Recensioni per
Non sarà un'avventura
di Lella73

Questa storia ha ottenuto 126 recensioni.
Positive : 124
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
28/09/22, ore 15:54

Splendido questo capitolo, cara Lella, per tutta quella serie di tanti piccoli grandi particolari che vi hai inserito e che, pur seguendo il solco della storia canonica, soprattutto in questo momento topico, sviluppano tematiche nuove e diverse, che forse, parlando per me, avrei voluto vedere concretizzate e che invece sono rimaste come sospese in un limbo fatto di silenzi e sottintesi.
Il ritorno a casa dei Nostri è particolarmente silenzioso, ognuno perso nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni, che però riguardano l’altro. La paura per ciò che sarebbe potuto accadere è tangibile e il rientro a casa non può che acuire questa sensazione di quasi soffocamento.
Infatti al varco Oscar, stanca e stremata dalla giornata, dalle parole ascoltate e pronunciate, è attesa da suo padre. Quel padre che è pronto a lavare l’onta con il sangue per riportare l’onore sul casato. La scena è descritta benissimo: si sente la concitazione che monta sempre più, fino a quando André, preoccupato per la sua donna, irrompe nella stanza dove il generale sta per sguainare la spada contro sua figlia. Abbiamo risentito le parole dell’anime con tutto il pathos che la situazione riveste; abbiamo avvertito l’agitazione di tutti; abbiamo assistito all’aggressione da parte del generale che si è scagliato su André, ma abbiamo anche visto Oscar non rimanere fredda e sospesa come nell’anime, bensì reagire, difendendo colui che è l’uomo con il quale ha scelto di dividere la sua vita. Chiede la benedizione di suo padre perché lei vuole andarsene con André e con quello che è il frutto del loro amore. Una proclamazione davanti a tutti, servitù compresa, di quanto sia il trasporto che ha verso André. Ma nel frattempo, ecco il messo reale arrivare e portare l’assoluzione alla disobbedienza di Oscar, che sembra riappacificare tutto, per quello che concerne il generale, grato alla regina per la sua magnanimità, mentre è Oscar a sottolineare il fatto che non sia stata propriamente la regina a salvarla dalle ire di suo padre bensì Andrè, frapponendosi tra lei e la sconvolgente azione che voleva mettere in campo il padre. Ora se ne andranno, non sanno bene dove, ma comunque lontano da lì. Emblematico il comportamento scostante di Madame Jarjayes, ripiegata su se stessa e incapace di prendere posizione rispetto al marito, quando Oscar le tende la mano e lei la rifiuta. Un altro colpo al cuore addolorato di Oscar in quella giornata che sembra non finire mai.
Un momento di stasi, in tutto questo fervere di eventi, che si sono succeduti alla velocità della luce, nel ricovero che André ha pensato potesse essere il casino di caccia, posto all’interno dell’immensa tenuta facente parte del palazzo. Lì, da soli, possono pensare di ritrovarsi e, magari, persino di mettere le cose in chiaro e che, nella concitazione del momento sono rimaste in bilico, anche se Oscar, la quale dovrebbe decidersi a parlare, liberando il suo cuore e la sua mente da pensieri opprimenti, ne ha una ragione molto importante, ancora non si sente di farlo, e André, che ha compreso molto, accetta i suoi tempi, come sempre ha fatto, non ammettendo talvolta il suo comportamento, così capace di empatia e parimenti altrettanto capace di rinchiudersi in una torre d’avorio. Ma è anche conscio che Oscar si sia aperta con lui come mai ha fatto con altri, mostrandogli la parte fragile che possiede senza vergognarsene. Ma è proprio in questo loro momento, che li distacca da tutto quanto è accaduto, che i due riescono ad amarsi, concedendosi l’un l’altra, certi di riuscire a trarre forza da questa loro unione così osteggiata ma così pura e vera. Verrà il tempo in cui potranno confrontarsi, anche perché tante sono ancora le questioni aperte, e non solo quelle personali, quanto la sorte dei soldati della guardia imprigionati per essersi ribellati agli ordini. Il perdono della regina non è stato purtroppo esteso anche a loro e Oscar e André dovranno pensare a come agire.
Ora come ora, Oscar ha solo voglia di poter delegare, per qualche frazione di tempo, ad altri i suoi affanni, per poi riprendere contezza di se stessa.
Interessanti e quanto mai ben delineati i personaggi secondari di tua invenzione che aggiungono ulteriore spessore per comprendere meglio non solo i protagonisti quanto un’intera epoca e tutto quello che si portava dietro.
Due i valletti del generale, due persone nette e distinte, due personalità che mostrano plasticamente i lati dei loro caratteri. Thomas, ambiguo, viscido, sempre pronto a gioire delle difficoltà altrui, e Jean Luc, il primo valletto che, per cause di forza maggiore, diremmo oggi, è stato destituito dal suo incarico, ma è comunque rimasto al servizio della famiglia diventando una sorta di guardiacaccia.
Sei stata abile ad inserirli nella storia mostrandoci, al contempo, un’altra faccia del carattere di André, che in questo contesto è più reattivo e si batte per le proprie idee. Intenso anche lo scontro con Thomas nelle scuderie con quel ferro di cavallo in mano con il quale ha colpito il valletto per le infami parole che aveva pronunciato all’indirizzo di Oscar e che lui, e nessun altro, avrebbe potuto tollerare.
Un plauso particolare per l’immagine che hai reso di Luigi XVI: il re ascolta i suoi generali che gli chiedono praticamente la testa di Oscar e indirettamente quella dell’intera famiglia Jarjayes, mentre lui invece si lascia andare ai ricordi di quella esile figura eterea, che rammenta sia sempre stata al fianco della famiglia reale, con lealtà e devozione, nei vari momenti importanti delle loro vite, diventando di fatto preziosa e quindi ben più del colonnello delle guardie reali, ma una persona su cui sempre si era potuto contare. Una donna dalla ferrea volontà che non si piegava ai compromessi e perseguiva la giustizia e dall’animo nobile racchiusi dentro una divisa che ne salvaguardava l’integrità. E infatti i ricordi del re possono spaziare nel tempo a tutte le volte in cui Oscar era stata di supporto sia a lui che alla sua regina.
Insomma un altro tassello di questa parte del racconto che non può che coinvolgere il lettore.
Sempre bravissima, ti aspetto al prossimo aggiornamento con viva curiosità per scoprire le tue scelte narrative.
Un affettuoso saluto.

