Levi/Eren | Armin/Erwin
Armin era convinto che fosse un’occasione unica nella vita, ma Eren non vedeva altro che un ulteriore possibilità di fallire. Non poteva uscire niente di buono da un tirocinio in un soffocante ufficio alla Survey Corporation. Ad Eren sarebbe bastato star seduto ed aspettare che quello che restava del suo ultimo anno scolastico gli passasse davanti. Tuttavia, dopo un viaggio in ascensore, Eren si trovò a mettere in discussione quello che credeva di sapere sulla vita e su sé stesso.
*Traduzione dall'inglese di una delle più famose fanfic Ereri*

Per Eren è l'anno della maturità quando il professor Ackerman annuncia un camposcuola nel cuore della Romania: la misteriosa Transilvania. La situazione precipiterà: colti da una tremenda tempesta, alunni e professori si ritroveranno bloccati nel castello di Bran, antica proprietà del Conte Dracula.
Quando i compagni di classe decideranno di scherzare con una tavola ouija di fortuna, il delirio avrà inizio...
Docenti accompagnatori del Quinto G:
Ackerman, Levi (storia)
Ral, Petra (inglese)
Smith, Erwin (educazione fisica)
Zoe, Hanji (scienze)
[ERERI, e non solo]
[ATTENZIONE! CONTENUTI: HORROR - PARANORMALE - EROS - LINGUAGGIO COLORITO]
Ⓒ Tutti i diritti riservati: è un’opera originale, frutto della mia creatività e di mia proprietà. Ne vieto la riproduzione al di fuori di EFP.

|¦🏆 Vincitrice del contest - Halloween IG - nella categoria Azione/Avventura "Undiscovered Gems" indetto dal profilo @AmbassadorsITA¦|

«Ho bisogno di qualcuno che veda il fuoco nei miei occhi e voglia giocarci.»                                                                               
- Haiku di I.s.f. -
 
Un nuovo criminale si aggira per le strade della città. Si tratta di Rogue, ladro dai mille talenti e magnifici occhi verdi, contornati da una maschera scura che ne cela l'identità. È giovane, forse fin troppo per scegliere una simile vita fatta di fughe rocambolesche ed inseguimenti all'ultimo respiro. Si limita a rubare oggetti preziosi per poi puntualmente restituire la refurtiva al suo rivale preferito, l'ispettore Ackerman, che si troverà a indagare sul suo conto per venire a capo di quell'intricato caso divenuto una vera e propria ossessione... e non solo per lavoro.

''Non appena chiuse gli occhi iniziò a pensare a diversi modi per provocare Levi. Avrebbe potuto dire qualcosa di sconcertante per lasciarlo senza parole, o magari girare nudo per casa o cercare un contatto fisico con lui. La verità è che Levi gli sembrava qualcuno di impossibile da avvicinare o sedurre ed Eren adorava questo genere di sfide. Entro dieci mesi avrebbe fatto cadere quell’atteggiamento distaccato che l’uomo si portava sempre con sé.''

“Questa canzone mi faceva pensare a te”, mormorò il ragazzo, contro un mio orecchio quando la musica cambiò. Mi concentrai sul testo. Ascoltammo la canzone in silenzio fin quando, verso la fine, Eren non parlò nuovamente, quasi cantando.
“But I just cannot manage to make it through the day without thinking of you, lately.”
Accennai un breve sorriso e mi sporsi verso di lui, senza aprire gli occhi. Riuscii a baciare le sue labbra piene e sentii il sapore delle lacrime su di esse.
“Eren”, sussurrai confuso. Sollevai le palpebre e vidi qualche goccia salata sulle sue guance. Però sorrideva.
“Sono felice, non preoccuparti. E penso che ti dedicherò un’altra canzone perché questa è fottutamente triste”, mormorò e decisi di bloccare la sua parlantina con un altro bacio. Un altro ancora e ancora un altro finché non ci addormentammo con le labbra stanche ma i cuori felici.

