Recensioni per
Non sarà un'avventura
di Lella73

Questa storia ha ottenuto 126 recensioni.
Positive : 124
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
23/11/22, ore 21:32

E finalmente il lieto fine!
Che è costato, va detto, lacrime e sangue, in tutti i sensi, la definitiva rottura di ogni possibile filo che ancora teneva Oscar legata alla memoria del padre, e la morte del prode e buon Lassalle, il cui sacrificio, però, non è stato affatto vano.
Bellissima la scena finale con questa bambina, abbigliata con camicettina a fiori e pantaloni blu, che rischia di diventare la più viziata creatura d'Europa e d'America.
Mi piace davvero questa conclusione, con l'abbraccio non solo della coppia, ma dell'intera famiglia, che si avventura verso un nuovo continente, come pure ho apprezzato il tocco di realismo nel presentarci la condizione di una Oscar guarita, ma nella quale la malattia ha lasciato i suoi segni, anche se la protagonista è riuscita a scampare dai suoi artigili. E proprio questo mi piace della tua storia, e l'ho ritrovato in ogni capitolo: la singolare miscela di fantasia, ottimismo, e realismo.
Scriverai ancora, vero? E presto, vero?
Un forte abbraccio, e grazie ancora per questo bellissimo racconto,
d

Recensore Junior
23/11/22, ore 20:51

Cara Lella mi dispiace sempre quando una storia così bella finisce, mi ha tenuto compagnia facendomi provare tante emozioni e anche rabbia alle volte, soprattutto Oscar in questi ultimi capitoli dove ha agito senza considerare il parere di André. Comunque sono rimasta molto soddisfatta del finale e devo dire che Alain mi è piaciuto tanto nonostante i suoi comportamenti impulsivi. Spero di leggere presto altre tue storie. A presto e ancora complimenti.

Recensore Veterano
23/11/22, ore 15:08

Lella carissima,
che turbinio di emozioni in questa ultima parte: sono talmente tante le cose che mi hanno colpito che cercherò di procedere per ordine, sperando di non tralasciare nulla. 
Inizio con la deliziosa Rosalie che, oltre del marito, si preoccupa fortemente della salute e della sorte di Oscar e Andre’, ai quali è rimasta profondamente affezionata. 
Dopo di lei la Regina (con la “r” maiuscola, perché se la merita): una donna meravigliosa che, nonostante Oscar abbia voltato le spalle alla corona e abbia cambiato fazione, crede ancora fortemente nella loro amicizia e all’effetto che lega (così come nel finale dell’anime. Perché lei ripensa sempre ad Oscar con stima ed affetto, anche prima di andare al patibolo). 
Il Generale è incommentabile: mi ha letteralmente sconvolto. Davvero, non mi aspettavo tanta crudeltà! Pur sapendo della malattia della figlia, grazie alle lettera del colonnello d’Agoult (lui sì che è una pasta d’uomo!), sa solo pensare allo scandalo e all’onta subita dalla sua famiglia. Non pensavo avrebbe dato davvero l’ordine di sparare. Si tenga pure appresso quella serpe in seno di Thomas: è ciò che si merita. 
Menzione d’onore al coraggiosissimo Lasalle, un uomo dal cuore d’oro, che ha sacrificato la sua vita per salvare quella di Oscar. Commovente e sincero il loro ultimo dialogo: “l’amore è il tuo cuore che batte nel petto dell’altro”. E qui ho ripensato a quel punto del manga in cui Oscar, dopo la morte di Andre’, afferma che è come se le avessero strappato metà cuore dal petto. “Dio, uccidimi o fammi diventare pazza!” 
E come dimenticare lo splendido Alain, con il suo odore di tabacco persistente, che ha salvato la vita ad Oscar per ben due volte. Così coraggioso, idealista e leale! Sono felice che si sia riappacificato con Andre’, alla fine. 
La nostra coppia preferita invece si commenta da sola: che meraviglia il loro chiarimento:” ti ho amato anche quando non lo sapevo”.
Stupendi anche gli assaggi della loro vita “dopo”: sono felice che Oscar si sia ripresa dalla tisi, ma ho trovato molto realistico il fatto che sia rimasta più cagionevole. E che dire della loro splendida figlia, “la bambina più viziata di Francia”?! Una nuova vita Oltreoceano è per loro la soluzione migliore, con i tempi bui che si prospettano in Francia (alla fine dell’anime Alain dice che la morte ha impedito loro di assistere agli orrori della Rivoluzione, e su questo non sbaglia).
Grazie, carissima, per questa splendida avventura e per averci accompagnato in questi ultimi mesi. La commozione è tanta.
Spero fermamente di rileggerti presto!
Un caloroso saluto, G.