Recensore Master
27/09/22, ore 22:51

Stupenda questa seconda parte! Tutto perfetto, con quei particolari che fanno capire come non solo tu padroneggi la scrittura egregiamente, ma abbia fatto un lavoro di anni, meditando lungamente sulla storia e sui suoi snodi. Sai, per esempio, io stessa ho sempre pensato a quanto il Generale sia stolido, a esultare, dopo l'arrivo del Messo Reale, dicendo: "Oscar, sei salva grazie alla Regina!". Io stessa fin da bambina mi dicevo, come tu fai dire a Oscar: "Beh, non proprio: Oscar è salva grazie ad André. Se non fosse intervenuto lui, Oscar sarebbe stata graziata, e riabilitata ma da morta!". Mi piace la cura che metti nel delineare particolari minimi, ma significativi per restituirci l'atmosfera del momento (il dolore di Oscar che reagisce, contro il padre, perché sa di essere ormai responsabile non solo di se stessa, ma che è consapevole che l'ammirazione e la stima che aveva per il genitore non torneranno mai più, la terribile immagine della Contessa Marguerite che nemmeno stringe la mano che la figlia le tende, vigliaccamente prona come è alle logiche del rango e del ceto); mi piace come sai tratteggiare personaggi ideati da te, secondari, ma plausibili, come il valletto del Generale, lo squallido Thomas: insieme, il personaggio, e la violenza reazione di Andrè nelle stalle quando lo pesta - meritatamente, direi! - ti servono per tratteggiare un André sempre eccezionale, ma umano, non disincarnato come a volte appare nell'anime: la sua reazione con Thomas (il particolare credibilissimo del ferro di cavallo...ho rabbrividito perché so di una occasione reale in cui è stato usato così, con danni notevoli), la parola e il gesto spazientito e volgare con cui congeda la cameriera curiosa che fa capolino mentre attende in corridoio, l'accenno a come conosca bene i pettegolezzi cui indulge la servitù anche grazie alle sue tappe in "letti di cameriere compiacenti" (del resto, gli fai dire tu, in capitolo precedente, di fronte a una Oscar gelosa: "Per molti anni sono stato un uomo adulto e solo"), la sua reazione spazientita di fronte alle parole di Oscar che non vuole mangiare: certo, André è un uomo eccezionale, ma, appunto, un uomo, non un angelo. Ho adorato questo tuo capitolo, meraviglioso e scritto con una proprietà ed eleganza notevolissime. E l'uscita di Oscar con il padre che non vuole dare la benedizione alla sua unione con André: wow! Sinceramente, me la aspettavo, anche se me la immaginavo, d'impulso, nel momento in cui il Generale leva la spada sulla figlia. Tuttavia, ripensandoci, hai avuto ragione tu: Oscar NON chiederebbe mai grazia impetrando pietà in ragione della gravidanza; lei è decisamente una combattente, e come tale la fai reagire.
Ma tutto, tutto il capitolo merita grandi lodi: per esempio, mi è tanto piaciuta anche la figura di Re Luigi, che non può, da uomo perbene e mite quale era, non ricordare la gentilezza e correttezza estreme di Oscar nei suoi confronti...
Aggiorna presto: ormai sono dipendente dalla tua ff!!!!!
Baci,
d
(Recensione modificata il 27/09/2022 - 11:00 pm)

