Recensioni per
Non sarà un'avventura
di Lella73

Questa storia ha ottenuto 126 recensioni.
Positive : 124
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
26/10/22, ore 11:55

Un altro dei tuoi lunghi e appassionanti capitoli, che aspetto con sempre attenta curiosità, cara Lella, per tutto ciò che sono in grado di raccontare e di rimandare sotto forma di pensieri, riflessioni, emozioni e sensazioni al lettore ultimo.
Questo passaggio è stato il preludio per le parole finali, e, forse, la decisione da parte dei Nostri di abbandonare il paese che li ha visti nascere, ma che purtroppo, con le attuali condizioni, non offre loro la libertà di vivere il sentimento che li lega, precludendo buona parte della loro vita. Forse, guardare oltre oceano, potrebbe essere la soluzione per trovare finalmente un loro posto nel mondo, dove non vengano additati per le loro differenti estrazioni sociali o peggio vengano sottoposti a sommari giudizi da persone che non conoscono il loro trascorso, sempre affrontato rigorosamente insieme come la loro storia insegna.
Ma prima di giungere a questo momento intimo e particolare, tu, con grande maestria, ci fai rivivere alcune scene, viste però da diversi punti di vista, con annesse le considerazioni fatte al momento dal personaggio preso in considerazione.
Subito dopo gli eventi ai quali abbiamo assistito nel precedente capitolo, la vita riprende subito i suoi ritmi, anche se sono trascorse solo poche ore da qualcosa che difficilmente potrà essere dimenticato o messo semplicemente da parte. Oscar è attenta al sentire dei suoi uomini e proprio per questo propone una corroborante sosta, affinché gli animi possano ritornare per qualche attimo più leggeri. Una sosta in una locanda dove lei osserva il comportamento di quegli uomini che, dal principio, l’avevano duramente osteggiata, ma che ora sarebbero pronti a dare la vita per lei, e lei stessa è ben conscia di questo fatto. Osserva attenta l’atteggiamento anche di Alain e di André. Li vede parlottare, ridere insieme agli altri compagni, mentre lei si è allontanata, forse per avere una sua privacy e per osservare senza dare l’impressione di farlo, e nel frattempo riflettere.
Osserva André che ride alle battute dei compagni, sempre elegante e gentile. Vede anche Alain che, avvicinatosi a lui, si accinge a parlargli. Chissà se davvero non ottempererà alla sua richiesta di lasciare tranquillo André, al quale ha già dato lei stessa troppe preoccupazioni. E mentre li osserva inizia una stranissima, per Oscar, scena di seduzione, alla quale André non può rimanere insensibile. Infatti, quasi non crede ai suoi occhi per le movenze che la sua Oscar assume: quel gesto di prendere i capelli e portarli dietro l’orecchio, è quel qualcosa di intimo che lui fa a lei quando sono soli e ora lei sembra che voglia chiamarlo a sé senza se e senza ma. E’ una calamita che annulla tutto quanto sta intorno a lui in quel preciso momento. Il chiacchiericcio che percepisce diventa solo un sottofondo che non gli fa comprendere il senso delle parole. Il suo desiderio si sta acuendo, fino a comprendere che Oscar lo stia provocando a bella posta, che stia giocando con lui, con un atteggiamento mai tenuto prima, e soprattutto in pubblico, lei così riservata tanto da sembrare distaccata. Ma eccoli, finalmente, fuori della locanda dove Oscar si è appartata sapendo che prestissimo André l’avrebbe raggiunta, per continuare, in privata sede, quello che è stato iniziato e che entrambi vogliono che si concluda in privato.
