Da fiore all'occhiello di una grande concessionaria londinese degli anni '30 ad auto di uno dei demoni più attivi sulla Terra. Le vicende dell'ultimo secolo di Crowley e del suo Angelo narrate da un punto di vista privilegiato: la Bentley.

Il signor Fell è un amabile professore di letteratura inglese in un college di Oxford che possiede un negozio di libri rari che vende nel weekend. Un bel giorno riceve l'email da un cliente interessante.
o
Crowley è un grafico pubblicitario che cerca di trovare la pace all'interno della sua frenetica vita Londinese.
(AU - Commedia romantica che purtroppo devo classificare sotto il rating rosso per alcuni argomenti che andranno ad essere trattati e per le scene esplicite.)

Era stata… la curiosità.
Quella curiosità che solletica, che inganna, che si infila nella testa ed è un tarlo continuo. Dal momento che aveva sentito cosa succedeva in quella villa di campagna, era stata la sua condanna.
Sulla soglia aveva osservato il biglietto da visita dell’attività, recava solo una scritta: hai paura del mostro nell’armadio?
L’aveva rigirata con attenzione e all’improvviso una parola aveva brillato e Harry la pronunciò – No.-

Nobody: esseri che, pur non avendo un cuore, conducono una propria esistenza. Esperimenti. Raccolta di drabble, tutta l'Organizzazione più Naminè.
XIII: Nothing
XII: Hate
XI: Flowers
X: Loser
IX: Music is energy
VIII: And all Burns
VII: Cold Anger
VI: Punishment
V: Silence can dream

Dopo la fine della guerra c'è solo un imperativo che spinge Draco Malfoy ad andare avanti; il ricordo della stretta di sua madre e una supplica "Scappa!"

 {AU – contenuti forti - tematiche delicate}
[VanVen – RiSo- Akuroku – Altre]
***
[Tratto dalla storia]
Non è più tempo di tacere. 
E' arrivato il momento di narrare la storia così per com'è davvero. 
E' arrivato il momento di svelare su cosa si basa realmente il sistema governativo di questa città. E' arrivato il momento di parlarvi dei fantasmi che si aggirano silenziosi nei vicoli di periferia, delle ombre nascoste dietro gli angoli delle strade: i Crownless.
Nessuna delle sfortunate persone coinvolte in questa vicenda sa esattamente quando tutto questo ebbe inizio, tanto meno io. Forse l'unica a saperlo sul serio è scomparsa, avvolta in un mantello di mistero sotto cui ha nascosto anche la verità. Quindi, potrete capire benissimo se vi dico che posso raccontarvi con sicurezza, senza cadere preda di dubbi o inganni, solo l'inizio della fine.
I fatti si sono susseguiti in una caotica corsa verso il traguardo. Ma non ci sono stati vincitori, solo sopravvissuti: succede questo a voler sfidare il tempo per salvare qualcosa di insalvabile.
La speranza non è sempre quello che resta alla fine.

“ Tanto tempo fa, gli uomini vivevano in pace nel calore della luce. Tutti amavano la luce."
[...]
Da anni ormai sognava di un bambino dagli strambi capelli castani sparati sul capo e dai profondi occhi azzurri che tutte le sacrosante volte, voleva andare da qualcuno e farsi raccontare una storia.
Qualcuno di cui Roxas non riusciva mai a capire il nome.
[...]
"Poi, cominciarono a combattere per possederla. Volevano averla tutta per sé.
L’oscurità si espanse, divorando la luce e i cuori di tanti."
[...]
» Axel! E’ un disastro! «
» Sora, che cosa succede? «
»...la mia sorellina...«
[...]
» Quando anche tu diventerai re, capirai. «
Riku spalancò gli occhi sconvolto. Sperava di aver capito male.
[...]
Xemnas puntò i suoi occhi felini sulle guardie.
» Portatela qui da me! «
"Ma un giorno, si aprirà una porta nella più profonda Oscurità e la vera Luce ritornerà"

