Recensioni per
Mentre tutto scorre
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 72 recensioni.
Positive : 72
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/04/20, ore 16:38

Ma buonasera, guarda come sono brava e riesco a recuperarne un altro :P
Ne valeva decisamente la pena! Tony e Nat hanno fatto enormi passi in avanti, dal punto di vista delle interazioni, bene bene <3

Ti sembro matta se leggere questo capitolo mi ha fatto venire voglia di allenarmi? ^^" In questi giorni non mi sono praticamente mai fermata e sto quindi diventando drogata di movimento. E vorrei tanto poter usufruire della super mega palestra degli Avengers i cui attrezzi sono sicuramente molto più tecnologici dei miei, dhehhehe. Tra l'altro mi è piaciuto moltissimo il realismo con cui l'hai descritta, sottolineandone gli spazi ampi per concedere alla gente di volare o comunque di effettuare esercizi gimnici... diciamo particolari xD.

Tony che corregge la bottiglia d'acqua con la vodka è incorreggibile, e in altre occasioni ne avrei riso moltissimo :)
Perlomeno capisce in fretta di aver fatto una cazzata, nonostante la battuta sulla mononucleosi, oltre a essere dannatamente IC, riesce anche a salvargli la faccia (letteralmente, nel senso che Nat si è trattenuta dal prenderlo a pugni :P). Poi non nascondo che quando lui si è avvicinato inclinando la testa e minacciandola di attaccarle la malattia in altri modi, mi è partito un involontario squittio indegno.

Per quanto riguarda il resto della storia ho AMATO a dir poco i riferimenti a Iron Man 2 (come sai l'ho visto da poco :P): ho rivisto sotto un'altra luce la loro prima interazione (all'epoca ero solo infastidita vedere un'altra femmina xD mettersi fra lui e Pepper, della serie tu chi sei e che cavolo vuoi, questa è la mia OTP pussa via) ora invece la trovo una scena divertentissima e mi fa anche piacere vedere Tony googlarla con l'occhio da pesce lesso :P
Invece tutti i dettagli circa il fatto che non riuscirai mai a vedere Star Wars o a osservare le ragnatele, o a fare una passeggiata sulla spiaggia a Malibù, questi mi hanno uccisa, perchè capisco perfettamente la difficoltà, mi sentirei allo stesso modo.

Sono molto curiosa di scoprire come sia andato quest'incontro xD (e anche di sapere a chi esattamente stesse pensando Nat.)

Un bacione e a presto!

tua,
Bennina da Milano

Recensore Master
14/04/20, ore 15:09

Ma buongiorno <3 <3
oggi è il mio turno di ignorare (per ora U.U) la bellissima recensione a cui ti devo risposta per passare prima dalla mia scorta di angst quotidiana, dehehehehe *inserire faccina sbavante*

Che dire? Bruce e Tony finalmente si parlano aaaaaaaaaaw, me felicissima! Anche se, sorge dubbio: non ricordo più se lo hai specificato da qualche parte, nel qual caso chiedo scusa per la mia distrazione, ma nelle note scrivi che non si vedono da AoU. Quindi in questa versione in Infinity War non si sono incrociati? Perdona la mia mente colabrodosa, ma se lo hai spiegato altrove giuro che l'ho rimosso çç.

Comunque, di nuovo nella stessa stanza, wiiii! La strana amicizia fra questi due geni mi è sempre piaciuta moltissimo, sebbene forse amicizia sia un termine un po' grosso per due individui come loro: diciamo più comunione di menti e felicità di trovare qualcuno che parla la stessa lingua xD. Bruce non è esattamente la persona più facile con cui avere un rapporto, perchè è come se fosse sempre costantemente spaccato a metà...
Mi piace come Tony si renda conto che il fardello che lui sta portando (Bruce) sia altrettanto pesante, se non di più, perchè oltre a convivere col proprio fallimento, deve anche convivere fisicamente con chi quel fallimento lo ha generato.
Mi fa piacere anche come nonostante il risentimento e la situazione in cui si trovano, il riavvicinamento sia stato più rapido e meno traumatico che con Steve: non che ci volesse molto, viste le vicende di Cap, but still... è un piacere vedere Tony più collaborativo di quanto non pensassi <3

Non conoscevo minimamente il disturbo di space dementia e ho trovato interessantissimo e realistico che le allucinazioni avessero un'origine decisamente più "concreta": la trovo una cosa oltre che originale, anche decisamente in linea con il personaggio di Tony. E credo sia davvero positivo che sia riuscito a parlarne con diciamo "relativa facilità" <3

L'accenno ad Iron Man 3 (la scena post credit) è una chicca bellissima e alleggerisce un po' la tensione <3 se non fosse che poi IM3 mi fa pensare inevitabilmente ad Harley, e alla possibilità che sia sparito anche lui, come teme Tony ç___ç

Per questo capitolo è tutto, direi <3

Un bacione, ci risentiamo presto!

Bennina

Recensore Master
10/04/20, ore 16:08

No vabbè, conosci anche Solženicyn sto male! Mia madre è fissatissima con "Reparto C." è da una vita che mi dice di leggerlo.

