Recensioni per
Insomnia
di Midnight the mad

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/09/14, ore 12:50

Davvero molto angosciante
la routine di questa ragazza che si sente annichilita dalla vita, di cui non si sente protagonista, ma vittima. Quando niente ha il minimo senso e ti accorgi che ti stai lasciando vivere e basta...beh, allora quel salto nel vuoto e' una liberazione...
Hai reso spaventosamente bene lo stato d'animo della ragazza, mi e' venuta una gran malinconia!
PinkyRosie

Recensore Veterano
24/06/14, ore 00:46

Rieccomi!
Ah, Knockin' on Heaven's Door è una delle canzoni che amo di più, quindi, conoscendo anche bene la canzone e il suo signficato, leggere questo capitolo è stato diverso rispetto al leggere gli altri. Forse più bello, diciamo.
Ad ogni modo, tutto questo mi ha fatto riflettere. Nel senso, molti si uccidono perché vivere qui è proprio veramente una merda, un inferno, ma siamo poi sicuri che la vita dall'altra parte sia bella? Insomma, io credo che dopo la morte non ci sia proprio un cazzo, sia chiaro ... ma se invece ci fosse un inferno tale e quale a quello che c'è di qua? Se un paradiso non esistesse nemmeno? Eh, dopo sarebbero cazzi. E anche amari, direi.
Boh, poi mi fa un sacco strano pensare a queste cose, anche perché dopo inizio a farmi le paranoie ed è peggio, soprattutto perché non serve poi a niente stare a pensare a cosa ci sarà dopo ...
Va beh, adesso credo che andrò a collassare nel letto perché stare sveglia non mi è di alcuna utilità, visto che non riesco nemmeno a scrivere delle recensioni.
Buonanotte e alla prossima,
Valentina.

Recensore Veterano
24/06/14, ore 00:38

Ciao!
Credevi che fossi sparita, eh? Beh, effettivamente a questo punto avrei fatto meglio a farlo, visto che sono in ritardo di mesi/anni/secoli eccetera con la recensione. Perdonami ma fra un casino e l'altro arrivo soltanto adesso.
Bene, comunque non ho tantissimo da dire, perché direi che questa è un'altra di quelle cose che le leggi e basta, che alla fine non c'è niente da dire, perché ti lascia solo qualcosa dentro, delle emozioni, ma così strane e intricate che a provare di scriverle non ci provi nemmeno perché sai che uscirebbe solo un gran casino, incomprensibile a chiunque, quindi forse è meglio se lascio stare e ti dico che, come al solito, questo tuo capitolo mi ha emozionata e mi ha lasciato dentro qualcosa, la lettura non mi è stata affatto indifferente, anzi.
Boh, perdonami ma stasera ho un sacco di mal di testa (forse anche perché ieri ho dormito tipo tre ore, wtf) quindi sono stranamente sintentica. Cerco di leggere e recensire anche il prossimo capitolo, se non muoio prima.
A presto,
Valentina.

Recensore Veterano
26/04/14, ore 00:11

Eccomi!
Oddio, tutto questo mi ricorda incredibilmente il mio paese. Ci mancano solo i bambini di otto anni con le sigarette in bocca e tutto sarebbe uguale - anche se direi che poi i bambini della tua storia possano tranquillamente essere come questi del mio paese.
Tutto in questa storia mi fa pensare al degrado che una città può avere da tutti i punti di vista: delle strutture, ma anche e soprattutto della popolazione. Questi bambini, questi ragazzi, sono totalmente senza genitori e hanno dovuto imparare a sopravvivere in una realtà troppo dura per loro, e così decidono di affrontare una cosa dura con un atteggiamento duro, ed ecco perché se metti loro una pistola in mano non hanno assolutamente paura di sparare.
La ragazza che cammina è un po' particolare. Di lei non si dice molto, e non riesco a capire se sia una delle tante o invece una diversa, una non dimenticata da Dio.
Quel basco ritrovato per strada rappresenta, nella mia visione delle cose, quella persona dimenticata da tutti poi ritrovata e raccattata da qualcuno più per pena o per rassomiglianza con se stesso che per altro, come poi vale anche per quella povera bambina.
Tutti aspettano la tempesta, il temporale, un altro elemento abbastanza catastrofico che quindi si addice al clima in cui vivono.
Bene, ora credo proprio che andrò a letto. Domani devo alzarmi presto :o
Alla prossima,
Valentina.