Recensore Master
23/11/22, ore 13:55

Mia cara Lella, siamo giunti alla fine di questa tua “avventura” che ha trascinato, penso, ogni lettore nelle vicende che, con tanta passione, ci stavi raccontando, tenendo sempre ben presente il sentire di ognuno dei personaggi che hai fatto comparire sulla scena, conferendo profondità alle parole, ai gesti, agli atteggiamenti e ai comportamenti di tutti. E’ stato un racconto veramente “corale” che ci ha coinvolto, anche grazie alla tua capacità di far pervenire la medesima scena da ogni punto di vista possibile, in maniera che potessimo assaporare per intero tutto quanto stava avvenendo: è stato, in certi momenti, come vedere scorrere una pellicola che ci dava contezza di ogni azione e quindi, di rimando, di ogni sensazione.
Anche questo ultimo capitolo è stato all’altezza di quelli che lo hanno preceduto: precise e puntuali le parole si sono snodate e concatenate le une alle altre per regalarci la pienezza degli avvenimenti.
André lo abbiamo trovato che si stava riprendendo a casa di Rosalie, la quale lo ha vegliato come se fosse un parente prossimo, mai dimenticando, anzi facendo risalire alla memoria tutto quanto avevano fatto per lei André ed Oscar durante il suo periodo trascorso a Palazzo Jarjayes, un periodo bellissimo che ne ha trasformato il carattere, rafforzandolo e facendola diventare la donna che è ora. André si sta svegliando e il suo pensiero primo è di avere notizie della sua Oscar, preoccupato che non sia lì con lui, con quella paura sempre latente che le sia potuta accadere qualcosa di brutto e a cui, sicuramente, non riuscirebbe a fare fronte. Anche il dottor Lassonne è rimasto con loro per vegliare su di lui, affinché si riprendesse per poter stare accanto a Oscar. Nessun risentimento per essere stato portato via alla sua famiglia, l’importante era poter essere di aiuto, e ora che André è fuori pericolo potrà tornare a casa dai suoi cari. Il tempo sembra essersi fermato in quella casa, mentre al di fuori di quelle pareti la vita sta continuando la sua folle corsa. Rosalie non ha saputo più niente neanche del marito e la preoccupazione, oltre che per Oscar, è giustamente anche per lui che è ora la sua famiglia. Ma ecco arrivare qualcuno e uno di questi è proprio Oscar la quale sembra provata, accompagnata da un soldato. Ora finalmente Oscar potrà abbracciare il suo André, pensiero costante che l’ha accompagnata ogni minuto, sempre con quel timore e con quella consapevolezza che fosse stata lei la causa della sua condizione. Nella stanza dove è ricoverato Oscar gli rinnova i suoi timori e ribadisce in un sussurro, che certamente giungerà al cuore di André, quanto grande sia il suo amore per lui. Gerard ha ascoltato le parole del suo comandante, e mi è piaciuto il dialogo che è nato, così spontaneamente, fra di loro circa cosa sia l’amore e come lo si provi e lo si dimostri. Oscar si è resa conto di aver sempre amato André anche quando non lo sapeva, e quindi, fino a questi momenti, non aveva capito quanto potesse essere profondo il sentimento che li legava. Lasalle pensa in cuor suo se anche lui avrebbe mai avuto il coraggio di amare così arditamente la sua Claudine, tanto da poter sentire il battito del cuore di lei dentro se stesso, come Oscar ha confermato di sentire quello del suo uomo. Il dialogo si approfondisce e ritroviamo la famosa frase della lenta agonia di un amore non corrisposto a cui Gerard dà un chiusa che alleggerisce l’animo di Oscar, in quanto André ha sempre avuto chiaro cosa volesse, ed era lei, per cui lui ha operato da sempre, fin dal principio, una scelta e la scelta era ancora e solo lei.
Ma è tempo di riaccompagnare a casa il medico e, in questo compito, si offrono insieme ad Oscar alcuni soldati, fra i quali anche Alain, ma di cui Oscar non vuole la compagnia, visto quanto intercorso fra loro. Ma Alain, indipendentemente dall’atteggiamento scostante di Oscar, segue la piccola comitiva che si muoverà fra i vicoli di una Parigi ferita: ovunque ci sono i segni tangibili di quella giornata che passerà alla Storia. Ma Parigi è anche diventata pericolosa, gruppi di sbandati si aggirano così come anche corpi di soldati a cavallo che cercano e perlustrano. Uno di questi è proprio comandato dal general Jarjayes, il quale vorrebbe poter