Recensore Veterano
27/09/22, ore 22:26

I punti nodali della narrazione non sono diversi da quanto accade nella storia originale, ma il tuo racconto introduce alcune significative differenze nella scena del tentato omicidio di Oscar e André. Un diverso sviluppo di quella sequenza assolutamente plausibile. Ho sempre pensato che Oscar sarebbe certamente intervenuta prima che accadesse il peggio, se non fosse arrivato il messo reale a salvarli.
I momenti di condivisione e di intimità tra Oscar e André sono sempre di grande intensità.
Complimenti e a presto.
Octave

Recensore Veterano
27/09/22, ore 16:44

Era ora ! Grazie di aver postato il capitolo, mi aspettavo tutto questo , sei andata di pari passo con l anime anche se poi hai fatto reagire Oscar come doveva. Sono fuggiti per il momento e André ha capito del bambino, con la frase " devi dirmi niente Oscar? " vuole sapere ma lei ancora non è pronta , chissà se lo sarà nel prossimo capitolo che aspetto con ansia già

Nuovo recensore
27/09/22, ore 16:11

La tua storia mi appassiona e coinvolge sempre più intensamente di capitolo in capitolo. Inserisci dettagli e sfumature caratteriali dei nostri due begnamini che vanno a completare, con originale sensibilità, vuoti o sottointesi lasciati dal manga e dall'anime. Ma tra i tanti che mi hanno colpito, beh... devo proprio citare il gesto meraviglioso di Oscar che qui agisce e difende il suo André, in ginocchio sotto la minaccia del padre. Quell' "André io..." dell'anime, che un po' di delusione ha lasciato in tante di noi, qui si trasforma in un gesto di estrema tenerezza, la carezza, che è anche però una presa di posizione precisa di fronte all'autorità paterna (il soldato che è sempre stata, la donna innamorata che sta diventando e la madre che sarà fuse in un solo fotogramma !!!). L' avvicinare poi il capo di André al proprio grembo, che custodisce il frutto del loro amore, completa perfettamente la scena. Stupenda anche la connotazione che hai dato ad André nella scena al capanno di caccia: comprensivo e premuroso, ma determinato quel tanto che serve con la sua Oscar.
Ti aspetto al prossimo aggiornamento !!!!
(Recensione modificata il 27/09/2022 - 04:15 pm)
(Recensione modificata il 27/09/2022 - 06:04 pm)

Recensore Master
27/09/22, ore 15:53

Gli eventi che tutti avremmo voluto vedere, con Oscar che finalmente si ribella alla disumanita' di suo padre che vuole ucciderla. Quel Thomas è odioso!

