Os partecipante al contest "Pick someone who's supportive"
“Sai...” sussurrò ancora per poi voltarsi e ondeggiare al ritmo della musica, inseguendo il piacere perverso che sentì dentro. Louis desiderò toccarsi, sentire gli occhi di tutti addosso e godere delle loro espressioni. E lo fece, scompigliò i propri capelli scivolando a toccarsi i fianchi e a scuoterli fin troppo lentamente. Harry gli guardò il culo – senza girarci troppo attorno – ma poi si ritrovò a guardare il suo pacco e solo allora si rese conto di dover alzare lo sguardo. “Puoi dire al mio papino che-” si morse le labbra e gli poggiò nuovamente le mani sulle cosce, questa volta affondandogli le dita nella carne. “Che il suo bambino si struscia contro pali da lap dance e si spoglia come le peggiori puttane” ed Harry non riuscì più a respirare perché la sua voce era così profonda e calda da spegnergli il cervello.
Stripper!Louis / Secretary!Harry / 52K

Louis è un eterno Peter Pan e Harry un finto bad boy che immagina i possibili modi di scoparsi suo padre.
Oppure:Louis dimostra la metà dei suoi anni e alimenta le fantasie perverse di suo figlio senza volerlo. Forse.
Attenzione: sono presenti rapporti sessuali tra padre e figlio, entrambi adulti e consenzienti.
Si parla inoltre di daddy kink e di giocattoli sessuali; se non vi piace il genere state alla larga.
Ricordate: non è mai quello che sembra.

Sequel di: Un gettone e tredici minuti
Larry-Ziam
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"Quando Harry scese dal treno e respirò per la prima volta in otto mesi l'aria di Doncaster, l'aria di casa, tutto tornò ad essere dolorosamente vero.
Si guardò intorno mentre il secondo binario piano piano si spopolava e il treno alle sue spalle ripartiva. Aveva uno zaino, solo quello. Era così che aveva scelto di tornare a casa, di tornare da Louis. Voleva avere con sé solo il minimo indispensabile, voleva tornare tra le braccia di Louis senza il peso di cose inutili. Si alzò il bavero della giacca per avere meno freddo, mise le mani in tasca e accanto al proprio cellulare spento sentì il bigliettino sul quale Nick aveva appuntato il proprio numero".

Louis indossa un'uniforme da cameriera per pulire la sua stanza, e Harry lo punisce per averla disordinata.
“Sei una cattiva ragazza”, soffiò, sentendo Louis sussultare sotto di lui. “E sai cosa succede alle cattive ragazze, vero, Lou?”, aggiunse, sussurrando le sue parole direttamente contro il suo orecchio.
Ancora una volta, Louis annuì. “Le cattive ragazze vengono sculacciate, papino”, rispose senza vergogna.

Larry p0rn | Louis!Daddy | NO ALTERNATIVE UNIVERSE | 12k parole | contest ''Daddy Kink & Blowjobs'' di stendhalic
Presenza di giocattoli erotici, Daddy kink e lingerie + sesso esplicito tra due uomini. (+ fluff)
Side Bromance Harry/Nick
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In cui Harry, durante la vigilia di Natale, chiama Nick e si fa dare dei consigli sul sesso.
In cui Louis torna a casa e trova Harry stretto in una deliziosa lingerie femminile.
In cui Harry lo chiamerà 'Daddy', mentre Louis sarà combattuto se accontentare il suo ragazzo e rompere i freni dell'inibizione o meno.
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Dal testo : Louis porta i gomiti sulle ginocchia e lo fissa senza parole. [...]
Harry indossa dei graziosi guanti neri che gli ricoprono le braccia tatuate, fino a nascondere i gomiti. Le mani sono diligentemente poggiate sulle proprie cosce tese, coperte da dei reggicalze abbinati e decorati con dei deliziosi fiocchetti rossi all’estremità. Gli slip che indossa sono scurissimi, con il pizzo nero sui bordi e un sottile nastro magenta a infiocchettargli il pacco –in tutti i sensi possibili-.
Le labbra sono rosse, lucenti e gonfie. Come se se le fosse tormentate fino al suo arrivo. Gli occhi continuano ad attendere qualcosa, aspettano pazienti un comando.
Un ordine.

