La bionda vide il migliore amico che guardava il cielo come se volesse arrivarci sapendo di non poterci riuscire,così si avvicino lentamente ricaldandolo in un abbraccio.
«Ti va di parlarne?» glielo chiede senza neanche mettere in dubbio che c'era qualcosa che non andava.
Loro due si riuscivano sempre a capire subito senza aver bisogno di parlarne.
Il ragazzo scosse la testa e abbassò lo sguardo.
«E' per Faith?» lui annuì e lei si limitò ad abbracciarlo.
«Senti sai che Faith ha passato e sta passando un momento difficile è confusa ed è sola» la bionda difese la sua migliore amica cercando però di rallegrare pure il suo migliore amico.
Ma non poteva certamente dirgli che Faith era andata a letto con una persona che non sa neanche il suo nome..e poi pensa a cosa direbbe Faith "si chiama Jack!" e sorride pensando all'innocenza di quella ragazza innamorata follemente del suo Jack.

INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

Continuava a guardare dritto davanti a se, dandomi la beata visione del suo profilo perfetto, degno solo di lui. Le ciglia folte, viste da quella prospettiva, lasciavano intravedere solo una minuscola parte di quei meravigliosi occhi nocciola.
“Sei sparito.” –Mi lasciai scappare, mordendomi subito dopo il labbro inferiore. “Dove sei stato?”
Incurvò le labbra in un sorrisetto meschino, afferrando un cumulo di sabbia con la mano. “Sparito è esagerato.”
Lo guardai, insistente, con l’aria di chi si è stancato di giocare. “Zayn, ti prego.”
Lui si voltò a guardarmi, e mi mancò il fiato nel ritrovarmi faccia a faccia col motivo delle mie più profonde preoccupazioni. Gli occhi scuri celavano alla mia mente qualsiasi cosa quel ragazzo contenesse, e nessuno, a meno che lui stesso non avesse voluto, avrebbe mai potuto combatterli.

dal primo capitolo:
Gli venne in mente il momento in cui aveva visto per la prima volta Liam Payne, il ragazzo di cui era “innamorata”. Frequentava la sua stessa ora di biologia. E da quella volta che l’aveva visto entrare e scuotere il suo ciuffo castano non faceva altro che pensarci.
Era veramente strano che gli piacesse una persona così tanto senza averla conosciuta veramente.
Insomma non sapeva neanche se aveva un cane o un gatto o se odiava gli animali.Gli aveva dato il carattere che a lei sembrava perfetto. Ed è questo il punto nessuno è perfetto.
dal secondo
-ah comunque lui è Zayn, l’amico dell’aereoporto.
- il famoso amico dell’aeroporto come no! Colui per cui mi hai lasciato a piedi. – non voleva essere sfacciata nei confronti di una persona che non conosceva, però la frase gli uscì di getto.
“ Mrs. Aereoporto” si voltò nella sua direzione, era sbracato sul divano con i piedi sul tavolino. Aveva la pelle ambrata e capelli neri ebano, mica male pensò, fatto sta che ieri la strada l’aveva fatta a piedi.
-Buongiorno babe-buttò li mrs. Aeroporto con aria strafottente.
come andrà a finire la storia?chi possiederà il suo cuore?

«Era perfetta. Un angelo direi. Era lei. La soluzione dei miei problemi.»

Esiste veramente l'amicizia tra maschio e femmina?
Non ci sono risposte bene precise, a volte si a volte no.
Spesso succedono cose che cambiano le persone e i loro comportamenti.
Questa è la storia di Ashley e Justin, due migliori amici, ma forse non troppo.
Si sono sempre piaciuti, inutile negarlo, ma è come se avessero cercato di riporre questi sentimenti in un piccolo cassetto e poi chiuderlo a chiave.
Ma si sa, tutto prima o poi viene a galla. E se in questo caso fossero dei sentimenti a venire a galla?
Cosa succederebbe, cosa cambierebbe?

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.