Il desiderio è forte e palese in entrambi, ma sul più bello vengono interrotti da Lassalle che si scusa per averli importunati, ma riportandoli alla realtà. Realtà che si palesa nel voler tornare in caserma. Lassalle si offre di accompagnare Oscar ,la quale sembra avere una strana fretta, tanto da non attendere che sia proprio André a prendere il cavallo e accompagnarla. Strano comportamento quello di Oscar che capisce di fare un torto ad André agendo sempre e comunque di testa sua. André non può che subire questo suo comportamento, ma intanto inevitabili i pensieri scorrono nella sua mente.
Anche Alain gli ha fatto notare che non sia un bene lasciare andare Oscar in giro da sola, anche se sa che saprebbe difendersi sempre e comunque. Ma per quella donna, che sa essere inarrivabile per lui, sente un senso di protezione sempre più forte, anche a fronte del fatto della preoccupazione che ha dimostrato per il futuro suo e di tutta la sua famiglia. Una donna che mette in evidenza il suo animo nobile con naturalezza, e questo affascina Alain il quale, però, sa che deve rimanere al suo posto, per rispetto nei confronti di quei due giovani che vede così affiatati come mai pensa di aver visto altre persone. L’uno sembra il prolungamento dell’altra: persino il loro esprimersi è all’unisono, come se i pensieri fossero gli stessi e semplicemente venissero conclusi ora dall’uno ora dall’altra, dimostrazione della grande complicità esistente tra di loro e che non può che avere una storia lontana e comune, data dal loro essere cresciuti insieme.
E poi finalmente l’arrivo in caserma. Viene vissuto da entrambi e tu ci mostri le emozioni di tutti e due nei momenti che precedono il loro incontro nelle stanze predisposte per il comandante della caserma.
Oscar appena giunta sente la necessità di rinfrescarsi e di abbandonarsi ai propri pensieri. Come non rammentare gli ultimi eventi che hanno riguardato Girodelle e il suo tentativo di violenza per affermare la sua supremazia su di lei che, secondo i pensieri del suo ex sottoposto, era solo una donna. Poi le sono tornati in mente la piccola Polignac, suo padre, il gelo di sua madre poco prima che lasciasse il palazzo, le sue sorelle. Ma anche Alain e la fuga subito dopo la liberazione, la sua regina, che era ormai su un fronte opposto al suo, e al suo amore gentile verso il conte di Fersen, e infine il forte sentimento che André le aveva sempre dimostrato e che si era tradotto in un amore fatto di complicità e passione, di rispetto e di sensibilità. Ed è immersa in questi pensieri, mentre lei si ritrova vestita solo della sua pelle sotto la divisa, che André la trova entrando nei suoi alloggi, non prima di essersi reso presentabile per lei, lei che è il suo tutto, lei che lo completa ora che possono condividere l’amore che li lega sempre più fortemente.
Molto bello il loro momento, durante il quale entrambi sono in grado di abbandonarsi all’altro completamente, anzi, anelando quei gesti e quelle parole che solo l’altro conosce. E in questo concerto di emozioni, ecco quelle parole finali, con la riflessione inerente al loro futuro prossimo, in virtù soprattutto della creatura che tra poco tempo vedrà la luce e alla quale ambedue vogliono cercare di assicurare un futuro sereno, cosa che in questo momento nella loro amata Francia sembra essere un sogno pressoché impossibile, con tutte quelle armate che si stanno via via radunando a Parigi in difesa di quella monarchia così tanto distante dal popolo.
Narrazione sempre empatica e coinvolgente, che diventa a tratti addirittura visiva grazie alla tua abilità di trasformare le parole in immagini.
Sono talmente tanti i particolari che hai inserito in questo frangente, come d’altronde in tutti quelli che lo hanno preceduto, che davvero diventa difficile scegliere quelli più eclatanti poiché tutti colpiscono e catturano l’attenzione.
Complimenti più che rinnovati per averci regalato questo nuovo sguardo sulla vita dei Nostri.
Un affettuoso saluto e al prossimo aggiornamento.