LOL, ciao Bagarozzuccia (?) perdona anche stavolta l'esordio sulla cit. ma mi partono i feels.
Comunque ^^: passiamo al capitolo.
Groan, non mi sorprende che tu Tony odi la neve, il rimando alla Siberia è fin troppo palese, anche se forse la odiava già anche prima. Neve vuol dire anche Tennessee, e quel micro esilio durante il quale però non sapeva se Pepper stesse bene o meno, e neve vuol dire dicembre (non per forza, ma l'associazione viene naturale.)
Sono sollevata di vedere che Tony non ha propositi bellicosi verso gli altri ospiti anzi, il pensiero dedicato a Nebula mi ha fatto una gran tenerezza :3
L'immagine dei fantasmi di cenere mi ha messo i brividi, invece, ed è giusto così <3

Uh, ma la Cassie di cui parla Steve è la figlia di Scott? Non mi ricordo più se lui sia già saltato fuori, ma mi pare di no.
Sigh, l'accenno all'incontro May/Tony ha fatto male, ma prima o poi ci si sarebbe arrivati: è un qualcosa che mi fa paura, perchè davvero non riesco a immaginare la reazione di quella povera donna, che ha tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata, ma allo stesso tempo non riesco ad addossare la colpa a Tony, che è distrutto tanto quanto lei.
Così come fa male vedere Tony ridotto in quel modo: non conoscevo la cura di cui parli, glom, decisamente non mi pare una buona idea, ci manca solo il delirium tremens.

Sono ovviamente curiosissimissima di proseguire, ma per oggi mi fermo qui e se riesco faccio una capatina nel week end ^^.
Altrimenti, a settimana prossima <3

Mille baci!

Bennina

Recensore Master
10/04/20, ore 11:23

Eccomiii, ed ecco anche l'altra parte di cit che adoro, ahahahahah :P e che mi pare super adatta al contesto <3 visto che Tony, ovviamente grazie ad altri, decide finalmente di riprendere in mano le redini della sua vita.
Vederlo fare colazione insieme a Nat ha quasi del surreale: mai mi sarei immaginata di vederli coinvolti in una cosa così semplice e "quotidiana", non so se si capisce :)
Poi boh, io ho seri problemi a leggere storie nelle quali si parla di cibo, ultimamente: ogni cosa mi fa venire fame e adesso ho voglia di frittata.
Oddio, l'accenno all'omelette mi ha uccisa çç, come ti ho già detto sono questi particolari e rimandi al canon che rendono le tue storie una gioia per la mente.
Come pure l'accenno a New York, evento indimenticabile, che ha segnato l'inizio del cambiamento definitivo di Tony: gli alieni esistono e sono pericolosi.

Uffa sgrunt! Nat smettila di essere elusiva e dimmi dove sei stata, che mamma Benni si preoccupa, guarda come sei sciupata a nonna! Idiozie a parte ^^", sono sempre più curiosa di scoprire dove sia stata, cosa abbia fatto e perchè, perciò, ovviamente, quella frase che vuol dire tutto e niente, non mi soddisfa -.- ma cercherò di avere pazienza.

Ma lol! Anche l'accenno al latino è stato un colpo di classe, ammetto che non avevo mai cercato il significato della frase che Nat rivolge a Tony in IM2 e non sapevo fosse Seneca: ora che conosco la traduzione direi che come frase fosse appropriatissima all'epoca xD.
Mi fa effetto pensare che Tony non conosca quella frase in latino: il significato pare così immediato.
E bellissima la maglietta papera/coniglio *^*, me la ricordavo!

Infine ho amato come siano le voci di Peps e Peter a spingere definitivamente Tony a compiere la scelta giusta :)

Ci sentiamo presto, se riesco passo di nuovo oggi!
un bacione grandissimo <3

Bennina

Recensore Master
09/04/20, ore 15:14

"Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
EH BEH, scusa l’esordio ma se mi citi quel pezzo di Calvino non posso che rispondere così ^__^
Aspetta, ho visto che anche il capitolo successivo s'intitola Inferno, sorge dubbio. Aspettami due secondi.
PUAHAHAHAHAH, HO CONTROLLATO E L'HAI MESSA ANCHE TUUUUUU! GIURO CHE NON HO SBIRCIATO, LO GIURO SUL MIO GATTO.

LOL, perdona l'inizio delirante, ora torno seria, come la long richiede.
E' un vero piacere rivedere Nat *___*, ci voleva decisamente lei per riuscire a scuotere un po' Tony; inoltre trovo bello che si sia offerta per evitare ulteriori sofferenze al povero Rhodey, del quale comprendo perfettamente le paure...
Poi beh, io do' ragione a Tony e dico che effettivamente le era mancato ;)
Sono ancora curiosissima riguardo a dove sia stata e concordo che il rosso le doni infinitamente di più: mi era spiaciuto vederla bionda, pur capissi benissimo le sue esigenze (quando si è ricercati si va poco per il sottile, ma ho idea che Nat abbia comunque sofferto per il taglio di capelli: per una spia/agente operativo sarebbe più comodo averli corti, o almeno secondo me Carol se li è tagliati per questo, invece lei sfoggiava sempre la sua chioma spettacolare)

Adoro come Nat riesca a capirlo, sono felice che tu abbia voluto esplorare questo rapporto poco approfondito al cinema, e ho adorato anche l'accenno a Bucks: è davvero un'ironia crudelissima l'idea che chi ha ucciso i suoi genitori riesca a capirlo più di Happy e Rhodey.

La parte relativa all'accenno al waterboarding mi ha fatta quasi star male çç, posso solo che immaginare che razza di tortura sia e non ho lo stomaco di approfondire, tutto ciò che ha a che fare con l'annegamento mi da' la nausea, ma trovo splendida la maniera in cui inserisci tutti questi dettagli che danno grande profondità e concretezza a quanto scrivi.
Ovviamente l'accenno a Yinsen è stato un colpo basso colpo al cuore.

"Mi sto fidando"--> io mi sciolgo del tutto!

Al prossimo, as usual non vedo l'ora.

