Recensioni per
Undici giorni verso Hogwarts
di Elos

Questa storia ha ottenuto 76 recensioni.
Positive : 76
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
13/09/12, ore 18:16

Voglio davvero farti i complimenti perchè la tua storia è veramente bella, l'ho letta tutta d'un fiato e nel mio caso è raro che capiti, il modo in cui descrivevi lo stato d'animo di Harry è semplicemente unico. Non riesco a trovare le parole per  dirti quanto mi è piaciuta la tua storia.

Recensore Master
18/08/12, ore 20:22

"Dato che non mi piace chiudere le storie finendole, ho cercato di terminare questa iniziandola."
E trovo che la definizione calzi perfettamente, per come hai deciso di concludere la storia, lasciandola aperta a ogni possibilità, fatto reso possibile dalla tua idea di prendere alcuni elementi, come Hagrid (che è stato con Harry fin dall'inizio), la sua baracca e Hogwarts (forse ciò di più familiare e calzante con l'idea di 'casa' esista, nell'universo della Rowling) e anche la presenza di Luna - sì, finisco sempre per parlare di lei :3 - che, con la sua purezza e saggia innocenza (per quanto le due parole, accostate, sembrino un paradosso) è ciò di più simile a un nuovo inizio, una nuova nascita a cui io riesca a pensare.
Spero di essermi fatta capire. In caso contrario, sono disposta a fornire chiarimenti ^^'

Non ho nient'altro da dire se non che ho letteralmente adorato questa storia... e che, pur dispiacendomi di non averla seguita con costanza fin dall'inizio, ho avuto la soddisfazione di poterla leggere e gustarmela tutta d'un fiato.

Complimenti, complimenti e ancora complimenti: tu non deludi mai.

Recensore Master
18/08/12, ore 20:06
Cap. 9:

Eccola, l'accettazione della morte. Ho trovato veramente profondo e bellissimo lo sfogo e la 'confessione' di Harry, con tutti i suoi rimorsi, le sue recriminazioni, il suo desiderio, ancora presente ma sempre più disperato, di poter tornare indietro e 'rimediare'.
Proprio per questo ho particolarmente apprezzato il duplice significato racchiuso in 'wishing well': vi si legge desiderio di annullare tutto ciò che è stato, ma anche accettazione del fatto che questo non sia possibile, e che perciò ci si debba 'limitare' a sperare per il meglio.

Anche in questo capitolo l'ambiente e le descrizioni dello stesso hanno una grande importanza. Non nego di essermi commossa di fronte alla tua descrizione del Memoriale, di tutto ciò che rappresenta, che è, e della parte conclusiva, il riapparire del filo conduttore, del ricorrente 'Leitmotiv' della lavanda, legata a Hermione, morte e vita allo stesso tempo.

Bravissima. Mi strappi il cuore, ma lo fai con stile. Adesso vado per lo 'strappo' finale, l'ultimo capitolo.

Recensore Master
18/08/12, ore 19:31

Una mia conoscente (purtroppo solo via Web) abita ad Aberdeen, e di tanto in tanto posta delle foto di una bellezza unica, per cui non è difficile immaginare il collegamento tra una simile beltà e il testo della canzone della Carlton, il cui connubio viene da te reso perfettamente con le scene descrittive e fortemente evocative del capitolo.
"C'era una tempesta in arrivo, pensò Harry. Pensò anche che sarebbe stata bellissima, probabilmente, una tempesta sul mare estivo, che sull'acqua si sarebbe riflesso il cielo arrabbiato e che le onde sarebbero state alte, furiose, che avrebbero sommerso la spiaggia."
Ecco, a dimostrazione del mio sproloquio sulle immagini evocative, trovo che questo sia il culmine del capitolo. Il concetto di sublime trova la propria definizione e realizzazione proprio qui. Bellissimo e terribile allo stesso tempo.

Ma alla bellezza del paesaggio si mischia e si confonde il dolore di Harry, sempre tragicamente presente, a maggior ragione visto che hai deciso di fondere il capitolo con parte dello studio della dottoressa Kübler Ross (copincollato per via di culopesaggine correlata al ricercare la umlaut sulla 'u' ^^), di cui, a essere onesti, avevo sempre sentito parlare, ma sul quale non ero neanche lontanamente informata a dovere.
Certo, il dolore di cui si parla differisce da quello dello studio psicologico, poiché tratterebbe del dolore che segue la diagnosi di una malattia mortale, ma vista la presenza pressoché costante della morte, in HP come nella tua personale rivisitazione della storia, trovo che l'argomento sia calzante e ben trattato.