Recensore Master
25/10/22, ore 16:15

Oscar sta scoprendo aspetti di sé che non sapeva di avere, pur rimanendo sempre il comandante che amiamo tutti. Buona l'idea di andare in America!

Recensore Veterano
25/10/22, ore 15:04

Ed eccoti qua di nuovo! Questo capitolo è come se fosse di trazione, mi colpisce molto Oscar che seduce André e gli fa capire anche davanti ad alain che lo desidera ; e quel non farmi aspettare troppo , come per dirgli muoviti e seguimi ho voglia di te e subito . Bello bello , mi aspetto qualche colpo di scena al prossimo capitolo , a presto

Recensore Veterano
20/10/22, ore 22:05

Carissima Lella,
anche se recensisco sempre in ritardo aspetto sempre con impazienza il tuo ultimo aggiornamento, perché questa storia mi è entrata ormai nel cuore e nella testa.
In questo ultimo capitolo Girodelle ha rivelato tutto il suo squallore, tra proposte e gesti ignobili e incommentabili: si è meritato la reazione di Oscar, così come quella di Alain, prontamente intervenuto per difenderla. Anche Alain è innamorato di Oscar, ma non si permetterebbe mai di imporle la sua volontà o il suo amore o di tradire il suo migliore amico. La differenza sta tutta qui.
Adoro questi tuoi capitoli così introspettivi, dove con una lente posizionata ad hoc ci permetti di approfondire i punti di vista e i sentimenti dei nostri personaggi preferiti (Oscar, Andrè ed Alain). 
Eccezionale ed entusiasmante, come sempre!
Non vedo lora di proseguire la lettura del nono capitolo!
Intanto ti mando un grosso abbraccio,
G.
(Recensione modificata il 20/10/2022 - 10:05 pm)

Recensore Veterano
19/10/22, ore 20:03

Accidenti, Girodelle ha oltrepassato davvero ogni limite!
E, al netto di ogni altra considerazione, il suo comportamento rivela una totale incapacità di comprendere chi sia Oscar.
Come poteva, davvero, pensare che a lei potessero importare i pettegolezzi su " un'unione tanto sconveniente pubblicamente ostentata"?
Come poteva pensare che ad Oscar potesse importare di "redimersi" agli occhi della nobiltà?
Come poteva, anche lontanamente, immaginare di poterla piegare ai suoi ordini o - che pochezza d'animo, sul serio! - "alle sue voglie"?
Due universi che non potranno mai incontrarsi.
Ma ha ragione, comunque, Alain quando dice che bisognerà fare attenzione perché le reazioni di Girodelle, adesso, saranno difficili da prevedere.
Complimenti,
A presto.
Octave