Mille baci,

Bennina
 

Recensore Master
09/04/20, ore 09:56

Eccomiii a riequilibrare il miele con l'angst, e il primo paragrafo ha già praticamente da solo sortito tutto l'effetto. Tornare alla Stark Tower dove è scomparsa Pepper forse non è stata l'idea più geniale del mondo, l'idea che ogni grammo di polvere potrebbe in realtà essere cenere fa venire i brividi, anche se con tutto il tempo che è passato, ragionando lucidamente, la cosa è improbabile. Ma Tony non è decisamente lucido, e forse il fatto che voglia essere lì, dove è sparita Pepper, è semplicemente un modo per sentirla ancora vicino, per quanto male possano fare tutti i ricordi dei momenti passati insieme.
La frase "sa sempre quando è dicembre" da prima mi ha fatta pensare alla canzone di Anastasia, poi ho capito il vero significato, e giù altre lacrime. 
Ho letto del suo rimpianto per gli abbracci non dati e giù altre lacrime ancora.

Mi fa impressione l'idea che nonostante tutto Tony non riesca a piangere e ho brividi al pensiero di cosa sarebbe successo se Rhodey non fosse stato lì con lui.
La frase "sono felice che tu sia vivo" potrà anche essere egoista, da un certo punto di vista, ma a me ha comunque sciolto il cuore, sebbene la risposta di Rhodes sia dura, e non poteva essere altrimenti. Quella di Tony non è vita, ma è arrancamento, mera sopravvivenza in dipendenza da altri.
MI fa piacere però che discuta in maniera pacata con Rhodes, senza vittimizzarsi, ben conscio della situazione, una situazione che non ha mai voluto e che dopotutto non approva, sebbene non sappia come uscirne da solo. Ammettere un problema è il primo passo per superarlo, dicono, e Tony sa anche che parte della soluzione sia avere altre persone intorno.
Sigh, per quanto riguarda Rhodey devo dire che non mi sono mai fatta domande riguardo la sua famiglia, considerando anche io gli Stark come un nucleo adottivo per lui; non mi ero soffermata a riflettere su quanto possa avere sofferto... Tra l'altro, sapremo qualcosina in più su di lui nell'altra long?:D

LOL, ero sicura che si trattasse di Nat verso la fine, aaaaaw, ben tornata ^^! Me curiosissima di proseguire, magari mi rifaccio viva più tardi <3

un bacione grande,

Bennina
 

Recensore Master
07/04/20, ore 16:06

Arisalve ^^, mi sto impegnando nel darti il tormento :P

Aiuttt, Tony comincia a sentire le voci, andiamo bene çç. La cosa non mi sorprende molto, visto tutto quello che ha passato e anche quello che si sta bevendo ora. Voci che peraltro ho amato per la loro ICità, è esattamente da Pepper organizzare una serata fuori, ricordargli di non fare tardi e rimproverarlo per le fragole; così come è dannatamente da Peter esaltarsi per un vecchio film, sproloquiare su Star Wars (come sarebbe a dire che non lo hai visto, Tony??) e fantasticare su un'armatura di Iron Man in stile Spiderman. Sono così canon che fanno male perchè non sono reali.

Leggere questo capitolo dopo il primo della long su Rhodey è stato interessantissimo: è come se avessi potuto cogliere dei dettagli nascosti, a partire da quella presa da "orso" finale. Mi spiace da morire vedere James così preoccupato, mi sono decisamente immedesimata in lui: la preoccupazione e il sapere di non poter alleviare le sofferenze dell'altro sono cose terribili, capaci di farti stare male allo stesso modo della persona per la quale ti stai preoccupando, se non addirittura di più. E quando ho letto che Rhodey tenta spesso di abbracciare Tony ma lui non vuole perchè ne ha paura (sempre per la questione che ha il terrore che un altro corpo si sgretoli davanti a lui) mi ha uccisa.

Riguardo Nat non avevo pensato al fatto che effettivamente poteva essere andata in cerca di Clint: ci sta, assolutamente, solo che come al solito preferisce agire da sola e non avvisare, uff -.-". Mi fa piacere che Steve si sia messo sulle sue tracce, è bello che dimostri di tenere a lei <3

Che altro dire? Il capitolo si chiama Inerzia e credo che tu abbia raggiunto decisamente con successo l'obiettivo di mostrarci un uomo completamente svuotato, al limite, che va avanti, appunto, per pure forza d'inerzia, fino a quando questa non si esaurirà completamente (brrrr!)
Chissà che a New York le cosa non comincino a cambiare per davvero...

Ci sentiamo al prossimo capitolo, intanto ti mando un bacione <3

Bennina

Recensore Master
07/04/20, ore 12:14

Salve salvino vicino ^^, Ned Flanders si è impossessato di me dehehehe (altra conseguenza nefasta di Disney plus)

Eccomi a prendere la mia razione di angst quotidiana :p (non è vero, non vedevo l'ora di andare avanti a leggere <3)
La descrizione della situazione mentale di Tony post perdita delle gemme è... atroce (in senso buono). Il suo dolore è mille volte superiore rispetto a quello di Steve, che pur soffriva molto per la perdita di Bucky ed era perseguitato dalla sua ultima supplica. E dopotutto stiamo parlando di un uomo che si è appena visto strappare via la parte più bella della sua vita, il suo futuro, e un'altra parte che stava prendendo sempre più il posto di un figlio nel suo cuore, e per il quale si sente dannatamente in colpa. Tony si rifugia nell'unico posto per lui sicuro, il laboratorio, nei schemi, nei suoi ragionamenti.
E la cenere continua a tormentare anche lui.

I mesi passano e la situazione, ovviamente, non migliora: fa impressione vederlo così apatico, così silenzioso (posso capire perfettamente lo spavento che si è preso Rhodey!) ma perlomeno riesce a non buttare alle ortiche il tanto agognato ricongiungimento con Steve. Mi ha fatto male al cuore vedere come anche ora abbia ancora, in parte inconsciamente in parte no, paura di lui.
La cenere è ovunque e la cosa mi fa star male, così come mi ha uccisa il seguente punto

Gli sembra di sentirli parlare in un borbottio indistinto, ma ha smesso di fidarsi del suo udito quando, un paio di volte, gli è sembrato di riconoscere le voci di Pepper e Peter in mezzo a quei discorsi.
Dio, io sarei uguale, sono sicura che avrei cominciato a vederli e a sentirli ovunque e in qualunque momento.
E vogliamo parlare della paura di Tony di stringere nuovamente qualcuno, di appoggiarsi a qualcuno e sentirlo scomparire? Da brividi.

