Ciao!!! :)
Beh, a prima lettura la poesia ha colpito anche me ed è certo gradevole da leggere. Credo che la sua ripetitività sia voluta, correggimi se sbaglio, perché rappresenta proprio il flusso dei pensieri di una persona che ha paura e che è confusa. Paura. Che tema. Non puoi fare a meno di coinvolgere tutti i lettori che inciamperanno in questa poesia. E' un tema universale, che tocca tutti. Molto bello.
Allora, la paura che descrivi tu in questi versi è la paura di vivere, ossia di essere sottoposti a quei venti che ci hanno scosso, che ci fanno dondolare e che alla fine ci faranno cadere dal ramo sul quale siamo germogliati. Questa è un immagine sublime. Ma hai rappresentato la vita come un deserto, arido, un po' come Montale. Perché? Forse perché siamo coscienti di "vivere" una vita vuota, come il bianco di una pagina. Deserto-concerto. Strano, no? Eppure i deserti l'immaginiamo, appunto, "deserti". Ma il silenzio probabilmente non esiste, e quello che avvertiamo noi è solo la voce del silenzio, dell'abbandono, un vuoto, un'eco immenso, forse residuo delle mille voci di vite precedenti, che hanno attraversato questo deserto in passato. Viene da chiedersi se questo deserto, però, non l'abbiamo creato con la nostra mente e non sia così solo ai nostri occhi... Questa solitudine delle voci è suggestiva, e vera. E' il grande tema dell'incomunicabilità tra gli uomini. Forse bisogna voltarsi al "relativismo pirandelliano" per indicare una possibile causa a questo male dilagante. Disidratate. Vogliamo cercare agganci con il resto dell'umanità: forse anche lei non si è dissetata alla fonte della vita. Ho paura, ho paura... ma vogliamo camminare senza mani che ci tengano. E' quasi una stizza. Forse abbiamo paura perché non ci hanno mai lasciato compiere questo volo "come le rondini"; ma certo! La loro paura si riflette in noi.
"mi basterebbe solo cercare un po’ di spessore
all'interno della mia coscienziosa identità, per poi lasciarmi andare".
Mi sembra che questi siano i versi più personali di tutta la poesia. Dobbiamo solo avere fiducia in noi; non sottovalutiamoci.
Possiamo essere anche noi "ossi duri" e dobbiamo entrare nell'ottica che le cadute sono all'ordine del giorno. Ahimè.
Il nostro percorso ha davvero "un valore inestimabile". Siamo noi la scelta: ogni giorno scegliamo chi essere. Bisogna puntare in alto, perché solo avendo lo sguardo rivolto alle nuvole, la rondine non avrà paura e non cadrà a terra.
O.o cielo... che finale... come hai potuto leggere, la poesia mi ha colpito davvero tanto e mi ha fatto fare una caterva di riflessioni. Non spaventarti, mi raccomando ahahah
Complimenti per questa bella poesia piena di umanità!!! :)
A presto :)) |