Recensore Master
19/10/22, ore 16:21

Mia carissima Lella, attendevo con curiosità lo svolgimento dei fatti futuri a quelli della liberazione dei soldati della guardia e, a giudicare da questa prima parte di capitolo, si sono già visti molti effetti speciali che hanno addolcito la mia obbligata permanenza in isolamento casalingo!
Ogni fase del passaggio che ci hai regalato, così come pure le sensazioni che, via via, hanno preso vita in ogni personaggio, sono come al solito espresse con attenzione e profondità, non dimenticando anche di dare uno sguardo d’insieme a cosa ci sia al di fuori della vicenda umana di tutti loro.
Sembrano essere tornati vincitori da una battaglia, ognuno dei dodici soldati della guardia metropolitana parigina, riprendendo piano piano i loro ruoli all’interno del corpo militare. Ma la situazione si sta facendo, di giorno in giorno, sempre più incandescente ed è praticamente impossibile non accorgersi della furia che sta montando fra la popolazione esasperata.
E dentro a questo quadro già abbastanza concitato sei riuscita a scavare nei loro animi, mostrando come ognuno di loro stesse reagendo ai fatti appena capitati.
Oscar si sta preoccupando del futuro, ma non solo suo, bensì anche di quello dei suoi uomini, in particolare di Alain e delle donne della sua famiglia. Si è decisa a scrivere al signor Sugane, di concerto con André, per informarsi se fosse possibile trovare un posto sicuro, nei pressi della villa di famiglia, per decidere con più calma come muoversi e se, nel caso, dover lasciare per sempre la Francia e tutto quanto stava accadendo. Con la visita alla sua regina, con la quale aveva sempre avuto un rapporto deferente ma di sincera amicizia, aveva posto la parola fine a quel rapporto per le opposte posizioni sulle quali le due donne erano venute a trovarsi. Non rinnegava nulla della sua vita al servizio della corona, ma ormai i tempi erano maturi per qualcosa d’altro e, soprattutto, per qualcosa solo per lei, André e il frutto del loro amore.
E proprio pensando a mettere in salvo le loro vite, anche Alain ha avuto un posto di riguardo nei suoi pensieri, soprattutto da quando ha compreso cosa alberghi nel cuore e nella mente di quel suo soldato, chiedendosi persino se sia stata lei, con qualche atteggiamento, a provocare la reazione che si era palesata subito dopo la liberazione. Con questi intenti lo ha fatto chiamare per metterlo al corrente della sua idea.
Alain però ha l’animo esacerbato da questo suo sentimento che, comprende benissimo, non ha possibilità di sfogo, vuoi per l’amicizia pressoché fraterna verso André, vuoi perché Oscar è il suo comandante e perché conosce quanto sia legata ad André, il quale per lei ha messo tutto in gioco, persino la sua vita, arruolandosi nei soldati della guardia nonostante la sua vista problematica. Colui che ha capito cosa si agiti nella mente di Alain è Lassalle, al quale proprio Alain all’Abbazia aveva quasi confessato il sentimento che lo legava a una imprecisata donna, resasi poi apertamente palese con le azioni che tutti hanno potuto vedere.
Alain è preoccupato per quella chiamata, che ha il vago sentore di un allontanamento, perché così pensa di non poterla più vedere, di non poterle più stare accanto, di non poterla più proteggere. Esattamente quanto ha sempre pensato e fatto André nei confronti di Oscar. Ma lei lo sorprende ancora una volta, non facendo cenno a quanto accaduto fra loro e prospettandogli invece una possibilità di salvezza per la sua famiglia, in quanto i tempi si stanno facendo sempre più complicati.
Andrè, intanto, sta attendendo alle sue mansioni e, mentre Alain si è recato da Oscar, non può non pensare a cosa riserverà il futuro a lui e ad Oscar, soprattutto il suo pensiero è rivolto alle rinunce che la donna ha dovuto fare per lui che non avrebbe nulla da offrirle, in particolare se avessero dovuto allontanarsi dalla Francia, impensierito e preoccupato anche per la condizione del suo occhio che potrebbe renderlo cieco e quindi diventare un peso per la donna che ama. Una delle sue paure più recondite è quella che Oscar possa pentirsi delle scelte fatte in funzione anche sua e, a lungo andare, possano inficiare il loro rapporto. In più ora sa che presto diventerà padre e non vuole assolutamente che suo figlio possa essere definito un bastardo. Non avrebbe certamente avuto qualcosa di tangibile da consegnare in eredità a quel figlio, ma per il momento aveva il suo nome da dargli orgogliosamente.
Ed ecco poi il pezzo forte di questo iniziale passaggio che lascia letteralmente basiti e mostra il nostro Girodelle sotto una luce che ne incrina il sempre immacolato comportamento.
Decisamente ci sei andata giù pesante, non gli hai fatto sconti e ci hai mostrato un uomo che si avvale della sua presunta superiorità maschile per mettere a tacere la donna che, secondo lui, dovrebbe sottostare ai voleri dell’uomo, marito e quindi padrone.
L’approccio usato con Oscar non ha fatto altro che mettere ulteriore polvere da sparo pronta ad esplodere su un fuoco già abbondantemente acceso. Già il suo tono mellifluo, la sua postura, il volersi far vedere al meglio, sono tutti motivi di irritazione per Oscar, che ancora non comprende il perché della sua visita. Ma non appena si mette a snocciolarle tutte le situazioni negative in cui sta incorrendo, e quindi ponendosi di fatto come l’unico cavalier servente in grado di tirarla fuori dalle secche in cui si sta impantanando, abbiamo la reazione di Oscar, che non vuole ascoltare oltre, soprattutto quando le parole si rivolgono al suo attendente con disprezzo. Gli ribadisce per l’ennesima volta di non volerlo sposare, ma quello che accade dopo questa presa di posizione certamente non me l’aspettavo. Girodelle, con i pantaloni calati, a tentare di avere la meglio su Oscar, che gli si rivolta contro con tutta la forza che ha, brandendo quella pistola fumante che di fatto le ha messo lui stesso in mano con il suo atteggiamento maschilista. Si crea del trambusto e Alain che, dopo essere stato congedato da Oscar, non si è voluto allontanare troppo dal suo ufficio vedendo appropinquarsi la persona di Girodelle, come una furia entra e reagisce per ciò che vede e che pensa sia accaduto. Se non fosse stato per l’ordine perentorio di Oscar di fermarsi, Girodelle si sarebbe trovato con qualche osso rotto e qualche connotato cambiato. Alain le fa presente di dover mettere al corrente André dell’accaduto, ma lei quasi glielo chiede come un favore personale quello di non farne parola con André affinché non si preoccupi ulteriormente. Però Alain ha pienamente ragione: un uomo rifiutato e svilito, come successo a Girodelle, non si sa come potrebbe reagire e cosa potrebbe architettare per vendicarsi di quello che lui sente come un torto fatto alla sua persona e per di più da una donna, anche se penso sia almeno consapevole che Oscar sia una donna fuori del comune. Ma la cattiveria umana, alle volte, può raggiungere vette che nemmeno si riesce a concepire.
Ora, dopo tutto quanto è accaduto, sono sempre più curiosa di sapere il corso degli eventi futuri che, sono certa, saranno ancora pieni di colpi di scena, come d’altronde tutta la storia per come l’hai progettata, con profondità e accortezza, al fine di esaltare al meglio il carattere di ogni singolo personaggio.
Ahimè di nuovo un panegirico! Sempre bravissima. Un caro saluto.