E dov'era Nat? Non mi resta che passare al prossimo capitolo per scoprirlo, se non fosse che nel frattempo tu posti coseh nuove quindi mi sa che farò prima una capatina nella nuova long :P

Un bacione e a risentirci presto <3

Soldato Bennina da Milano
 

Recensore Master
06/04/20, ore 13:33

Se c'è qualcosa che ricordo, riguardo una delle nostre ultime conversazioni risalenti forse a una cosa come 12 ore fa, è questo "IO SCRIVO ANCHE FLUFF!", sì, lo fai ma non è questo il caso.
No, manco ti saluto su questa recensione, siccome tu non hai avuto l'accortezza di scrivere a caratteri cubitali "OH MIRY GUARDA CHE IL CUORE, A STO GIRO, TE LO STRAPPO CON UNA SCAVATRICE", quindi non meriti i miei saluti... NO NON è VERO LI MERITI ç___ç CO', CIAO! CIAO!
Detto questo e dopo aver esordito con l'intro più borderline della mia intera esistenza, inizio questa recensione sperando, come sempre, di non prolungarmi troppo... ma lo sappiamo tutte e due che non ci riuscirò mai!

Se c'è una cosa che sai fare bene è scrivere i cambiamenti interiori senza che nessuno se ne accorga. Se tiro le somme dal primo capitolo a ora si percepisce questa mutazione dell'animo di Tony e qui, più che mai, la trasformazione è evidente. Ha nominato Pepper, lo ha fatto e il finale, per quanto l'intero capitolo sia un colpo al cuore, è quasi un sollievo. C'è un piccolo passo avanti per quanto riguarda il passato, l'accettazione. Nello scorso capitolo ha affrontato May e ora ha affrontato se stesso. Anche solo dire quel nome... il suo, è già qualcosa. E forse, anche il discorso con Happy, ha dato i suoi frutti.
Tony si è reso conto che mentre lui si auto infliggeva tutto il male del mondo, pensando di meritarselo, il mondo è andato avanti o almeno ci ha provato. Il fatto che May lo abbia fatto o che, anche lei, ci stia provando... dopo aver perso tanto, anzi, May ha perso sempre, troppe cose, troppe persone care, ma ci prova, si rialza. E Happy è lì accanto a lei e cercano di migliorare le cose, anche se fanno schifo... e Natasha aiuta May col FEAST.

Hai creato un momento narrativo incantevole, co'. Hai lanciato una palla di neve gigante da lontano che ha preso Tony in piena faccia, e lo vede al centro di una giostra, immobile, mentre gli altri continuano a girare, a muoversi, e lui no. Statico in un punto, rimasto su Titano con la polvere di chi se n'è andato tra le mani. Incapace di varcare la soglia del futuro. E quel fatto che Natasha si sia data da fare, sembra un po' una sorpresa e un po' un incentivo, un po' un colpo, una spinta, minuscola ma lo è. Di certo il Tony di questo capitolo è diviso ancora in due, ma più lucido, per quanto come dici anche nelle note, nella seconda parte del capitolo è decisamente più placido e pacato, ma forse più consapevole di volere anche lui un ruolo in quel nuovo mondo; che rimanere a autodistruggersi non servirà a niente, e non gli riporterà indietro quello che ha perso e, un'altra cosa che ho notato, è che Tony cerca la presenza, anche solo con gli occhi, di chi lo mette più a suo agio, cosa che non avrebbe fatto in altre situazioni autodistruttive, sempre poco disposto ad accettare l'aiuto degli altri ma anzi quindi sembra gridare a gran voce di volerlo, questo aiuto – sempre con i gesti, ma a parole, non sia mai – e che vuole un ruolo, vuole fare qualcosa e la proposta del finanziamento mette in luce due cose: ha un mezzo solo, per farlo, ovvero i suoi soldi. Usarli per una buona causa è un piccolo passo, una sorta di palliativo alla sua coscienza e l'altra è che, anche se sa di non poterlo fare come lo faranno gli altri («Ho ancora tempo per rovinare tutto... dammi fiducia: sono un esperto,»), vuole dare una smossa a quella plasticità che la vita ha preso e... forse questi piccoli buoni proposito stanno dando i loro frutti, perché se non ricordo male sono due capitoli che non ha le visioni di Pepper e Peter, ma conoscendoti so che avrai modo e spazio per lacerarmi ancora il cuore ç_ç

Hai dato un senso di movimento intorno a un perno statico – Tony. Non so come fai, io non lo so come accidenti fai a manipolare la mente, mentre ti si legge e a dare certe sensazioni... so solo che un piccolo movimento si è percepito non appena ha pronunciato quel nome, e insieme all'immagine di Natasha circondata dai bambini, che cerca di fare del suo nel mondo, che nasconde i suoi demoni, i suoi segreti di cinque mesi di assenza e di Tony che le è grato per tutto, anche se è troppo goffo per saperlo dire, posso assicurarti con assoluta certezza che sì, è vero, il cuore me lo avrai pure spezzato, ma me lo hai anche scaldato, con quella tua capacità di descrivere sentimenti e amore senza mai sfociare nel melenso, con quella punta di malinconica sensibilità e una spropositata umanità, che ti contraddistingue e ti permette di fare quello che fai, usando parole. Quelle giuste.
Co', non so a quanto sono arrivata, ma sappi che avrei voluto dire molto di più, ma becca e porta a casa ♥
Sono sempre più felice di avere la fortuna di leggerti.
Te se vole bene, It's a Rock Fact,
Miry

Recensore Master
03/04/20, ore 16:46

Massalve! Prima di lasciarla in pace - efpianamente parlando - per il week end mi sono detta, perchè non chiudere la settimana andando a leggere qualcosa di meravigliosamente angst :P?