trovare sua figlia e lavare con il sangue l’onore della sua famiglia. Impossibile per lui essere in grado di sopportare la macchia che sua figlia, indegnamente, ha lasciato sul suo casato. Non potrà mai più farsi rivedere a corte, dove le voci si sono propagate a macchia d’olio, e ormai tutti sanno cosa abbia fatto sua figlia, tradendo la fiducia dei reali. Thomas, il suo valletto, penso sia stato proprio uno dei tanti a spargere le voci maligne sul comportamento di Oscar; grande era la sua ira per come era stato trattato da André e in qualche modo ha avuto la sua rivincita nel vedere il generale odiare sia lui, cresciuto in quella casa ma pur sempre un servo, tanto quanto la figlia che per lui non era più tale. L’incontro fra i vicoli lascia basiti entrambi che si fronteggiano fino a quando il generale ordina di fare fuoco proprio su sua figlia, ma ecco il colpo di scena che non mi aspettavo: l’azione di salvataggio di Lasalle, verso Oscar, che pone fine ai suoi giorni. Il soldato aveva ben compreso che l’odio che aveva scorto nello sguardo di quel padre non si sarebbe smorzato fino a quando la figlia non fosse morta. Anche Alain ha provveduto alla salvezza di Oscar in quel frangente, avrebbe fatto di tutto per lei e questo era il solo modo a lui concesso di dimostrarglielo.
Ed ecco finalmente André e Oscar che, dopo quei due giorni, durante i quali tutti hanno temuto per la sua vita, possono scambiarsi pensieri e parlarsi con il cuore in mano. André è già stato informato delle condizioni di Oscar da Lassonne, ma Oscar ora si sente in grado di affrontare quelle verità che ha tenuto per troppo tempo relegate nel suo cuore. Il loro è un amore che ha radici lontane e il chiarimento non ha fatto altro che cementare una unione consolidata dal tempo, dall’affetto, dall’amicizia, dalla cura e dalla passione che sempre hanno dimostrato l’uno verso l’altra. La paura di André di diventare cieco, e quindi un peso non più in grado di essere di supporto ad Oscar; la sua gioia, finalmente esplicitata nel diventare presto padre; il terrore di Oscar che la sua malattia avrebbe deciso per lei e per loro annullando il sogno di un futuro insieme: tutti pensieri che potranno essere affrontati solo se saranno assieme. Il desiderio di poter essere un’unica entità potrebbe davvero prendere forma in quel matrimonio cui ambiscono tutti e due raggiungere, ognuno con le proprie fragilità e difficoltà, che nelle mani sapienti dell’altro potranno alleviarsi.
Il finale che ci offri è quello in cui una parte della nostra mente ha sempre sperato si verificasse: poter dar loro la possibilità di vivere oltre le vicende che li hanno fatti arrivare fino a noi, intonsi ed eterni, trasformandoli in persone vere, umane, nelle quali potersi rispecchiare e trovare, magari, qualche frammento anche in noi di ciò che loro sono stati.
Un futuro come famiglia, in una terra nuova dove poter ricominciare e continuare quel cammino che insieme avevano iniziato nello stesso istante in cui si erano conosciuti da fanciulli, crescendo insieme ed alimentando quella passione che è diventata il sentimento che tanto amiamo in loro.
Un po’ di rammarico per il generale che non è riuscito a guardare oltre, come invece ha fatto sua figlia, non più preda di idee preconcette, ma con la volontà di pensare liberamente e di essere soprattutto libera, ma in compagnia della sola persona che ha sempre compreso che dietro alla corazza si nascondeva un’anima meravigliosa ancorché fragile.
Anche questa volta un panegirico, ma il capitolo e l’intera storia meritavano ben altro.
Ti ringrazio per la compagnia e per averci permesso di sognare, pur attraversando le vicende con sguardo diretto e smaliziato, non edulcorandole talvolta, in modo che si potesse percepire in pienezza tutto il pathos che recavano man mano che gli eventi procedevano.
Una prova di scrittura davvero notevole, sia per forma che per contenuti e spero vivamente di poterti ritrovare su questi lidi prossimamente per ricominciare a sognare e ad emozionarci ancora e ancora.
Restando in tale attesa, non posso che complimentarmi e attenderti, se vorrai, anche altrove...augurandoti, nel mentre, un buon proseguimento per i tuoi progetti futuri.
Un affettuoso abbraccio e grazie per le emozioni condivise e regalate a noi tutti.