Recensore Master
19/10/22, ore 08:18

Terribile la scena - clou di questo capitolo, cara Lella, veramente terribile.
A parte la disgustosa proposta di Girodelle (che fa quasi più schifo del suo gesto), il tuo racconto fa emergere il rapporto di fiducia reciproca fra Oscar e Alain, il senso di protezione reciproca che questi due amici - benché Alain vorrebbe essere qualcosa di più, lo sappiamo bene - provano l'uno per l'altra. Certo, la domanda di lei ("Da quando sono Madamigella Oscar per te?") colpisce il soldato come una staffilata, e di certo la conoscenza del mondo e degli uomini di Alain non va sottovalutata, perché l'ammonimento finale al suo comandante è molto molto vero. Temo quindi che vedremo ancora ricomparire Girodelle ... un abbraccio e grazie per questo aggiornamento mozzafiato!
d

Recensore Veterano
18/10/22, ore 21:16

Che capitolo! Fiato sospeso tutto il tempo; ti dirò che ho letto attentamente tutto e come al solito non mi hai delusa, ma alain ha ragione , André lo deve sapere cosa ha fatto quel .... di girodelle , un uomo respinto in questo modo può essere pericoloso . Lei lo vuole proteggere a sua volta ma se a questo parte la brocca? Non deludermi alla fine ti prego , a presto🥰

Recensore Master
18/10/22, ore 20:24

Brava Oscar, così si fa! Girodelle si è comportato davvero da gran pezzo di m.., come ha giustamente detto Alain. Il suo comportamento è inqualificabile!! Quanto ad Alain, fa tenerezza con il suo amore non corrisposto per Oscar, che adesso ha messo una distanza tra loro.

Recensore Junior
18/10/22, ore 18:08

Sono sempre felice quando pubblichi un nuovo capitolo e mi ero preoccupata nel leggere che questo fosse l'ultimo, fortunatamente è diviso in più parti e la tua storia mi terrà compagnia ancora un altro po'.
Che dire dei tuoi personaggi, sempre così ben tratteggiati e sviscerati nel loro intimo: passiamo da un Alain innamorato ma tormentato ad un tracotante e volgare Girodelle che verrà finalmente messo al suo posto( almeno si spera che abbia capito la lezione)
Aspetto con trepidazione le prossime parti