Uuuh, sto veleggiando verso la fine! Già il fatto che Harry abbia alfine deciso (senza esserne costretto da situazioni di pericolo) di tornare a usare la magia è foriero di cambiamento.

Ancora complimenti, come sempre!

Recensore Master
18/08/12, ore 18:31

Ci crederesti, se ti dicessi che ero talmente coinvolta dalla narrazione già da prima da non riuscire ad accorgermi, se non quando non me l'hai detto nelle note finali, che il tempo verbale era drasticamente cambiato? D: Ora mi viene il dubbio che io sia TROPPO influenzabile. Sta' a vedere che mi faccio coinvolgere pure dalle istruzioni della lavastoviglie... MA NO! E' tutto merito tuo, e questo è indiscutibile ù_ù

Posso dire di aver guardato con tenerezza il simpatico e adorabile vecchiuccio che si preoccupa di aiutare Harry. Sai, no, rappresenta quel tipo di piccoli miracoli che aiutano a ricostituire un minimo di fiducia nei confronti del mondo... quello stesso tipo di miracoli la cui esistenza Luna si premura di ricordarti in situazioni come quella del brano del settimo libro che hai riportato, e di cui hai scritto quello che per me è una sorta di 'tributo'. "Vivremo sotto a cieli color di lavanda, gli bisbiglia la voce di Luna in un orecchio.". E' splendido *^*

Malgrado tenti in tutti i modi di allontanarsene, Harry è comunque vittima della sindrome da eroe che lo contraddistingue: insiste per mortificarsi, addossarsi OGNI colpa per OGNI cosa, e vuole tentare di espiare il più possibile, arrivando a rischiare la salute... se non la vita. Tu riporti con tratti certi e taglienti la sua volontà, che talvolta viene scalfita, ma resta salda. L'incontro con i Dissennatori mi ha lasciata senza fiato, è trattato con una veemenza e un ritmo serrato che coinvolgono da impazzire.

Ennesimi - dovutissimi - complimenti!

Recensore Master
18/08/12, ore 17:11

Ti stupirò subito dicendo che il capitolo è ottimo. MA DAI?
Ho adorato leggere questo tuo excursus sul Trio, ciò che fu e non sarà più. La prima parte è toccante perché molto nostalgica, e indugia grandemente su Hermione e i ricordi che Harry ne vuole serbare, ma la seconda ha un impatto emotivo più 'aggressivo', per così dire, e la rabbia di Ron investe tanto il lettore quanto Harry. Ricordo quando lessi la descrizione della stessa situazione attraverso il punto di vista di Ron, e così il quadro è completo, ottimamente strutturato. Mi complimento con te per l'ennesima volta.

"Ron l'aveva lasciato cadere: l'espressione di disgusto sul suo viso era stata come uno schiaffo in piena faccia, ed Harry aveva visto il viso di Petunia sovrapporsi a quello del suo migliore amico, quello di Vernon, di Piton, di tutte le persone che l'avevano guardato con schifo e disprezzo nel corso degli anni. Aveva sentito la sua presa sul grumo di potere che gli si stava coagulando nel petto vacillare ed aveva sentito un brivido gelido scorrergli nella schiena al pensiero di tutto quel che avrebbe potuto fare a Ron, al mondo, se solo fosse stato sufficientemente arrabbiato."
Ho trovato particolarmente angosciante la figura del 'grumo' di putridume che minaccia di soverchiare Harry. L'hai descritto con abilità, fino a farne - con quel climax crescente che accompagna la sua apparizione e il suo culmine finale - quasi un personaggio antagonista.

Mi professo ammiratissima e ti mando un bacio!