Recensore Veterano
25/04/14, ore 23:52

Bene, ho deciso che recensirò anche questo capitolo stasera, così mi metto avanti finché ho tempo, che è meglio.
Ah, la vita. Uno spettacolo che andrà avanti per sempre (almeno finché il sole non si spegnerà o la Terra smetterà di girare o altre cagate simili), indipendentemente da quello che ne pensiamo noi. Può piacerci o non piacerci, questo spettacolo, ma in fondo a lei, alla vita, cosa gliene frega? Va avanti, e noi dobbiamo per forza continuare a recitare la nostra parte, anche se ormai non ne abbiamo più voglia. La recitiamo finché non muoriamo, e a quel punto veniamo puntualmente sostituiti da nuovi attori, e così via.
C'è ogni tanto qualcuno che vuole essere più di un semplice attore, ma a quel punto si rende conto di quanto schifo ci sia in realtà in giro (soprattutto nelle città, dio mio ... credo ormai di aver visto ogni forma di degrado delle città - ma anche dei paesini), e allora poi nascono i ribelli e i drogati, eccetera. Oh, i drogati. Su di loro avrei molto da dire, ma è meglio che non inizi un discorso (che vorrei iniziare tutte le volte che sento la parola droga/drogati) altrimenti non la pianto più. E poi ci sono i ribelli, quelli che si riufiutano di continuare ad essere attori e artefici in tutto questo schifo, ma che in fondo non sono null'altro che una pedina. Una pedina, perché lo spettacolo deve andare avanti, no?
Perfetto, forse è meglio che io la smetta qui. Domani mattina guarderò queste recensioni e dirò: bene, questo è quello che mi capita normalmente a mezzanotte. Meraviglioso.
Ora vedo se per caso riesco a leggere e recensire anche il prossimo e ultimo (per ora) capitolo così sono in pari e sono felice :33
Valentina.

Recensore Veterano
25/04/14, ore 23:33

Uh, eccomi a fare l'ultima (credo) recensione di questa sera.
Anche questa storia è diversa dalle precedenti e simile all'ultima che hai pubblicato, una storia che parla del dolore per la perdita di qualcuno e non di ribellione verso la società.
Questa ragazza, a quanto pare, ha perso la persona che amava, e non riesce a capacitarsi di questa perdita, e in alcuni pezzi sembra addirittura attribuirsene la colpa ("Non serve volare per qualcuno, non serve amare, se poi non sei neanche capace di salvare una cazzo di vita.").
Tutto questo le mette addosso un profondo senso di malessere e tristezza, a cui si è in un certo senso abituata nel corso del tempo, ma di cui non si è mai riuscita del tutto a liberare. Tutto questo mi sembra estremamente realistico, in quanto nemmeno io riesco a liberarmi totalmente dei fantasmi (?) del passato e loro continuano ad influenzarmi totalmente la vita, accidenti.
Molte volte semplicemente si riesce a convivere con questo continuo stare male, e penso che dopo molti anni ci si faccia semplicemente l'abitudine, ma in alcuni casi si crede in fondo di non farcela, e la mancanza della persona che si è persa continua a risuonarci in testa, insistente. E allora si arriva all'ultima tragica soluzione: quella di raggiungere la persona amata, liberandosi allo stesso tempo di ogni dolore e sofferenza.
Uff, in questo periodo sto leggendo un sacco di storie tristi, cosa che non dovrei assolutamente fare ma che faccio lo stesso :c
Va beeene, ora vado. Forse dopo recensisco altro, forse no (?), vedo come mi gira, ahahah :')
In ogni caso ci sentiamo,
Valentina.

