«Senti un po’ Fronte Spaziosa, come farai ora che partirai in viaggio con Sasuke?»
Sakura alzò gli occhi verdi sull’amica bionda, poggiata al muro vicino allo specchio. Le aveva chiesto di accompagnarla per comprare le ultime cose prima dell’imminente viaggio. Erano già passate a comprare dei recipienti per i medicinali di emergenza, dei sandali e due tute nuove per il viaggio. In quel momento erano alla ricerca del “mantello perfetto”, dato che quello scuro della rosa – secondo il parere non richiesto della Yamanaka – non andava affatto bene perché c’era già una persona cupa nella coppia e non era di certo la sua amica dalla fronte ampia.
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Nonostante fossero distanti l’uno dall’altra percepivano il chakra reciprocamente e in qualche modo ne erano confortati. Sakura, immersa nel fiume, si sentiva tranquilla e ottimista nei confronti di quel rapporto atipico; Sasuke invece si stava rendendo conto di aver perso molto più di quello che avrebbe mai potuto immaginare anche solo una settimana prima. Non conosceva molti aneddoti, né delle date particolari di ciò che accadeva nel villaggio, in più non sapeva quasi niente di quella ninja dai capelli rosa che lo stava accompagnando.
Hope you like it!

Sakura aveva sempre voluto vedere Kakashi senza maschera, anche se questo era troppo persino per lei...
Tutto inizia a causa dell'ennesimo ritardo di Kakashi, in una calda mattinata.
Tra imbarazzi, mutandine rubate, inganni ed incomprensioni, Sakura si addentra nel mondo dei piaceri fisici con l'aiuto dell'unico uomo che non avrebbe mai considerato. Ma se dall'amore può nascere il sesso, dal sesso può nascere l'amore?
KakaSaku.
Traduzione precedentemente pubblicata in parte da eveyzonk.

ObiNaru | BDSM | Role switches
“Mettiamo subito in chiaro le cose” lo aveva ammonito con uno sguardo di fuoco. “Qui sono io il dominatore. Dal momento in cui entri in questa stanza e indossi il collare sei mio. La tua volontà è la mia, farai qualsiasi cosa io ti dirò e accetterai qualsiasi cosa ti farò. Contraddicimi, ribellati e non esiterò a punirti. Tu sei il mio sottomesso, il tuo unico compito è ubbidirmi. Vedi di non dimenticartelo”.
Quel tono gelido aveva fatto andare a Naruto il sangue alla testa. In quel momento aveva deciso che non ci sarebbe stata una seconda volta. Il fatto che dopo sei mesi fosse ancora lì dimostrava quanto avesse avuto torto.

[KakaSaku] Cinque volte in cui Sakura e Kakashi hanno quasi fatto sesso ed una volta in cui ce l'hanno fatta.
Sesto contributo per il Kakashi Bingo. Il primo capitolo risponde al prompt “Behind the mask”, mentre il secondo “Date gone wrong”.

Quattro volte in cui Shikamaru avrebbe davvero dovuto bussare prima di entrare nell'ufficio dell'Hokage.

Sakura si aggrappò a lui per riprendere l’equilibrio e quando alzò il volto per rimproverarlo si scontrò contro le sue labbra. Sapevano di alcol, erano ruvide, prepotenti e violente, ma così eccitanti e così desiderate che Sakura riuscì solo a rispondere con la stessa veemenza.
Sasuke s’appoggiò a lei che si ritrovò seduta su un tavolo? Una console? Non aveva idea di cosa potesse esserci dietro quella tenda, ma lei c’era seduta sopra e Sasuke era in piedi, tra le sue cosce, e non smetteva di baciarla, di divorarla.
Sakura sapeva che doveva fermarsi, dopotutto era lei quella sobria, ma l’ultimo barlume di buon senso andò a farsi fottere quando una mano di Sasuke s’intrufolò sotto la camicia, tra le sue scapole.

Lei è a malapena maggiorenne, ma per tutta la sua vita è stata addestrata per un unico scopo: essere una schiava.
Lui ha sempre voluto tenersi il più lontano possibile dalla sregolatezza dei genitori: le loro donne lo incuriosivano, ma il terrore di diventare come il padre è sempre stato più forte.
Non questa volta: nulla è più forte di lei.

