ATTENZIONE: STORIA RIVISTA, MODIFICATA E CORRETTA.
La Guerra Magica è finita da qualche mese ormai, ma il dolore è ancora l'aria che si respira nel Mondo Magico.
Una costante bolla di amarezza aleggia su Hogwarts, dove il tentativo di tornare alla normalità rischia di fallire miseramente: gli studenti sono più che mai addolorati per le perdite dei propri cari e degli amici.
I sensi di colpa attanagliano lo stomaco di qualcuno, qualcuno che darebbe qualunque cosa per poter rimediare agli errori che, in fin dei conti, non ha mai commesso.
Con fatica la situazione volge al miglioramento, ma c'è ancora un'ombra nera che oscura l'alba che, lentamente, sta tornando a splendere. E saranno quegli stessi ragazzi, ancora provati dall'esperienza della Guerra, che dovranno combattere ancora, con nuovi amici e nuovi alleati.
Un connubio di idee, di principi, di conoscenze, di paure e di emozioni avrà luogo proprio all'interno del Castello, e sarà proprio l'arma che sconfiggerà una volta per tutte il Male che minaccia la pace tanto agognata.
La storia tiene conto di tutti gli avvenimenti fino al settimo libro di J.K. Rowling, tranne che per un particolare: il bacio tra Ron e Hermione.

Sono passati cinque anni da quando il Devoratrix Anima è stato distrutto, annientato dal coraggio e dall'amore dei protagonisti. Gli stessi protagonisti che, adesso, sono adulti e si ritrovano ad affrontare le conseguenze delle scelte e delle azioni compiute. E, forse, non tutte le minacce sono magiche e strisciano nell'ombra; a volte i peggiori mostri ci camminano accanto, senza che riusciamo a rendercene conto. E, a volte, il coraggio e l'amore non bastano.
Seguito de "La mia Rivale Bellissima" e, come la precedente, darà ampio spazio a tutti i personaggi.
Dal I°capitolo:"[...] era una storia chiusa, finita e lui non sarebbe tornato indietro nemmeno in cambio di tutto l’oro del Mondo Magico. Mai più lei avrebbe avuto il controllo del suo cuore, mai più le avrebbe permesso di spezzarlo, divorarlo, annientarlo. Non le avrebbe permesso di avvicinarsi, di tornare a scorrergli nelle vene, di essere ancora essenziale per lui. La odiava di un odio feroce e indomabile che lo uccideva lentamente, come il più dolce e letale dei veleni.
Hermione Granger era stata il coltello piantato dritto nel suo cuore e nella sua anima e lui bramava soltanto di vederla piegata, sconfitta, distrutta."

Quanto siamo disposti a sacrificare per amore di una persona?
Hermione Granger ha sacrificato tutto: il suo cuore ed i sogni di una vita felice accanto all’unico uomo che avesse mai amato. Ma ha dovuto rinunciare a lui.
Ha dovuto compiere una scelta difficile, non potendo fare diversamente, ed ormai sono passati otto anni dalla fine di Hogwarts.
Hermione adesso è una splendida donna di ventisette anni, sposata con Ron Weasley e madre di due figli: Rose e Hugo.
Esattamente come tutti si aspettavano da lei.
Ma le apparenze a volte ingannano ed è proprio con la triste tragedia che si abbatte sulla sua famiglia, che tutto inizia a prendere una piega diversa. Il vaso di Pandora che era stato faticosamente tenuto chiuso per otto anni, improvvisamente viene scoperchiato e la verità inizia a venire a galla. Una verità complicata, quasi impossibile da accettare e spinosa, proprio come una rosa che ha l’ardire di sbocciare tra i gelidi venti dell'inverno…

- Ci sarà tempo, Mezzosangue. -
- Non chiamarmi così! - Sbottò lei, furibonda.
Aveva cominciato ad accettare quel nome, ad andarne quasi fiera, ma sentirlo provenire dalla bocca di quel ragazzo che tanto l’aveva offesa, odiata, umiliata.. era un affronto.
Lui sembrò turbarsi un attimo, e con estrema difficoltà disse:
- Ti ho sempre chiamata cosi, Granger. Non era fastidioso per te. - Disse, e quando lei aprì la bocca per controbattere lui aggiunse, - Non da un anno a questa parte, almeno. -
- L’ennesima prova che questa tua storiella non è altro che una terribile bugia, Malfoy! - Sputò il suo cognome come se fosse il più ignobile degli insulti.
- Non è una bugia. Non ho mentito, Granger. - Disse solo lui, piano.
- Provamelo. - Disse lei, acida.
- E come potrei farlo? Abbiamo provato a invertire l’incantesimo, ad annullarlo ma.. -
- Il Pensatoio. - Interruppe lei, mentre lui sgranava gli occhi. - Fammi vedere i tuoi ricordi di me.. di noi. -
Lui rimase immobile, sconvolto. Non aveva mai pensato a questa soluzione, e non perché non fosse estremamente intelligente, come era sempre stata lei d'altronde.
La strega più sveglia della sua età.
Ma per lui era inconcepibile mostrarsi a lei, in una maniera così intima, così totale, così compromettente.
//Dramione.

Dal Testo:
"Hermione Granger poteva dire senza remore di avere avuto molte soddisfazioni nella vita.
Un rendimento scolastico brillante, stringere legami capaci di durare una vita intera e una carriera lavorativa ben avviata.
Ma essere un Auror significa anche non avere orari fissi e doversi immergere in cose estremamente spiacevoli, come era accaduto proprio in quel caso."

Primo settembre. Ad Hogwarts inizia l'anno in cui gli equilibri dovranno ristabilirsi, dopo essere stati sconvolti dalla Seconda Guerra Magica. Tra vecchie amicizie, antichi rancori e scoperte di nuove emozioni, vincitori e vinti si ritrovano a dover affrontare la scomoda presa di coscienza di gattopardiana memoria:
"Tutto deve cambiare affinché tutto resti come prima"
Dal cap. 4: "Aveva iniziato lanciando qualche oggetto a caso, cercando disperatamente di dare sfogo al mostro d'odio e frustrazione che lo stava divorando dall'interno, immaginando di colpire quell'odiosa sanguesporco con tutta la forza che aveva, di umiliarla per averlo umiliato, attaccarla per averlo attaccato.
Ma non era abbastanza.
Nulla sarebbe mai stato abbastanza.
Allora aveva impugnato la bacchetta ed aveva iniziato a fare a pezzi quella maledetta stanza, la sua stanza. Faceva a pezzi la sua stanza mentre agognava di fare a pezzi lei e, quanto era vero che lui era Draco Malfoy, avrebbe trovato il modo di annientarla, fosse stata l'ultima cosa che faceva prima di congedarsi da un mondo che gli aveva prima dato tutto e poi voltato le spalle lasciandolo con un pugno di mosche. [...]"