[ModernAu!] [Pallavolo/Sport] [TeenAgeAu!] [ReincarnationAu!][Ereri/Riren]
.
Levi è agile, veloce ed è un fuoriclasse di tutto rispetto.
Eren è quello con la testa fra le nuvole e una schiacciata micidiale.
Sono gli anni del liceo, tra le partite di pallavolo e i drammi adolescenziali fatti di equilibri precarissimi.
E se tutto venisse messo sotto sopra, per colpa di un solo, innocente, screenshoot mandato alla persona sbagliata?
.
.
Dal testo:
Quando la palla tocca terra e l’arbitro fischia; Eren si volta e sa benissimo che ci sarà Jean a dargli il cinque. Ed è così, batte il cinque all’amico, la tifoseria acclama quella schiacciata che ritiene una delle migliori che abbia mai fatto e poi succede quello che mai si sarebbe aspettato: Levi lo sta guardando e accenna un sorriso mentre torna in formazione e scambia qualche parola con Connie.
.
.
-Sei proprio supponente come dicono, anche fuori dal campo –
– Ti sbagli. Molto di più di quello che dicono. –
[ErenxLevi][LevixEren][ENTRAMBI TEENAGER]

[Ed è tiranno il tempo, tu lo hai sempre saputo per questo non ti spieghi perché questa volta non riesci a mandar giù il groppo che ti ritrovi in gola e che stona con il tuo stoicismo. Il tempo non è stato clemente con Farlan ed Isabel e lo ricordi come se fosse ieri. Senti il rumore della pioggia che lenta bagna ogni maceria e forse stai invecchiando davvero, perché tu non rimugini, non rimpiangi. Ma adesso niente sembra avere un senso logico e senti la mancanza di una guida in quel sentiero di cui non conosci la destinazione.
Volevate risposte e avete trovato solo domande.
Ma in realtà a te delle domande non importa nemmeno più. Quello che ti tormenta sono le spoglie di chi non ce l’ha fatta e di loro sono rimasti solo i rimasugli di un’esistenza vissuta in nome di una bugia più grande di voi.
.
– “Levi” – Quanto può abbassarsi ancora quella voce roca in modo da rilegare quelle parole solo e soltanto alle vostre orecchie – pensavi di aver dimenticato anche quella ormai.]
[LevixEren][Ereri/Riren][CanonVerse][3/4Stagione][Sad Levi Ackerman][Buon compleanno Eren

Harry Potter e Draco Malfoy sono diventati un'improbabile squadra di Auror che si è rivelata vincente. I due passano le giornate a battibeccare e risolvere casi. Finché, un giorno, un baule si materializza su una delle loro scrivanie ed è indirizzato ad entrambi. Il contenuto gli cambierà la vita...
Non in meglio.

Oggi a Draco non potrebbe andare peggio...No aspetta, può eccome, grazie al disastroso tempismo di Potter. Ed è tutta colpa di Zabini!
Una Drarry per ridere un po'...Ma non troppo. Molto smut, qualche riflessione, un kink particolare e...Che c'entra il Calamaro Gigante?!

[Eren/Levi] [Modern!AU]
“Beh, diciamo che l'articolo parla di… batteri,” disse, osservando come gli occhi di Levi si fossero spalancati e le sue guance avessero perso colore.
“Batteri?” domandò cauto, come se avesse capito male.
“Già… tu lo sapevi che sul nostro corpo esistono colonie gigantesche di batteri?”
Dalla faccia che Levi fece, sembrava proprio che non lo sapesse. E forse sarebbe stato meglio che non lo avesse mai saputo.
“E tu pensa...” continuò Eren. “Quando due persone si mettono insieme e vivono insieme, le colonie che hanno addosso si fondono in una sola. Non è una cosa estremamente romantica?”

Versi sciolti, scritti di getto. Un dolore, la notte, la vita che prosegue come il respiro.