Le lancette sull'orologio sembravano muoversi così lentamente, ed Harry stava quasi per arrendersi e mettersi a piangere dalla frustrazione quando sentì la chiave girare nella toppa.
Balzò in piedi e corse in cucina, i calzini ai piedi che lo facevano scivolare un po sul pavimento di legno lucido.
"Louis!" pianse, lanciandosi tra le braccia dell'altro ragazzo, lasciandogli un bacio sul collo e facendogli cadere le valige per terra, in modo che potesse abbracciarlo. Louis rise e si allontanò poco, stringendo Harry più vicino sè e baciandogli la testa. "Mi sei mancato." disse Harry contro il suo petto, le parole smorzate.
"Anche tu mi sei mancato." disse Louis, ridacchiando, ed Harry si allontanò, gli occhi scuri ed eccitati. Louis inarcò un sopracciglio e lanciò uno sguardo al rigonfiamento nei pantaloni di Harry, il più giovane seguì il suo sguardo.
"No, tipo, mi sei mancato." elaborò Harry ,e Louis rise.
"Lo vedo," disse semplicemente, annuendo.
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Larry Smut||Louis!Tops||Harry!Bottom||Dirty talikng||Rimming||Submission||5.7K

«Zee, Liam mi ha detto che hai un problema» il riccio lo raggiunse in bagno «what’s up?»
«Non mi trovi più attraente come al solito.» affermò sicuro il più grande, guardandolo negli occhi.
«Cosa?» domandò spaesato l’altro.
«Hai detto che non mi trovi bello con la barba più lunga.» aggiunse.
«Veramente, io ti ho solamente detto che dovresti farti la barba, tutto qua. Non ho detto che non ti trovo bello, anzi» Harry gli si avvicinò «se ti crea così tanti problemi, posso raderti io, se per te è così importante apparire perfetto ai miei occhi.»
«Lo faresti?» sussurrò Zayn.
«Certo» il riccio gli sorrise «anche perché questa storia non ti da pace. Sei stato zitto tutto il pomeriggio.»
Zarry | slash rossa |

“Cos'è un Marcel?”, domanda, non tanto sicuro di volerlo sapere.
Louis si gratta il mento.
“Un Marcel è uno che si veste come il mio bisnonno, usa talmente tanto gel da fare invidia al cast di Grease, indossa occhiali tre volte la sua faccia e non tira fuori il naso dai libri neanche per andare a pisciare”, spiega, tutto d'un fiato. “Avevo un compagno di classe alla elementari che era il prototipo di un Marcel e che si chiamava, appunto, Marcel”.
[Dove Harry è lo sfigato della scuola e Louis è quello figo. Ok, niente di nuovo, solo che questa volta Harry si concia come Marcel. Probabilmente ormai neanche questo è niente di nuovo, ma voi volete leggerla lo stesso, giusto?
Larry, of course. Più una spruzzatina di qualche bromance qua e là].

In cui Liam disobbedisce agli ordini severi di Zayn, e si ritrova ammanettato ad un letto nel bel mezzo di un ménage à trois.
[Zayn/Louis/Liam - bottom!Liam - dirtytalker!Zayn - linguaggio volgare]

-Che hai da ridere?- quando scese dalle punte si voltò a guardarmi e i suoi occhi, sotto al riflesso del neon brillarono, quasi. Come se avessero appena preso vita. Per quanto non fosse il tipo di ragazzo per me, non riuscii a fare a meno di rimanere a guardarlo. Basso, con le dita affusolate e gli occhi del colore del cielo. Occhi che mi erano parsi banali. In quel momento vi lessi qualcosa di più e se abbinati con un bel sorriso come il suo, diventavano quasi qualcosa di raro.
-No, niente. Sei molto basso.-
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-Sei tu lo stupido qui, Zayn. Non ti accorgi di nulla.- disse a pochi centimetro dal mio viso. Deglutii a fatica, sentendo il fiato caldo contro il mio viso. –Stupido…- bofonchiò ancora una volta. Rimasi ad occhi chiusi e sentii solamente il calore del suo corpo sempre più vicino, il fiato caldo contro le labbra. Poi il mio cuore parve perdere numerosi battiti. Una leggera pressione al lato destro delle labbra, un calore improvviso, una morbidezza mai sentita, poi il vuoto, il freddo. Con gli occhi e pugni serrati rimasi appoggiato alla parete. Quando riaprii gli occhi, di Liam non c’era più nessuna traccia.