Come preannunciato eccomi a seguire anche questa long, mannaggia a te, mannaggia :P
Sappi che curiosisissimissima ma non so quanto mi ci vorrà a recuperare tutti i capitoli che mi sono persa (può essere finisca prima la quarantena e io una volta finita rimanga ancora più indietro, argh)
Sproloqui a parte, che bello ritrovare il POV di Tony, aaaaaaaaaaaawn! Come ti ho già detto tutti i pov ti vengono bene ma si vede che lui è il tuo preferito <3 c'è un qualcosa di appena appena diverso che si nota, quando scrivi di lui :3

Questa scena, se quindi non ho capito male, si colloca dopo che Steve e gli altri hanno rintracciato e ucciso Thanos, all'inizio di Endgame e hanno ricevuto una terribile doccia fredda çç.
Non avevo fatto caso che Tony fosse ancora troppo debole, nel film, per unirsi a loro. Ma essendo viva Pepper, nel canone MCU, la sua disperazione non può certo essere paragonata a quella degli altri.
Invece qui le cose sono ben diverse e ho brividi al pensiero di quello che ha provato a fare con quella bottiglia: Nat non lo giudica e la cosa non mi sorprende affatto. Sta con lui e basta, altro non può, non vuole e non deve fare.

Che dire? Hai cominciato decisamente col botto e abbiamo altri cinque anni da gestire davanti: non vedo l'ora di continuare con i prossimi capitoli <3

Un bacione, ti auguro un buon week end per quanto possibile!
a presto <3

Bennina

Recensore Master
29/03/20, ore 14:18

CaVa Lightcosa,

Mi sento come Tony non perché abusi d’alcool (al massimo di pistacchio), ma perché ho fatto le due/tre di notte stando a casa, in quarantena, e svegliandomi comunque alle otto e mezza ora legale. Ma perché? Loki ghigna da qualche parte, suppongo sia a causa sua se succedono queste cose… Ma veniamo alla storia. Le parti più dolorose – e questo rende la tua scrittura magnifica potente, quelle che più fanno male, sono quelle sul non detto. Sulla stanza che al complesso Tony ha diviso anche con Pepper e che racconta di loro. È un qualcosa di sordo e straziante che colpisce ancora più dell’anello nella tasca, che rappresenta un dettaglio che mi distrugge sempre. L’atteggiamento di Tony continua a essere credibile e reale a partire dalla perdita del senso del tempo per finire alla difficoltà nel mangiare o, semplicemente, nell’interfacciarsi con gli altri Avengers, ma anche nel moto di protesta che ha quando ricorda di essere il primo finanziatore del complesso – e di qualsiasi cosa, in verità, ma tant’è. Natasha è una gatta. Mi piace immensamente come la stai rendendo perché il suo prendersi cura di Tony è controverso esattamente come quel whisky messo in mano a Stark. Se la intendono perché la Romanov non si aspetta niente da lui – di certo non una ripresa. La vedova nera è un personaggio molto grigio e pragmatico, che non si aspetta grandi mutamenti nelle persone, non abbraccia ideali che non siano strettamente legati al suo presente. È anche schietta, tanto da non lesinare a Tony pietà o commiserazione, ma neanche da nascondere la verità.

Credo che il suo modo di ragionare sia molto simile al “medico pietoso fece la piega purulenta.” Lei sa benissimo cosa sta passando Tony; non chiede perché non ne ha bisogno, non nega la realtà della sua condizione e non gli dice neanche che deve andare avanti e salvarsi. In lei non c’è la paura che leggiamo negli occhi di Rhodney o l’atteggiamento di Steve, ipocrita agli occhi di Tony. Un’ultima menzione è sulla neve: quando dice che non la ama ho pensato ai genitori uccisi a dicembre e al video (lo ricordo poco ma me pare che ce fosse la neve, aho, st’ora legale me fa svarvora’). Ci presi??

Poi ce sta May (te pensavi ch’avevo finito, ehh?). Il riferimento al Feast non è solo canonico, ma abbraccia anche un altro elemento fondamentale: quello del dopo schiocco, di cosa vuol dire ricostruire, faticosamente, una realtà devastata, delle conseguenze sociali e dell’impegno delle persone che riprendono a vivere. Solo che “mentre tutto scorre” Tony è intrappolato in mezzo ai sensi di colpa per essere sopravvissuto a lei e a lui, alla famiglia ricostruito. E questo spezza il cuore, Lightcosa non sicura mia, più di “ahia, le palle”.
Tanti dolcetti al pistacchio per te,