Recensore Veterano
23/09/22, ore 18:12

Lella carissima,
è sempre una delizia trovare un aggiornamento di questa storia bellisisma ed avvincente. Ovviamente, anche quest'ultimo capitolo non fa eccezione. 
Ci tengo subito a dirti che adoro questo tuo stratagemma narrativo di descrivere la stessa scena da diversi punti di vista.
Mi sembra davvero di sentire l'odore di tabacco di Alain e di vederlo incombere con tutta la sua possenza.
Andre' che è in ansia per le sorti della sua Oscar e che la bacia in mezzo alla folla è semplicemente magnifico: gli hai dato quel tocco di strafottenza in più che lo rende ancora più bello e dannato.
Inoltre scopriamo che Oscar non è solamente malata di tisi, ma che è addiritrura in stato interessante (“accidenti a te, Andre’ Grandier!” Mi ha letteralmente steso! Quel cecchino del Grandier non sbaglia un colpo!😉). 
Fantastica, come sempre! Non vedo l'ora di leggere il seguito del quinto capitolo. 
Grazie di cuore per aver condiviso e perdona il ritardo!
Un caloroso saluto e alla prossima!
Galla 
 
(Recensione modificata il 23/09/2022 - 08:35 pm)

Recensore Master
23/09/22, ore 11:40

Carissima Rossella,
complimenti per le emozioni inesauste che ci regali con questa storia!
Mi piace veramente molto come tu sappia arricchire la storia con personaggi secondari, che danno al racconto pienezza e spessore, come, per esempio, Madame Anne, la figlia del Dottor Lassonne, cui attribuisci queste premure per Oscar, non ultima quella di spazzolarle e asciugarle i capelli che la pioggia deve avere reso proprio pesanti e sgradevoli.
Mi piace tanto il ricordo infantile di André che le prende da Nanny con il battipanni (memoria disneyana?) invece che con il consueto mestolo, e, per giunta, per una cosa di cui non è affatto colpevole! Poveretto!
Mi piace molto anche la tua "versione variant" della visita medica, con quella "piccola, piccolissima" rivelazione che spariglia tutte le carte, e con l'umanissima reazione di Oscar (quell' "Accidenti a te, André Grandier!" è geniale, assolutamente geniale!). E poi, che tenero Lassonne, a preoccuparsi, benché equivocando, per Oscar, e come ho adorato la sua risposta tranchant: "Non ci sono donne come me. Ci sono solo io". Splendida sintesi! Ed è per questo che la amiamo, la nostra Oscar, ed è questa la chiave anche della sua solitudine
(e per l'attacco di panico: chi non l'avrebbe avuto in quella situazione specifica?).
Quanto ad Alain che osserva Oscar e, ammirato, dice ad André che la sua donna non teme niente e nessuno, ma ha un coraggio da leonessa, beh...la tenerezza che mi fa quest'uomo, nella tua versione, poi, è tantissima. E, in effetti, nell'anime, come tu fedelmente riporti in questo capitolo, è proprio Alain a consigliare, anzi, a intimare, ad André di seguire Oscar chiamata a colloquio da Bouillet.
Complimenti e ancora complimenti! Un racconto bello, fedele alla storia, originale e scritto davvero in forma fluida e scorrevole non si incontra tanto spesso!
Un abbraccio,
d

Recensore Veterano
21/09/22, ore 23:19

Novità davvero rilevanti in questo capitolo!
I tuoi personaggi sono sempre umanissimi, con le loro preoccupazioni e le loro fragilità. Eppure non cedono, lottando con tutte le loro forze per affermare se stessi, anche quando è tutt'altro che semplice. - Oscar lo fissò: una donna come lei… si accigliò: "Non esistono donne come me. Ci sono solo io, dottor Laçonne." disse piano. -
Complimenti, Lella e a presto.
Octave

Recensore Master
21/09/22, ore 07:03

La tua storia è avvincente e mi piglia anche se, per certi versi, i personaggi sono un po' particolari, nel senso che tu sembra quasi che ti diverta a metterne in luce i difetti. E questo mi intriga perché noi altri li idealizziamo mentre tu li rendi molto umani.
La notizia della gravidanza era prevedibile visto l'impegno con cui ci lavorano ma è sempre una notizia bomba.
Strano però che con la tisi sia riuscita a rimanere incinta comunque. È detta consunzione mica per nulla

Recensore Veterano
20/09/22, ore 18:33

E qui mi hai emozionata! Oscar forte, Oscar fragile , Oscar impaurita dalla malattia che poi con l andata dal dottore si scopre la sorpresa della gravidanza. " accidenti a te André grandier" qui mi hai fatto sorridere perché l ho vista nella tua descrizione . Adesso però s combatteranno con il generale se tu vai di pari passo con la storia . Oscar dirà al padre di essere incinta? Aspetto con ansia la prossima , non ci fare aspettare