Recensore Veterano
18/10/22, ore 10:11

Anche questa volta arrivo in ritardo nella lettura, Lella, ma non potevo mancare! In questo capitolo diverse cose attirano l'attenzione, seppure nel complesso tu abbia rispettato gli avvenimenti originali.
Innanzitutto Alain: nello scorso capitolo (parte di capitolo) lui e gli altri, in una cella troppo affollata, come "mercanzia umana scomoda e da allontanare", attendono l'esecuzione, senza aver avuto un processo. Ed ecco che si fanno avanti i rimpianti, ciò che non si è avuto il coraggio (o la possibilità) di fare: dire a due donne, irraggiungibili entrambe, di averle amate. Poco importa se una è sposata e l'altra innamorata di un altro uomo, amico per giunta... Gérard proverà a portata via con lui Claudine e Alain ruberà un bacio che non gli spetta..ad Oscar. C'è tanta disperazione in questo dialogo, mascherata da leggerezza, ma l'amarezza e la rassegnazione di essere convinti di avere il destino segnato, è davvero dura da combattere in certi frangenti.
Gérard dice: "Se per miracolo non muoio, giuro che..." . La speranza è l'ultima a morire e in questo dialogo, Lella, a mio avviso, l'hai reso stupendamente. Ed infatti, loro non lo sanno, ma Oscar lavora affinché quel miracolo accada: non ha abbandonato i suoi uomini, ma anzi è scesa a "compromessi" con sé stessa, contattando Bernard, arrivando alla Regina tramite Girodelle prima e Fersen poi. E così, i soldati (come accade nell'anime) assistono inconsapevoli al piano del loro comandante, ascoltando parole in piazza che André stesso ha usato per convincere Bernard. Lella, questo passaggio, sottile, mi è piaciuto molto: il discorso del "sobillatore di folle", come lo definisce Oscar come avanzamento di carriera da ladro, in realtà cita tutto ciò che André stesso gli ha detto. Tanto che "André non potè fare a meno di sorridere ...sarebbe potuto essere anche lui un ottimo sobillatore di folle." Ma ecco, non credo che Oscar lo definirebbe in questo modo, se sapesse che quelle parole sono le sue: qui Lella, rendi chiaro quanto può cambiare il giudizio su medesime parole se cambia ciò che si prova per una persona. Sei bravissima a dare questi input riflessivi, con cui condisci meravigliosamente tutto lo scritto. Poi, ecco il Re: buono, forse troppo per governare, tanto da essere in soggezione di fronte a Bouillè (e non solo), indeciso e insicuro. Si fida del giudizio di Oscar, anche "semplicemente per la fiducia che sempre aveva riposto in lei", cosa che , ancora una volta, sottolinea la lealtà, generosità, giustizia di Oscar: " era sensata la richiesta di scarcerazione inoltrata da madamigella Oscar… lei non si sarebbe mai permessa di alzare la voce con lui" , perché la gentilezza, l'educazione hanno un perché, sempre. Eppure, è in preda al dubbio. Anche qui, Lella, sottile ciò che fai intuire: la Regina, ricevuta la lettera di Oscar, interviene, spingendo la decisione del Re. Ma, di fatto, lui accondiscende proprio ad una richiesta di Oscar stessa fatta alla Regina: insomma, alla fine, in un modo o nell'altro, il Re ha ascoltato proprio Oscar. Ma prima ancora, l'ha fatto la Regina, una madre persa nel dolore, una Regina che si sente ormai senza potere, una donna triste perché sentiva che "da tanto tempo nessuno aveva avuto più bisogno di lei". È bastata una lettera di colei che le è sempre stata amica a ridarle fiducia e forza. Anche questo punto, Lella, molto vero e molto bello, davvero.
Così, il miracolo avviene: i soldati sono liberi e Oscar ha avuto ragione nel giocare d'anticipo...e anche d'astuzia. Come avviene di fronte ad un qualcosa che non ci si aspetta, che si credeva impossibile, ci si sente imbattibili, ubriachi di incredula gioia. Improvvisamente quella giornata, "trascorsa pesante e lenta" in cui erano " carne senza valore", si conclude vedendo nascere degli eroi. Eroi che sanno chi ringraziare, non la Regina, autore materiale, ma Oscar perché " se davvero aveva concesso una simile grazia, era solo perché qualcuno aveva avuto il coraggio di chiedergliela". E quale è la prima cosa che un uomo graziato fa? Ciò che ha promesso nel rimpianto: Oscar è di fatto portata via da Alain, alimentando il suo disagio (e qui mi ricorda la fisicità di Alain che lei studia capitoli precedenti...), proprio come un ebbro, seppure pieno di consapevolezza: sa che non le spetta, lo sa bene...ma si può scegliere di chi innamorarsi? Come nel manga, André, furioso, non lo colpisce: lui, più di tutti, sa che la risposta a quella domanda è no. Bellissima la reazione di questo André, così genuina.
Ecco Lella, un capitolo che sì, nel complesso rispetta l'originale, ma quanti spunti di riflessione e di approfondimento dei personaggi hai dato! Trovo questa tua storia sempre più avvincente ed emozionante, molto attenta a rendere reali, in più modi, questi amati personaggi. Mi scuso per la lunghezza del commento, ma mi lascio prendere da questo tuo scritto, che trovo molto affine al mio mio modo di vedere questi personaggi. Ti ringrazio anche delle tue gentili parole alle mie considerazioni passate: ne sono contenta e lusingata. Aspetto con impazienza il prosieguo, sicuramente sempre bellissimo!
A presto!