Shiricosa Elisonda Rugiada di Montagna Camacha

Recensore Master
16/03/20, ore 22:59

Carissima Guascosa,
In questa quarantena forzata mi sento sempre più come il Tony di questa storia... lontana dalla realtà e vogliosa solo di chiudere ogni porto e dunque perché non immedesimarsi di più in qualcuno che ha sulle spalle il peso del mondo intero, colpe per cui si martoria, bisogno di evasione per andare avanti...? Direi di sì.
In verità questo è un capitolo straziante e lo so, io lo so che tu qui mi aspettavi. La verità poi è che penso di averlo letto una cosa come 10 volte. Difatti se hai più visual su questo, sai di chi è la colpa. Magari sarà una recensione un po' strana co', ma penso che questo momento della mia – della nostra vita, sia il momento giusto per analizzarlo, questo capitolo, perché un po' in Tony, io, mi ci rivedo. Non scherzo quando dico che l'ho letto dieci volte, e ogni volta mi trasmette sensazioni diverse. Come le reazioni di Tony e May. Nelle prime letture c'era più il distacco di Tony, ma in questa decima io il suo distacco non lo sento più. È molto più incollato alla terra ora piuttosto che nel resto dei capitoli che ho letto, perché fino ad ora ha solo cercato di smorzare la cosa, tra esercizio fisico e la privazione totale dell'alcol, che di certo lo rende sobrio, ma è qui e quanto fa male essere qui? Ogni volta che si abitua ad un ambiente, ecco che fa il passo successivo e affronta altre turbe, altri spettri, altri fantasmi. E qui ha affrontato due dei suoi fantasmi più importanti:
il primo è Pepper, in quella cravatta che non sa nemmeno da dove iniziare per allacciarla... Pepper che sorride e fa quel nodo come se fosse nata per quello, per colmare quello per cui lui è una frana: i sentimenti e la vita casalinga. Fa sorridere, ma fa anche piangere, l'idea che non sarà più così e quel pianto che trattiene, mentre continua a voler provare a farsi quel benedetto nodo, con rabbia... continua, non cede, anche se vorrebbe crollare di nuovo; ancora e ancora... ma non lo fa, ed è così Tony. Così tanto Tony.

E nell'intermezzo che divide Pepper da quell'altro fantasma, c'è Natasha che in macchina lo rassicura, gli promette cose, lo sgrida, è nevrotico Tony, ingestibile. Nei sentimenti, più che altro. Perché dove sta andando non si dedica a sé. Non prende a calci un sacco, non corre su un tapis roulant per smorzare l'ansia e la paura, e quel senso di inadeguatezza. Qui si butta davanti al nemico; a chi ha perso tutto per causa sua, e degli altri, ma Tony parla sempre e solo di lui. Non solo quando è sotto ai riflettori, o per starci... ma anche quando c'è qualche colpa da prendersi. Lui, lui, e solo lui. Mai gli altri. Come se lui fosse il carburante di tutto, che merita odio, che spera che lo provino per lui; forse perché è meglio della compassione e tutte queste cose, tutti questi stati d'animo, tutte queste domande, queste confusioni... tu le hai messe, tra le righe di questo capitolo che è devastante, straziante... un colpo di pistola dritto in fronte che non ti uccide ma ti lascia agonizzante a piangere, col cuore stritolato. Perché è così che mi sono sentita, quando Tony e May parlano.

L'ha odiato, dice. Ma non più. Non perché non lo meritava – o questo pensa Tony, ma perché avrebbe dovuto odiare anche Peter, per lo stesso motivo. May che chiede a lui come sta; May che vuole assicurarsi che stia mangiando. May che lo ha sempre visto infantile e bisognoso di una mamma che lo protegge; May che lo vede bambino come vedeva Peter. E quel ricordo di Maria, mia cara Cosa... la purezza del bianco che avvolge ogni testa che parla di lei, delle cose che Tony non sapeva e che vorrebbe tanto conoscere. Di quel senso di comprensione che gli infiamma la faccia e il cuore, quando persino lui che non crede a niente, pensa che Peter si meriti di più. Perché sì. Perché gli è sparito davanti e non ha potuto fare niente per evitarlo; perché è ancora sui suoi palmi e nella sua testa, insieme a Pepper. Perché gli ha detto che se fosse morto, lui si sarebbe sentito in colpa... e Peter prima di sparire gli ha detto "Mi dispiace." Perché solo lui sa cosa sia successo su Titano, come è successo, quanto Peter lo abbia stretto prima di sparire e May non lo sa, e forse non dovrà mai saperlo. Fa troppo male.Almeno lei non deve, ma può fare qualcosa per lei: può donarle quello che cerca, un po' di pace nel cuore e una finta pace per Peter, che chissà dove si trova, chissà se li guarda, e chissà se lo odia. Perché è questo quello che il capitolo dice, co'. Che il mondo finge di andare avanti ma sono rimasti tutti appesi a quelle persone sparite, quelle che erano parte del loro tempo, del loro mondo, del loro universo, tolti alla vita all'improvviso, lasciando un pianeta a metà, lasciano persone solo in quelli che sono i rapporti umani, legami, così importanti nella vita di tutti i giorni.
Legami che Tony ha sempre stentato a instaurare e che quello schiocco gliene ha portati via 2, forse i più importanti. La donna che ama e il ragazzo che ha giurato di proteggere come un figlio, lasciandosi andare, promettendosi di non essere mai la copia di suo padre, dimostrandolo a Peter, ma senza riuscire a farlo per abbastanza tempo.
May e Tony si fanno la promessa che si prenderanno cura di Peter anche così, dandogli pace. La verità è che è tutto talmente surreale che nemmeno quello sarebbe in grado di permettere al tempo di ricominciare a scorrere... e quella frase finale, che chiude il capitolo, è la dimostrazione che in questo tempo, le bugie sono le uniche cose che li illudono che qualcosa funziona.
Co', lo so è una recensione super tristah ma tra la presa a male di questa quarantena, la situazione che stiamo vivendo, la paura e il panico generale ma anche il bisogno di sentire qualcosa, mi hanno portata qui nel momento esatto in cui avevo bisogno di sviscerare questo capitolo, per me estremante importante, forse per ora il mio preferito, ma so che saprai stupirmi ancora.
Ho amato ogni singola introspezione, ogni singola pausa che sei riuscita a dare ai pensieri e alle parole. Ho amato ogni lettera, ogni introspezione, ogni lacrima che mi hai fatto versare; ogni lettura che questo capitolo mi ha dato, ogni volta che l'ho riletto.
Grazie. mi serviva davvero molto leggere qualcosa di così umano e vivo, e un Tony che è così Tony, che cerca di non spaccarsi in mille pezzi, e ha paura di non riuscirci.
Non lo so come fa, ma ti prego non ti fermare. Non lo fare.
Sarebbe un peccato madornale.
Un abbraccio forte co', che stasera forse serve a tutti. Mi manchi tanto.
La cosa tua, lì,
Miryzonda Rugiada di Montagna Camacha!