“Smettila, Eren.”
Eren ricordò, quella sera, di essersi innamorato della voce con cui il suo Capitano gli chiese di smetterla.
E poi… di tutto ciò che gli disse in seguito, con le spalle curve e la fronte che quasi toccava il suo petto.
“Se tu fossi stato Armin, o Mikasa, o chiunque altro… non saremmo arrivati fino a questo punto, ti pare?”
Levi Ackerman alzò gli occhi e lo guardò, dichiarando la sua dolorosa ma splendida verità.
In un mondo steampunk, lo Stato di Eldia e la Repubblica di Marley combattono tra di loro usando Golem mortali nati dal fango e tattiche spietate, con Omega che vengono mandati a morire per attrarre gli ufficiali nemici Alfa e ucciderli.
Eren ha lottato per non essere uno di quegli Omega; Levi ha vissuto per inerzia, fino al momento in cui tornerà sentire, a distanza di anni, il suo cuore arrugginito ricominciare a battere.
[Steampunk&Golem&War!AU | Omegaverse!AU; pairing principali: ErwinLevi, LeviErenLevi, YmirChrista; attenzione: tanta sofferenza emotiva]

Mi voltai piano, quel poco che bastava per osservare il nuovo arrivato.
Cominciai dal basso.
Degli anfibi neri erano poggiati sui pioli dello sgabello con indolenza. Sopra quelle scarpe, si snodavano dei pantaloni di pelle nera. All'altezza dei fianchi, una catena di metallo ricadeva di lato, tintinnando di tanto in tanto.
Una camicia anch'essa nera, lasciata aperta sul petto, circondava il busto della persona accanto a me.
Intorno al collo, come anche ai polsi, dei cinturini in pelle nera coperti di piccole borchie contrastavano con una pelle candida.
Spostai lo sguardo di nuovo, ancora più su...
Orecchini disseminati su tutto l'orecchio sinistro, rasatura sulla nuca, capelli nero corvino, un profilo austero e al tempo stesso delicato.
Durò una frazione di secondo, lo scambio di sguardi con un paio d'occhi di un azzurro così chiaro e penetrante da sembrare bianchi.

[Levi x Eren][Modern!AU][Sovrannaturale]
Eren è un giovane e promettente scrittore conteso da due editori che non sembrano interessati solo alle sue abilità. Cosa vorranno davvero da lui questi due misteriosi uomini?
Dal testo:
Schioccò la lingua nella bocca. «Dimmi perché hai chiamato senza girarci troppo intorno, Smith»
«Voglio sfidarti, sarà l'autore a scegliere a quale casa editrice affidarsi, chi dei due sarà più affabile e riuscirà a conquistarlo se lo aggiudicherà, ah niente controllo mentale et similia»
«Tsk non ne ho bisogno io, accetto Smith, mi puoi dire il nome adesso?»
Il bastardo si era premunito di fargli avere una copia solo col titolo dell'opera, aveva già pianificato tutto.
«Siamo impazienti eh... Jaeger, Eren Jaeger»

La leggenda narra che ognuno di noi nasca con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona a cui siamo destinati; non importa il tempo che dovrà passare, le circostanze o le distanze che ci separano, saremo destinati ad incontrarla. Perché il filo rosso sarà lunghissimo e resistente, e non si spezzerà mai, e sarà proprio il destino stesso a tenerlo saldo finché non la incontreremo.

«Perdonami Sasuke...»
Abbassa la maschera Itachi: nel suo stesso sangue muore e svela l'intero significato della sua vita.
[Drabble | Missing Moment | Itachi centric]
Storia Terza Classificata a parimerito al Contest "La sfida delle Drabble [Multifandom e originali]" indetto da i love ace 30 sul forum di EFP e in seguito valutata da Elettra. C

E se Itachi avesse preso un'altra decisione? Se avesse scelto di dire a Sasuke la verità durante il suo combattimento, come sarebbero andate le cose?
Un nuovo personaggio, una ragazza molto bella, legata a Itachi, di nome Raira.
Una Sakura che cerca di farsi forza per nascondere il suo cuore spezzato.
Un Sasuke confuso, e un Naruto che non si tira mai indietro.
Il passato di Kakashi verrà sempre di più alla luce, e dovrà affrontare tutto il suo dolore.
Personaggi: Raira e Nia (nuovi personaggi), Kakashi, Iruka, Itachi, Sasuke, Naruto, Sakura, Hinata, Ino, Sai, Shikamaru, Temari.