Recensore Veterano
25/04/14, ore 23:00

Eccomi nuovamente!
Oddio, si vede che questa storia è stata scritta un po' prima soprattutto perché manca quel tono un po' ribelle, di disprezzo verso la società. Hai fatto bene a postarlo perché comunque è un po' un'interruzione da tutto il resto e ci sta. Si vede comunque che devi averlo scritto in un periodo un po' particolare, perché a me ha lasciato veramente molte emozioni.
Carino come la protagonista si senta una ladra di cuori e vite per via della musica che fa, ma come allo stesso tempo un uomo sia riuscito a portare via la sua, di vita. Non credo che si possa realmente arrivare ad uccidersi per un uomo, soprattutto perché alla fine è vero che tutto passa; ma logicamente qui questo gesto, di spararsi in vena qualcosa di non molto definito (io sono fissata con l'eroina, quindi non riesco a pensare ad altro quando si parla di siringhe, ma va beh) che porta probabilmente alla morte vuole solo esprimere il dolore per aver perso qualcuno di realmente importante, che ci ha dimenticato per qualcun altro (e capisco bene questa sensazione). La canzone in questo caso mi sembra realmente importante per la storia, e, mentre negli altri capitoli il testo sembrava accompagnare lo scritto, qui ne è proprio una parte integrante. Mi piace tutto questo.
E' una storia che comunque mi ha veramente emozionata. Anche il fatto che lei voglia comunque finire di cantare mi fa pensare ad una persona che, nonostante tutte le difficoltà, non si vuole arrendere, non vuole accettare di essere stata definitivamente abbandonata. Però alla fine si muore, alla fine ci si arrende.
Dio, questa storia mi ha lasciato veramente un sacco di emozioni, mi è piaciuta tantissimo. Complimenti!!
A presto,
Valentina.

Recensore Veterano
25/04/14, ore 19:36

Oddiooo, questa è stata una giornata pesissima e quindi eccomi qui ora!
Boh, non so ma diciamo che anche questa volta la storia capita al momento giusto: sono proprio tornata ora da Piazza Verdi a Bologna, dove di puttane, spacciatori e gente sospetta/pericolosa ce n'è quanta ne vuoi. Chiudendo questa piccola parentesi, posso iniziare la recensione (forse).
Bene, all'inizio non so mai cosa dire, perché le tue storie mi lasciano sempre abbastanza confusa. Ad ogni modo, non riesco totalmente a capire se questo St. Jimmy sia realmente St. Jimmy (?) o se invece sia la ragazza di Jimmy che lo lascia in Letterbomb, ahahah. No perché tipo quando parla del Gesù della Perifieria e, anche guardando i suoi poster, sembra proprio che sia lei. Però lei dovrebbe odiare St. Jimmy, visto che ha lasciato Jimmy per via di quel lato di lui (credo). Quindi bohhh, sono nei casini :o Comunque, anche questo non c'entra molto.
Quello che credo io è che il Gesù della Periferia non sia stato ucciso del tutto dalla società. O perlomeno, la mia vecchia compagnia mi chiama Jesus of Suburbia ahahah, ma più che altro perché loro erano tutti di Bologna e io invece vengo dalla campagna -
Okay ora non so proprio che dire ahahah, ho un sacco di cose da fare prima di stasera quindi devo iniziare a scorrazzare ora ;-; Stasera siccome non esco probabilmente leggerò altri capitoli :)
A dopo,
Valentina.
 