Recensore Junior
23/11/22, ore 00:49

Ho atteso la fine della storia per recensire..... Emozionante! molto..... mi è davvero piaciuto questo finale alternativo. Tu rimprovero un po'per come hai trattato Girodelle e il generale Io credo che ci fossero dei margini di positività in questi personaggi, che potessero subire un'evoluzione affettiva. Ma a parte questo sei stata molto brava nella descrizione delle singole scene, nel passare da un punto di vista a un altro ed è stata piacevole la fluidità di lettura. Complimenti!

Recensore Veterano
22/11/22, ore 21:41

Eccoti qui è vero l avevo letta! Ed è una storia bellissima , ti ringrazio tanto per il finale un abbraccio e spero di rileggerti 🥰

Recensore Master
22/11/22, ore 20:37

Un finale bellissimo, coerente con la storia! Il gesto del generale era orrendo - e Thomas era da prendere a schiaffi! -, ma Oscar lo ha perdonato e lo ama comunque, mi pare di aver capito. Povero Lasalle.. avrà trovato pace almeno. Alain si è riscattato, direi. E chissà che vita faranno in America.. Complimenti per questa bellissima storia!

Recensore Veterano
18/11/22, ore 16:39

Carissima, 
questa Oscar che, sconvolta, veglia e, addirittura, prega al capezzale di Andre’ è b così umana ed intensa: anche quando pensa che molto probabilmente finirà all’inferno (“ma, forse, l’inferno nemmeno esiste”).
In questo capitolo, però, quello che ho amato di più è Alain: comprendo la sofferenza e il senso di tradimento di Oscar, ma Alain suscita in me una tenerezza immensa: non lo giustifico, ma lo capisco. Avranno contribuito l’eccitazione e l’esaltazione derivanti dall’assedio, ma Alain si è preso il bacio che agognava da un bel po’. In questo è molto simile all’Alain del manga e la cosa non mi dispiace affatto. E forse adesso riuscirà finalmente a mettere una pietra sopra a questo logorante sentimento senza speranza. Spero che Oscar lo comprenda e lo perdoni alla fine, anche se giustamente adesso è offesa e furiosa. E non posso fare a meno di chiedermi come reagirà Andre’, quando lo scoprirà…
Che dire, invece di Lasalle?! Un vero tesoro, un uomo vero! Non ci sono altre parole per descriverlo. E ora non riesco a togliermi dalla testa l’immagine di Alain mentre prova a baciare il povero d’Agoult (sicuramente quei baffoni fanno un sacco di solletico!)
Grazie, come sempre, per il batticuore.
Un abbraccio e alla prossima,
G.

