Una bambina di Hiroshima continua a vagare tra i resti della sua città.
Riuscirà a sopravvivere?

Cristina, una liceale di 16 anni, perde la vita in un incidente stradale mentre viaggia per raggiungere la scuola, lontana dal suo paesino d'origine. Sarà per lei uno shock scoprire di essere morta, ma ancora di più lo sarà scoprire le reazioni della gente.
Forse ora vi chiederete il motivo del titolo, ma se vi ho incuriositi non potete fare altro che leggere il mio racconto... In caso, buona lettura!

Elisa, disillusa e amareggiata studentessa universitaria.
Carlo, attraente e facoltoso uomo d'affari la cui vita è stata sconvolta dalla morte improvvisa della giovane moglie.
Momenti rubati dopo un funerale e qualche lacrima.
Un buio troppo intenso che nasconde ogni sentimento. Una luce troppo forte che, pur indirettamente, lo rende palese.
Prima fan fiction in questa sezione^^

«È un bambino debole.»: quella scure – gelida e nera come l’inchiostro - ha cominciato a calare sulla sua testa dal suo primo istante di vita. Sembrava come tacere qualcosa, come restare sospesa tra l’affermazione e la diretta conseguenza. Sottintendeva un “per cui” che nessuno si era mai curato di spiegargli, ma alla cui conclusione poteva già giungere da solo.
«È un bambino debole.» è stata sentenza e condanna; - Jun è un ragazzo di sedici anni e una malattia che lo costringe ad una vita difficoltosa è sul punto di aggravarsi. A cambiare la sua esistenza saranno un patto e un desiderio, in grado di portare quella vita che reputava insignificante finalmente... "fuori dalla finestra".

Pensate mai a come si sta da soli?
“Meglio soli che mal accompagnati” penserete voi, ma fermatevi un attimo a riflettere: chi può aver scritto (o detto) questo proverbio? Di certo non può essere stata una persona circondata da amici. O una persona felice.
[...] Io li capisco. Capisco tutti quelli che soffrono per colpa del vuoto e dell’empatia che la solitudine crea dentro di loro. Sento il loro desiderio di avere qualcuno al loro fianco che sussurra loro: >; parole semplici, ma piene di affetto se dette dalle persone giuste.
Sento ogni singola crepa crearsi nel loro cuore non appena la sofferenza che questo sogno irrealizzabile innesca dentro di loro aumenta.

Sapeva che nessuno l’avrebbe mai salvata da quell'inferno. Era sola e lo sarebbe stata per sempre o almeno, fino a quando la morte non l’avrebbe portata in salvo.

*nome* (preferisco non dare un nome alla protagonista, credo renda la trama più misteriosa ometterlo) è una ragazza adolescente, che scopre improvvisamente di essere una malata terminale, e ciò che vuole fare dei suoi ultimi momenti sta solo a lei. non va interpretata come una storia deprimente della serie "sto morendo, mi taglio e mi sparo di canne", più che altro la vicenda di una ragazza che comincia a riflettere sulla sua vita e sul senso che vuole attribuirle. spero possa piacere

Sono mesi che non scrivo o pubblico qualcosa, e questo mi manca. Così ho deciso di riprovare. Questa storia non ha una trama. Lascio semplicemente che le parole prendano vita dalla mia fantasia e guardo dove questa mi porta.
Spero vi piaccia

Non mi sento minimamente all'altezza di trattare un tema del genere, ma oggi è la giornata contro la violenza sulle donne e vorrei soltanto, nel mio piccolo, aiutare a sensibilizzare.

Un uomo torna a casa dalla moglie che ha preparato per lui una scena romantica.

Ero solita scappare dall'orfanotrofio per avere una vita normale,per andare in una scuola normale con gente normale ma qualcosa era cambiato.Ero stata adottata e finalmente sarei stata libera.Sarei stata felice.
O almeno questo è quello che credo.Mi chiamo Tracy,ho diciasette anni e questa è la mia storia.

Un amore tra due ragazzi che forse non era sbocciato per entrambi. Un breve viaggio nei loro punti di vista, nel loro dolore, nel momento esatto in cui una relazione finisce, quando resta l'amaro in bocca e quando sopravvive la futile speranza di poter fare un passo indietro e di poter aggiustare le cose.

Voglio solo esprimersi.
Quello che sto passando e quello che provo.
Sono seriamente stanca dei "consigli" del genere: "fatti una vita".
Perché? Pensi che io me ne stia quasi sempre a casa per scelta volontaria?

Quando possiedi una cosa raramente le dai importanza, ma quando la perdi la tua mente non fa altro che ricordare quei piccoli dettagli, quelle cose che prima non ritenevi rilevanti sfacettature e tutto ciò che guardi ti fa ricordare lui.

Il battito aumenta, ogni cosa perde il suo valore, si priva di significato, aumenta l'ansia, tutto diventa confuso e il cuore quasi catatonico, questo per cosa? Per un semplice sentimento.