Recensore Veterano
23/04/14, ore 19:43

Questo capitolo capita proprio a fagiolo. Due giorni fa ho ritrovato il mio diario e vecchi fogli dell'anno precedente, che nemmeno ricordavo di avere. Per fartela breve, in questi fogli, oltre agli scritti, c'erano anche vari disegni. In uno in particolare era disegnato più o meno lo stato in cui vivevamo io e i miei amici (e non era proprio il massimo) con sopra scritto "SOCIETA' DI MERDA CI HAI UCCISI TUTTI". E boh, tutto ciò mi rimanda più o meno a quello che c'è scritto qui, ci vedo un nesso. Anche perché il mio diario e le mie lettere erano scritte a nessuno, esattamente come queste, e come queste contenvano pensieri che agli altri potevano sembrare "un po' a caso", quindi posso capire più o meno la sensazione. Non credo che tu abbia scritto questo totalmente forzatamente usando solo l'immaginazione, almeno un po' di tuo ci deve essere. Intendo qualcosa che realmente c'entra con te, che sia totalmente tuo. Perché in fondo mettiamo tutti una parte di noi in ciò che scriviamo.
Oh, Another Brick in the Wall. L'anno scorso realmente non ascoltavo e guardavo altro che The Wall e quella era una delle mie tracce preferite. Anche io sognavo di distruggere la scuola e insieme ad essa però anche tutti i mocciosetti viziati che ci vedevo dentro. In quel periodo li odiavo realmente. Solo che al contempo ero una persona molto pacifica, e, come questa, trovavo le ribellioni realmente inutili, perché appunto alla fine non cambia mai niente.
Tutto questo discorso per dire che con la protagonista di tutto questo mi ci ritrovo proprio, e forse è per questo che questo capitolo mi è piaciuto particolarmente. Mi ha colpito molto anche il finale: è un finale che in fondo mi da speranza. Fino a poco tempo fa ero una delle persone più pessimiste di questa Terra (Leopardi reincaranto), ma poi ho conosciuto una persona realmente solare e mi sta contagiando. Ad ogni modo questo finale mi lascia totalmente speranza: magari è un giorno finalmente diverso, un giorno in cui finalmente lei smette di seguire sogni fatti e rifatti, un giorno in cui la sua vita prenderà la svolta che la porterà finalmente a ciò che vuole. Un giorno che la renderà finalmente libera dalle catene che ci vengono messe addosso sin dall'infanzia da questa società di schifo. E io che ne so, magari quello potrebbe essere un giorno diverso perché le è successa una catastrofe che non farà alto che peggiorare il suo parere (veritiero) del mondo, ma io che ne so?
Perfetto, ora devo andare a cena, e sei fortunata, perché su questo capitolo avrei potuto continuare a scrivere quantomeno per secoli, e non sarebbe stata una bella cosa (?)
Alla prossima,
Valentina.

Recensore Veterano
23/04/14, ore 19:25

Ciao!
Avevo letto questo capitolo ieri, ma mi era preso un mal di testa assurdo, e quando ho mal di testa e quando ce l'ho la mia concentrazione è pari a zero. Quindi, la recensione la faccio ora, sperando di riuscire a snocciolare qualcosa di quantomeno accettabile.
Su questa storia non ho molto da dire, ma forse perché alla fine è una di quelle cose fatte non per essere commentate, ma per essere lette e basta. Di quelle che il messaggio lo capisci ma non riusciresti mai a spiegarlo agli altri. Magari l'hai scritta di getto, però secondo me qualcosa sotto c'è (perché nella mia visione delle cose c'è sempre qualcosa di nascosto - paranoia time), quindi, anche se non riesco a dire precisamente che cosa, sappi che anche questa storia mi ha lasciato un qualcosa. Il ché è sempre un buon segno, perché le storie che non lasciano niente infine sono realmente noiose.
Mi ha colpito per la verità la figura di questo ragazzo, che all'inizio sembra essere un totale opportunista, ma poi sembra ricredersi un attimo. E chissà, magari alla fine non è stato realmente altro che uno che se n'è approfittato, ma mi pare che alla fine della notte qualcosa sia cambiato anche in lui. Perché alla fine la ragazza la ascolta. Ed è anche lui stesso a farle delle domande. Quindi in fondo qualcosa di lei deve pur interessargli, o no?
Boh, non so. Non riesco davvero a dire nulla di realmente coerente, quindi è meglio se lascio stare, ahahah
Sono una catastrofe, vedo se riesco a fare qualcosa di meglio leggendo i prossimi capitoli. Se vedo che continuo ad essere un caso disperato lascio perdere e continuo domani ç.ç
Alla prossima,
Valentina.

