Spesso noto testi dedicati a tutti i morti buoni in cui si parla più di uno che di un altro.
E credo sia una GRANDISSIMA ingiustizia visto che, almeno secondo il mio modestissimo parere, hanno tutti avuto una loro rilevanza e una loro importanza per la storia.
Ecco perché ho scritto questa shot.
100 parole per ogni morto, 100 parole per descriverli.
Nessuna discriminazione, dunque: hanno tutti la loro importanza, almeno per me.

C’era una volta. Le storie, quelle belle, iniziano tutte così. Perché una volta c’era qualcosa, qualcuno, che ricordi e riguardi con un sorriso triste. E adesso dopo mille inverni e primavere, dopo mille foglie lasciate a morire, adesso, ti manca.
In un futuro lontano, Hermione ricorda i suoi anni migliori.
(Poco più che) Flashfic | (Sort of) Angst, Introspettivo | Harry/Hermione

In onore di tutti i caduti della battaglia di Hogwarts, che hanno combattuto con coraggio pur sapendo che sarebbero potuto morire.
In particolare a uno di loro.

Perché la vita a volte ti mette in ginocchio e hai bisogno di una mano per rialzarti.
A volte la persona che tende quella mano è la più inaspettata.

Hai sputato quelle parole come se fossero insulti, come se il fatto di esserti innamorato di lei ti desse fastidio.
E poi, giusto per non darle tempo di risponderti o di insultarti, ti sei voltato e sei uscito dall'aula. Mancava il mantello svolazzante alle tue spalle, poi potevi benissimo sembrare un pipistrello che fugge dalla luce del sole.
Seguito di Il momento giusto per dire "Ti amo"

Oh... una battuta sarcastica... dovresti risponderle a tono. Qualcosa di pungente, irritante, qualcosa che avrebbe alimentato quell'adorabile broncio per tutto il giorno.
Qualcosa tipicamente da Severus Piton.

So che può sembrare strano, può sembrare da pazzi, da psicopatici, da maniaci… da quello che volete. Che cosa potrebbe mai desiderare una persona nelle mie condizioni? La morte, è chiaro.
Eppure io voglio vivere, anche se dovesse costarmi altri mille respiri infiammati, mille minuti di paralisi e la perdita di tutto il sangue che ancora circola dentro di me.
Io non voglio morire, voglio tener duro e vivere… io devo sopravvivere come hai fatto tu.
Non posso proprio morire

Che cosa lo frenava? Non è poi così difficile da capire. In fin dei conti non era come dichiararsi ad una persona che non conosceva e che sapeva non avrebbe più rivisto, era del suo migliore amico che stava parlando e, nel caso fosse andata male, gli sarebbe dispiaciuto perderlo anche come amico - perché sapeva che se semmai avesse trovato il coraggio di dirgli ciò che realmente provava, niente sarebbe poi stato più come prima, inutile illudersi - . Per questo motivo preferiva "soffrire in silenzio" e accontentarsi di un'amicizia che mai gli avrebbe potuto dare ciò che desiderava ma che almeno lo salvava dal perderlo completamente.
[MattxMello]

Una giornata come tante altre, per Rin, Sesshomaru e Jaken, finché a una bambina non viene in mente una curiosa domanda.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Granello".

Cosa sarebbe successo se Light avesse vinto la partita con Near? O meglio, se avesse tenuto la bocca chiusa, davvero non avrebbe incontrato altri avversari? Prima fanfic su Deathnote, siate clementi.

-Seconda classificata al contest "Le tre follie" indetto da Kaifan su EFP forum-
Breve raccolta di tre capitoli su: L, Mikami e Misa.
«Non ho bisogno di nessuno» mormorò il piccolo, atono, rivolto alla “persona” che gli stava di fronte, troppo evanescente per essere concreta ma troppo tangibile per essere completamente irreale.

Si sentiva come in una clessidra: in quella prigione di vetro, sentimenti come frustrazione, disonore, sconfitta, vergogna e tristezza erano diventati insignificanti come granelli di sabbia, ma tutti insieme avevano assunto il peso di una duna che, inesorabile, era scesa su di lui fino a sotterrarlo completamente.
[IV classificata parimerito al contest "Sulle Orme di Nessuno" di FataFaby89]

Il re degli shinigami era stato il primo dio della morte a nascere dopo la divisione dell'universo, poi tutti gli shinigami precedenti erano morti, perdendo l'immortalità, e lui aveva potuto governa su tutti gli dei della morte nati dopo.
Per rimanere in vita aveva creato i Death note, quaderni demoniaci in grado di rubare la vita agli umani, i nuovi abitanti dell'universo, per aumentare la longevità degli shinigami.
Ma il non-essere non può esistere senza l'essere, e vennero creati altrettanti amuleti, capaci di allungare la vita agli umani, e di uccidere gli shinigami.
Gli dei della morte si occuparono di distruggerli tutti.
Quasi tutti.

In questa storia Raf è figlia del re di Angie Town e i suoi genitori vogliono farla sposare ad ogni costo, benché lei abbia soltanto 15 anni...cosa succederebbe se i Devil la rapissero mentre lei è in forma terrena con il suo candidato sposo? Cosa vogliono da lei i Devil? E soprattutto...incontrerà l'amore? Con l'aggiunta di tanti nuovi personaggi, ho scritto questa storia sicuramente per il paring Sulfus/Raf. Spero veramente che la storia vi piaccia, a presto, ElanorFantaGreen!
Ps. Non l'ho abbandonata! Oggi è il 30 agosto 2012...la sto correggendo, poi tornerò a pubblicare. Sono scema, lo so, ma ora mi dedicherò unicamente a questa fanfic. Prometto.