Recensore Master
15/03/20, ore 18:57

Cosetta mia bella! <3

Che si fa in quarantena? Tutto quello che si deve fare normalmente più qualcosa in più, tipo recuperare il tempo perduto e giungere, piena di gloriosi propositi, come direbbe Loki ♥, su questa long introspettiva che un po’ mi ha spezzato il cuore. Non mi dilungo sulla perfezione di Tony, un misto di serio e faceto, di atteggiamenti spacconi e riflessioni come sempre troppo umane, eppure, pur con i sintomi della sbornia ancora in corso, è evidente come non smetta di essere se stesso. Ecco allora come quel Paganini non ripete sia doloroso, per il lettore. La scena allude all’idea folle e fortunosa di Stark di buttare il missile dentro il buco nero dei Chitauri (guardo te, piccolo cervo <3) che quasi gli costò la vita, ma Paganini non ripete è un monito che, in Endgame, Tony non rispetterà. Qui certo, tu poni un what if post Infinity in cui non so se giungerai alle medesime conclusioni, ma chi ha visto i film sa. E mi fermo qui, per il momento.

Tornando alla storia, Tony è squisitamente lui nel modo di approcciare Nat, chiedendole dove sia stata e rendendosi conto di non avere idea di quanto tempo sia passato da quando lei se n’è andata dal Complesso: uno straniamento di cui è sempre consapevole, come del suo stato di alcolizzato. Ed è bello come la realtà di questo risveglio molto ben descritto si avvicendi il momento poetico in cui le essenze di Pepper e Peter, quasi in vesti di angeli custodi, proteggono e spingono Stark ad andare avanti per non autodistruggersi e crogiolarsi in un dolore che può portare solamente alla morte. I due soli oggetti bastano, per ricordarli e t’avrei preso a mazzate, cioè: gli ANELLI e la FOTO. Crudele, sei c-r-u-d-e-l-e.
Nat è splendida. Allusiva fino alla fine (ho amato la battuta del toast avvelenato), forse cuoca non eccelsa – ma può darsi che fosse l’effetto della sbronza, appare dolorosamente provata, ma fiera. Ovviamente non sappiamo ancora cosa sia successo quando Steve l’ha trovata e perché ha tolto la collana, ma è assolutamente plausibile che si sia sciupata e abbia perso le forme, così come è giusto che Tony noti la femminilità spigolosa della spia non perché qui vi sia qualcosa di romantico, ma perché sono gli elementi che più un uomo noterebbe. E continuo a ribadire come ami la caratterizzazione di Nat.

È una gatta selvatica, che t’osserva, però si prende sbrigativamente cura di Tony: le sue attenzioni sono parsimoniose, eppure hanno un sottofondo di maternità che ci riporta sempre lì, alla stanza rossa. Bravissima cosetta, ci sarebbero ancora tante cose da dire ma inizia “ahia, le palle!” e devo andare sulla poltrona multiuso col mio tronca-sete.
Tua, Camacha Shyl… Shys… Shilyss Elisonda Rugiada di Montagna. :*

Recensore Master
09/03/20, ore 16:00

Carissima GUASCOSA!
Qual è la parte bella del restare a casa causa malattia? Avere il tempo di proseguire questa storia e man mano recuperarla. È sempre bello tornare, specie perché ci sono poche storie che riescono ad estraniami così tanto come lo fa questa qui (e tutte le tue, in realtà... ecco, l'ho detto! La mia granitica facciata è ROVINATA, sarai contenta!)
No la verità è che questo capitolo ha qualcosa che trafigge il cuore; qualcosa che distrugge l'animo, perché ad aleggiare intorno a questa atmosfera, c'è il fatto che chi ha avuto la fortuna di rimanere, vede questa possibilità come una condanna. Loro, poi, si sentono un fallimento perché durante quella battaglia c'erano e non sono riusciti a frenare l'ira del Titano, quello che ha portato via a tutti una parte di mondo; a Tony molte cose, a Nat molte altre.

Questo Tony è sempre diverso, ma rimane saldamente lui, l'uomo con l'armatura, quello che usa bene le parole per ferire, ma che è un disastro a consolare le persone, sebbene la sua intelligenza (che tu descrivi sempre come una condanna, per lui, a volte ed è così che va: perché Tony capisce troppe cose, a volte anche quelle che non vorrebbe, solo per non sentirsi implicato in faccende che poi non sa gestire, tipo la visibile sofferenza altrui). Un Tony che combatte contro l'astinenza, ma lo fa. Non per lui, forse, ma per gli altri – per Nat, che combatte contro i suoi demoni la posto suo e il minimo che può fare è obbedire, sforzarsi di non essere la solita testa di cazzo che fa tutto ciò che gli pare e piace. Malinconia, ecco cosa provo leggendo queste righe, co'. Occasioni perse, sensi di colpa, tentativi di insabbiare quello che è, con scarso successo e tentativi, soprattutto, di affrontare le cose senza dirle, senza esternale, tentando di riempire i vuoti con i silenzi. Tutti e due hanno bisogno dell'altro, per andare avanti. Tutti e due hanno bisogno di tirare fuori tutto quanto, ma non è sempre facile a parole, specie con due come Tony e Nat, abituati a sembrare sempre così indistruttibili e con la soluzione in mano. Due positivi che fanno un negativo. Due sassi che si scontrano e non si spaccano, ma dentro sono un ripieno di macerie di cui sbarazzarsi.

