Auriga Sinistra, insegnante di Astronomia nella prestigiosa Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, perennemente single, alta un metro e una vigorsol, con un cespuglio al posto dei capelli e una madre diabolica è pronta a presentarvi le sue avventure, tra elfi innamorati, iguane perverse, intrighi internazionali, punch corretti, spasimanti minorenni e tazze di caffè volanti. Il tutto alla presenza di un intrigante (e affascinante...ehm...no, bastardo. Intendevo bastardo. Sì. Comunque.) professore di Pozioni di nostra conoscenza. Professore di cui non è assolutamente, per alcuna ragione, nemmeno ipoteticamente, innamorata. Uhm. No.

Non è solo una famiglia. Non è solo magia quella che scorre nelle loro vene.
E' disperazione. [Alpha Canis Majoris] E' cieca brama. [Gamma Orionis] E' orgoglio. [Narcissus] E' desiderio di rivalsa. [Alpha Leonis] E' crudele vanità. [Walpurgisnacht] E' diversità. [Alpha Andromedae] E' inflessibilità. [Zona Orionis] E' sopravvivenza. [Alpha Hydrae] E' vergogna. [Cygnus] E' paura. [Nova] E' invidia. [Sposa Cygni] E' pentimento. [Supernova]
Gemme del cielo raccolte di un cofanetto di parole.

Mafia e incesti.. Due fratelli sprofondati in un mondo dalle torbide verità.. AGGIUNTO NUOVO CAPITOLO!

Allison è una normalissima liceale del terzo anno, forse un po' banale. Suo fratello è uno dei più popolari, il padre uno zoologo mai a casa, e lei non ha ancora dato il suo primo bacio. Così, tra un compito di matematica e uno di biologia, scopre il mondo scolastico, le gelosie, le amicizie e gli amori appena sbocciati.
Troverà mai le risposte che cerca?

Salve! Ho scritto questa ff già da un po, ma solo ora la pubblico qui^^... parla di un momento nel settimo libro in cui il protagonista è Dudley... Mi sono divertita un mondo a scriverla, spero vi piaccia!

Massimo Decimo Meridio, tu che sei Generale hai tutto, io che sono Principe cerco di stringere a me il nulla, ma sfugge persino questo. Tu che sei schiavo, hai l’amore, io che sono Cesare ho l’odio intorno a me che mi spezza la schiena, come quei maledetti occhi fanno con la mia coscienza, e non possono fare a meno di accusarmi, ingiusti, inflessibili, ammiccando dovunque io mi volti, nel buio, nel buio dove il bambino fragile figlio di re può solo tremare ed accucciarsi sperando nell’intervento del padre.

Prodia dissacrante della battaglia tra Ettore e Achille. Abbiate compassione di due povere menti malate (Manny e LadyAragorn) alle quali Iliade ed Odissea, per quanto belle, escono oramai da ogni orifizio immaginabile del corpo, soprattutto se propinate "via Troy". Perdonateci, ma nel momento della scrittura le nostre menti erano in un'altra dimensione tossico allucinata...