuto una bambola. Una bambola viva.
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"Mi chiamo Niall. Non ho un cognome, ma se dovessi averlo, penso sarebbe Malik."
ZIALL.

questa OS parla di una probabile storia tra Niall ed Harry.
è il loro anniversario ed Harry prova a fare al suo ragazzo una sorpresa un po' speciale.
è la prima OS che scrivo in assoluto. la storia la potete trovare anche su wattpad

Buonasera!! Non sono riuscita a resistere ed eccomi qui, a distanza di un giorno con un’altra one shot!!!:)
#trattodaltesto
"E’ incredibile la capacità di scoprire così in breve tempo dove abito ed appostarsi sotto casa mia per poter riuscire ad estrapolare, magari, qualche intervista a colei che ha lasciato Niall Horan dei One Direction."
"Zayn, lo amo talmente tanto che ho preferito non dirglielo per non complicargli la vita. Lo amo alla follia, in questo momento non immagini nemmeno quanto vorrei essere lì con lui, con voi, a ridere e scherzare come un normale gruppo di amici. Ma so che non è possibile, il suo lavoro non glielo permette. Tu non immagini quante volte stavo male e lui non c’era, stava lavorando."
"Niall :- se ci tenete davvero tanto a me e ai ragazzi, vi prego fatemi entrare. Quando la situazione sarà meno critica, risponderò a tutte le domande. Infondo sono anch’io una persona normale come voi, merito di vivere questo momento in pace. E’ un dolore troppo grande per me così anche per voi. Ma vi prometto che non appena, mi sentirò un po’ meglio di adesso, starò con voi. Ma ora vi prego lasciatemi entrare. " "Ti amo"