Liam/Zayn | Accenni Harry/Louis • Josh/Niall | Bodypainter!Zayn ~ Model!Liam | 13k parole
La Sheeran's Fashion è una delle case di moda più famose di New York, oltre ad essere anche una delle più stravaganti.
Sarà proprio un servizio fotografico fuori dal normale a far intrecciare le vite di Liam, il modello migliore e più ambito, e Zayn, uno dei body painter più bravi di Manhattan.
Zayn odia Liam, mentre Liam prova un'attrazione incontrollabile verso Zayn.
Con l'aiuto dei loro amici e di alcuni episodi, i ragazzi finalmente capiranno quale sarà il loro destino.

Era troppo tardi, per salvarti, Lou.
Lo sapevo. Lo sapevi.
Doveva andare così e provare a riaggiustare tutto era inutile.
La mia luce non è mai stata abbastanza. Ha illuminato il tuo buio, ma poi ha smesso di lottare, troppo stanca per combattere contro un male simile.
Quei tagli sulle mani, sì, ho sempre saputo perché fossero lì.
E ho provato a farli smettere di comparire sulle tue mani, sulle tue braccia.
Perché, cazzo, ti amo.
Ma l'amore non basta.
L'amore non basta mai.
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Oh, you're in my veins
And I cannot get you out
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[Larry]

Liam è un volontario e lavora in Brunei. Ma, troppo stanco per continuare ad essere d'aiuto, è costretto a tornare a casa per riposare. Ci penseranno i suoi amici Louis e Harry a trovare il giusto rimedio alla sua stanchezza.
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Zayn/Liam • massage!AU • 12.7k • presenza di linguaggio volgare

Liam e Zayn rimangono nel bus, mentre gli altri ragazzi escono a divertirsi, a leggere le lettere di alcune fans.
" « È libero questo posto? »
Liam aveva alzato lo sguardo, mentre Zayn gli si sedeva di fianco
« Non avevo voglia di andare senza di te. Posso farti compagnia, vero? » Liam aveva annuito, attendendo che il moretto posasse la testa sul suo petto, e si sdraiasse nell’angolo opposto. « Sto solamente leggendo le lettere delle nostre fans. [...] Con la lettera tra le mani, Zayn, iniziò a leggere « “Caro Zayn, sei bellissimo, ma penso che questo, te lo sia sentito dire da molti” azzeccato ragazza! Ma sentirselo dire, non fa mai male. Comunque, ho qualcuno che me lo ripete, più o meno, tutte le mattine."
[ Ziam - Rating rosso - Lemon]

Larry - Ziam
“Sono stato io” dissi sedendomi sul prato accanto a lui.
“A fare cosa?” domandò Zayn strappando uno ad uno i petali di un fiore. Mi domandavo se pensasse al m’ama non m’ama mentre piano ogni fogliolina gli cadeva sulle gambe incrociate
“Lo sai a fare cosa” dissi senza guardarlo in faccia, ero certo sapesse a cosa mi riferissi “ho chiamato io la polizia...”.
Sospirò senza fermarsi, ne strappava tre alla volta di petali ora e si mordeva le labbra.
“E perché?”
“Perché stavamo facendo una cazzata”
“Allora hai sbagliato tempistica...” disse alzandosi in piedi. Lo imitai pulendomi i jeans dalla terra.
“Non potevo evitare morisse... e non volevo andasse così, cristo... lo sai”
“Cazzate Lou...” mi sorrise appena senza lasciare dietro quell’espressione nemmeno l’ombra di un sentimento.