Il momento delle ancora-non-mattine o delle non-più-notti se preferite.
Il tutto dal punto di vista di Vaniglia

L e Mello. L e Near. Un primo incontro molto poco ortodosso e una conversazione piuttosto inusuale.
Eppure entrambi lasceranno un segno, sulla pelle pallida del detective e nelle tasche dei suoi jeans consumati.

Dedicata a Redseapearl
Storia sospesa a tempo indeterminato
A quel tempo, L non poteva immaginare dove lo avrebbe condotto il crudele disegno del destino. Non poteva sapere che un semplice diamante, un pazzo visionario ed un subdolo enigma lo avrebbero portato decisamente più lontano di quanto avrebbe pensato, ossia nella labirintica e gotica città di Praga. Non poteva immaginare che di lì a poco si sarebbe ritrovato faccia a faccia con un mondo oscuro, fatto di incubi e sangue, che avrebbe minacciato di condurlo alla follia e alla morte. Non poteva ancora sapere quali sarebbero state le sorti di Eraldo Coil e di Danuve, nè poteva ipotizzare che avrebbe avuto bisogno di chiedere aiuto agli più improbabili ex membri della Wammy's House: X, Y e Z.
Quando L decise di risolvere quello che in seguito venne battezzato Nightmare Case... Non aveva idea che gli incubi potessero uccidere.
E neanche tu ce l'hai, caro lettore.
[Personaggi: L, X, Y, Z, Watari, Danuve ed Eraldo Coil]

Ebbene sì. Una storia sul fenomeno/baggianata degli ultimi annetti, il famoso 2012 predetto da... chi? Dai Maya? Ah, vero. Dai Maya.
Ma in questa storia potrete vedere all'opera Orazio (P.S. non è il poeta latino...) e la sua inseparabile amica Saga!!: alle prese con un'incredibile avventura per salvare l'Universo dalla catastrofe del 2012... riusciranno lui e i suoi amici (?) nel loro intento, salvando il mondo dalla futura (??) nonché sicura (???) distruzione predetta dai Maya? (Tifiamo per Orazio & Saga e la loro missione...).
Piccolo estratto:
"Comunque, è tempo di presentarsi:
ho 17 anni, mi chiamo Orazio (poteva andare peggio, che so... Trismegisto?), e sono uno scettico al 467%.
Non ho creduto mai a nulla, nemmeno quando mi hanno detto che avevo lasciato la bombola del gas aperta.
Poi è esplosa la casa, ma vi racconterò questa storia un'altra volta..."

Deviando dal suo percorso, Matt decise di spegnere l'interruttore della stanza dell'amico per permettergli di riposare meglio, così, con cautela, aprì un po' di più la porta e insinuò il braccio sinistro per raggiungere l'interruttore sulla parete; ma per compiere quel gesto fu costretto ad allungare la schiena fino a far arrivare la testa oltre la porta. Girò il capo per assicurarsi che l'altro stesse dormendo e ciò che vide lo colpì profondamente.

Mi trema la mano..
Sta volta sono davvero nella merda.
Perché diavolo l’ultima volta non sono stato attento? Potevo evitare tutto questo!
Ma no..
Ora la mia vita è in pericolo, è minacciata da quella stronza che mi guarda con il sorriso sadico di chi sa di aver vinto.

3^ classificata al contest Sulle orme di Nessuno { ossia, di thriller e citazioni } di FataFaby89
3^ classificata al Queen contest indetto da Himechan84
Sotto la luce della luna piena le loro menzogne erano state confessate. I commedianti avevano gettato finalmente le maschere e avevano smesso di recitare per cominciare a vivere una vita vera, insieme, e quella croce impressa sulla pelle di entrambi era il marchio che lo testimoniava, come un sigillo in ceralacca su di una busta dal contenuto sino a quel momento proibito.

“Non preoccuparti, Mihael: questa è solo una mia allucinazione. Domani mattina nulla sarà cambiato tra noi” lo rassicurò Mail con voce suadente, delicata. E come poteva Mihael resistergli?

"Silenzio. Non sono queste le cazzate per cui si interrompe l'allenamento della prima unità della Shinsengumi.”
Sì.
Una gran bella frase -con un che di eroico. Molto bellina.
Potrei usarla in un romanzo di guerra. O in un haiku. O in un diario.
E' -presumibilmente- l'ultima frase di Okita Souji come un capitano.
Perchè poi -come se dopo la menzione alla Shinsengumi nulla fosse importante- mi aspetta l'ultimo eco di una protesta, roco e distante, e il buio.
Okita Souji fa talmente schifo, come uomo, che non riesce nemmeno a reggersi in piedi.
Persino la Katana non ne vuole più sapere, di lui. E' stato talmente debole a cedere all'Ochimizu.
In mezzo a tutto questo schifo, come diavolo si può pretendere da lui - da me - di mantenere una promessa?

Da piccolo non riuscivo quasi mai a dormire, stavo sdraiato sul letto e contavo le stelle, perché le stelle erano qualcosa di concreto. Non come le pecore immaginarie che saltano il letto man mano che le conti.
Il giorno del mio sesto compleanno mi sono reso conto che il mondo è più grande del recinto di casa mia, è qualcosa di più delle pareti della mia stanza.
E’ stato il giorno in cui mia madre è morta.

Una storia che, come sempre nelle mie storie, va a parlare dell'amicizia tra Matt e Mello, in una shot veloce e senza troppe pretese, in un dialogo semplice e fin troppo delicato sulla loro amicizia e sui loro problemi...
Dedicata a... due persone fin troppo importanti per me~
[OOC perché il mio Mello di solito è diverso dalla visione comune del Mello *annuisce*]

Vi è mai capitato di leggere una poesia ed esclamare: "Sembra scritta per..."? Anche a me è successo! Penso che L, Mihael, Mail, Nate, Misa, Light siano personaggi degni di "reinterpretare" anche le pagine della letteratura classica. Vedrete come un componimento poetico possa mutare, divenendo altro, grazie alla profondità di questi personaggi.
Cap I "E' come una marea" [LxMisa]
Cap II "Il sonetto del dolce lamento" [MattxMello]
Cap III "Lentamente muore" [Near]
Cap IV "Parla per me" [NearxMello]
Cap V "Spleen" [Mello]
Cap VI "La Terra Santa" [Light,L]

"Che cosa sei?"
"Ti do un indizio... Non sono parte del tuo mondo."
"... Sei... Un sogno?"
[...]
Non m'importa se non esisti o se sei reale, non m'importa cosa pensano gli altri di noi, non m'importa se sei solo un sogno...
Io ti amo...
Questa fic mi è saltata in testa quando per quattro notti, mi è apparso Elle in sogno...
Spero che sia di vostro gradimento e sarò felice se mi fate sapere cosa ne pensate. ^^

"Sarà tutto un sogno? Un spietato –infinito- incubo, un movimento ciclico infernale. Era tutto finito ormai, lo sapevo; Eppure mi mancava comunque il respiro."