Quando vai a scuola, nessuno ti insegna a vivere.
Io avrei saputo risolvere un logaritmo in pochi secondi, ma avevo paura di chiudere gli occhi e restare da solo con me stesso.
[...]
Mi chiamo Frank. Questa è la mia storia.

Aggiornamento del 23/11/2019 ***LEGGIMI, SONO IMPORTANTE***
Un nuovo cenno del capo di Sammy. Allungò le dita verso Andy e gli carezzò i capelli corti, tirandogli le punte.
«Vai a divertirti, Andy, e fingi che stia accadendo a qualcun altro» sorrise. La carezza si spostò alla spalla e svanì, con Sammy che s’incamminava lungo il sentiero sterrato.
Andy considerò che quel qualcun altro dovesse avere una gran voglia di piangere.
[Prima FF sui BVB, ovviamente Andley]

ATTENZIONE: Bill e Tom NON hanno nessun rapporto di parentela nella storia!
- Cos’hai sulla spalla sinistra? - gli domandò.
In realtà non credeva gli interessasse poi davvero così tanto, ma per un momento aveva creduto di essere davvero curioso di sentire la risposta. Forse aveva visto male; in fondo l’abitacolo dentro il quale erano costretti era abbastanza buio, erano esclusivamente le luci della strada ad illuminarlo, magari un gioco di ombre lo avevano mandato in confusione.
Ma a quella domanda Bill si immobilizzò per pochi istanti e poi si affrettò a coprirsi la pelle nuda.
Tom capì subito di averci visto bene e quella era stata la conferma.
- Allora? -
Perché era così insensibile? Che rispetto aveva per le persone?
Be’, forse non era il caso di porsi quelle domande, d’altronde quale genere di rispetto avrebbe potuto meritare quel ragazzino?
- Mmh, nulla, solo una sciocca cicatrice che mi sono fatto da bambino. - rispose Bill svelto, ma in un sussurro.
La voce aveva iniziato a tremargli in petto, ma forse era soltanto il freddo.
Con la mano destra di sfiorò d’istinto la spalla incriminata, accarezzandola con cura, mentre i ricordi gli ritornavano alla mente.

Dei lunghi capelli neri su quella pelle così pallida, i suoi occhi erano chiari e belli. Gli occhi azzurri gli erano sempre piaciuti.
[Chris-Ricky]

Andy Biersack, trasferitosi da poco a Santa Monica cerca di integrarsi nella città Californiana dopo essere stato in ospedale per più di un mese. Incontrerà nuove persone, ma una lo incuriosirà più delle altre.
Ashley Purdy, il tipico playboy, il sogno di ogni ragazza della scuola. Tuttavia ognuno ha i propri segreti e Ashley ne custodisce uno gelosamente.
I nostri due protagonisti diventeranno amici o qualcosa di più?
**
Dal primo capitolo:
"Correvo, correvo da troppo tempo, i polmoni sembravano stessero per esplodere così come il cuore il cui battito era al massimo. Non dovevo farmi prendere, la vista si oscurava e poi tornava nitida, sentivo la testa pulsare dolorosamente.
Il mio cervello continuava ad urlare di fermarmi, di farmi prendere, i pugni sarebbero comunque arrivati, ma quella volta era diversa"
(Andley)

Bill ha 16 anni, suo padre è morto quando era piccolo a causa di un incidente d'auto. Nonostante questo, sembra essere un ragazzo normale: ha una migliore amica, Jolene, ed è innamorato pazzo del capitano della squadra di football, Tom.
L'esistenza di Tom, invece, ricorda vagamente una casa delle bambole: esteriormente è perfetta, ma cosa troverai dentro una volta aperta?
[TomxBill]

Che succede quando due persone completamente opposte si ritrovano a vivere insieme?

Frank vuole solo essere un ragazzo normale.
E' stufo di fingere di avere una famiglia perfetta. Stufo di non essere mai preso in considerazione. Stufo di non avere ambizioni. Stufo, semplicemente, di essere sé stesso.
Convive con la sua apatia, non trovando un senso in ogni azione compia, e si tormenta per il suo sentirsi costantemente fuori posto. Diverso.
Ma un giorno arriva una nuova famiglia nel quartiere e mai penserebbe che, da quel momento in poi, la sua breve esistenza verrà interamente stravolta.
--------------
Dal capitolo cinque:
“Ma come fanno le persone normali a convivere con questo altalenare di umori? Come fanno a preferire il bianco o il nero al piatto grigio? L'apatia inizialmente mi spaventava, ma ho capito che non è poi male se paragonata al resto. Certo, quando assistevo alla felicità altrui un po' mi pesava, ma, si sa, è una cosa labile e rara. Quasi come una cometa: si ripresenta in cielo anche dopo secoli e non fai in tempo a godertela che già si è dissolta lasciando una misera scia che svanirà anch'essa, ma più tardi. Giusto per ricordarti quanto fosse stato bello prima del ritorno al buio.”
--------------
[Il rating può subire variazioni.]