Una passione accomuna Zayn e Liam: l'essere lupi. Il moro, già trasformato da qualche anno, incontra casualmente l'altro, il quale, sempre più appassionato, gli chiede di trasformarlo. Ed è così che nasce ogni cosa..

Harry non si rendeva neanche conto di quello che stava succedendo intorno a lui mentre guardava il peso del corpo di Louis spostarsi da una gamba all’altra e il suo fondoschiena meraviglioso.
“ti do due Marlboro se riesci a palpargli il culo entro fine giornata” propose Zayn avvicinandosi al suo orecchio, gli occhi sempre fissi su Louis.
“facciamo tre” contrattò il ragazzo degli occhi verdi.
“tre sigarette se però ti mordi anche il labbro mentre lo fai” aggiunse il suo compagno eccitato.
Harry si leccò le labbra esaminando la sua proposta a mente mentre Louis si passò una mano sulla natica sinistra per pulirsi dal gesso e ….
“accetto” rispose convinto più che mai.

E poi arrivò quel momento, quello che avevo pregato tutto il tempo che non fosse stato ripreso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, trattenere il respiro...
La mia mano si abbatté sullo schermo, e lo chiuse con uno scatto.
Mi resi conto che stavo ansimando, che tremavo.
"Louis, puoi spiegarmi.."
La voce roca di Zayn non lasciava trasparire nessuna emozione.
Io chiusi gli occhi, cercando di riprendere il controllo, di pensare.
Ma la mia mente urlava con rabbia un unico nome.
Harry Styles
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*in fase di correzione*
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ATTENZIONE
- Louis/Harry, accenni Louis/Zayn + altre bromace. Se non vi piace il genere state alla larga.
- Il carattere dei personaggi e le vicende nella storia sono inventati e non si riferiscono in alcun modo a fatti reali.
- Senza il mio permesso e l'attribuzione dei relativi crediti NON potete pubblicare la storia su altri siti. Se lo fate, prima o poi vi scoprirò e verrò a smerdarvi di fronte al mondo intero.

Louis non sapeva neanche come fosse riuscito a diventare stracotto di un tipo come Harry Styles, i giocatori di football non gli erano mai interessati, certo, ogni tanto ci faceva un pensierino quando li vedeva cambiarsi in spogliatoio, ma era sempre uscito con ragazzi semplici e divertenti, un po’ come lui.
Lui e il capitano della squadra di football non si erano mai sopportati prima dell’inizio dell’ultima estate: Harry non faceva altro che prendere di mira, insieme ai suoi amichetti, Louis per essere gay e Louis non poteva che soffiargli il primato in tutte le materie scolastiche e, ovviamente, anche la borsa di studio.
Verso metà luglio, per qualche inspiegabile motivo, avevano partecipato allo stesso campo estivo organizzato dalla parrocchia locale e, sempre per qualche inspiegabile motivo, si erano ritrovati a baciarsi, ubriachi fino al midollo, attorno alle ultime fiamme del falò mentre tutti gli altri dormivano nelle loro tende, ignari di tutto.
AU!Highschool

Ti amo.
Gli diceva Liam sorridendo.
Ti voglio bene.
Gli diceva sua figlia sorridendo.
ZIAM.

-Mi mancherai,Louis..-Sibilò Harry mentra accarezzava la schiena nuda dell'amico.
-Zitto,Styles.- Grugnì il piccolo sognatore.
-Ora baciami!- Aggiunse lasciandosi travolgere da un tornado di emozioni. Sentimenti e Harry.

«Mi dispiace Harry..» sussurrò piano, facendo sì che il suono della sua dolce voce di disperdesse nel vuoto.
« Non lasciarmi, non lasciarmi andare, Boo.. non lasciarmi.» risposi disperato aggrappandomi alla sua maglia, come se fosse la mia unica ancora, l’unica cosa che mi avesse salvato.
«Non lasciarmi andare perché sono stanco di sentirmi solo, sono stanco di dormire solo senza di te la notte, sono stanco di vivere senza di te, anche se ancora devo iniziare a farlo.»

Il suo primo 'ti amo' era arrivato in un freddo giorno di Maggio, poco dopo aver fatto due mesi da quel giorno che ci parlammo per la prima volta. Eravamo in un parco giochi abbandonato vicino casa sua, eravamo noi e il nostro amore troppo grande per poter esprimerlo a parole. Mi ero avvicinato a lui, l'avevo baciato facendolo sdraiare sul prato bagnato a causa della pioggia scesa precedentemente, e poi mi ero accoccolato sul suo petto, mentre lui mi accarezzava i capelli. Quel giorno era come se lui fosse assente, pensieroso, distaccato e decisi di farglielo presente. Di dirgli che se si era stancato di me poteva benissimo dirmelo, io me ne sarei andato. Mi aveva stretto forte a se, aggrappandosi come se io fossi la sua salvezza, mentre era lui la mia salvezza, era lui quello che mi aveva salvato dalla mia apatia e indifferenza che provavo verso tutti.
«Ti amo Louis.» mi aveva sussurrato all'orecchio con gli occhi chiusi, stringendomi sempre più forte.
Ero rimasto spiazzato per un paio di minuti, non riuscendo davvero a crederci. Aveva detto di amarmi.

"Se era etero poco gli importava, era pur sempre un ragazzino con gli ormoni sballati, bastava solo farlo eccitare come non mai, il resto sarebbe venuto da se."