Recensore Veterano
20/09/22, ore 16:52

Quanti avvenimenti in questa prima parte, Lella! Tutti analizzati in modo profondo e con attenzione ai dettagli, cosa che adoro moltissimo!
Il rapporto Oscar/Alain evolve: da un lato un orgoglio crescente per questo comandante che si rivela sempre più dalla parte del popolo, aumentando anche una certa dose di ammirazione- attrazione. Dall'altro lato, una presa di coscienza sempre più forte sulla fisicità di Alain e sui dettagli che lo caratterizzano. Mi è piaciuto molto questo confronto a 3, da lontano: Oscar che evita André sapendolo la sua parte razionale e "studia" Alain, trovando in lui un appoggio, seppur imprudente. E André ben comprende queste intenzioni di lei. Qui, Lella, quanto ho adorato il pensiero di André! Ha descritto Oscar in modo profondo, come solo lui poteva fare: forte ma fragile, rigida ma dolce, coraggiosa ma con le sue paure, marziale ma bella e aggraziata. Concede solo ad André la sua fragilità e le sue debolezze. Ecco, altro passaggio che mi ha colpito è l'analisi della sera del ballo: non era fuggita perché riconosciuta, ma perché non aveva potuto sopportare la paura che Fersen vedesse la sua fragilità...e André lo sa, è consapevole di questo privilegio che Oscar gli ha accordato, quasi senza che lei se ne rendesse conto...
Ma ecco che la sorpresa è dietro l'angolo: mentre André è preso da queste considerazioni e dalla possibili conseguenze delle azioni appena compiutesi, Oscar decide di andare dal medico, dato il malessere peggiorato. E qui si apre una ulteriore, meravigliosa finestra sul paesaggio che è l'anima di Oscar, ricco di dettagli ben dosati e descritti che, davvero Lella, mi ha emozionato tanto. La delicatezza di Madame Anne, la bontà del dottore e i ricordi a loro legati, evidenziano la solitudine, la disciplina e la freddezza che l'hanno sempre circondata. Ma non con André, mai con André: lui conosceva "ognuna di quelle cicatrici perché lui c'era sempre stato. Era vero. Ogni cicatrice. Del corpo e dell'anima" . Ho provato tenerezza per lei che, nonostante non abbia mai pensato alle "cose tipicamente da donna", accoglie questa notizia sì con ovvia sorpresa ("Accidenti a te André Grandier!"), ma non pensa nemmeno per un secondo che sia una brutta notizia ("Come??!Cosa mi state dicendo?!?") . Eppure, eccola ancora la sua fragilità (e che bello vederla, qui!!) con un attacco di panico ed emozioni che non sa come gestire... del resto, "Non esistono donne come me. Ci sono solo io, dottor Laçonne." .
Ma gli eventi incalzano e nemmeno il tempo di riprendersi dalla preoccupazione, che subito André è chiamato a difenderla dai soldati di Bouillè, in quel momento che ben conosciamo ma che tu hai arricchito di pensieri e immagini perfette! "Oscar, questo è per voi." : fa un certo effetto pensare a come il rapporto fra comandante e soldati si sia evoluto, grazie al rispetto, alla tenacia e all'empatia di Oscar.
Anche nella concitazione del momento, mi è piaciuta molto la reazione di Oscar di fronte alla proposta (più che sensata) di André: pensa non a scappare, abbandonando i suoi soldati, bensì a mettere in salvo André stesso e a cercare di fermare gli eventi attraverso Girodelle. Questo, sempre "fastidiosamente impeccabile", si rivela essere "falsamente sommesso".......
Lella, che dire se non farti tanti complimenti e applausi? Trovo questa storia sempre più meravigliosa, ben scritta e oltremodo emozionante. La arricchisci con quei dettagli che danno un taglio perfetto alla narrazione, facendo ben immaginare e sentire i moti dell'animo di questi personaggi che tanto amiamo, facendoli vivere quasi per davvero! Quante emozioni, brava, brava, brava!
Grazie per condividerla!
A presto!
(Recensione modificata il 21/09/2022 - 02:20 am)