Harry ritorna a Hogwarts per il suo ottavo anno, determinato ad ignorare la presenza di Malfoy. Ma quando le prese in giro ricominciano, Harry scopre che rispondere con dei complimenti destabilizza Malfoy in un modo decisamente più interessante degli insulti.

Tratto dalla storia: "Un momento, perché Malfoy lo stava baciando?
La sua testa era divisa tra la parte che cercava di comandare agli arti di piazzargli un pugno sul naso, e la parte che pensava che quel bacio fosse piacevole."
Breve one shot che spero possa strapparvi un sorriso!

- Stiles gli prese la manina e gli baciò le dita, facendolo ridere.
-Amore, perché non giochi con i bambini della tua età? I bimbi grandi a volte sono... - stronzi - … un po' irruenti. -
Jamie sospirò triste, abbassando lo sguardo.
-Ma a me quel bimbo grande piace... volevo che fosse mio amico... -
Stiles lo guardò, dispiaciuto.
-Lo so, amore. Ti capisco, anche a me era successa una cosa simile alla tua età. -
Jamie sollevò di scatto lo sguardo, sorpreso.
-Davvero?! -
Stiles annuì, con un piccolo sorriso.
-Quando andavo alle elementari ed ero in prima, come te, mi piaceva un bambino più grande, che faceva quinta. Volevo che fossimo amici ma lui non voleva, diceva che ero troppo piccolo per poter giocare con lui. Mi cacciava sempre via e spesso mi spingeva.-
[Sterek;single fathers AU]

Derek sognava di aceri, di aceri rossi e di occhi colore del miele, di labbra rosa scuro che gli sorridevano maliziose, del suo nome sussurratogli all'orecchio come se fosse un segreto.
Sognava di un volto coperto da una maschera bianca decorata di rosso, con gli occhi allungati e bordati del medesimo colore. E sognava di una risata, una risata cristallina e divertita.
Di un viaggio alla ricerca di un amore dimenticato, di tofu fritto e miele, di piogge magiche e di grandi amori. In un paese che ha sempre qualcosa da nascondere.
Aggiornata il 5/12/16 con la versione betata

[Omegaverse]
La sveglia suona imperterrita da almeno dieci minuti e Stiles sta seriamente prendendo in considerazione l’idea di distruggerla, nascondere i resti sotto al letto e far finta di non esistere.
«Figliolo? Oggi è il gran giorno. Muoviti a scendere» urla suo padre.
Entusiasmo che Stiles non condivide, proprio per niente. Rotola giù dal letto e scende in cucina. Suo padre lo sta aspettando con un sorriso sulle labbra e un cornetto, con sopra una candelina, poggiato sul tavolo. «Auguri figliolo» dice commosso «da oggi sarai a tutti gli effetti un adulto.»
Stiles dovrebbe esultare a quelle parole, ma non ci riesce. Non ci riesce perché è un Omega e, in quanto tale, la data del suo diciottesimo compleanno coincide con il giorno in cui entrerà ufficialmente nel sistema che gli assegnerà un Alpha con cui potrà scegliere di legarsi. «Grazie pà. Ma preferirei che tu non me lo ricordassi.»
«Stiles… ne abbiamo già parlato.»
«Lo so, però io non riesco ad accettarlo, ok? Non voglio dover dipendere da qualcuno, tantomeno da un Alpha che non conosco.»
«Ma la Matrice…»
«La Matrice è solo una stupida macchina che gioca con le nostre vite» urla uscendo di casa e sbattendo la porta.

No.6 non esisteva più, e nemmeno il blocco ovest. Non c’era più quel muro. Si era realizzato il suo sogno. Il sogno di colui che non voleva abbandonare la sua mente, quasi per tormentarlo.

Bastò uno sguardo, ed Alex seppe che era lui che voleva.
Lungo lago (Lugano) una sera di luglio. Storia Nc17.

La storia d'amore tra due individui molto diversi, che saranno costretti a separarsi proprio a causa di queste differenze.