L'incontro in palestra non è solo un caso. No, non lo è. È un posto dove si spera si possa trovare conforto, sfogando qua e là i propri dispiaceri e frustrazioni; colpendo sacchi, sudando così tanto da perdere il fiato, ballando sulle punte, come se il mondo si cercasse di evitare di calpestarlo, in ogni modo... come se ci si sentisse inadeguati, a stare lì, su quel pianeta dimezzato, per metà vuoto, che cerca di fingere che vada tutto bene, solo perché il potere di fermare il tempo non c'è, e si deve andare avanti comunque. Si deve sopravvivere... e non per forza vivere. C'è un'empatia in Tony e Nat che è fuori dal normale. Che si palesa con quei "Non voglio parlare" e quei "Almeno provaci". Fa tutto dannatamente schifo, ma sono lì e più che cercare di risolversi non possono fare, ma è difficile, duro, perché è facile combattere una guerra e sfidare un titano senza paura di morire... ma quanto è difficile preservare quella parte umana, accettando ciò che è stato, senza perdere se stessi e lasciarsi andare a soluzioni come l'alcol?

L'insonnia di Tony è ricorrente, e tu la affronti sempre con grande maestria. ogni volta in modo diverso, ogni volta per motivi diversi ma così da lui. Questo Tony che rimane silenzioso non è diverso dal Tony che si fa distruggere dai pensieri, chiuso nelle lenzuola, a fissare il vuoto senza prendere sonno. Ma almeno, lì fermo, non è solo. A volte serve solo questo, per andare avanti; almeno si soffre insieme, in silenzio e si crolla, in silenzio.
Esporsi con i non detti, un concetto caro a Tony. E a te ♥
Co', che ti devo dire? Un bellissimo capitolo introspettivo che non lascia solo malinconia, ma dà un po' di speranza a un futuro. Non roseo, che non implica il dimenticare ciò che è stato, ma almeno rende quelle cadute continue meno distruttive, se non si è da soli.
Sei sempre profonda, riesci a sviscerare l'animo umano e a muovere Tony in mezzo a sentimenti e sensazioni che conosce, ma che gli stanno strette e che non prova volentieri siccome lo fanno sentire debole e inutile.
Non so come fai, ma mi spacchi il cuore ogni volta; poi lo riempi, e il resto è magia.
Non ti fermare, guascosa mia, che sei un portento ♥
Ti adoro e mi manchi tantissimo,
Mirytua, cosa3, rugiada di montagna, ELISONDA!

Recensore Master
03/03/20, ore 14:56

Ahoo a Cosetta!

Oggi, dopo aver fatto il saluto al sole, mi sono detta che me toccava anna’ avanti. E infatti, ecchime, piena di gloriosi propositi come Loki ♥ che, intervistato, non si pente di aver defenestrato Tony ma manco se lo ricorda troppo bene. Ha fatto un discorso su poteri, formiche e sull’edicola sotto casa e a un certo punto ho richiuso l’armadio. Alla fine del capitolo, quando Tony tocca la gentil manina di Nat, ho avuto un brivido gelido, macché dico gelido, gelidissimo. Già lo vedevo privo dell’arto a fare il cosplay di Capitan Uncino che, comunque, è meglio del reboot di Dolittle, ma tant’è. Nonostante i toni dementi di questo incipit, il capitolo raccoglie una quantità di angst giustificato d’antologia. Tony è un uomo alcolizzato e depresso, vittima, già prima di Thanos/infame/per te solo le lame/, di attacchi di panico e altre storie che nel corso della tua produzione hai gestito e raccontato così bene. Rhodes fino a ora si è occupato di lui, ma l’ha fatto come un buon amico e con un approccio conciliante e indulgente che nel lungo periodo non poteva durare e, soprattutto, fino a ora non ha sortito gli effetti sperati.

Nat e Tony nello steso capitolo stanno insieme benissimo proprio a livello di personalità. Lui è un relitto, lei non gli permette di mollare. Lui vorrebbe rimanere nel limbo infernale in cui sta affogando, lei, che conosce l’inferno, gli dice che da una cosa del genere occorre scappare. Non offre spiegazioni, non giudica – al massimo constata l’ubriachezza – e forse non ha neanche soluzioni specifiche a parte il tornare al Complesso, eppure è in questo suo femminile e letale pragmatismo che si può ravvisare la chiave di volta per far uscire Tony dal suo isolamento. Nonostante la scena sia hurt/comfort, i personaggi sfoggiano la perfetta caratterizzazione che ci regali sempre nelle tue opere. I modi di Nat sono bruschi. Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è che sia sgarbata nel momento in cui ficca Tony sotto la doccia facendogli inconsapevolmente ricordare la tortura subita in Afghanistan (sebbene sia una spia e abbia letto il fascicolo), ma che poi cerchi una maglietta di Tony a cui tutti siamo ben più che legati. È come una randagia. S’avvicina, ma deve essere sempre lei a farlo a piccolissime dosi: toccarla è pericoloso ed ecco perché questa storia mi piace. Perché risalire alla superficie è duro, perché Natasha è un personaggio che tiene tutto dentro e ha un universo nel cuore, oltre che un’esperienza infinita dovuta all’età. Ha perso tanto e sa che vuol dire trovarsi senza niente. Sono curiosissima di sapere cos’abbia fatto e come e perché.

Prima di lasciarti, che poi chiami la postale, debbo menzionarti i dialoghi. Si punzecchiano. Tony non perde la sua verve nemmeno da ubriaco, Nat risponde a tono ed è secca, pratica, caustica. Anche in questo caso il lavoro è perfetto e questa storia matura, curata e accurata una piccola perla nel mare.
Un abbraccio forte,
Cosa, Shilyss Rugiada di Montagna Camacho mentre beve Brawndo il tronca sete che ha gli elettroliti.