Recensore Master
20/09/22, ore 13:49

Un altro capitolo denso di avvenimenti, cara Lella, che tu descrivi talmente bene, aggiungendo tanti piccoli grandi particolari, che mi pare di assistere alla scena di un film, che si dipana davanti ai miei occhi. Impossibile prendere un attimo di pausa dalla lettura poiché le situazioni, le scene si svolgono a grande velocità e non si vuole perdere nemmeno una battuta.
Li abbiamo visti schierati, Oscar e i suoi soldati, che scientemente stavano facendo entrare i rappresentanti del Terzo Stato nella sala assembleare. Una decisione che avrebbe potuto portare chissà quali conseguenze. Ma troppa era ancora l’adrenalina che Oscar aveva in corpo, dopo aver dato una sonora lezione al colonnello Labonne, il quale, certamente, non avrebbe lasciato passare sotto traccia il suo comportamento avventato e parificabile ad un palese atto di insubordinazione. Alain è ammaliato da tanto coraggio e da tanta fierezza: ha partecipato attivamente e convintamente agli ordini impartiti dal suo comandante, coinvolgendo tutti i suoi compagni presenti. Solo André è cupo in volto, la sensazione di una spada di Damocle appena calata sulla testa di Oscar con quell’atto contrario e ribelle. Avrebbe dovuto essere più deciso e fermarla, impedendole di commettere una imprudenza. Quante volte era stato il suo angelo custode nel tentare di farla ragionare, prima che lei partisse di slancio per mettere in atto ciò che le sembrava giusto e in cui credeva? Ma questa volta non ci era riuscito e aveva notato lo strano atteggiamento con cui Alain le si rivolgeva, facendole credere che il suo agire fosse stato l’unico modo accettabile. Alain stesso si sta accorgendo sempre più del valore di quella donna che pare solo fragile ma ha una tempra d’acciaio. E’ inoltre intimamente coinvolto proprio da questo suo modo di essere da non essere capace di ragionare che per lei ci sarebbero potute essere delle pesanti ritorsioni.
Ma nel frattempo Oscar, appena l’adrenalina ha abbandonato il suo corpo, ecco che risente i postumi della febbre che da tempo la perseguita: si sente particolarmente scombussolata, tanto da aver cercato un angolo in solitaria dove poter riprendere padronanza di se stessa e accorgersi che, forse, ha commesso l’ennesima imprudenza. Ma nel soggiorno ad Arras ha deciso che avrebbe fatto di tutto per stare al meglio, al fine di poter vivere la sua vita, poter diventare un domani la moglie di André, poter finalmente essere pienamente se stessa e amare l’unico uomo che l’ha voluta, protetta e amata proprio per come è e non per come avrebbe dovuto essere secondo criteri e canoni altrui. Nel frattempo un’idea le balena nella mente, tanto in tutta quella confusione nessuno si sarebbe accorto della sua mancanza per un breve periodo, e decide di recarsi dal Dottor Lassonne, il quale la accoglie e le permette, con l’aiuto di una delle figlie, di rimettersi in sesto prima di poterla visitare. Molto bello l’intermezzo che hai creato fra Oscar e Madame Anne, mentre viene accudita, continuando a mostrarle una gentilezza e una empatia che nemmeno le sue sorelle le avevano mai dimostrato e che risale agli anni della loro gioventù, quando evidentemente si frequentavano. La marea dei ricordi avvolge Oscar che, per un attimo, sembra ritrovare un po’ di quiete. Poi la visita del dottore conferma il sospetto che mi era venuto appena letto del suo insistente malessere, anche pensando all’intimità condivisa con André. Ora un nuovo problema si è affacciato nella sua vita che lei sembra voler affrontare con coscienza, anche perché questo fattore cambia di molto la situazione. Non ha pensato neanche per un istante a sistemare, in tutta fretta, la situazione come suggeritole dal medico e difendendo a spada tratta il suo André, anche se lui non ha niente di cui scusarsi e pentirsi, in quanto l’unico ad essere sempre stato presente e accogliente nei suoi confronti. Ma dovrà trovare il tempo per confidarsi con lui e vedere come agire; intanto è suo compito continuare i suoi doveri di soldato.
Ed eccola che ricompare fra i suoi uomini, due dei quali la stavano affannosamente cercando. Alain la vede prima e la informa che André stava impazzendo per l’angoscia. Il loro ritrovarsi, di fronte a tutti gli uomini del comando, è un momento anelato da entrambi, che annullano di fatto quanto sta loro accadendo intorno, per poter trarre forza l’uno dall’altra, anche se con il loro gesto plateale hanno attirato l’attenzione.
Ma la tensione continua a correre sul filo. Al ritorno in caserma Oscar viene prelevata per essere posta davanti al giudizio di Bouillè, anche perché Labonne scalpita per potersi vendicare di quella donna che lo ha ridicolizzato.
Anche Alain è preoccupato e suggerisce ad André di accompagnarla per starle al fianco, non sapendo bene che piega potrebbe prendere la situazione. Mentre la attende fuori dalla stanza non fa che colpevolizzarsi per non aver portato via Oscar quando ancora erano in tempo. Il comando, il popolo, le idee di libertà sembrano lontani in questi momenti dalla mente di André che vorrebbe solo aver salvaguardato meglio la vita della sua donna. Intanto in quella stanza si sta svolgendo un sommario processo, pur non distinguendo bene le parole. Bouillè uscendo cerca di prendere il comando degli uomini di Oscar che, ad un ordine di Alain, si ribellano in gruppo venendo così arrestati per insubordinazione. Oscar dalle finestre ha assistito alla scena ed è sconvolta, ben sapendo che le azioni dei suoi uomini siano dettate dal rispetto che si è guadagnata. Ma non può certamente abbandonarli alla loro sorte, deve cercare di fare l’impossibile per salvarli. E così, di comune accordo con André, si recano presso il luogo dell’assemblea dove è stato inviato Girodelle per riportare l’ordine. Oscar è sicura di avere ancora un ascendente verso il suo ex sottoposto, tanto da convincerlo a desistere dall’eseguire gli ordini di Bouillè. Girodelle china la testa e obbedisce, come aveva fatto per una vita, essendo stato ai suoi ordini. Gli uomini si ritirano e anche Oscar e André, quest’ultimo avendo assistito alla scena con il cuore in gola, possono tornare sui loro passi e dirigersi verso casa. La stanchezza è immensa e si sta abbattendo su Oscar che non ha più la forza neanche per pensare.
La ricchezza di particolari che stai inserendo poco a poco, con cui stai narrandoci, in maniera differente, la storia non fa che acuire l’interesse, soprattutto notando la passione e la cura con cui tratteggi ogni azione, situazione, evento, personaggio esaltandone le peculiarità. Ci hai regalato alcuni frammenti che però si avviano a diventare dirimenti in quanto potrebbero stravolgere il percorso conosciuto e aprire a orizzonti completamente nuovi e tutti da esplorare.
Davvero brava e fantasiosa. Complimenti ancora.
Attendo con ansia e piacere il prosieguo. Un abbraccio e un saluto.