Recensore Master
18/08/12, ore 15:39

Credo che Dierrevi sia costruito per far venire dei dubbi. Per carità, migliorarsi è bello, ma quando mi corregge qualcosa, il mio ego si fa seeeempre più piccolo e smunto. Da oggi la mia coscienza avrà la voce di Dierrevi, ho deciso. ù_ù

Passando oltre, questo capitolo mi è piaciuto particolarmente, in quanto si parla di mare (che io adoro in qualunque stagione, anche se fare il bagno con una temperatura inferiore a quella ideale per la cottura delle aragoste non mi si confà per niente... ò_ò), inserisci Edvige e 'sprechi' qualche parola per descrivere il rapporto tra lei e Harry, che fin dal primo libro mi aveva intenerito (si può dire tutto, ma gli animali domestici sono degli amici costanti e compagni irrinunciabili) e lo scambio epistolare - elemento cardine del capitolo - con Luna.
Adoro Luna, certo, ma il modo - fedelissimo - in cui l'hai resa me la rende ancor più cara. AMARE.

"Cara Luna, compose dentro di sé senza scriverlo né dirlo ad alta voce, cara Luna. Cara Luna, avevo bisogno di andarmene per non morire di nostalgia. Mi mancate, ma non voglio vedervi: niente vivi davanti a me finché non sarò certo di non essere morto anche io. Mi sento solo. Ho paura che mi sentirò solo sempre. Non riesco a non ricordare. Il viso di Hermione è come un taglio sul cuore, ogni volta che respiro i miei polmoni si allargano e ci premono sopra, fa male e non si cicatrizza."
Questo, insieme a tutta la parte finale, strappa veramente il cuore. Fortemente evocativo, rafforza ulteriormente l'empatia del lettore. Mimimi ç.ç E riprende - manco a dirlo - appieno il testo della canzone. Brava Elos e brava Vanessa.

(Avrei solo una nota di semi-biasimo: in questo e nello scorso capitolo, ho visto che hai scritto "dì" anziché 'di'', con l'apostrofo, a indicare l'imperativo... ora, memore della nostra discussione sul 'sé stesso' o 'se stesso', per il quale abbiamo pareri diversi, sono andata a documentarmi OVUNQUE, e ho notato che in effetti, da qualche parte, è segnalato che anche la versione accentata e non apostrofata è considerata corretta. Per cui MEH, non dico niente e chino il capo. Questo tipo di trascurabili divergenze NON PUO' inficiare sulla qualità della storia... o tantomeno sul mio gradimento della stessa. ADORO.)

Recensore Master
18/08/12, ore 13:13

Bene. Il fatto che ti abbia vista viva ad aprile e che tu abbia postato altri capitoli mi rende chiaro che alla fine i pupazzi di neve da sfondamento non siano riusciti ad avere la meglio su di te. La cosa mi rinfranca.

E' la prima volta che mi capita di leggere un intero capitolo di una fanfiction scritto sotto forma di sceneggiatura, e credevo che sostituire le descrizioni di scene o avvenimenti vari con un rapido riassunto entro parentesi fosse estremamente limitante, ma sei riuscita a farmi ricredere: per quanto poco approfondito - per forza di cose! - le situazioni descritte sono anche più incisive del solito, danno un'idea di angoscia latente (non so te, ma il 'Dong' singolo delle campane è per me da sempre sinonimo di sciagura, e più di una volta mi ha fatta sobbalzare) e aiutano molto a dare un ritmo alla narrazione.

Molto soddisfatta anche del contenuto: il dialogo tra Ginny e Harry era qualcosa che mi aspettavo e speravo di leggere al più presto, e tu l'hai reso splendidamente. Povera Ginny... e povero Harry.

Manco fosse necessario dirlo, la canzone funge da sottofondo splendido, e il contenuto del capitolo rimanda inevitabilmente al testo. Un ottimo lavoro.

