L'ennesima storia in cui Harry e Draco sono costretti a stare insieme per cause al di fuori del loro controllo e poi succedono un sacco di cose che condurranno al Vero Amore. Perché ogni scrittore di H/D deve scriverne almeno una.

Quando si è giovani si sbaglia, quando si è giovani forse si è più saggi, o forse si rende stupidi anche chi di anni ne ha sin troppi sulle spalle. Una fragile alleanza è quella che si sta cercando di stipulare tra nani ed elfi: innumerevoli tradimenti si sono susseguiti nel corso di una storia che ha sin troppe versioni da ambo gli schieramenti. Eppure una speranza c'è: un giovane principe, ribelle, sconsiderato, forse potrebbe essere il nano che chiuderà il cerchio di sangue. Il re degli elfi lo osserva, lo educa, mente e recita, determinato a piantare radici profonde tra le loro genti, prima di lasciare queste terre. Lui ha vissuto il passato e, di certo, non l'ha dimenticato, ma sa che una grande minaccia sta risorgendo e che, di fronte ad essa, i popoli dovranno essere uniti.
Come spesso accade, tuttavia, le situazioni sfuggono di mano, le passioni crescono, la cautela viene meno e persino l'amore rischia di trasformarsi in un odio ancor più cieco di quello antico...
I pairing credo siano abbastanza chiari: è, principalmente, una Thorin/Thranduil, dal capitolo dodici in poi anche una Bilbo/Thorin.

Hartwin.
Harry non aveva mai amato così intensamente, e non poteva evitare di pensare che la vita a volte è proprio carogna. A cinquant'anni suonati innamorarsi come mai prima di un ragazzo trent'anni più giovane sembrava quantomeno assurdo.
Eppure non poteva farci nulla.
Quando Eggsy sorrideva e sembrava pronto a prendere il mondo in mano per offrirlo specificatamente a lui, Harry sentiva che dopo quello non ci sarebbe stato nient'altro. Eggsy era il suo capolinea, ormai aveva imparato a riconoscerlo ed accettarlo.
Ciò che non poteva accettare era di essere il capolinea per Eggsy.
Per quanto si amassero, non avevano molto tempo. Anche mettendo caso che Harry avesse ancora parecchio da vivere, Eggsy non avrebbe potuto stare con un settantenne a quarant'anni. Harry non l'avrebbe mai sottoposto a una cosa del genere.
E poi, chissà quante persone Eggsy aveva ancora da incontrare, chissà quante sulle quali trasferire le proprie affezioni. Era vitale che lo capisse, che non si precludesse nulla, che continuasse a vivere e ad amare una volta che l'illusione si fosse infranta e fosse stato costretto a guardare in faccia la realtà.

-Quando ti ho tenuto tra le mie braccia prima, quando non sapevo nemmeno se eri ancora vivo, il mio unico pensiero era che te ne fossi andato senza che io potessi dirti la verità, quella che avrei dovuto dirti già quella notte e di cui io dentro di me ero già a conoscenza. La verità, Dean...- e a quel punto si girò di nuovo verso l'uomo incollando i suoi occhi con quelli spalancati dell'altro. -È che io ti amo.-
Difficile darvi una reale descrizione. Diciamo solo che non mi è piaciuto per nulla lo sviluppo dato alla stagione 10 dopo aver visto i grandi personaggi che gli autori avevano a disposizione, tra cui proprio Demon Dean. Insomma, provate a immaginare la 10x03 collocandola verso la fine della stagione.
Una dedica particolare va alle mie Destelliare Affrante, ispiratrici di parte di ciò che leggerete.

Jack è un ragazzo solo. Ha scelto di non avere amici e tenersi stretto i suoi famigliari. Il suo rifugio è il gioco virtuale "Bloodsword", dove finge di essere un vero guerriero.
Derek invece è un soldato. Ha deciso di allearsi all'esercito, ma si è accorto troppo tardi che quella non era la sua strada.
E se, per uno scherzo del destino, i due iniziassero a videochattare e conoscersi?
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Il sole è alto, ma non troppo caldo.
La brezza del mare mi solletica il viso. Inspiro l’aria profondamente, godendomi quel sapore salino.
Il cellulare che ho in tasca inizia a vibrare.
Sorrido, rispondendo.
- Sono arrivato. -
- Sì? Bene: fammi un favore. -
- Sì… -
- Scatta una foto. Ma non chiudere la chiamata. Non so se la rete reggerà ancora per molto. -
- Okay. -
Mi sfilo lo zaino dalle spalle e lo poso a terra.
Immortalo il paesaggio in alcune fotografie e ripongo la macchina dentro lo zaino.
- Jack… hai finito? – mi domanda.
- Sì. -
- Okay. Fammi un altro favore. -
- Dimmi. -
La linea cade.
O meglio, così pare a me.
Osservo incredulo lo schermo.
Chiamata terminata.
No. No. No. No.
Non ora, ti prego.
E poi rabbrividisco.
Rabbrividisco quando, alle mie spalle, una voce non troppo lontana dice: - Voltati. -

Harry Potter ha sconfitto Lord Voldemort, il Signore Oscuro. Ma qualcosa è cambiato dentro di lui, qualcosa che non riesce a capire, a comprendere. Ma tutto il Mondo Magico lo acclama e lo esalta, tutti vogliono vederlo, ringraziarlo... ma nessuno, nemmeno i suoi migliori amici, riescono a capire che cosa sia successo al loro amico, all'Eroe del Mondo Magico... che lui è cambiato, anche se non lo comprende appieno neanche il Bambino Sopravvissuto. E l'unica persona che potrà aiutarlo, sarà quella che lo conosce meglio di tutti, che l'ha sempre osservato attentamente... l'unico che non lo vede avvolto dalla patina dorata che il Mondo Magico ha messo addosso al suo Eroe.