Vecchi cani.
{ Reaper/Soldier 76 }

Iron Man era morto.
Non la sua parte più debole, immorale e fastidiosa, perché Stark c'era ancora, almeno come involucro fisico del genio dissoluto che aveva monopolizzato la tecnologia degli ultimi decenni; ma l'eroe che aveva protetto le persone, ed era davvero riuscito a convincere se stesso della propria utilità, era caduto, sconfitto dalla sua stessa impotenza.
Non sono stati i suoi compagni a fare irruzione nella cella dov'era prigioniero e gli è bastato un respiro per sapere che non doveva aspettarsi salvezza ma solo un altro tipo di tormenti.
Mentre fissa il ghigno trionfante del più pericoloso nemico degli Avengers, Tony si chiede se la cosa gli importi davvero.

Max non è un prigioniero di Immortan Joe, nè un nemico: è un Imperatore ( al posto di Furiosa ) ed i figli di guerra gli devono cieca obbedienza: Nux, tuttavia, gli si avvicina troppo.
"Nel buio dell'officina nessuno di loro sembrava brillante, cromato, lucido e pronto ad innalzarsi a qualcosa di ultraterreno: erano solo loro due. Sporchi e stanchi con lo sguardo assente e spento da una sofferenza che li divorava per motivi diversi. Eppure in realtà si somigliavano così tanto..."
MAX/NUX

Carlo sente il rumore del citofono per tutte e cinque le volte che quello suona, ma soltanto quando il suo disturbo è tale da impedirgli di continuare il gioco che stava facendo, nella rara solitudine e libertà della casa vuota, si decide ad alzarsi dalla sedia della propria scrivania, uscire dalla propria stanza e fare quei quindici scalini che lo separano dal portone di ingresso. Farebbe anche una faccia un po' meno sorpresa se ad attenderlo non ci fossero tre ragazzi, tutti più alti di lui di almeno due spanne, tutti con l'espressione di chi è esasperato e vuole uccidere subito.
-Stiamo cercando Gloria Orsi.
Neanche un ciao, neppure un buongiorno o un saluto qualsiasi. Oltre che indisponenti pure maleducati. Gli pare giusto ricambiare con lo stesso tipo di trattamento.
-Mia sorella non è in casa.

Se il titolo fosse stato le strampalate conversazioni di Axel e Roxas adesso voi sareste più interessati ed io più felice.
[Lievi accenni RiSo, SoKai, VaniRox]

Tetsuya Nomura, regista di fama mondiale si era cimentato nel progetto che lo avrebbe portato o alla gloria eterna o al disastro totale per realizzare il film del prequel del best seller ''Kingdom Hearts".
Aveva scelto degli attori capaci che sapevano il fatto loro ma che non erano per niente facili da gestire; ma Nomura non mollava mai e aveva accettato la sfida. Uno dei veri problemi era Vanitas, il diciassettenne dai capelli corvini sparati in aria e dagli occhi dorati che aveva deciso che il copione era una vera noia da imparare e non permetteva al fratello minore, Ventus, di girare seriamente la scena iniziale dal ''pathos'' non indifferente; questo infatti si era lasciato andare, dopo la prima esclamazione di sorpresa, in una grassa risata con tanto di lacrimoni.
[Coppia:VanAqua]

Lei era la dottoressa di un'ospedale psichiatrico giudiziario.
Lui il suo paziente, un criminale rinchiuso per infermità mentale.
Si dice che prima o poi chi lavora negli ospedali psichiatrici, a stretto contatto con i malati di mente, rischi di impazzire anch'esso.
Era quindi accaduto, quando entrò nella stanza di Zaraki Kenpachi in piena notte?
{ZaraHana}

La Sexta Espada tirò un ghigno forzato davanti all'avversario, indice di spavalderia e di una sicurezza che non aveva.
“Non scapperò davanti a te, Starrk” mise in chiaro.
“Lo so. Però vorresti farlo” fece notare il numero uno.
“Cosa te lo fa credere, maledetto?!”
Starrk sospirò e addolcì lo sguardo.
“Stai tremando, Grimmjow”