Recensioni per
La ballata dei petali caduti
di Nahash
Ciao! |
Premetto che non sono un amante del genere storico europeo, soprattutto quelli ambientati nella Seconda Guerra Mondiale, però ho letto piacevolmente tutto il capitolo. Scrivi molto bene, anche se come stile lo trovo piuttosto ricco e per i miei gusti un po' pesante ( però è un mio gusto personale, molte persone lo apprezzano.) Ludwing mi ha colpita per la sua sensibilità musicale e per il suo profondo senso di disagio che prova stando in quella sala piena di tedeschi già drammaticamente fedeli agli ideali razzisti del Furer. Mi sembra un bel personaggio e, se è lui il protagonista ( o uno dei tanti, non ho idea di quanti siano gli attori principali della tua storia), sono curiosa di vedere come si evolverà. Ci sono un paio di frasi che mi hanno fatto storcere il naso; te le segnalo così, magari, avrai l'accortezza o di cambiarle o di spiegarmi come mai tu le abbia formulate così: |
Ho finito il capitolo lasciandomi andare ad un sospiro, probabilmente perché ho avuto il fiato corto per tutto il tempo. |
Ciao, mia cara! |
Ciao, Nahasha :3 |
T_T L'happy ending T_T |
Anche questo capitolo si è letto tutto d'un fiato. Nonostante Ludwig si dimostri molto distaccato nei confronti di ciò che lo circonda, in perfetto accordo con i suoi pari nazisti, pur nascondendo il suo vero tormento per salvare le apparenze, riesci a far trapelare il suo attaccamento verso qualcosa che non è in grado di condividere. E questo mi piace. La trama è abbastanza veritiera, non ho notato alcun particolare che non sia attendibile con le informazioni riguardo allo stile di vita della gente in questo periodo. La seconda guerra mondiale è un'ambientazione abusata, certo, eppure tu riesci a distaccarti dalla massa, presentandosi un romanzo delineato alla perfezione in tutto e per tutto. C'è il perfetto equilibrio tra azione ed introspezione, tra pensieri e dialoghi, e la lettura non è affatto appesantita dalle numerose descrizioni presenti. Aleph devo ancora inquadrarlo, sinceramente, forse perché la mia attenzione è stata completamente calamitata su Ludwig. Per il momento mi è indifferente, poi credo la situazione cambierà. La madre è stata un po' stupida a fidarsi subito di Ludwig, nonostante lui non stesse cercando di prenderli in giro. Ma la gente è disperata e la disperazione ti fa essere imprudente. Cosa succederà ora che Aleph avrà il visto? Mi auguro che non ci vada in mezzo Ludwig e che non vengano scoperti entrambi. |
Eccomi qui! Perdonami se arrivo solo ora, ma in questi giorni, per via della partenza imminente, ho potuto solo leggere e non recensire. Perciò, inizio subito: ho notato un paio di refusi, qua e là; un esempio è un "soprattutto" senza una "T" in mezzo, ma niente di grave, sono cose che capitano. Purtroppo, quelli di battitura sono gli errori che maggiormente ci sfuggono. Tuttavia, oltre a questi, non ho trovato quelli grammaticali. La lettura procede senza intoppi, assumendo un ritmo incalzante che ti lascia senza respiro ad ogni parola, ad ogni frase, ad ogni battuta. Ti aspetti sempre che qualcosa vada storto, e, anche se non vorresti continuare perché senti di venirne sopraffatto, è impossibile smettere: la portata delle emozioni che questa storia ti suscita è troppo potente per poter essere contrastata. La trama potrebbe ricordare lievemente "Schindler's list", eppure se ne distacca del tutto. È ancora presto per dire che cosa ne penso davvero dei personaggi, perché non credo che in pochi capitoli, in poche situazioni, possano essere inquadrati. È dal modo in cui le loro azioni, i loro pensieri si concatenano gli uni agli altri a fare la differenza, a contare e a definirlo in tutto e per tutto. Ludwig è il mio preferito, però. E anche Silas mi piace. Li trovo davvero ben delineati. |