Dal testo:
Si sedette sul letto dando le spalle a quello di Sam che si trovava accanto, quindi non poteva vederlo e comunque con quella penombra sarebbe stato difficile comunque. Si portò una mano alla testa e..capelli. Ne aveva tanti, troppi. Lunghi.
Il primo pensiero fu quello che la strega forse gli aveva lanciato un incantesimo per cui doveva essere ricoperto completamente di peli, ma non era così. La mano scese sulla guancia, insolitamente..liscia. E si sentiva così largo in quegli abiti. Ma fu quando scese con la mano al proprio petto che si accorse e realizzò del tutto.
Il seno. Il seno. Aveva un fottutissimo seno!
Destiel, femslash.

[Kingsman: The Secret Service]
[Kingsman] [Harry/Eggsy]
A Harry piace dare ordini, quando è necessario. A Eggsy, ogni tanto, piace obbedire.

La guerra è finita, Voldemort è morto: è tempo di ricominciare, ma, per chi ha combattuto, ritornare alla normalità può non essere facile.
Per Harry Potter sembra sia giunto il momento di voltare pagina, ma una figura insinuante riemerge dal passato reclamando ciò che le spetta.

Kurt mette la regola che Sebastian deve dormire sul divano finché non imparerà a fare bene il bucato, ma dormire da solo è più fastidioso di quanto avesse mai pensato. [Kurbastian]

[Kingsman: The Secret Service]
Mai nella vita Harry Hart si era fatto un tatuaggio. Non aveva nemmeno mai pensato di farsene uno, in tutta onestà. Quella fase ribelle attraverso la quale passavano molti ragazzi lui non l'aveva mai conosciuta, e andando avanti con gli anni aveva semplicemente dato per scontato che farne uno sarebbe stato poco sensato. I tatuaggi si fanno da giovane, pensava, ignaro di tutte le persone più vecchie di lui che periodicamente salutavano l'ago come si saluta un vecchio amico. E poi, un gentiluomo non ha tatuaggi. La pelle di un gentiluomo è pulita, ordinata, come la cartella di un impiegato di banca. No?
E invece.
Invece poi si era ritrovato seduto sulla – francamente scomoda – sedia di un tatuatore e l'unica persona a cui dare la colpa era Eggsy.

«Perché me?» Forse era una frase stupida, da bambini e da inutili rassicurazioni, da risposte stupide e scontate e lui voleva sentirle tutte, voleva sentire Tom esprimere i suoi sentimenti, rompere quella muraglia di ghiaccio che si era costruito attorno. Lo deluse «Perché mi appartieni» ma forse, alla fine, Tom era quella muraglia e distruggerla significava distruggere lui.
Si girò nel suo abbraccio.
«Non è una strada a senso unico» rispose riferendosi alla frase detta dall’altro poco prima.

"I guanti di lui, come monito, elegantemente piegati sul comodino di legno macchiato dal tempo.
La porta si chiude alle spalle dell’esorcista maledetto.
La stanza viene abbandonata con la consapevolezza che quella notte un diavolo dalla pelle caramellata
sarebbe ritornato per prendere i guanti dal comodino e lui sta già pensando di aspettarlo sveglio."
PokerPair
TykiMikkXAllenWalker
Storia revisionata e ripubblicata!

«Che cosa stai facendo, ragazzino? Entri nella mia testa, mi confondi con questi capelli. Non riesco più a essere lucido. Mi provochi, lo fai in continuazione. Giochi con il fuoco.» [...]
«Perché io Sonny? Che cosa te ne farai di queste briciole?»
«Non ci ho mai pensato.»
Sonny Jones ha diciassette anni, tanti ricci a proteggerlo come una coperta di Linus e un modo poco cerebrale di vivere la vita. Sonny sa chi è, chi vuole nella sua vita e quali parole scegliere per comunicare col mondo. In una calda sera d'estate, senza i suoi film in bianco e nero a tenerlo compagnia, incontra per la prima volta Jared. Il migliore amico di suo fratello. Quella persona rigida e disciplinata che si veste sempre di nero e con la pelle dorata. Occhi d'argento che scombussoleranno la vita di Sonny, scavando nel suo cuore, fino a creare la forma perfetta di un'anima. Fino a fargli conoscere l'amore.
Eppure non basta uno sguardo a cambiare un cuore, non è necessario lottare. Per amare si deve essere pronti. Jared sarà disposto a fermare la sua corsa, a gettare via ogni regola morale, a rischiare per Sonny?

Guerra finita, normalità da ristorare. Cosa accadrebbe se, in un momento tanto delicato, l'equilibrio di Hogwarts venisse fatto vacillare... dalla letteratura?
Dal prologo: "[...] non poteva fare a meno di pensare che quelli suoi e di Malfoy non erano affatto giochetti. Erano qualcos’altro, qualcosa che neanche lui sapeva definire, qualcosa che, per certi versi, c’era sempre stato e che gli sarebbe dispiaciuto perdere."