Recensore Veterano
16/11/22, ore 15:28

E' Lasalle la vera sorpresa di questo capitolo, un personaggio qui assolutamente sul pezzo. Un uomo semplice, ma capace di grandi sentimenti ed anche di grandi slanci. Come d'altra parte nell'anime, in cui va incontro ad una fine orribile, ma affermando comunque se stesso.
I gesti più piccoli sono sempre quelli più importanti - Oscar lo vide sparire nell'ombra per poi tornare da lei con la sua uniforme in mano. "Tenete!" le disse. Oscar riconobbe immediatamente la sua divisa e la afferrò con gratitudine: "Grazie Lasalle. Sei un uomo buono." gli disse -
Complimenti, Lella, e a presto.
Octave

Recensore Master
16/11/22, ore 13:53

Decisamente un capitolo che ci coinvolge, cara Lella, perché è stato in grado di farci vedere gli eventi che si sarebbero susseguiti in quelle ore dopo il ferimento di André, nonché tutto quel concerto di sensazioni e di emozioni provate da ogni singolo personaggio.
Abbiamo visto e sentito il dolore di Oscar la quale non riesce a darsi pace. E’ consapevole che se Andrè è rimasto ferito sia colpa sua: sua perché non ha voluto aderire alla sua accorata richiesta di fuggire come avevano concordato; sua perché lei si sente viva quando brandisce un’arma con la quale può inseguire il proprio senso di giustizia; sua perché ha voluto dimostrare non solo a se stessa ma anche agli altri di essere un ottimo condottiero che non lascia le battaglie iniziate. Ma ora deve convivere con un peso enorme, poiché si rende conto sempre più, mentre lacrime amare scorrono sul suo volto, che se il suo André dovesse non più svegliarsi, lei potrebbe morire di crepacuore.
Si è dimostrata una autentica furia mentre andava a cercare il dottor Lassonne, per essere certa che André avrebbe con lui potuto avere le cure migliori e, quindi, maggiori chances di sopravvivere al tragico evento. Non si è neanche posta il problema del dolore che avrebbe potuto cagionare alla figlia del medico, la quale verso di lei era sempre stata molto disponibile, rapendo di fatto suo padre. L’unico obiettivo da perseguire era salvare la vita del suo uomo e pertanto non ha guardato in faccia a nessuno pur di raggiungerlo.
Ora in casa di Rosalie e Bernard lo ha vegliato, continuando a colpevolizzarsi e divenendo anche preda di una marea di ricordi che le sono affiorati alla mente.
Intanto il mondo fuori dalla casa di Rosalie si sta muovendo incessantemente, tanto che alcuni suoi uomini, Alain con Bernard e i capopopolo radunatisi stanno decidendo il da farsi, poiché il popolo l’indomani avrebbe attaccato la fortezza della Bastiglia. Oscar ascolta, ma non è in grado di partecipare pienamente, la mente troppo occupata dal pensiero della sopravvivenza di André; riesce, nonostante tutto, a dare delle direttive precise e puntuali su come gestire al meglio la situazione che verrà a crearsi, e che vengono prese in attenta considerazione dagli astanti, sperando che i suoi consigli evitino quella che potrebbe trasformarsi in una vera e propria carneficina fra la popolazione, non avvezza alle armi, ma solo fomentata dal suo odio verso quel potere che per tanti anni ha inflitto altrettanti soprusi e che ora sta presentando il conto.
E così, ancora una volta, Oscar si getta nella mischia e, con la tua narrazione, riusciamo a vivere la battaglia che si sta compiendo: sentiamo il rombo dei cannoni, l’odore della polvere da sparo che si innalza verso il cielo, quasi oscurandolo, come una nube, avvertiamo le grida sia degli uomini che dei soldati. Anche noi ci tuffiamo letteralmente nella battaglia, comprendendo Oscar che, in questo modo, cerca di scacciare il suo terrore se mai dovesse rimanere sola. Alain l’ha vista accorrere e scientemente decide di tenerla d’occhio, come gli aveva chiesto André durante quel loro brevissimo ma intenso scontro.