Recensore Master
18/08/12, ore 12:26

Oh, cielo. Malgrado il capitolo - come da comando della forma - sia breve, ciò non toglie che sia altamente incisivo. Anzi, forse la brevità dello stesso ne aumenta anche la forza d'impatto. Chiamami matta, ma per me le drabbles ben fatte rappresentano una sorta di 'anello di congiunzione' tra prosa e poesia. Sarà che il limite di parole imposto costringe a una maggiore attenzione alle scelte lessicali, sarà che sono una mammoletta io, ma fatto sta che le drabbles veramente buone mi colpiscono.
Peraltro, trovo che in un capitolo 'di passaggio' come questo, che descrive un lungo viaggio in treno, una drabble sia l'ideale per non appesantire la narrazione e riportare comunque pregevolmente i pensieri del personaggio.
La rimanipolazione della canzone (da 'fair' a 'fair NOT') è particolarmente azzeccata, anche se comporta uno stravolgimento di concetto: da un amico che si fa vivo solo col 'bel tempo', palesandosi magari per chiedere un qualche favore, e poi non si fa sentire nel momento del reale bisogno, a un VERO amico, che c'è sempre e implacabilmente. E vista l'abnorme quantità di sfighe che Harry e Hermione (non per escludere Ron, per carità, è solo che il capitolo s'incentra su di loro!) si sono trovati a dover affrontare, la situazione è decisamente calzante, e il titolo della canzone, così come il suo concetto, necessitavano di una modifica.
Magnifico stile, as usual.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
18/08/12, ore 12:02
Cap. 2:

HA! Scopro con gioia che 'Il tempo che occorre' - altra storia che, come ben sai, ho follemente amato - costituiva un seguito della qui presente storia. A suo tempo dovette sfuggirmi l'indicazione che facesse parte della serie.

Non che per quello precedente fosse andata diversamente, ma trovo che questo capitolo segua in maniera strabiliante le indicazioni volute dal contest: hai estrapolato il meglio da foto, canzone (che ho ascoltato mentre leggevo il capitolo, come hai saggiamente consigliato, e che ho trovato struggente e splendida) e 'forma'. In particolar modo quest'ultima è estremamente adatta a rendere il punto di vista e i pensieri tormentati di Harry, e a stimolare l'empatia del lettore nei suoi confronti.

Non posso indugiare riportando qualche passaggio in particolare, perché è tutto così stradannatamente coinvolgente ed emozionante che sarei costretta a copincollare tutto. Formula inflazionata e abusata, ma così è (se vi pare).

Continuo a genuflettermi. Il massimo del mio personale What If? è: e se riuscissi a recensire (o perlomeno a leggere) l'intera storia entro oggi? BAH.

Un bacio,
Charme.

Recensore Master
18/08/12, ore 11:34
Cap. 1:

Ciao, carissima! Giungo a te puntuale come un orologio caduto dal duecentesimo piano e calpestato da una mandria di Mammut... ma giungo ù_ù
Mi addentro nella storia certa di trovarvi una narrazione ineguagliabile, caratterizzazioni complete e particolareggiate, dramma e pure un pizzico di Angst. E arriverò alla fine di ogni capitolo con gli occhi sgranati dall'ammirazione. Mi succede sempre. E' colpa/merito tua/o.
(Naturalmente mi complimento sentitamente per il primo posto ottenuto nel contest. Complimenti anche a chi l'ha indetto, i dettami e i paletti sono molto precisi, e gli spunti sono interessanti).

"Aveva guardato la cassa come se potesse vederci attraverso e alla fine aveva detto:
“Grazie per averci salvati.” E poi: “Vivremo sotto cieli color di lavanda.”
Ad Harry le parole del sermone erano arrivate confuse, quelle di Vitious annacquate: quelle di Luna erano sembrate tagliare attraverso il cimitero e arrivargli nitide e nette. Luna aveva alzato gli occhi e lo aveva guardato, aveva guardato lui, proprio lui, ed Harry si era ritratto ancor più dietro al tronco nel terrore che il resto della folla si accorgesse della sua presenza."
Questo è, insieme alla bellissima parte in cui descrivi i frammenti di ricordi che riaffiorano nella mente di Harry 'grazie' all'ubriacatura, il passaggio che più mi ha affascinata, colpita, sconvolta. Riesci a far trasparire l'angoscia e la tristezza che permeano quella scena, e allo stesso tempo tratteggi alla perfezione il carattere di Luna e la sofferenza di Harry. Eccezionale.

Ottima anche l'idea di parlare di un luogo in cui l'Ordine abbia pensato di nascondere Mezzosangue e Nati Babbani. Mi ha inevitabilmente ricordato la clausura degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Avrei solo una domanda, ma che può darsi che la risposta giunga, illuminante, dai prossimi capitoli: la madre di Hermione, a meno che tu non abbia modificato quell'informazione, è stata Obliviata, per cui teoricamente non avrebbe ragione di trovarsi al funerale. Anche se - ORRORE! - qualcuno, alla fine della guerra, non l'avesse cercata per farle tornare la memoria, ricordarle di Hermione... e comunicarle la sua morte. Mi sto mettendo ansia da sola. Meglio non accrescere il carico, ché è già piuttosto pesante.
Volo al prossimo capitolo. Ancora complimenti!