Recensore Veterano
22/04/14, ore 17:05

Eccomi nuovamente!
Okay, tutto questo è realmente veramente inquietante. In realtà non è la prima storia ambientata in un manicomio che leggo, e a questo punto mi sto convincendo realmente che siamo tutti pazzi. Insomma, alla fine i "pazzi" hanno solo un modo diverso di vedere le cose, pensare ed esprimersi. Ad ogni modo, questi due tipi sono veramente strani e anche abbastanza inquietanti. Io comunque dovrei tacere, visto che l'anno scorso ho fatto una cosa simile a Jimmy in Jesus of Suburbia nel bagno pubblico di un parco in una città qui vicina. Il video non l'avevo comunque ancora visto. Quindi, Marco non è l'unico che scrive quello che pensa sui muri o sulle lenzuola o dovunque abbia spazio.
Ally è un'impasticcata e, poveretta, io ho un sacco di paura delle pasticche. Quelle ti mandano un sacco in palla il cervello. Nel senso che ti cambiano totalmente. Da quando ho scoperto l'esistenza di Syd Barrett, ho un terrore totale dell'LSD e di tutte le altre pasticche. Quindi anche dell'MD, che è quella che prende Ally. Ad ogni modo in un certo senso sono convinta che non siano una cosa realmente totalmente negativa, almeno finché non ne fai un abuso totale. Ed Ally non sembra farlo. E' simile a Marco - o Johnatan - perché anche lei fa fatica ad esprimersi verbalmente, ma non lo fa con le scritte ma coi disegni.
Oh, io non posso crederci che questa psicologa o psichiatra faccia realmente scappare questi due. Magari ne aveva veramente le palle piene, non so. Comunque devo dire di averla stimata abbastanza.
E in un certo senso sono felice che gliel'abbiano fatta, anche se sul finale Ally mi ha realmente inquietata :o Non sto scherzando!
Alla prossima,
Valentina.

Recensore Veterano
22/04/14, ore 16:36

Oddio, ci ho messo tipo un'ora a leggere tutto questo, maaa ... devo dire di essere stra contenta di averlo fatto!
Okay, non posso dire di essere totalmente d'accordo con questa Serena, o meglio, Whatsername, perché sotto certi punti di vista mi sembra leggermente eccessiva e sull'orlo della crisi di nervi - okay, basta.
Devo dire che questi due personaggi, lei e lui, mi piacciono un sacco. Mi piace lei, che non ha paura di urlare le sue idee al mondo. Io difatti ho una stima immensa per chi urla le sue iponioni, i suoi gusti e i suoi ideali al mondo senza vergogna. Quindi lei l'ho stimata dall'inizio alla fine, anche se comunque mi ha leggermente inquietata.
Lui mi piace (amo i rasta con tutta me stessa okay ciao), e non solo per i rasta, e non per gli stessi motivi per cui mi piace lei. Credo infatti che siano personaggi piuttosto diversi. Lei mi sembra una di quelle che vuole rivoluzionare tutto, certo, ma che vuole essere lei a prendere l'iniziativa, a decidere come fare. Lei è proprio totalmente indipendente, anche se comunque in seguito si innamora di questo Whatisname (io chiamavo così il tedesco che mi piaceva lalala). Lui invece mi sembra più uno di quelli disposto a cambiare qualcosa solo se c'è qualcuno disposto a farlo insieme a lui. Insomma, uno di quelli che da solo non fa niente o comunque molto meno di quello che farebbe in compagnia. Lei invece mi sa proprio di una che può fare tutto realmente da sola.
Potrei spendere come minimo altre tre ore a commentare tutti i loro discorsi, ma probabilmente è meglio non farlo (una volta facevo recensioni di tipo 2000 parole e commentavo ogni singolo passo, ero una cosa realmente assurda), visto che potrei diventare estremamente ingarbugliata (e insopportabile).
Quindi, vado a leggere il prossimo :)
Valentina.

Recensore Veterano
22/04/14, ore 16:17

Rieccomi! :'D (mio padre mi impediva di usare il computer, ahh)
Ad ogni modo ... oddio! La prima cosa che ho pesato è stata: "però sinceramente mi piacerebbe ricevere una cosa del genere." L'ho pensato proprio mentre lo leggevo. E alla fine mi sono detta: "e mi piacerebbe anche scriverla e avere una risposta del genere."
Comunque, tutto sommato è realmente piuttosto inquietante. Soprattutto che vada dalla puttana per fare sesso. Però boh, ci vedo comunque qualcosa in tutta questa roba. In comune con quello di prima c'è comunque questo grande senso di solitudine e vuoto totale, che è infine quello che mi piace di quello che scrivi. Anche se qui devo dire che almeno la sua amica alla fine fa un bella comparsa, ed erano pure le tre di notte. Quindi qui lei non è proprio totalmente sola, ma ha questa sua amica, che le risponde pure, quindi in fondo deve essere realmente una buona amica. Poi boh, è tutto un sacco originale. Anche qui che è tutto scritto attraverso messaggi. Io non avevo mai letto una cosa del genere, dico sul serio!
Quello che intendo dire è anche che non so come, ma quello che scrivi mi lascia dentro qualcosa. Una sensazione che non sono in grado di definire per bene. Però mi diverto un sacco a leggerti, quindi credo che andrò di corsa a leggere il prossimo! :D
Valentina.

Recensore Veterano
22/04/14, ore 13:04

Ciao! :D
Ho aperto questa storia mentre girovagavo a caso per le sezioni in un momento in cui mi sento realmente ispirata per scrivere recensioni. Boh, diciamo che amo i Green Day quindi ... apriamo subitissimo, no?
Mi piace molto il modo in cui hai descritto la routine di questa persona, intervallata con frasi della canzone. Fa capire esattamente come ti senti quando la tua vita ormai la trovi totalmente senza senso, quando fai le cose giusto perché vanno fatte, quando le fai giusto per non essere nevrotizzata dai tuoi genitori, dagli insegnanti. Quando fingi di stare totalmente bene giusto perché ti rompe molto quando la tua unica amica ti viene lì e inizia a dirmi ma come ma perché ma come mai. Insomma, secondo me quando arrivi a questo punto è quando ormai non te ne importa più niente ... quando dentro di te magari aspetti, aspetti qualcosa, ma quello che senti è in fondo niente. Insomma, fai le cose in fila, pensandole meccanicamente. Questo è quello che mi manda alla mente il modo in cui hai scritto: brevi frasi, ognuna delle quali esprime solitamente un'azione, al massimo due. Come se fossero automatiche, capisci? In mezzo a tutto questo sono poi inseriti brevi momenti di riflessione, di pensieri non schematici, che vengono tuttavia subito repressi, forse perché ormai ci si è già arresi e si lascia perdere e basta.
Ora devo pranzare, ma dopo leggerò sicuramente anche gli altri capitoli ... mi piace veramente molto il modo in cui hai scritto questo capitolo, e spero che anche gli altri siano altrettanto belli!
A presto,
Valentina.

Recensore Junior
06/04/14, ore 22:36

Adoro X-Kid e mi č piaciuto particolarmente questo pezzo di song-fic *_* forse č perchč ho passato un periodo che viene rispecchiato benissimo da quello che hai scritto, comunque complimenti. Geniale come sempre! (Sono ripetitiva nelle recensioni di tutti ormai ma, hey, nella suburbia si puņ essere ciņ che si vuole xD)
Con rabbia ma sopratutto amore, buonanotte,
Ashley.

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