E infatti è grazie a lui se Oscar si salva dalle fucilate provenienti dall’alto della fortezza e dirette verso l’unico ufficiale presente in quella bolgia. Lei, che aveva suggerito di cambiare le loro uniformi con abiti civili per mischiarsi fra la gente, non lo ha fatto e quindi è diventata un bersaglio quanto mai appetibile.
Il gesto fulmineo di Alain la salva gettandola a terra, ma Oscar gli si rivolta contro come una fiera: lei vuole combattere la sua battaglia, e sembra non voler ascoltare le parole di Alain che la sprona a salvaguardarsi. Tutto si svolge velocemente tra la rabbia, la concitazione, il risentimento e il pensiero continuo che le ha invaso cuore e mente.
Quello che accade dopo, ad opera di quello stesso Alain che l’ha salvata, è ciò che non mi sarei aspettata, soprattutto in un momento come quello successivo alla battaglia appena combattuta. Ha approfittato di un momento di estrema debolezza di Oscar per prendersi qualcosa che sapeva non gli competeva, ma del quale voleva poter preservare almeno il ricordo: semplicemente un bacio per imprimersi lei ancora più nel corpo, poiché ormai nel cuore e nella mente aveva già preso stabile dimora. Non ha pensato alla reazione che avrebbe potuto avere Oscar, la quale ha tentato di resistere a quel bacio rubato con tutta se stessa, addolorandosi perché quel gesto proveniva da una persona che considerava un vero amico, qualcuno su cui aveva sempre pensato di poter fare affidamento, e, pertanto, la delusione, unita al dolore per la perdita di un amico, è davvero grande.
Gesto inconsulto e inappropriato, poi, visto da tutti gli uomini lì presenti, i quali, per cercare di stemperare la tensione, lanciano battute alle quali Alain, con il suo fare, tenta di rispondere, avendo però compreso nel profondo l’errore compiuto e che difficilmente riuscirà a sanare.
Ho apprezzato che Oscar abbia parlato schiettamente ai suoi soldati, subito dopo la presa della Bastiglia, e li abbia spronati a non perdere la loro integrità con azioni che non sarebbero state all’altezza delle brave persone che erano: avrebbero potuto portare a compimento il loro ideale di libertà e giustizia con il loro comportamento onesto, e appunto integro, in quanto di battaglie per raggiungere quel fine ce ne sarebbero state ancora molte: la Bastiglia non era che la prima tessera di un disegno ben più ampio.
Interessante e coinvolgente anche l’intermezzo creato con Lasalle, durante il quale Oscar, dopo quanto accaduto con Alain, cerca la solitudine per riprendere contezza di se stessa, e viene seguita e raggiunta da Lassalle che, nel porgerle la giubba della sua uniforme, ascolta il suo sfogo, uscito quasi senza neanche pensarci, e tenta, alla sua maniera, di darle un po’ di conforto, esortandola a non abbattersi, poiché ora ha una ragione in più dovendo vivere sia per André, che certamente la sta aspettando, sia per il bimbo che porta in grembo. Lassalle è tenero e ingenuo nei suoi atteggiamenti e, pur in un clima sconvolto e sconvolgente, riesce persino a far sorridere Oscar con una sua battuta fuori dalle righe, su quanto appena occorso fra lei e Alain e rapportandolo al colonnello d’Agoult.
L’atto incomprensibile di Alain ha causato una ferita in entrambi, poiché ha segnato un confine che non si doveva oltrepassare, per una molteplicità di ragioni: per rispetto, per amicizia, per dovere, per fiducia.
Ora posso solo attendere la conclusione di questa storia, confidando nella passione e nell’amore che nutri verso questi personaggi e che hai riversato magistralmente in queste righe.
Un caro saluto, e a presto, insieme ad ancora tanti complimenti!