Recensore Master
21/06/12, ore 19:18

Ok, provo a recensire.
Vorrei esordire con questo: non so davvero che dirti per esprimere appieno quello che ho provato leggendo questa storia. La mia prima Auror, per inciso, più che altro perché non mi è mai capitato di leggerne altre (lo so, sembra strano: il fandom è pieno zeppo xD). Il tuo nick mi è stato consigliato da tanti, ho letto quella one-shot, Il tempo che occorre, e come ti ho già scritto mi sono innamorata, quindi mi sono segnata un paio di cose tue (ne ho altre che vorrei leggere) per potermele gustare con calma. Non avrei immaginato di trovare questo, sinceramente. E a quanto mi dicono non è neanche la tua ff migliore, mei dei!
Ho veramente apprezzato tutto. Tutto, tutto. L'introspezione, le descrizioni, i dialoghi, le associazioni con le immagini/le canzoni e le citazioni... non c'è una virgola, in questa fanfiction, che non mi sia piaciuta, un passaggio che non abbia apprezzato, un capitolo che non mi abbia presa e affondata. Sono una lettrice lenta, mi piace trovare long complete per poterle leggere con calma e di solito lascio sempre un parere perché mi piace farlo, perché so che può far piacere, perché a volte ci tengo proprio a condividere l'emozione che uno scritto mi ha lasciato. Tu me ne hai lasciate così tante che non riesco a tradurle a parole, fin dall'inizio col dialogo con Piton e la frase di Luna e questa fine che chiosa il tutto in modo meravigliosamente coerente, toccante e intenso. La tua prosa è affascinante, uno stile che definirei lineare, ma non privo di termini e frasi che catturano l'attenzione, è uno stile nella sua semplicità molto evocativo, che fa letteralmente sentire il personaggio. Non credo di aver mai letto di un Harry così provato e vivo e, cavolo, qua dentro c'è tanto angst che ci si sguazza, ma niente è artificioso e il tuo modo di descrivere il dolore e la perdita è qualcosa di... non so neanche come definirlo.
Mi hai lasciata senza parole e di solito ne ho tante.
Uno dei pezzi più belli è questo qui:
Erano stati come una strana cosa in tre parti, lui e Ron ed Hermione, si erano compensati perché erano mancanti, ciascuno di loro era mancante, a ciascuno di loro mancavano dei pezzi. Era quello che Voldemort non aveva compreso, era quello che aveva causato la sua caduta: da solo, nessuno è mai intero.
tanto bello che me lo sono segnata quando l'ho letto, qualche giorno fa. Mi sembra che racchiuda tutto il senso non solo di questa fanfiction mirabilmente costruita, ma dell'intera saga, quello che la Rowling ha sempre sottointeso.
Il penultimo capitolo ha minacciato di farmi piangere, e io, ti giuro, non piango quasi mai mai mai per quello che leggo.
Non è una storia che ho letto per il pairing, ritengo che non sia una storia da leggere per il pairing. L'ho letta per il piacere di leggerla perché il tuo modo di scrivere mi ha ammaliata. Ha un di più rispetto a molte fanfiction, non chiedermi di spiegare cosa sia, non ne ho idea, boh, so solo che è mia ferma intenzione spulciare un po' tutto il tuo account. Tanto, dato quanto sono lentina di solito e abbastanza lunatica, in più è anche il periodo della sessione estiva, non ti disturberò troppo, per ora almeno ^^' però, ecco, sappi hai una nuova lettrice e che sei bravissima. Veramente.
un bacio e a presto
Primavere ^^   
 

Recensore Junior
01/05/12, ore 12:32

Mi scuso per il super ritardo, ma il caro internet mi ha giocato brutti scherzi nell'ultima settimana.
Mi mancherà non leggere questa storia, mi ci sono affezionata tantissimo, ma il viaggio da Harry è finito, è come giusto che sia è finito insieme alla cara Luna, che grazie a lei Harry guarisce completamente dalla mancanza di Hermione.
Una conclusione magnifica, complimenti, come gestisci tu i personaggi non ci riesce nessuno, ho adorato in tutti i lati questa storia, ora non mi resta altro da fare che inviare questa recensione è immergermi nei pensieri di Ron con "Il tempo che occorre"
Un abbraccio da Mocchi <3

