« può l'amore salvarti da un passato oscuro che non sei in grado di ricordare? »

Tralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Justin e Brooklyn non hanno niente in comune.
Mentre Justin fa l'impossibile per sopravvivere, Brooklyn ha qualsiasi cosa ogni ragazza possa volere. O perlomeno lei pensa di avere tutto. 
Cosa succede quando la viziata, ricca, figlia di papà incontra il pericoloso ragazzo del Bronx? 
Saranno scintille o una bomba esplosiva?
---------------------------------------------
"Non mi interessa quello che pensano gli altri, io sono innamorato di te."

C'è una ragazza, al lato della strada.
Se ne sta seduta su una panchina, a leggere " Colpa delle Stelle" di John Green.
Ha i capelli scuri, lisci ma ribelli, raccolti in una treccia scompigliata, che le cade leggera sulle spalle.
Piange un pò. Forse per il libro, forse per qualcos'altro.
Ha le maniche lunghe, anche se fa molto caldo.
Nessuno si ferma a parlare con lei.
Le cuffie nelle orecchie la cullano in un mondo tutto suo, dove nessuno può giudicarla.
Vuole solo qualcuno che la ami. Lo si capisce dai suoi occhi.
Da quegli occhi, che dicono: " Io voglio smettere di leggere storie. Voglio smettere di vederle alla TV, o negli occhi delle persone che conosco. Io voglio viverle."
Quella ragazza è Seven.
__________________________________________________________________
Dal primo capitolo.
" Seven è il mio nome e sette sono le vite che ho dentro.
Seven è tutto quello che so.
[...] la mia di famiglia so solo che era composta da un padre che non mi ha neanche mai visto, una madre drogata e moribonda ma a quanto pare ancora viva, e da un fratello mai conosciuto, Niall. "

Madhouse è il continuo di These four walls ( http://xxthesefourwalls.tumblr.com/ ) , se non hai letto quella fanfiction non puoi leggere questa.
Dopo essersi liberata da quelle quattro mura, Quinn si trova ad affrontare qualcosa di molto più difficile: la vita reale. Per lei sarà un'impresa ambientarsi in questo nuovo mondo che la porterà quasi alla pazzia. Sarà circondata da persone che non riescono a comprenderla e l'unica con cui vorrebbe veramente passare del tempo non è con lei. Justin. Non sarà così semplice per loro tornare insieme. Dovranno affrontare nuovi nemici, nuovi pericoli. Alla fine lui riuscirà a salvarsi? La perdonerà o il loro amore non tornerà mai più come prima?
------------------------------------------------------------------------------------------------
Trailer These four walls: http://www.youtube.com/watch?v=A9IRYh_LFS0
Trailer Madhouse: http://www.youtube.com/watch?v=a6uuzGKkIzE

Janelle è una diciottenne come tutte le altre, ha finito la scuola da poco e fa volontariato in ospedale. I bambini sono tutta la sua vita, adora fargli ridere e soprattutto renderli felici, e fargli capire che loro sono bambini speciali, non perché malati, ma per altro.
“Hanno appena ricoverato un ragazzo, un certo Zayn Malik, per overdose” mi annunciò Eveline.
“Non capisco che gusto c’è ficcarsi un ago nel braccio” rispose la ragazza.
Janelle è una ragazza apposto, non fuma, beve solo in occasioni speciali, ma l’incontro con quel ragazzo le cambia letteralmente la vita.

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -