Ed eccomi qua! ^_^
Tu sai quanto ho atteso questo aggiornamento, e non appena ne ho avuto notizia ho cominciato a "gustarmelo" - nel pensiero ancor prima che nella lettura. Mi chiedevo dove avresti condotto la storia - specie dopo l'ultimo, spettacolare capitolo - e non sono stata delusa.
Ho ritrovato infatti i protagonisti di questo racconti come se non li avessi mai "lasciati" - e nuovi tasselli sono andati ad aggiungersi al quadro, specie per quello che riguarda il mio amato Ludwig (che, inutile che te lo dica, quando è entrato in scena mi ha fatto subito fare un balzo al cuore. Quanto mi era mancato...)
Parto dall'ultimo segmento, che è proprio quello che più lo riguarda, e che mi ha colpito enormemente; mi chiedevo come sarebbe stato il risveglio, dopo la prima notte di passione con Aleph, e tu hai saputo davvero sorprendermi. Probabilmente neanche Aleph si attendeva di scoprire quella verità su Ludwig, e la sua reazione è stata perfettamente comprensibile, specie alla luce del fatto che Aleph ha un certo credo, molto lontano dalle esperienze e dal sistema di valori di Ludwig.
Che Ludwig (e la sua famiglia) fossero legati al paganesimo e ai relativi culti l'avevo intuito - e tu me lo avevi confermato - ma mi sono mesa nei panni di Aleph, e ho compreso benissimo il suo stordimento iniziale, forse anche per il suo non "conoscere" certe materie legate all'occulto.
Da quel che ho capito, Ludwig fa parte di quella corrente filosofica che si potrebbe definire "satanismo razionalista" - e che è in tutto e per tutto una visione del mondo tendenzialmente atea e umanistico/antropocentrica: i seguaci di questo credo non adorano Satana come entità (tantomeno come divinità), ma identificano Satana come simbolo di libertà e della scintilla divina insita in ogni uomo - concentrandosi sulla ricerca della conoscenza, del libero pensiero, di una visione empirica della vita, dove ci si fa responsabili del proprio destino, anziché demandarlo a un'entità superiore.
In questo senso Ludwig potebbe essere definito un "senza religione" - e piuttosto un filosofo dell'ego, che mette al centro del suo sistema di valori, totalmente improntato alla responsabilità individuale.
In questo senso, non mi stupisce che Ludwig creda in questa filosofia, perché ce lo ritrovo totalmente: Ludwig agisce per se stesso, sempre, e non delega ad altri ciò che ritiene far parte del suo campo di azione; si prende la piena responsabilità di ciò che è e ciò che fa, e se a questa inclinazione si sommano le tradizioni esoteriche della sua famiglia, beh... non c'è da stupirsi di quel tatuaggio del Grande Drago Rosso inciso sul suo corpo.
Ho adorato anche come ha reagito allo stupore di Aleph: non si è vergognato, né fatto intimorire, ma ha spiegato con calma ciò che è, ciò in cui crede, senza offrire giustificazioni - ma esprimendo semplicemente la verità. All'inizio è stato brusco, è vero, ma questo è Ludwig: non certo un agnellino pronto sempre a rassicurare, ma un lupo solitario che talvolta sa anche mostrare i denti, per demandare rispetto. Tuttavia, passato questo attimo di tensione, ha saputo spiegare razionalmente le sue ragioni ad Aleph - che alla fine ha capito, o quantomeno è pronto a mettere da parte il suo pregiudizio per tentare di capire. Questo gli fa onore, e non lo rende un ragazzino pavido di fronte a ciò che non conosce - non che pensassi che lo fosse, ma è stato bello avere una conferma.
Adesso non vedo l'ora di sapere dove porterà questa nuova svolta, perché credo che lo "scoperchiare" queste carte del passato di Ludwig non sia casuale, e la sua storia familiare avrà presto un peso importante nella storia.
Me lo conferma anche il sogno/flashback, dove viene fatta menzione dell'autoritario padre di Ludwig - con cui lui sembra avere un rapporto non facile, se non addirittura controverso. Quanto peso ha, questo culto che da sempre si intreccia alla storia della famiglia, nel difficile rapporto tra padre e figlio? Che conseguenza ha avuto sul Ludwig adulto?
Oltre a questo, è stato bello vederlo da adolescente, e vedere quanto fosse già forte la sua amicizia con Elger - che affonda le sue radici nell'infanzia di entrambi. Spero di vedere altri flashback di questo tipo, perché offrono una panoramica più ampia sul carattere e la natura di Ludwig - e il modo in cui sono stati forgiati.
Per quanto riguarda Silas, non sono ancora riuscita a inquadrare questa Weike, esattamene come non l'ha ancora inquadrata Silas.
Non so cosa pensare, ma credo che fosse voluto: ci vuoi lasciare in sospeso, dimmi la verità...^^
E' un'amica o una nemica? Al momento mi sembra un po' una "fangirl" della famiglia Dubois, e Silas è giustamente perplesso da questo atteggiamento, come lo sarei io al posto suo.
Ho adorato quando pensa che lei sia solo un'altra bellissima ragazza buona solo per lenire le ferite del suo cuore - perché ho letto il nome di Lothar in quella ferita, e ho sospirato.
Spero che nel prossimo capitolo anche Lothar torni a fare la sua comparsa, ma sono stata comunque felice di poterlo rivedere in questo riferimento indiretto che Silas gli ha rivolto. *sigh*
Adesso inizia la lunga attesa - che spero non si rivelerà troppo lunga, a dire il vero - ma grazie INFINITE per avere aggiornato, e, come sempre, grazie per continuare a scrivere questa storia bellissima.
Un abbraccio.
Flora |