Recensore Master
26/04/12, ore 15:58

Siamo dunque arrivati alla fine della storia.
Non ti nasconderò che provo un po' di amarezza, quella strana sensazione che si ha quando si finisce un buon libro e si ha voglia di rileggerlo da capo, di rituffarsi dentro lo splendido mare che è stato.
E così la tua fanfiction. Sei fantastica Marta, davvero! E sono davvero felice di averti scoperto tempo fa, di averti inserito fra le autrici preferite perché ogni tua storia è sempre splendida, un colpo all'anima
E grazie per averci regalato una Auror con i fiocchi, con quell'accenno Harry/Luna che ci sta sempre bene, perché tu riesci davvero ad uscire dai canoni delle ship, e ad entrare dentro i personaggi, per poi riportarli a noi così come sono. E lo ripeto, sei fantastica! 

Quando ho letto che hai in cantiere il progetto delle domeniche buie, beh, mi è venuta voglia di fare le capriole per tutta la stanza - considera che non mi sento così bene e che ho l'agilità di un bradipo - giusto perché sono masochista e tutto quell'angst, splendido, giusto e così Eloseggiante (passami il neologismo) mi manca. Quindi, beh, spero di rileggerti presto nel "Come non doveva andare" o di rileggere qualsiasi altra cosa, purché sia tua. 

Grazie. 

ps: ora vado a rileggermi "Il tempo che occorre"!

(Recensione modificata il 26/04/2012 - 03:58 pm)
(Recensione modificata il 26/04/2012 - 04:04 pm)

Recensore Master
26/04/12, ore 15:46
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Elos è senza dubbio una delle mie autrici preferite in assoluto: qualcuno potrebbe dire de gustibus, ma, oggettivamente, è una delle più talentuose, soprattutto per quanto riguarda il fandom di Harry Potter.
Anche con questa long, (di dieci capitoli, conclusa), non ha deluso le mie aspettive, e per svariati motivi vorrei che figurasse fra le storie scelte.
Partiamo dal fatto che la ship centrale è Harry/Hermione - coppia che non mi ha mai appassionato - ma che in questa storia, mi ha decisamente rapito.
Per sintetizzare brevemente la storia basta dire che Elos fonde caratteristiche prettamente canon - mantenendo un IC perfetto di Harry - con il triste avvenimento della morte di Hermione. Harry si sente quasi morto, diviso a metà, colpevole. E' pieno di rimpianti e di rimorsi, tra lui e l'amica aleggiano frasi non dette, gesti o attenzioni nascoste, che in fondo erano sempre lì, tra loro, in potenza ma mai veramente in atto. Harry decide quindi di iniziare un viaggio per ritornare ad Hogwarts, da solo, senza l'aiuto di nessuno, per ricordare e rimettere insieme pezzi di una storia d'amore mai iniziata, per rimettere insieme se stesso. Per citare Maupassant "Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno." E non è solo Harry che attraverso questi dieci capitoli compie un viaggio che lo porterà avanti, ma anche lo stesso lettore, grazie ad uno stile impeccabile, un lessico particolareggiato e una grammatica ineccepibile, si trova trascinato nella storia.
Altro fatto degno di nota è il modus narrandi: così come nell'Ulisse di Joyce, ogni capitolo segue una particolare forma narrativa, ed Elos sa sfruttarne appieno le possibilità di ognuna di queste: è così c'è un capitolo sotto forma di testo teatrale, incalzante e doloroso, una drabble piena di pathos, un presente narrativo che ti spinge ancora di più tra le parole...
Molto curata anche la grafica e l'impaginazione che, seppur non indispensabili, rendono la lettura ancora più piacevole.
E ora mi rendo conto che analizzare la storia in questo modo non basta a far capire la grandezza delle emozioni che comunica questa long, perché alla fine è come cercare di analizzare l'amore: per capirlo davvero bisogna viverlo.
E quindi, per capire davvero "Undici giorni verso Hogwarts", bisogna leggerla.

Spero davvero che questa storia figuri tra le scelte: lasciarsela scappare sarebbe davvero una perdita per molti, amanti o non della coppia.