Recensore Master
20/09/22, ore 11:14

André non ha tutti i torti, lui ed Oscar dovrebbero scappare subito, ma anche ciò che dice Oscar è giusto: non può abbandonare i suoi uomini, che si sono anche sacrificati per lei! Certo che André doveva stare più attento nella sua passione, questo è il momento peggiore per Oscar per avere un figlio.

Recensore Junior
17/09/22, ore 22:54
Cap. 4:

Che emozione questo capitolo!! Ti giuro l'ho letto due volte. Innanzitutto è fantastico Alain che si ritrova imbambolato ad osservare Oscar, lo fa nell'osteria e continua imperterrito in casa Jarjayes come se una forza oscura lo avesse rapito non riuscendo a fare altro che guardarla e desiderarla. E così André se ne accorge e talmente si arrabbia che non riesce neanche a gioire difronte alla notizia che andranno da soli ad Arras. Molto sottile la descrizione del loro momento di freddezza dove lui era stranito per Alain e lei per il suo atteggiamento poco felice. Oscar scopre il sentimento della gelosia e degli aspetti di André che non conosceva. Il Generale mi ha sorpresa con la sua schiavetta di colore ma purtroppo era un vizio diffuso tra i nobili di quell'epoca e questo me lo rende ancora più sgradevole. Chissà se decideranno di tornare davvero a Parigi. Stanno così bene li e poi quelle parole del giovane Sugane e della sua futura sposa sul fatto che li saranno al sicuro mi fa sperare. A presto. Alessandra