Recensore Veterano
14/10/22, ore 22:39

Carissima Lella,
lo so che mi ripeto tutte le volte: ma questa storia mi piace e mi coinvolge sempre di più, di capitolo in capitolo, e non mi stancherò mai di dirtelo, perché è la verità. C'è tanta fedeltà all'anime, ma è al contempo molto originale e personale, molto tua.
Oscar e André sono e saranno sempre la mia coppia preferita e questo non si discute. Tuttavia è impossibile non empatizzare con questo tuo Alain che, scampato per miracolo al plotone d'esecuzione, vorrebbe rubare un bacio alla donna che ama, anche se non dovrebbe. Ma vogliamo parlare della reazione di André? Così geloso e sanguigno mi fa semplicemente impazzire.
E che dire dell'imbarazzo di Oscar, che non potrebbe sentirsi a suo agio con nessun altro uomo che sia il suo adorato André?! Il disagio si avvertiva in ogni sua sensazione e impressione. Perché solo con André lei può essere davvero se stessa. 
Fantastica, come sempre. Non ti smentisci mai! 
Complimentissimi e a presto!
Con affetto e ammirazione, 
G.
(Recensione modificata il 14/10/2022 - 10:55 pm)

Recensore Veterano
12/10/22, ore 21:28

Il tuo Alain, che in questo capitolo ha uno spazio importante, è diverso da quello dell'anime, ma è, in qualche modo, diverso anche da quello del manga, che pure ce lo presenta più impulsivo e meno controllato.
Nonostante il colpo di testa, tuttavia, Alain è qui fin da subito consapevole di avere oltrepassato un limite. Tanto è vero che così come si è lasciato andare all'euforia, ha anche la capacità di fare marcia indietro.
Non che la situazione gli lasci altra alternativa, a dire il vero, perché sia Oscar che André, ognuno a modo proprio, non gli lasciano il minimo spazio in tal senso.
Complimenti e a presto.
Octave

Recensore Master
11/10/22, ore 23:56

Ed eccoci qui, con Alain che mantiene in pieno il proposito rivelato durante i giorni della sua detenzione a Lassalle: "Se esco vivo di qui, vado a cogliere un bacio che non mi spetta".
Mi è piaciuto moltissimo come tu hai saputo tratteggiare la reazione di Oscar, attraverso particolari fisici e sensoriali (il torace massiccio di lui contro la sua schiena, l'odore di tabacco che Alain si porta dietro).
Hai tratteggiato perfettamente anche una plausibile reazione di André (oltre che quella di Lassalle, che è un po' nel cuore di tutte noi!), e anche quella di Oscar, non semplicemente sdegnata, ma mortificata e anche dispiaciuta per il suo soldato, innamoratosi della donna sbagliata.
Tocco di classe, l'intervento di Maria Antonietta: mi è piaciuta molto, così ferma e decisa, mentre nell'anime la sua decisione è diventata inflessibile durezza, a questa altezza cronologica.
Grazie per la tua storia, sempre piena di emozioni, e a presto,
d

