SingleParent!AU | ObiNaru |Accenni SasuSaku e KakaYama.
Naruto è un genitore single in difficoltà durante la quarantena, finché il suo vicino incredibilmente bello non si offre di aiutarlo a tenere i bambini.
“Papà mi compri una giraffa?”
Naruto sospirò rassegnato alla richiesta della figlia, ma le rivolse un sorriso.
“Sicuro” commentò.
Ogni volta che Himawari vedeva un animale, puntualmente chiedeva al padre di comprarne uno. Era inevitabile che succedesse mentre erano allo zoo e che la richiesta del tipo di animale cambiasse a ogni recinto. Da quando erano lì aveva già chiesto di comprare un lupo, un serpente, dei pappagalli, dei pinguini e un cucciolo di leone, solo per citarne alcuni.
“Papà…”
“Vuoi che ti compri una zebra?” completò placido mentre guardava proprio uno di quegli animali brucare l’erba oltre il recinto che stavano costeggiando.
Ma sua figlia lo stupì, aggrottando la fronte disse:
“Papà, puoi sposare Obito?”
Si strozzò con la saliva. “Cosa? Perché?!”
La sua dolce bambina di cinque anni aveva uno sguardo serio e pragmatico.
“Be’, lo zoo è suo e se tu lo sposi lo zoo diventerà anche tuo. Quindi avrò tutti questi animali senza spendere troppi soldi”.
Non faceva una piega.

Naruto e Sasuke sono due studenti fuori sede, bloccati da soli nell'appartamento che sub-affitano insieme a Sakura che però, ahimè, è tornata a casa prima che la città fosse bloccata.
Ne seguono siparietti in cui:
- Naruto sclera perché non può uscire a fare skate, è finito il ramen, la chitarra elettrica fa troppo rumore e i vicini si lamentano, non può vedere i suoi amici, è costretto a studiare per passare il tempo infinito
- Sasuke sclera perché Naruto mette musica a tutto volume e ha comprato solo Ramen istantaneo; sta finendo le sigarette, non riesce a studiare, non può inventare scuse per non rispondere alle chiamate stressanti su WhatsApp di Itachi
Complice la vicinanza forzata e una cena a lume di candela (cucinata da Sasuke perché: basta con sto ramen!), a causa di un cortocircuito, i due inizieranno a parlare veramente e a conoscersi di più.
E la quarantena inizierà ad essere molto più interessante

“Non credevo che fossi diventato talmente perfido da affamare il tuo cane!”
Quella voce.
Si voltò verso la direzione del suo interlocutore con il cuore a martellargli nel petto.
L’aria nei polmoni pareva non bastargli ed un senso di vertigine lo costrinse a poggiarsi ai pensili con una mano per non cadere.
Era lì, davanti a lui, in salute e con un sorrisetto impertinente stampato sulle labbra.

[Post-699] [Canonverse] [What if?]
La Settimana del Rotolo è stata istituita a Konoha per diversi motivi, ma la possibilità di mandare messaggi anonimi tramite i Falchi Messaggeri non sempre può avere conseguenze positive.
In un Villaggio ancora distrutto al termine della guerra, Naruto cerca di trovare il sorriso e la spensieratezza, lasciandosi trasportare nella vita di ogni giorno: ma i suoi pensieri sono rivolti ad altro. Come sempre, soprattutto adesso, dal momento che Sasuke è tornato a casa.
-
Per Helad, con amore.

[ShiIta] [Modern!Au War] [Psychological]
[...] Le mani tremano appena, mentre un lieve soffio caldo sfugge dalle labbra dischiuse.
Una leggera brezza attraversa le tende, insinuandosi senza gentilezza nella stanza: ondeggia tra i fogli consunti e ingialliti.
Le dita si stringono istintivamente, trattenendoli con improvvisa ferocia: come se potessero scivolare lontano, strapparsi, perdersi per sempre.
Lunghe ciocche corvine ricadono su di essi, intanto che il viso si china: li sporcano come petrolio, mischiandosi ai caratteri neri elegantemente scritti ma sbiaditi.
Itachi schiude ancora le labbra, un brivido che corre gelido lungo la pelle, un altro inverno che bussa senza chiedere.
Il crudele giogo del tempo: avanza senza remora, trasformando ogni cosa in ricordo, finché non rimane che cenere. Finché non rimane solo il silenzio.
Stringe più forte le dita pallide, segnate dal passare di quelle stagioni tutte uguali, tutte grige.
E sospira ancora: aliti tremanti, crudelmente caldi, si infrangono su quelle prime righe.
Così vive, così eterne: fissate su quell'anonimo foglio ormai non più bianco. [...]
Questa storia si è classificata terza al contest "San Valentino di Sangue" indetto dal gruppo Fb Sasunaru Fanfiction Italia.

In una notte stellata di Agosto, nella brezza marina, Naruto e Sasuke comprendono che a volte non è necessario esprimere un desiderio ad alta voce affinché si esaudisca. Può semplicemente avverarsi ed essere lo stesso, per entrambi. Nonostante il tempo e le distanze.
Note: Questa fanfiction partecipa alla "Calippo Challenge" indetta dal gruppo SASUNARU FanFiction Italia

[Namjin]
Namjoon ha ventidue anni, i capelli tinti di un blu ormai sbiadito e nessuno obiettivo nella vita. Ha abbandonato la scuola, ha pochi amici e fondamentalmente passa le giornate ad osservare la gente nella stazione della metropolitana e ad auto commiserarsi.
Seokjin invece ha ventiquattro anni, un lavoro che gli piace, una stretta cerchia di amici, degli hobby, fin troppa voglia di vivere. Crede fermamente che la vita debba essere vissuta appieno, secondo dopo secondo, senza farsi scappare nessuna occasione.
Si incontrano -o per meglio dire, scontrano- in metropolitana, mentre Seokjin sta correndo per prendere il treno e Namjoon se ne sta andando. La perdita di un quaderno da parte di Seokjin darà loro l'occasione di rivedersi, e poi si incontreranno ancora in circostanze particolari, fino ad instaurare un rapporto che permetterà loro di andare oltre alla prima impressione che hanno avuto l'uno dell'altro.

Un Uchiha non insegue. Un Uchiha viene inseguito, ricercato, braccato. Lui è quello che non concede niente senza sforzo, era Naruto a dover chiedere, a doverlo pregare.
Quindi come si permetteva di dormire come un pesce lesso di fianco a lui che si contorceva dall'eccitazione?

Non è che Naruto Uzumaki avesse sfortuna con le ragazze.
La vera sfortuna di Naruto Uzumaki era il suo migliore amico: Sasuke Uchiha.
E il signorino Sasuke Uchiha era un grande, grandissimo, colossale stronzo.
Ma che Naruto avesse sfortuna con le ragazze, proprio no.
______
Un Naruto alle prese con un "adorabile" problema di ipercontrollo dell'ancor più "adorabile" Sasuke.
Un Sasuke super impegnato a stronzeggiare amabilmente per un motivo che conosce solo lui con un Naruto ormai sull'orlo dell'esasperazione.
E un sacco di ragazze che in tutta sincerità... non servono a niente!
NaruSasu

Naruto ama la barba di Sasuke. Ah-ha.

« Stai calmo, tigre. Non capiterà mai più. Ma se fossi in te, al posto di seguire i suoi spostamenti e minacciare gli uomini che si porta a letto, gli parlerei. »
Sasuke digrignò i denti, rinfoderando tuttavia l'arma e incrociando le braccia al petto.
« Sensei. » e si curò di marcare la parola con divertimento e sfida « Mi sta forse dando del geloso? »
Il tono formale era di scherno, ma Kakashi non se ne curò.
« Quello lo definirei un eufemismo. » rispose, divertito dalla reazione.
|Naruto/Kakashi/Sasuke|

...ovvero la 30 OTP challenge.
Raccolta di flashfics su John e Paul.
Dal capitolo 30: “Doing something hot”
La mano si allarga sul suo addome.
Le sue gambe gli circondano la vita.
La bocca si schiude dietro il suo orecchio.

Liverpool 1961. Quando John Lennon riceve in regalo cento sterline, non pensa molto prima di chiedere al suo amico Paul McCartney di unirsi a lui in un viaggio all’insegna dell’avventura, un viaggio che cambierà la loro vita, la loro amicizia e li preparerà a essere Beatles.

Song-fic scritta sulla canzone "Good night" dei Beatles.
Questa storia parla soprattutto d'amore. Del dolore che provoca la perdita di qualcuno che amiamo. Di come, in un modo o nell'altro, quel qualcuno rimanga sempre nel nostro cuore.
Scritta in un momento di pura sofferenza, la pubblico sperando di alleggerire un po' il mio fardello. Buonanotte, buonanotte a tutti, dappertutto.

Anche in Paradiso, a quanto pare, esistono il cinema e i tizi strambi che lo frequentano. Invece di proiettare le solite, vecchie pellicole però, in questa sala, si vedono i ricordi delle vite terrene. Così, mentre Elvis sgranocchia un pacchetto di patatine e Mary e Julia -ah, mamme- chiaccherano del più e del meno, John e Paul rivivono il loro primo incontro e capiscono che il loro non è stato un colpo di fulmine, ma di tempo. Perché solo con quello hanno imparato ad amarsi incondizionatamente, per sempre.
ATTENTION: McLennon.