Recensore Veterano
15/11/22, ore 22:17

Non so quale fosse la tua intenzione nel descrivere la scena di Alain e Oscar: in questo fandom ho letto di storie in cui addirittura ci si compiace che accadano cose tra lui e Oscar, non credo affatto sia il tuo caso. Mi sembra di cogliere, tra le righe, il gesto di un uomo disperato e innamorato che osa il tutto per tutto pur sapendo che questo distruggera’ l’amicizia e la stima che Oscar nutre per lui. Sinceramente però io l’ho percepita come una vera e propria violenza, nulla di romantico; così la percepisce anche Oscar, che vive con disgusto le sensazioni anche olfattive che quel bacio le lascia. Onestamente non mi è piaciuta affatto questa parte, nell’approfittarsi di una donna provata psicologicamente, con un amico in fin di vita non ci vedo alcuna giustificazione e tanto meno amore. L’unico briciolo di umanità lo ritrova lassalle alla fine; anche qui però, possibile che Oscar riesca addirittura a sdrammatizzare su quanto accaduto poco prima?
Per il resto la storia è appassionante e ben scritta, lascio quindi una opinione complessivamente positiva.

Recensore Master
15/11/22, ore 22:10

Carissima,
la voglio proprio scrivere io la recensione numero 100 alla tua storia!
E faccio cifra tonda, annotando poche e sparse osservazioni su questo capitolo che è un crescendo di emozioni.
Per prima cosa, André è ferito, gravemente, ma non morto: ed è un grandioso "what if", di cui la bambina che si guastò il Natale dei cinque anni con la conclusione dolorosa del suo cartone animato preferito ti ringrazierà sempre (nondimeno io ho avuto l'alzata d'ingegno in un racconto di far sopravvivere al 1794 André e non Oscar... errori di gioventù!).
Poi, il bacio rubato da Alain: trovo geniale la frase che fai pronunciare ai soldati che hanno assistito alla scena: "E' stato come se ti avessi visto baciare mia madre!". Perché, per loro, Oscar, da nobile bizzarra, donna affascinante inguainata in una uniforme, nobile di cui diffidare, è diventata una figura di riferimento, una donna verso la quale nutrire affetto, rispetto, verso cui mantenere obbedienza, un superiore che si interessa al loro benessere e provvede a loro. Quel bacio, pertanto, è una violazione di qualcosa di sacro, per così dire.
Infine, l'adorabile Lassalle, il quale, confuso, timido, buono, ma un po' goffo, dopo aver sorpreso, in un capitolo precedente, Oscar e André in un atteggiamento intimo fuori da un'osteria, adesso ha la bellissima idea di cercare di giustificare Alain dicendo a Oscar che è davvero strano questo suo atto, dato che con il colonnello d'Agoult non si era mai comportato così. E ci crediamo anche noi, insieme con Oscar! Alla quale, almeno, sfugge una risata. E poi, Lassalle le riporta anche la sua amata, preziosa divisa. Insomma, un capitolo da dieci e lode! Ora, sappilo, sei condannata: ad aggiornare presto!
A prestissimo,
d
(Recensione modificata il 15/11/2022 - 10:11 pm)

Recensore Veterano
15/11/22, ore 19:52

Io ti devo fare una domanda : ma questa fanfiction l l'avevi pubblicata prima da qualche parte? Perché la riconosco l ho già letta fino a un certo punto poi è sparita improvvisamente . Se è così la conosco e già mi affascinava allora e adesso ne sono innamorata perdutamente, . Alain un vero stronzo non un amico anche se...... ti aspetto alla prossima settimana a presto e sempre grazie🥰

Recensore Master
15/11/22, ore 16:41

No, Alain non è giustificabile! Comprensibile sì, ma giustificabile no. Oscar ha perduto in quel bacio sia l'amicizia che il sostegno su cui poteva contare.. e in un momento davvero delicato per lei e per André.

Recensore Master
12/11/22, ore 10:20

Mia carissima Lella,
questo tuo aggiornamento costituisce davvero un capitolo al cardiopalma, che culmina nella morte più atroce, più repentinamente drammatica (aggettivo da intendersi in relazione alla resa narrativa) che mai abbia letto in una ff. Certo, il tuo Girodelle, nella declinazione del personaggio in questo tuo racconto, è veramente odioso, e trovo geniale, in tal senso, avere pensato di attribuire lo sparo che colpisce André (ma non lo uccide: vero? vero?? VERO???) a quello che in "Non sarà un'avventura" non è semplicemente un giovane aristocratico elegante e azzimato, avvenente e per molti versi un poco frigido, ma una autentica carogna in vesti di seta!
Quanto all'ira di André che rileva, con rabbia impotente, come davvero il fuoco della battaglia arda inestinguibilmente in Oscar, al punto da farle rimandare la fuga tanto vagheggiata verso Arras, trovo che anche questo elemento caratterizzi Grandier in modo molto più umano e meno angelico, senza nulla togliere alla grandezza del personaggio.
Un saluto caro, e a prestissimo,
d