Ma quel giorno, Hermione, si fermò davanti ad un negozio in particolare, ad un ricordo particolare. Un ricordo che la portò indietro a circa otto anni prima, durante una delle svariate riunioni dell'ES. Ricordò il suo raggiante sorriso.

buongiorno!!! ed eccomi quì per la seconda volta in due giorni a postare una One-Shot!
"Mamma è alla tua sinistra, abbracciata a papà, vicino a loro Bill,Fleur,Charly e Percy, mentre ala tua destra Ginny, Harry ed Hermione. Piangono tutti, me compreso, piangono per la morte di un figlio, per la orte di un fratello, per la morte di un'amico..."

Un George triste che ha perso la sua metà, ma la luna non lo aiuta di certo, soprattutto nel giorno del LORO compleanno.

Era risaputo che la biblioteca di Hogwarts fosse una delle più rifornite dell’intero mondo magico e proprio per questo comprendeva file e file di scaffalature stracolme di libri antichi e rari. Luogo di pace e silenzio per eccellenza non era certamente quello più adatto per un rapporto sessuale ma Draco ed Hermione avevano smesso di farsi scrupoli da un pezzo.

Molly Weasley si era sempre considerata una persona molto fortunata. Certo, la sua vita non era sempre stata semplice, la situazione economica era davvero pessima e la minaccia di Voldemort era sempre più concreta, ma lei poteva vantare una famiglia meravigliosa che rendeva tutte queste cose soltanto dei dettagli insignificanti al confronto.

Si osservarono per qualche minuto con aria di sfida, Hermione profondamente combattuta tra giusto e sbagliato, nemico o inappagamento. Guardò la sua sottile figura avvolta da un semplice e tremendamente draconiano completo nero. Lui le rivolse un'occhiata maliziosa e carica di aspettativa. Oh sì, Draco Malfoy poteva darle quello che Ronald Weasley si ostinava a rifiutarle. Il suo basso ventre non chiedeva altro e, dopotutto, quella era la sua oretta di trasgressioni.

«Che insegnante noiosa che sei. La prossima volta mi farò aiutare da Ginny.»
«Ginny non studia Antiche Rune» commentò Hermione, tagliente.
«No, ma ha il senso dell’umorismo.»
{Fred/Hermione ♥}

- Ci sono dei piccoli incantesimi e fatture che non siamo in grado di…inventare ed eseguire -
- Per questo – si era intromesso Fred, avvicinandosi dall’altro lato e appoggiando il gomito sul tavolo.
- Abbiamo avuto la geniale idea di consultare il genio della scuola…e chi è il genio della scuola’ –
- Ehm…Io? – aveva balbettato Hermione, guardandoli.
- Ecco, lo vedi che sei un genio? Solo un po’ egocentrica, ma te lo puoi permettere -
- Bene, stanza delle Necessità, cinque in punto! –
[...]
- Bene. – esordì George – visto che tecnicamente non possiamo dividere Hermione in due…o forse si? – si interruppe, pensieroso
- Hey!!! –
- Scusa, Granger…allora, dov’ero? Ah, si, allora, per dimostrare il mio amore per lei ti sfido a Duello! –
Tutti i Grifondoro spalancarono la bocca.
Harry appellò dei popcorn.
- Bene! – Hermione si girò giusto in tempo per vedere Fred che deglutiva…o stava inghiottendo qualcosa?

- Chi ha avuto la brillante idea di regalare a me delle Api Frizzole?
[Sesta classificata e vincitrice del Premio Originalità al Contest "Emozioni" indetto da nefene sul forum di EFP]

Ehm.. Storia un po' tanto a raiting rosso!
spero proprio che apprezziate l'idea! Mi lasciate una recensionina?**
Con calma si avviò verso il bagno; decise che si sarebbe concessa una bella doccia rilassante. Scelse il bagnoschiuma alla fragranza di cocco, il suo preferito, e lo shampoo al miele, che rendeva i suoi ricci, sempre crespi, dei boccoli morbidi e mansueti

Sono passati cinque anni, dalla fine della Bellezza del Demonio: il figlio di Draco ed Hermione è un bambino vivace ed ha un desiderio per Natale. Riuscirà a realizzarlo? La mia Storia di Natale, per uno e per tutte voi. Auguri!