Recensore Master
11/10/22, ore 18:14

Cara Lella, hai dato una degna conclusione a questi avvenimenti che ci hanno tenuti con il fiato sospeso fino all’ultimo.
In questo passaggio abbiamo visto come possa essere avvenuta la liberazione dei soldati da diversi punti di vista, e cosa abbia involontariamente innescato, perché probabilmente il gesto compiuto da Alain richiederà una spiegazione.
Ma, andando per gradi, ho potuto avvertire tutta l’inadeguatezza che Luigi XVI sente quando è al cospetto dei suoi generali. Lui è il re ma non ha la tempra di colui che grida più forte per farsi valere, come invece sembrano fare i suoi ufficiali, primo di tutti fra loro il generale Bouillè, il quale proprio non riesce ad accettare che la corona possa mostrarsi clemente con chi si è macchiato di insubordinazione e quindi tradimento. Non lo accetta perché, in fondo ha un animo oscuro, a differenza del re, che vorrebbe porre fine a tutta quella faccenda, riportando la serenità nel suo popolo che, magari, potrebbe cominciare ad osservarlo con occhi diversi.
La distanza fra la corte e il popolo ormai sembra incolmabile e un gesto di clemenza potrebbe calmare gli animi. Ma, mentre il re si dibatte in questi pensieri per lui non facilmente districabili, ecco sopraggiungere la regina, bella come una giornata di sole, con il suo incedere elegante, che lo toglie dalle ambasce e gli suggerisce semplicemente di agire come un sovrano dovrebbe fare, con giustizia. E, mentre esce dalla stanza dove è riunita una sorta di corte marziale, lei ha già agito di testa sua, firmando la liberazione dei soldati, perché Oscar, mediante la lettera fattale recapitare dal conte di Fersen, glielo aveva domandato, spiegando e adducendo i motivi della richiesta.
Intanto Oscar aveva preparato gli uomini in caserma, affinché tenessero le loro posizioni, e non si lasciassero prendere dalla particolarità della situazione con reazioni che avrebbero potuto essere deleterie per i loro propositi. Dovevano tutti aver chiaro in mente che l’unico obiettivo da perseguire era la liberazione dei loro dodici compagni. Mi è persino parso di sentire Bernard arringare la folla, con le parole che lo stesso André aveva usato per convincere lui e il suo entourage a dare un aiuto fattivo ai figli del popolo.
Ed ecco che, finalmente, i dodici soldati escono dal portone del carcere. Ormai tutti loro avevano pensato che la loro fine sarebbe sopraggiunta di lì a breve: nessuno si era più fatto vivo con loro, nessun conforto era stato approntato per coloro che credevano in Qualcuno di più in alto degli ufficiali che li tenevano imprigionati. Quando le porte della cella si erano aperte, loro si erano presentati sull’attenti, pronti ad andarsene con onore e dignità.
E poi la libertà è diventata qualcosa di tangibile, di vero, di possibile. E tutti sanno chi devono ringraziare: il loro comandante, che mai li aveva abbandonati per un solo attimo, facendo l’impossibile per ognuno di loro, segno di quanto teneva a ciascuno dei suoi uomini.
Oscar e André sono ad attenderli fuori, ma il pensiero di essere tornato libero ha messo in corpo ad Alain un tale concentrato di adrenalina che lo ha fatto comportare decisamente sopra le righe. Salire sul cavallo di Oscar e tenere stretta a sé il suo comandante, avvertendo quel corpo minuto contro il suo, respirando il suo profumo e lasciandosi accarezzare dai suoi capelli, gli hanno dato un senso di potenza senza eguali. Il comportamento però non è passato sotto traccia. André, appena ha potuto, lo ha rimesso al suo posto e Alain ha compreso di aver esagerato con l’euforia, soprattutto con colei che sa essere la donna del suo migliore amico. Gli sguardi, le parole e i gesti che si sono scambiati sono bastati ad entrambi.
Ora ognuno può tornare ad attendere ai propri compiti in caserma, ma Oscar ora sa anche del sentimento che alberga nel cuore di Alain nei suoi confronti, e che è destinato al nulla, dispiacendosi per lui essendosi innamorato della donna sbagliata.
Veramente ogni singolo frammento, relativo all’accusa di tradimento, è stato trattato con dovizia di particolari, con cura e attenzione, affinché anche il lettore potesse entrare pienamente nel mood della vicenda che stavi portando a nostra conoscenza, arricchendo il tutto con emozioni e sensazioni che si sono riverberate attraverso le tue parole giungendo al cuore del lettore, che grato ti ringrazia.
Ora un primo scoglio è stato superato e certamente penso che tu abbia in serbo, per loro e per noi, un seguito parimenti intrigante e coinvolgente.
Non resta che affidarci alla tua penna e complimentandomi ti aspetto prossimamente. Un caro saluto!