Vi avverto, questa Sakura NON è la solita Sakura.
Dal capitolo:
Sakura non aveva smesso di osservarlo sempre più incuriosita, guardando quella mano sfregare piano sulla pelle di Ino, desiderando di poterla sentire su di se. Le era già capitato di fantasticare su di lui, ma erano sempre state immagini e pensieri, ma ora sentiva proprio il desiderio fisico di volere quelle mani su di se, e non solo quelle... lo esigeva, lo voleva. Accennò un sorriso sghembo. Ora non le rimaneva che capire se era fattibile, se Sasuke era il tipo di persona che si lasciava persuadere e sedurre "A che ora hai detto che è la festa domani?" chiese a entrambi.
"Alle 21:00" sorrise Ino entusiasta.
Incrociò ancora il suo sguardo. Sasuke era impassibile, faceva sembrare che non fosse successo nulla. Bé vero, non era successo nulla... ancora...
[SasuSaku][SasoSaku][accenni SasuIno][Modern!AU]

Questa storia parte dal momento che Sakura e Obito tentano di cercare Sasuke nelle dimensioni spazio-temporali (capitolo 685), mentre Naruto combatte e tiene occupata Kaguya. Ma nella ricerca dell'Uchiha, aprono un portale insolito e Sakura si trova risucchiata al suo interno, ritrovandosi in un mondo completamente diverso da quello che conosce.
Dal capitolo 1:
Sakura si mosse sul posto per poter vedere chi stava entrando, e si bloccò ad occhi spalancati nel vedere entrare proprio Sasuke, stavolta poté vederlo meglio, era più alto, più grande di qualche anno, più bello, e senza Rinnegan "Sa... Sasuke..."
Sasuke puntò lo sguardo su Sakura, ancora incredulo di vederla, anche se diversa da come se la ricordava.
Non era il Sasuke del suo mondo, e a quel punto pensò che quando Obito aveva percepito la presenza di Sasuke, aveva percepito il Sasuke sbagliato, ovvero quello di un altro mondo. Ancora adesso non si capacitava come fosse possibile aprire una dimensione del genere, da quando avevano iniziato a combattere contro Kaguya si erano ritrovati in mondi vuoti, con lava, neve e terreni deserti, ma non mondi abitati.
[SasuSaku][SasoSaku][NarutoShippuden!AU]

Lei non voleva essere il falco messaggero di nessuno, eppure era successo. Caso? Destino? Un evidente complotto da parte di Naruto e Kakashi-sensei? Poteva essere di tutto, ma Sakura sapeva per certo una cosa: era stanca, incazzata e infreddolita.
E Lui non aveva fatto i conti con le emozioni; Sasuke aveva una buona ragione per non tornare.
• || [...] a Sakura non fregava assolutamente nulla di quanto era difficile per quegli inutili rapaci volare con quella bufera, piuttosto avevano iniziato a girarle quando Naruto le aveva riferito che Shikamaru gli aveva chiesto di dirle che Kakashi la pregava di andare a controllare se Sasuke fosse vivo o morto.
Cinque anni.
Erano passati cinque anni, Kakashi-sensei era diventato Hokage, lei era diventata la Capa dell'ospedale dopo che Tsunade aveva fatto felicemente i bagagli per andare a divertirsi chissà dove, erano successe parecchie cose, persino Naruto aveva messo la testa a posto - anche se qualcuno aveva ancora dei dubbi - e si era ufficialmente fidanzato. [...]
"Dovrei arrivare fino al confine con la tempesta di neve che imperversa perché i tuoi stupidi uccellacci non possono volare?" [...]
Voleva solo sbranarlo.

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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Leonard, 29 anni, è il capo di un impero economico. Evangeline, 19 anni, è una spogliarellista.
Durante una notte al Secret Dreams, i loro mondi vengono a contatto.
Lei, bellissima e giovanissima, riesce a catturare l'attenzione di lui, intenso e sensuale.
I loro incontri si fanno regolari, continui, insistenti. E fra di loro sboccia l'amore.
Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto. Vero, Evangeline?
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Sono presenti scene di pratiche BDSM.
Lettore avvisato, mezzo salvato.

[KakaSaku]
Quando tutto ebbe inizio, il suo cuore batteva, ma lei ancora non lo sapeva.
***
Sakura Haruno è un'universitaria diligente, ma senza peli sulla lingua. Ha diverse ombre alle spalle, non per ultima quella di un tale Uchiha, ma è determinata a guardare avanti.
Della rieducazione della giovane si occuperà Kakashi Hatake, esteta ed artista, nonché suo professore; un genio dell'arte anticonformista come lui non baderà certo a contenersi, pur di riuscire nel proprio intento.
Scopriranno, con il tempo, quanto l'una sia necessaria all'altro, e viceversa... e che Oscar Wilde aveva dannatamente ragione quando diceva che "la Vita imita l'Arte più di quanto l'Arte non imiti la Vita".

NARUSAKU | PWP
Entrambi sapevano che attendeva loro un week end coi fiocchi. Di certo non era un segreto. Anche perché avevano trascorso una settimana piuttosto pesante e intensa, ognuno preso dai propri impegni, i quali avevano impedito loro di stare un po’ da soli e di godersi quei già rari momenti della vita di coppia che riuscivano a ritagliarsi. Perciò, sì, avrebbero fatto i piccioncini, se ne sarebbero stati per conto loro senza alcun tipo di scocciatura, sottostando ai loro ritmi e alle loro abitudini, senza dover rendere conto a nessuno. E sì, avrebbero fatto tanto buon sesso, perché ne avevano da recuperare.

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
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