Baekhyun incontra uno studente universitario senza soldi nel ristorante di suo padre. Ama le battute squallide e i dim sim australiani.

[3485 parole]
[Kyungsoo/Jongin]
[mentioned: Sehun/Yixing]
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Armato di buona volontà e tanta, tanta voglia di farsi Jongin – e possibilmente mettercisi insieme, grazie tante – iniziò a sbattere il culo in faccia a Jongin ogni qual volta ne avesse l’occasione. Doveva allacciarsi le scarpe? BAM!, piegato in avanti. Doveva pulire il tavolo della cucina? SBEM!, si piegava a novanta. Faceva davvero di tutto per mettere bene in mostra il suo culo. E Jongin eccome se lo guardava! Poteva sentire i suoi occhi penetrargli nella pelle ogni volta che si trovavano nella stessa stanza e Kyungsoo era girato di spalle. Doveva ammettere che era abbastanza esilarante. Jongin non nascondeva nemmeno più il fatto che lo fissasse, lo faceva automaticamente, appena Kyungsoo si girava whoops gli occhi di Jongin cadevano in basso.

La vita ci offre dei regali che molte volte siamo obbligati ad accettare e non sempre siamo felici di ricevere. Tuttavia quando quello che stavi aspettando da tanto arriva, sarebbe da sciocchi rifiutarlo perché incartato male, anche perché non si sa mai cos'altro può contenere.

[ K a i S o o ] R18
Kyungsoo, un ragazzo insicuro, si innamora di Jongin, un ragazzo apparentemente perfetto ai suoi occhi.
[ Questa storia é tratta da una roleplay tra me e linzard326(Wattpad) per tanto la re-pubblicazione (anche tradotta) su altri siti é VIETATA senza il mio consenso, il quale si può ottenere tramite richiesta.
Buona lettura! ❤️ ]

La vita di Jongdae sarebbe molto più semplice se un certo cliente non lo mandasse in crisi ad ogni ordinazione.
[ SuChen ~ CoffeeShop!AU ]

"Sarà divertente", aveva detto.
"Gli argomenti sono interessanti", aveva detto.
. . .
«Chi è quello seduto nelle file più avanti ?»
«Chi ?»
«Il ragazzo con i capelli corti e gli occhi grandi.»
«Kyungsoo ?»
«E’ malato ?» Mormorò Jongin, non distogliendo lo sguardo da sopra la testa di Kyungsoo.
«Non che io sappia.»
«Capisco.»
«Che succede ?»
«Ci sono due zeri dove dovrebbero esserci i suoi anni.»
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[Autrice: adorableprince; Traduzione: SilverLight]

( Storia dell’Amore. )
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Il cuore di Kyungsoo andava a ritmo di ogni suo respiro; smetteva di respirare Jongin, smetteva di vivere lui.
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– Kaisoo;

E' come diceva la mamma da piccoli: "Ti fa i dispetti perché in fondo gli piaci." Tuttavia, quando l'età avanza e i dispetti si trasformano in tormento, è ancora più facile confondere l'amore con l'odio.

Un ragazzo rassegnato alla vita, un altro a cui della vita non importa granché.
L'incontro di due anime, la consapevolezza di un prossimo brusco addio.

Kim Jongdae un artista di strada incompreso che si ritrova a scontare il servizio sociale presso un orfanotrofio dove farà una dolce e peccaminosa conoscenza.

Kyungsoo non sapeva cosa aspettarsi quando alla fine si era deciso a dire alla madre di essere gay, ma di certo non si aspettava di essere mandato in un campo estivo di soli ragazzi nel bel mezzo del nulla.

Ovvero: quando le fantasie del segretario sul direttore diventano realtà.
|| #XiuChen ||

Due famiglie, un potere, un unica vendetta.
Forse non ti è chiara la mia presenza qui”
“Oh credimi, lo so, non preoccuparti”
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La forza del sangue, la grandezza dell'odio e la potenza dell'amore.
Fuori ormai splendevano gli ultimi raggi del sole come a testimoniare la fine di un’altra giornata. La luce del tramonto si scagliava sulla finestra e colpiva dritto il volto di un bellissimo e alto ragazzo che, con le sue grandi mani, andò a toccare la catenina a cui era agganciato un piccolo ciondolo che portava al collo.

L'unico interesse di Do Kyungsoo nella sua noiosa vita è parlare con il suo ragazzo, Kai. L'unico problema è che non ha idea di chi Kai sia realmente.
Le relazioni online sono complicate.

EXTRA 1 DE "IL COLLEGE SULLA COLLINA".
(Chenmin)
Jongdae e Minseok non saprebbero spiegare come fossero arrivati a quel punto, totalmente sdraiati in terra uno sopra l’altro a baciarsi in una maniera che di certo candida non si sarebbe potuta definire, ma a nessuno dei due importava davvero poi molto.