Hee hee, quel cretino di Tré pensa che il tempo si sia fermato. Fanfiction mediocre su Tré che sclera!

Allunghi una mano, sfiorandomi i capelli biondi e specchiando le tue lucide iridi verdi nelle mie azzurro cielo, velate da un intensa malinconia. - Mi starai sempre vicino, vero? – - Sempre, abbiamo fatto una promessa, ricordi? –

Che Sana e Akito fossero innamorati l'una dell'altro è sempre stato palese. Come palese è il fatto che entrambi siano troppo imbranati per trovare il coraggio di dichiararsi. Arrivati alla veneranda età di 17 anni per lei e 18 per lui, troveranno il coraggio di farcela o continueranno a vivere in un sogno?
[...Avrebbe potuto esordire con un bel “Hai presente l’ultima volta che sei venuta a vedermi e avevi indossato quell’abito così corto? Ecco, per tutta la gara io non ho fatto altro che pensare a te e alle tue gambe così dannatamente perfette e non vorrei che la cosa si ripetesse”. Certo avrebbe potuto, ma preferì dirle altro...]

Andare al supermercato con Frank Iero è sempre un suicidio.
E Gerard lo sapeva benissimo.

Quello che mi tormentava era la mia vita amorosa.
Già. Non essendo più una bambina avevo perso l’ingenuità di quando non capivo cosa provavo per qualcuno, anzi forse ero diventata perfino più fredda verso tutte le persone che mi volevano bene, compresi i miei fan.
Perché, invece, con lui non riuscivo a rispondere delle mie azioni, perché non riuscivo più a rispondergli per le rime come quando eravamo bambini?
Praticamente il mio mondo girava attorno a lui e quando era vicino per me esisteva solo quel ragazzo.
Tratto dal Prologo

Shot rivista, corretta ed integrata.
Della prima, invece, ricordo con estrema chiarezza ogni minimo dettaglio: le sfaccettature degli occhi color cioccolato quando si sveglia, l’angolo della bocca che si solleva anche quando cerca con tutte le forze di non ridere, addirittura il profumo tra le fibre delle magliette.
[...]
“Tu ci avevi mai pensato a questa possibilità?”
“Teoricamente no”
“E praticamente?”
Mi gratto nervosamente la testa. “Nemmeno”.

- Giovanotto. -
Una voce lo riscosse.
Con una faccia confusa si voltò a sinistra, verso la donnona col Martini.
Sembrava meno in casa di prima, ma ancora abbastanza lucida da poter dare consigli.
- Ascolta una che di queste cose se ne intende. Non lasciarlo andare, se ne sei innamorato. Perchè, quando ci ripenserai, potrebbe essere tardi. -
Ascoltò le parole, che scatenarono in lui un moto interiore.
Come, non doveva lasciarlo andare? Era stato lui ad andarsene, abbandonandolo proprio nel momento del bisogno.
Non se la sarebbe scordata quella notte, no.
*Frerard AU*

Quello che ci voleva, adesso, era una bella seduta di televisione e programmi trash. Magari Paris Hilton alle prese con le cacche di gallina.
Quindi mosse passo verso il salotto, ma si bloccò quando sentì delle voci all' interno.
- Daai... - Sentì dire dalla voce che, riconobbe, era quella di Frank.
- No. - Rispose l' altra. Gerard.
Eccerto, come poteva essere altrimenti? Dove stava uno, c' era pure l' altro.
Appoggiò la mano sulla maniglia, pronto ad abbassarla, quando gli si gelò il sangue nelle vene.
*Leggerissimo accenno di Frerard. Demential più non posso.*

- Bob, cos'è? - Lo spiazzò invece l' altro.
Abbassò lo sguardo su di lui, spegnendosi un pò.
- Ma come "cos'è"? Non vedi? - Rispose come se fosse ovvio.
Gerard si girò la scatolina fuxia nelle mani, stranito.
- Sì lo vedo, ma... Cioè... Come lo uso secondo te? -
*Lievissimo accenno di Frerard. Demenziale al massimo u_u*

[Legata ad "Eyes Wide Shut" e "Love Is A Losing Game"]
- Mi hai rotto il fard, Gerard. Perchè non stai più attento? - Urlò la donna.
Gerard addocchiò quello che a lui sembrava un ammasso di plastica e vetri, con tanto di terra rosa intorno.
Si girò a guardare l' ora sul comodino. Ma merda, le 9 soltanto? L' aveva svegliato così presto?
- Lynz sono solo le 9 e tu hai già voglia di litigare? Scusa, mi dispiace se te l' ho rotto, ma lo specchio lo puoi riaggiustare, basta mettere un pò di colla. Non rompere. -
Tentò di nuovo a rialzarsi, questa volta riuscendoci. Rimase seduto per qualche momento, per cercare di rimettersi in sesto.
- Senti, non rompere tu, piuttosto. Mi dici che cosa me ne faccio di uno specchio rotto? Non sarà più come prima, è rotto! - Disse, tornando in bagno.
Grazie alla mia Fradè, prima di tutto. ^^

Un tatuaggio, Gerard e l' italiano. Cos'è peggio?
- Dove vai? - Gli chiese Ray, curioso.
Sorrise, mostrando la busta.
- Vado a fare un tatuaggio. -
- Eh?! -
Spostò il viso su Gerard, che lo guardava come se avesse appena detto che avrebbe presto svaligiato una banca.
- Un tatuaggio, Gee. A proposito, ti volevo chiedere... In italiano come si dice "famiglia", ti ricordi? - Gli chiese, avvicinandolo.

[CONTINUO DI "EYES WIDE SHUT"]
Raggiunsero la vettura e salirono, lui taciturno e con un colorito ancora più pallido del normale e lei con un sorriso che le illuminava il volto, le guance colorite e una strana luce negli occhi.
Si allacciarono le cinture e sentì Lynz ridere sommessamente.
- Perchè ridi? - Le chiese, sorpreso.
Lei lo guardò avviare il motore e immettersi nella strada. Poi tornò con lo sguardo sul paesaggio che scorreva fuori dal vetro.
- Adesso non potrai più tornare da lui. -
Davvero possiamo dimenticare l' amore solo con la forza di volontà? E se fosse vero che possiamo continuare, ma mai dimenticare davvero? Se Gerard mentisse?
*Frerard, ovviamente.*

- Penso di essere vecchio, sai? E... Soffro troppo. Tutto mi sfugge come se fosse la fine del mondo. -
Come poteva stare lì ad ascoltarlo dire che soffriva, senza poter fare qualcosa per alleviare le sue pene? Avrebbe fatto qualsiasi cosa, se solo avesse saputo cosa.
- Gee... Io... -
- E sento freddo dentro, nel cuore. Come se fossi morto, no? -
Ancora quel sorriso, che durò solo un secondo.
*Frerard*
Grazie ai Cure. Grazie.

- Frank, si può sapere cosa stai facendo? - Esclamò sbalordito, Gerard.
Il più piccolo si girò, rimanendo in mezzo all' entrata della camera da letto.
- Vado a dormire. -
- Nudo? -
*Frerard.*