L'amore proibito di una ragazza irachena e un soldato americano.

Abitavo nel solito quartiere malfamato di manhattan dove ognuno pensava ai fatti suoi,dove la criminalità dilagava,non era niente male per chi cercava di non farsi notare. Abitavo con mia madre in un vecchio appartamento con le mura tutte ingiallite dal tempo e dall’umidità, comunque potevo definirla casa mia. La mia camera era molto disordinata con i vestiti sparsi ovunque.non trovavo mai niente in quello schifo. Scusate non mi sono presentato mi chiamo Chas Bennar,ho 17 anni, e sono il solito comune ragazzo con una solita comune vita. SALVE A TUTTI SPERO CHE MI POSTATE DEI CONSIGLI PER MIGLIORARE O ANCHE SOLO PER COMMENTARE LA MIA STORIA...GRAZIE IN ANTICIPO

Due occhi azzurri.
I lunghi capelli neri, così contrastanti con la sua pelle candida.
Un letto d’ospedale, del sangue che non doveva esserci e una vita stroncata.

Come Stasy...tutti volevano essere come Stesy...tutti volevano il ragazzo si Stesy...tutti volevano la reputazione di Stasy...Tutti volevano tutto di lei...lei era l'inviadiata... Ma quell'invidia Si trasformò Ben presto in disprezzo e odio nei confronti della povera Stasy...che si chiude in se stessa...e si nasconde in un incubo in cui nessuno si reca per carcarla...

"Era un desolante pezzo di roccia, ricoperto di sassi ed erbacce, che appena usciti dalla città spuntava dalla terra e pretendeva di farsi chiamare monte. Quella mattina a salire su per il sentiero che conduceva alla sua cima non sembrava quasi una donna."
Di certo non una delle solite fanfic... Diciamo che è il frutto di una mia ispirazione... "mistica"!
Tranquilli, nulla di offensivo o religiosamente scorretto: sono credente anche io ^_^ Buona lettura!

"Greta, stupida greta. Perchè vivi anni che non ti appartengono?"

L’angelo dell’immenso profumava di morte precoce.
Delirio nella decadenza. Scaglie di vita.

Il ribrezzo più profondo allora mi colpì: urlai.
Un solo, prolungato suono che segnò la fine della mia ragionevolezza, addentrandomi nel delirio e nel terrore.
I miei incubi cominciarono da allora.

la vita in certi casi si accanisce contro delle persone che hanno voglia di vivere e sognare, la storia di 2 ragazzi che credono di non essere corrisposti ma che alla fine.... non anticipo altro, spero vi piaccia

Tutto ciò che avevo sempre sognato mi era stato concesso, in un certo censo, ma forse dentro di me avrei dovuto sapere che tutto prima o poi giunge al termine. Ogni cosa, pur bella che sia, finisce, lasciando un inesorabile delusione.

Camminavo senza una vera meta. Più che altro aspettavo che mi venisse un’idea in mente. Qualcosa da fare. Qualunque cosa. Ma il mio cervello si rifiutava di ideare qualsiasi pensiero che non fosse Katia.

Tormentato da quella inutile esistenza dove tutto è fin troppo uguale. La solita routine è accompagnata da quello stramaledetto orologio,da cui non riesci a separarti, che scandisce ogni tuo respiro, tutti i tuoi pensieri.

Non soffre nè il freddo nè la fame, Francesca.
Veste tutta firmata, Francesca.
Eppure è sola.
Ricca e sola.

Questa sera è tranquilla...

Un parco...un libro lasciato su di una panchina...un ragazzo conosciuto per caso e poi: delle lacrime d'oro...