- Tu puoi liberarmi!- la zittì con un cenno della mano prima che l'altra protestasse.- E non mi riferisco a queste catene.-

Prima classificata nel concorso Don't open this cookie! indettto da Kukiness
Un gorgoglio stupito e inorridito le risalì la strozza trasformandosi in una sequela di imprecazioni tali da scandalizzare persino Pix, quando la verità le saltò agli occhi, più limpida del suo impellente bisogno di accendersi un’altra ultima sigaretta. Perché se c’era una cosa che una ragazza innamorata di Harry Potter sapeva con certezza, era che le profezie portano sfiga.
E lei aveva appena ascoltato una profezia.

“ Dannazione a te Malfoy. Non permetterò che tu mi incanti di nuovo!” esclamò rabbiosa. “ Non è degno di una corretta grifondoro prendersela con me, è il tuo stesso corpo ad essere attirato dal mio, io sono senza colpe Hermione “ “ Ma cosa stai farneticando Malferret? Il mio corpo non prova per te alcuna attrazione” disse. Ma ogni parola era una bestemmia e questo Hermione lo sapeva. Lui si avvicinò pericolosamente. “ Ah no?” Le posò le mani sulle braccia e vi fece pressione. Hermione chiuse gli occhi, mentre le sue mani si spostavano ad accarezzare i suoi seni per scendere fino ai suoi fianchi. Hermione tremava come una foglia in balia del vento. “ Bugiarda. Non mentire a te stessa, Hermione. Stai tremando. Il tuo corpo mi vuole, ma c’è una cosa che ancora non sai. Io ti desidero molto di più di quanto tu desideri me e ti voglio dal primo attimo che ti ho vista” Hermione aprì gli occhi di scatto. Le iridi argentate erano di un grigio duro che ardeva infuocato dal desiderio. Di lei. Senza alcuna razionalità, alzò le mani di scatto per immergerle in quei fili dorati che erano i suoi capelli e stringerlo a sé in un atto di disperata follia e di insopprimibile passione. Ma si ritrovò a stringere l’aria. Draco Malfoy si era allontanato di scatto e la guardava come un serpente certo di averla intrappolata fra le sue spire senza possibilità di salvezza. “ Perciò cerca di non metterci troppo a convincertene Hermione. La prossima volta che mi verrai così vicino potrei non essere in grado di fermarmi.” Hermione chiuse gli occhi. Le guance incendiate. Ma era il suo stesso corpo a bruciare. Li riaprì di scatto. Lui era di nuovo davanti a lei. Non la toccava, ma Hermione si sentiva bruciare come se lo facesse. Si abbassò fino ad esserle tanto vicino da poterle sussurrare nell’orecchio: “ Dormici sopra Hermione, la notte porta consiglio. Sono sicuro che avrai trovato la soluzione una volta che Γνῶθι Σεαυτόν * “

- Allontanati da me!
- Allora non avvicinarti tu.
Sussurro io, beffardo, quando la vedo fare un passo in avanti per superarmi o comunque, convincermi a spostarmi.
- Voglio andarmene!
- Non mi importa.
E tu rimani immobile, tesa, senza parole.
Il silenzio scende su di noi, avvolgendoci entrambi nella sua presa gentile.
E poi, dopo qualche minuto, divertito e provacatorio mi lascio cadere sui cuscini, senza staccarti gli occhi di dosso.
- Danza per me, Mezzosangue.
E tu sgrani gli occhi.
 Mi guardi, allucinata, tremi d'indignazione, indietreggi...
Finchè confusa e preoccupata non mi ricominci a sputare addosso il tuo rancore.
- Tu sei malato, Malfoy!
Per tutta risposta lascio ricadere la mia testa all'indietro, prendendo a ridere sinceramente divertito... sotto il tuo sguardo esterefatto.
Poi però... quando riporto la mia attenzione su di te, ti guardo negli occhi,
 deciso, implacabile, determinato... serissimo.
- Se lo fossi allora non sarebbe intelligente, da parte tua, sfidarmi, non credi?
Serio e tuttavia provocatore.
Tu rimani in silenzio per un istante, schiacciata dal peso del grigio intimidatorio dei miei occhi. 
Non mi scapperai, Mezzosangue.
Non stasera.