Eccomi qui! Ti avevo detto che avrei letto e recensito lunedì (ovvero oggi), perciò provverederò ad occupare il pomeriggio dedicandomi alla tua storia. Sono molto contenta di aver cominciato a leggerla, perché sembra ben scritta, già da questo prologo. Di solito evito le storie ambientate in questo periodo, pur essendo uno dei miei preferiti. Trovo che sia raro trovarne di realmente attendibili, dove c'è dietro una profonda ricerca da parte dell'autore. Ed anche se è ancora presto per dare un giudizio effettivo, oltre che a verificare quanta realtà e verità ci sia sotto, credo di essere "capitata" su quella giusta. Inizio dall'ambientazione: ho visto parecchi film sull'argomento, e ho anche cominciato a leggere "Se questo è un uomo" di Primo Levi che devo senz'altro finire; di solito si concentrano tutti sui campi di concentramento, come se fossero quelli gli unici posti dove hanno avuto luogo le più grandi atrocità di questo mondo. Ed è indubbio che sia così. Però è bello leggere qualcosa che sia "visto" attraverso gli occhi di un tedesco. Non si può fare di tutta l'erba un fascio; ecco perché sono contenta di incontrare, una volta tanto, un nazista che lo sia solo di nome e non anche di fatto. Forse diamo per scontato che non sia così, eppure devono esserci stati dei tedeschi che non credevano affatto in ciò che Hitler e la maggioranza propugnavano erroneamente. E torniamo all'ambientazione: nonostante le poche descrizioni, si capisce dagli aggettivi e dall'atteggiamento degli interlocutori dove il protagonista si trovi. In lui ho percepito qualcosa che mi ha colpita, fin dalle prime pagine. E' come se lui si sentisse un pesce fuor d'acqua, un pesciolino in mezzo agli squali, a dirla tutta. Non vorrebbe fare altro se non scappare da lì, scappare da ciò che rappresenta ed essere ciò che davvero è. Per quanto riguarda lo stile, mi è piaciuto molto. Non ho trovato errori di sintassi né di grammatica o punteggiatura. Anche l'impaginazione fa la sua figura, sebbene a me non piacciano tanto i margini larghi - più che altro perché mi impediscono di leggere dal telefono. |
Ciao, cara! |
Eccomi con l'ultimo giro! |
Arieccome xD |
Eccomi qua. I tuoi capitoli sono sempre pieni, densi d'introspezione e dramma, soprattutto se abbracciano le dinamiche interne alla famiglia. Hai reso molto bene l'intreccio sempre più complesso tra marito e moglie, la personalità di Ludwig così ambivalente, coriacea (o di latta, per usare una metafora da te stessa adottata) e piena di sentimenti e passione quando si tratta delle persone che ama. L'evoluzione che sta prendendo la storia è sempre più curiosa - per quanto io non sia molto appassionata di slash - ed è inutile dire che l'idea di un'attrazione tra ariano ed ebreo non può che incrementare la curiosità di un lettore, che ne deduce le ovvie difficoltà. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplessa sono i dialoghi, in alcuni punti. Il genere è storico, è la Germania degli anni più bui... molte volte la scelta di parole che fai nel far parlare i tuoi personaggi mi sembra un po' inverosimile - non so come ben spiegarlo; è come sentir parlare gente dei giorni nostri, insomma. Okay che siamo in ambito familiare e confidenziale, però a pelle sento qualcosa che stride. Non vuol essere una critica o un'esortazione a modificare la cosa: la storia è tua e ci fai quello che vuoi, ma volevo comunicarti questa mia impressione, sperando di non esserti risultata troppo imprecisa .-. ad ogni modo, proseguo. A presto :) |
Oh cavoli, dopo questo capitolo e la sua intensità devo davvero riprendere fiato perchè sono davvero sconvolta, la scena finale è stata straziante, ma andiamo con ordine. |
Un capitolo composto di momenti. |