Anche quella sera comunque fu praticamente perseguitato dall'immagine del biondino, e si sentì irritato, perché il suo cervello pareva davvero odiarlo se continuava a metterla in loop. Sperò solo sarebbe finita come con le canzoni, quando ti fissi con un pezzo così tanto che non riesci a fare a meno di metterlo e rimetterlo, finché un giorno non ti da la nausea ed inizi ad odiarlo.
Stranamente si sentì ancora una volta assetato, e pensò di aver sviluppato una sorta di reazione allergica a quel tipo. Forse ora, ogni volta che ci avrebbe pensato, avrebbe immaginato di tornare a quell'istante, con la bocca impastata dal ghiacciolo alla menta, e si sarebbe ritrovato boccheggiante per la mancanza improvvisa di liquidi. Preoccupato Sasuke si premurò di mettere una bottiglietta sul comodino dalla quale bevve regolarmente col proposito di evitare la sete e quindi i pensieri sul biondo.
L'unico risultato ottenuto fu che dovette alzarsi circa tre volte per fare pipì, quella notte.
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SasuNaru / ItaDei / SaiSui p0rn!Alert -

Il capitano Levi Rivaille è il secondo in comando dell'Armata Ricognitiva, una pattuglia in guerra costante con la Polizia Militare che, nonostante proclami di agire in nome della Corona e del popolo, è corrotta e violenta con chiunque la pensi diversamente.
A solo vent'anni d'età Levi è uno dei soldati più forti, che conduce la propria vita con distacco e spietatezza. Questo significa che nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo adottare un bambino di otto anni di nome Eren, reso orfano quando l'Armata Ricognitiva conduce una battaglia contro la Polizia Militare nel distretto di Shiganshina.
| RivaEre | Eruri |

"La sua casa, la tana dei traditori dell'Akatsuki. Era il covo dei peggiori criminali di livello S in circolazione ed era anche la sua casa. Quegli psicopatici erano la sua famiglia."
Tratto dal primo capitolo.
Spero di avere catturato un minimo della vostra curiosità, e, detto questo, buona lettura ai coraggiosi che si getteranno in questa mia prima storia.
Sayonara~

― DAL CAPITOLO PRIMO. ―
«Sascake?» ripeté Itachi, quasi confuso.
«Sascake» gli fece eco Asami, «Sasuke è un piccolo cupcake, non vedi?» continuò, indicando il più giovane, «ha la faccia da cupcake. Non esistono i cupcake in Giappone?» continuò.
«E tu dai nomignoli alle persone appena le conosci?» domandò Itachi, particolarmente divertito.
―
Itachi ha ottenuto l'affido di suo fratello minore e si è trasferito a Londra per lavoro. In questa nuova città, completamente diversa da Konoha, Sasuke si porta dietro i suoi quindici anni appena compiuti ed una grande rabbia nei confronti del maggiore, che lo ha costretto a lasciare i suoi amici e la sua vita senza dargli nemmeno tante spiegazioni in merito.
Frustrato e spaesato, Itachi dovrà fare i conti con Sasuke e con una città che non conosce. Il mutismo del fratello, inoltre, non aiuta la situazione, facendo diventare il clima in casa pesante ed invivibile.
È nel marasma quotidiano che Itachi incontra Asami, una ragazza dai tratti orientali che non conosce una sola parola di giapponese ma si definisce inglese al cento per cento.
Senza volervo, il più grande degli Uchiha è finito sulla strada che lo condurrà al suo Ikigai, alla sua ragione per vivere.